Hai dubbi su cartelle, avvisi o importi che ti chiede l’Agenzia delle Entrate? Vuoi sapere esattamente quanti debiti hai con il Fisco e se puoi fare qualcosa per sistemarli?
Questa guida dello Studio Monardo – avvocati esperti in analisi del debito fiscale e difesa tributaria – è pensata per aiutarti a controllare la tua posizione con precisione e agire prima che sia troppo tardi.
Scopri come verificare la tua posizione debitoria aggiornata, quali strumenti puoi usare per ottenere l’estratto, cosa significano le voci presenti nel tuo profilo fiscale e quali soluzioni hai a disposizione per rateizzare, contestare o ridurre il debito.
Alla fine della guida troverai tutti i contatti per richiedere una consulenza riservata, far analizzare la tua situazione da un avvocato esperto e capire subito come affrontare il tuo debito con una strategia su misura.
Introduzione:
Questa guida di Studio Monardo completa spiega come ogni contribuente – e in particolare professionisti, imprenditori e avvocati – può verificare la propria posizione debitoria verso lo Stato italiano e gli enti pubblici (ad es. INPS), nonché le proprie segnalazioni in banche dati creditizie private. Vengono analizzati gli strumenti ufficiali per il controllo dei debiti, le modalità di autenticazione (SPID, CIE, credenziali Agenzia delle Entrate, CNS), l’accesso alle banche dati creditizie (CRIF, Experian, C.T.C.), la lettura delle visure creditizie e le procedure di contestazione di debiti inesistenti, prescritti o errati (con esempi di modelli di reclamo, indirizzi PEC, riferimenti normativi e giurisprudenziali). Ogni sezione è corredata da tabelle riepilogative (procedure, tempi, costi, portali) e da domande frequenti.
1. Debiti verso Stato, Agenzie Fiscali e INPS
In Italia, i principali debiti verso il settore pubblico derivano da:
- Tributi e imposte non pagati (cartelle esattoriali, avvisi bonari, accertamenti fiscali).
- Contributi previdenziali non versati all’INPS (posizione debitoria contributiva, avvisi di addebito INPS).
- Sanzioni e accertamenti (es. illecito contributivo, omessi versamenti).
- Atti esecutivi e procedure coattive (pignoramenti, fermi amministrativi, ipoteche).
Per verificare la propria posizione debitoria, è necessario consultare le banche dati ufficiali delle agenzie competenti, utilizzando gli opportuni sistemi telematici.
1.1 Agenzia delle Entrate – Riscossione
Dal 2017 l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdeR, ex Equitalia) gestisce la riscossione dei tributi non pagati. Le “cartelle esattoriali” e gli “avvisi di pagamento” inviati dall’Agenzia sono rilevanti atti di riscossione. Con AdeR è possibile consultare online la propria situazione debitoria (cartelle, avvisi, procedure esecutive) tramite il servizio telematico “Situazione debitoria – consulta e paga”.
- Accesso ai servizi online: L’area riservata di AdeR (sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it) consente ai contribuenti di visualizzare, gestire e pagare le cartelle e gli avvisi a proprio nome. Si accede con credenziali SPID, CIE o CNS (per intermediari anche credenziali Agenzia Entrate). Le credenziali Fisconline sono state definitivamente dismesse dal 30 settembre 2021.
- Servizio “Situazione debitoria – consulta e paga”: permette di visualizzare l’elenco degli atti di riscossione in base alla provincia (cartelle/avvisi “Da saldare” o “Saldati”). Per ogni atto si vedono tipologia (es. cartella, avviso), importo dovuto, eventuali sospensioni o rateizzazioni. Cliccando sull’atto si ottengono i dettagli (tributi coinvolti, importi versati, modalità di pagamento, canale, data e importo aggiornato). È anche presente una sezione “Procedure attivate” in cui AdeR riporta eventuali procedure esecutive (pignoramenti, sequestri) ancora pendenti sul codice fiscale.
