Nel 2025, la legge sul sovraindebitamento rappresenta una delle principali vie per liberarsi dai debiti in modo legale e definitivo, offrendo strumenti sempre più mirati per risolvere la crisi finanziaria di individui e famiglie. Con l’ultimo aggiornamento normativo introdotto dal D. Lgs. 13 settembre 2024, n. 136, noto come “Correttivo-ter”, si consolidano nuovi strumenti per consentire a chi si trova in difficoltà economica di ottenere una soluzione strutturata alla propria crisi finanziaria, grazie a procedure più rapide ed efficaci rispetto al passato.
Questa normativa nasce con l’obiettivo di riequilibrare il rapporto tra debitore e creditore, evitando che il primo rimanga ostaggio di una condizione di impossibilità a far fronte ai propri impegni. L’aggiornamento legislativo ha introdotto nuove tutele per garantire ai debitori una via d’uscita concreta, senza rischiare sanzioni o azioni esecutive irreversibili. La legge disciplina il sovraindebitamento in maniera dettagliata, permettendo di cancellare i debiti attraverso procedure legalmente riconosciute, senza incorrere in sanzioni o conseguenze penali, a patto che vengano rispettati i requisiti previsti.
Grazie al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) e alle successive modifiche del Correttivo-ter, oggi più persone possono accedere ai benefici delle procedure di composizione della crisi, tra cui la ristrutturazione dei debiti del consumatore, il concordato minore e la liquidazione controllata. L’accesso a questi strumenti è stato semplificato e reso più inclusivo, in particolare per i soci di società di persone e per i nuclei familiari che intendano presentare un’unica istanza. Le nuove disposizioni hanno eliminato alcune delle principali barriere burocratiche, rendendo più veloce l’approvazione dei piani di ristrutturazione e aumentando le garanzie per i creditori.
Un ulteriore passo avanti è rappresentato dall’introduzione di misure più flessibili per il pagamento dei debiti, tra cui l’estensione della moratoria fino a due anni per i crediti privilegiati o garantiti e la possibilità per il debitore di negoziare direttamente con i creditori attraverso l’intermediazione dell’OCC (Organismo di Composizione della Crisi). Tutto ciò consente a chi è in difficoltà di recuperare stabilità finanziaria senza dover ricorrere immediatamente alla liquidazione controllata.
Inoltre, l’esdebitazione del debitore incapiente rappresenta un ulteriore strumento di tutela, garantendo una via d’uscita anche a coloro che non dispongono di beni liquidabili. L’obiettivo della legge è chiaro: consentire ai debitori di ripartire da zero, senza che il peso del passato impedisca loro di ricostruire una nuova stabilità economica.
Ma come funziona nel dettaglio questa normativa? Chi può beneficiarne? Quali sono le condizioni per ottenere la cancellazione dei debiti? In questa guida completa analizziamo tutte le novità, le condizioni di accesso e le procedure per ottenere l’esdebitazione, basandoci sulle più recenti disposizioni legislative, illustrando anche esempi pratici per comprendere meglio le opportunità offerte dalle nuove misure.
Ma andiamo ad approfondire con Studio Monardo, gli avvocati specializzati in procedure di sovraindebitamento.
Chi può accedere alla procedura di sovraindebitamento nel 2025?
Con l’introduzione del D. Lgs. 136/2024, il legislatore ha ampliato le possibilità di accesso alle procedure di sovraindebitamento, offrendo nuove opportunità per i soggetti che si trovano in difficoltà economica. Oltre ai consumatori, ora anche i soci di società di persone possono beneficiare di una ristrutturazione dei debiti, a condizione che il debito non sia stato contratto per esigenze strettamente legate all’attività imprenditoriale. Questo cambiamento rappresenta un significativo passo avanti nella tutela di coloro che, pur non essendo formalmente imprenditori, si trovano a dover affrontare esposizioni finanziarie rilevanti derivanti da situazioni personali. L’inclusione dei soci di società di persone permette di evitare situazioni in cui i debiti accumulati da uno o più membri della compagine sociale rimangano esclusi dalle possibilità di ristrutturazione, garantendo una maggiore equità nel trattamento delle crisi debitorie.
L’evoluzione normativa ha anche introdotto una maggiore flessibilità per le persone fisiche con esposizioni debitorie elevate, superando i precedenti limiti di legge. In passato, l’accesso a queste procedure era spesso ostacolato da vincoli normativi che escludevano chi aveva debiti superiori a determinate soglie, impedendo così una soluzione negoziata con i creditori. Con le nuove disposizioni, è possibile ottenere condizioni di rimborso più sostenibili, adattate alle reali possibilità del debitore. Questo aspetto è cruciale per evitare che le persone sovraindebitate si trovino in una situazione di perenne precarietà economica senza vie d’uscita. La maggiore elasticità concessa dalla normativa permette di negoziare piani di rientro più realistici, riducendo il rischio di inadempienza e aumentando le probabilità di recupero del credito da parte dei creditori.
Introduzione della Procedura Familiare
Una delle innovazioni più rilevanti introdotte dal D. Lgs. 136/2024 è la possibilità di presentare una domanda unica per i membri dello stesso nucleo familiare, semplificando in modo significativo la gestione della crisi economica in ambito domestico. Prima di questa riforma, ogni componente della famiglia doveva avviare una procedura separata, con conseguente aumento dei costi burocratici, allungamento dei tempi di attesa e difficoltà nel coordinare le varie istanze. La nuova procedura familiare consente di elaborare un piano unitario che tenga conto delle necessità di tutti i membri della famiglia, ottimizzando le risorse a disposizione e garantendo una maggiore coerenza nella ristrutturazione dei debiti.
Questa innovazione è particolarmente vantaggiosa per le famiglie con esposizioni debitorie multiple derivanti da contratti di mutuo, prestiti personali o finanziamenti al consumo. Grazie alla possibilità di gestire il sovraindebitamento in un’unica procedura, si evitano sovrapposizioni di richieste e si riduce il rischio di incongruenze nei piani di rientro. Un ulteriore beneficio riguarda la riduzione delle spese legali e procedurali, poiché un solo procedimento consente di assorbire le istanze di tutti i familiari coinvolti. In questo modo, il sistema giudiziario viene alleggerito da un numero eccessivo di pratiche e i debitori ottengono una soluzione più rapida ed efficace.
L’adozione della procedura familiare si rivela particolarmente utile anche in contesti in cui il reddito disponibile di uno o più membri del nucleo è fondamentale per la sostenibilità finanziaria complessiva. La possibilità di trattare congiuntamente la posizione debitoria della famiglia permette di distribuire meglio le risorse e di formulare proposte di ristrutturazione più adeguate, garantendo una ripresa economica più equilibrata. La procedura si configura quindi come un importante strumento di tutela sociale, che aiuta a prevenire il rischio di esclusione finanziaria e favorisce una gestione più razionale delle difficoltà economiche.
Riduzione dei Costi e Semplificazione delle Procedure
Oltre ad ampliare i soggetti beneficiari delle procedure di sovraindebitamento, la riforma introdotta dal D. Lgs. 136/2024 ha reso l’intero iter più accessibile e meno oneroso. Le modifiche normative hanno infatti eliminato diversi ostacoli burocratici che in passato rallentavano l’accesso alle soluzioni di ristrutturazione del debito. Tra le principali semplificazioni vi è la riduzione della documentazione necessaria per avviare la procedura, consentendo ai debitori di presentare la propria istanza con maggiore facilità e in tempi più brevi.
Un altro elemento di innovazione riguarda l’adozione di strumenti telematici per la gestione delle pratiche. L’introduzione di piattaforme digitali dedicate permette ai debitori di monitorare l’andamento della propria procedura, di comunicare direttamente con gli organi competenti e di ricevere aggiornamenti in tempo reale sulle fasi del processo. Questo approccio non solo migliora l’efficienza del sistema, ma riduce anche i costi amministrativi, rendendo le procedure più sostenibili sia per i debitori che per l’amministrazione pubblica.
Il nuovo quadro normativo prevede inoltre una maggiore rapidità nell’approvazione dei piani di ristrutturazione, con tempi di risposta più brevi da parte dei giudici e degli organismi di composizione della crisi. Questa accelerazione consente di evitare il prolungamento eccessivo delle situazioni di incertezza economica, favorendo un ritorno più rapido alla normalità per i soggetti coinvolti. La riduzione dei tempi è particolarmente importante per le famiglie e per i lavoratori che si trovano in situazioni di difficoltà finanziaria, poiché permette di limitare gli effetti negativi del sovraindebitamento sulla loro stabilità economica e sociale.
Impatti e Prospettive Future
Le nuove disposizioni introdotte dal D. Lgs. 136/2024 rappresentano un’importante evoluzione nella gestione delle crisi da sovraindebitamento, ampliando la platea dei beneficiari e semplificando le procedure. Il riconoscimento dei soci di società di persone come soggetti ammissibili e l’introduzione della procedura familiare sono misure che favoriscono un approccio più inclusivo e solidale alla gestione del debito. Inoltre, la possibilità di accedere a piani di ristrutturazione più flessibili consente di offrire soluzioni concrete a chi si trova in difficoltà economica, riducendo il rischio di esclusione finanziaria.
L’adozione di strumenti digitali per la gestione delle pratiche e la semplificazione burocratica rappresentano passi avanti fondamentali per rendere le procedure di sovraindebitamento più efficienti e accessibili. Queste innovazioni non solo riducono i costi per i debitori, ma contribuiscono anche a rendere il sistema giudiziario più agile e meno congestionato. L’accelerazione dei tempi di risposta e la maggiore facilità di accesso ai meccanismi di ristrutturazione del debito permettono di affrontare con maggiore tempestività le situazioni di difficoltà economica, evitando che si aggravino ulteriormente.
Guardando al futuro, l’efficacia di queste riforme dipenderà anche dalla loro attuazione pratica e dalla capacità del sistema di adeguarsi alle nuove esigenze dei debitori. Sarà fondamentale garantire un’adeguata formazione agli operatori del settore e implementare strumenti di assistenza per facilitare l’accesso alle procedure. In un contesto economico in continua evoluzione, la flessibilità e l’innovazione saranno elementi chiave per assicurare che le procedure di sovraindebitamento possano continuare a rappresentare una reale opportunità di ripresa per chi si trova in difficoltà finanziaria.
Quali sono le principali modifiche alla ristrutturazione dei debiti del consumatore?
La ristrutturazione dei debiti del consumatore è stata resa più accessibile grazie all’ampliamento del concetto di “consumatore”, includendo anche i soci di società di persone per i debiti personali. Questa modifica consente a un numero maggiore di soggetti di accedere a procedure di ristrutturazione finanziaria, riducendo il rischio di azioni esecutive aggressive da parte dei creditori. Inoltre, l’adeguamento normativo ha chiarito che anche chi ha contratto debiti misti (privati e professionali) può richiedere la ristrutturazione, a condizione che la parte prevalente sia riferibile alla sfera personale.
Un’altra grande innovazione è l’estensione della moratoria fino a due anni per i crediti privilegiati o garantiti, rendendo la procedura più sostenibile. Questo significa che il debitore ha più tempo per riorganizzare la propria situazione economica senza essere immediatamente gravato da richieste di pagamento impossibili da soddisfare. La misura punta a facilitare il percorso di risanamento finanziario, permettendo un miglior equilibrio tra le esigenze dei debitori e la tutela dei creditori, evitando il fallimento immediato o la liquidazione forzata dei beni.
Come funziona la liquidazione controllata del patrimonio?
La liquidazione controllata rappresenta una procedura fondamentale per i soggetti sovraindebitati privi di soluzioni alternative, offrendo loro un’opportunità concreta di gestire in modo strutturato il proprio debito. Il Correttivo-ter ha chiarito che, in assenza di un patrimonio liquidabile, la domanda di liquidazione è improcedibile, evitando così l’apertura di procedure che non apporterebbero alcun beneficio ai creditori. Tuttavia, se esistono potenziali attività recuperabili tramite azioni giudiziarie, l’OCC (Organismo di Composizione della Crisi) può attestare la possibilità di acquisire attivo per soddisfare almeno parzialmente i creditori. Questo significa che anche in situazioni apparentemente prive di soluzioni, una verifica attenta delle risorse disponibili potrebbe permettere di accedere a una ristrutturazione del debito più favorevole.
Un altro aspetto innovativo della liquidazione controllata riguarda la possibilità di salvaguardare la prima casa del debitore in presenza di determinate condizioni. Se il debitore dimostra di non avere alternative abitative e di poter sostenere il pagamento delle rate residue con il proprio reddito, il giudice può valutare la possibilità di escludere l’immobile dalla liquidazione. Questa previsione mira a garantire una maggiore tutela per chi si trova in difficoltà finanziaria, permettendo un percorso di uscita dal sovraindebitamento senza l’aggravante della perdita della propria abitazione.
Inoltre, il Correttivo-ter ha introdotto nuove tempistiche per la gestione della liquidazione controllata, riducendo i tempi necessari per la chiusura della procedura e garantendo maggiore trasparenza. L’obiettivo è accelerare il processo di esdebitazione, consentendo ai soggetti sovraindebitati di ricostruire la propria situazione economica in tempi più brevi e con maggiore certezza giuridica.
Cosa cambia per il concordato minore?
Il concordato minore è stato modificato per escludere la possibilità di presentare una domanda di accesso se il debitore ha già ottenuto l’esdebitazione nei cinque anni precedenti. Questa modifica mira a evitare abusi della procedura e garantire un uso corretto degli strumenti di tutela, rendendo il sistema più equo sia per i debitori sia per i creditori.
Inoltre, il Correttivo-ter ha introdotto nuove disposizioni per rendere la procedura di concordato minore più efficace e sostenibile. Una delle novità più rilevanti riguarda l’obbligo per il debitore di dimostrare una capacità minima di soddisfacimento dei creditori attraverso risorse proprie o esterne, così da evitare il rischio di proposte irrealizzabili. Questo garantisce che solo chi ha una reale possibilità di ristrutturazione del proprio debito possa accedere alla procedura, evitando richieste prive di fondamento economico.
Un’altra innovazione riguarda la possibilità di estendere il termine di pagamento dei creditori fino a un massimo di cinque anni, a condizione che vi sia un miglioramento tangibile delle condizioni economiche del debitore e una previsione di recupero finanziario credibile. Questa modifica consente una maggiore flessibilità nella pianificazione del rimborso, agevolando il debitore senza compromettere i diritti dei creditori.
In cosa consiste l’esdebitazione del debitore incapiente?
Una delle più significative innovazioni introdotte dal Codice della Crisi e dal Correttivo-ter è la possibilità di ottenere l’esdebitazione anche per chi non possiede beni da liquidare. Questo strumento permette al debitore di cancellare definitivamente i propri debiti, una volta dimostrata l’incapacità di far fronte agli obblighi finanziari. La procedura offre una soluzione concreta per chi si trova in una condizione di sovraindebitamento cronico e non ha alternative per saldare le proprie passività.
Un aspetto chiave della nuova normativa riguarda l’ampliamento delle categorie di debitori che possono accedere a questa misura. Non solo i privati cittadini, ma anche i piccoli imprenditori, i professionisti e gli ex soci di società di persone possono ora richiedere l’esdebitazione, purché dimostrino che la loro impossibilità a pagare non dipenda da comportamenti dolosi o eccessivamente imprudenti. Questo elemento rafforza il principio di equità e garantisce che la procedura venga utilizzata solo da coloro che effettivamente ne necessitano.
Il tribunale, verificata l’assenza di dolo o colpa grave nella gestione del debito, può dichiarare inesigibili i crediti residui, liberando il debitore da ogni obbligo. Questa decisione viene presa sulla base di una valutazione dettagliata della situazione economica del richiedente, incluse le cause che hanno portato alla crisi e la condotta tenuta prima e dopo l’insorgere dell’indebitamento. Grazie a questi nuovi criteri, il sistema diventa più selettivo e, al contempo, più efficace nel fornire un supporto reale a chi è in difficoltà.
Perché affidarsi all’Avvocato Giuseppe Monardo per la gestione della crisi da sovraindebitamento nel 2025?
Affrontare una situazione di sovraindebitamento richiede esperienza, competenza e una strategia ben definita. L’Avvocato Giuseppe Monardo è un punto di riferimento nazionale nella gestione delle crisi da sovraindebitamento, grazie a una consolidata esperienza nel diritto bancario e tributario.
Le sue principali competenze includono:
- Coordinamento di avvocati e commercialisti esperti nel settore della crisi da sovraindebitamento.
- Gestione diretta delle pratiche di ristrutturazione del debito e di liquidazione controllata.
- Iscrizione negli elenchi ufficiali del Ministero della Giustizia come gestore della crisi da sovraindebitamento.
- Ruolo fiduciario all’interno di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi), garantendo massima affidabilità nelle procedure.
Se ti trovi in una situazione di sovraindebitamento e cerchi una soluzione definitiva per liberarti dai debiti, è fondamentale agire tempestivamente per evitare l’aggravarsi della tua posizione finanziaria. Grazie alle nuove normative e all’esperienza dell’Avvocato Monardo, puoi ottenere una guida professionale per affrontare la tua crisi economica con strategie efficaci e soluzioni su misura.
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