- Pagamento dei debiti: dal servizio riservato è possibile selezionare uno o più atti “Da saldare” e procedere al pagamento online tramite pagoPA. È incluso anche il pagamento con modello RAV per eventuali rateizzazioni o bonifici verso l’agente della riscossione.
- Alternative al portale web: oltre al login, AdeR offre il servizio di invio email via portale (senza autenticazione) per richiedere la propria situazione debitoria, e l’app Equiclick (sezione “La mia situazione debitoria” tramite SPID/CIE). È sempre possibile recarsi agli sportelli territoriali AdeR o prenotare appuntamenti video sul sito.
- Aggiornamento delle posizioni: il servizio online mostra i debiti a partire dall’anno 2000 e indica eventuali sgravii o annullamenti. Dal 2024, gli avvisi bonari (comunicazioni di irregolarità) sono consultabili in tempo reale nel Cassetto Fiscale (area riservata di Agenzia Entrate). In particolare, dal 20 novembre 2024 il Provvedimento del 19.11.2024 n.419815 (DLgs. 1/2024) ha esteso il “Cassetto fiscale” includendo gli esiti dei controlli automatici (36-bis e 54-bis DPR 600/1973 e 633/1972), notificati anche tramite PEC e segnalati nell’app IO.
Tabella 1.1 – Servizi AdeR per la posizione debitoria
Servizio / Modalità | Accesso | Informazioni fornite | Note |
---|---|---|---|
Area riservata Agenzia Entrate-Riscossione | SPID, CIE, CNS (no Fisconline) | *Elenco cartelle/avvisi “Da saldare” e “Saldati” (dal 2000)*Dettaglio atto (tributi, versamenti, rate, sospensioni)*Procedure attive (pignoramenti ecc.) | Per contribuenti/intermediari; link www.agenziaentrateriscossione.gov.it |
App Equiclick (“La mia situazione debitoria”) | SPID, CIE | Elenco documenti “Da saldare” o “Saldati”, procedure attive e piani rate | Disponibile su smartphone (Android/iOS) |
Email “Contribuenti” (AdeR, area pubblica) | nessuna | Richiesta situazione debitoria via form (scelto per chi non può SPID) | Utile per soggetti senza credenziali; risposta in forma scritta |
Sportello territoriale o video-colloquio AdeR | fisico o online con prenot. | Informazioni/situation by personale (cartelle, rate, chiarimenti) | Fisico su appuntamento, vedi sito AdeR |
Aggiornamento avvisi bonari (2024) | Cassetto Fiscale Entrate | Comunicazioni di irregolarità e avvisi bonari (36-bis, 54-bis) | Disponibile dal 20/11/2024 in “L’Agenzia scrive” del Cassetto |
1.2 INPS – Contributi e Debiti Contributivi
Anche l’INPS reca posizioni debitorie di lavoratori autonomi, datori di lavoro, commercianti, artigiani. I debiti contributivi (andamenti contributivi non versati, sanzioni civili) appaiono:
- Estratto conto contributivo: Nel Fascicolo previdenziale di MyINPS è possibile consultare l’estratto conto contributivo/previdenziale, contenente i contributi versati, imponibile, ore lavorate o redditi dichiarati. Le eventuali differenze contributive emerse da rettifiche non automaticamente comunicate possono apparire come “debiti” nell’estratto.
- Avvisi di addebito INPS: Per accertamenti contributivi l’INPS invia avvisi di addebito (notifiche esecutive a seguito di verifiche automatiche o ispettive). L’avviso di addebito è immediatamente esecutivo e sostituisce la cartella di pagamento (dunque non è più necessaria una cartella esattoriale separata). Gli avvisi possono essere notificati via PEC, raccomandata o a mano.
- Accesso tramite portale INPS: L’area MyINPS (ora con SPID/CIE/PIN) contiene sezioni per verificare i contributi. In particolare:
- “Accesso ai servizi Agenzia Entrate-Riscossione”: reindirizza al servizio AdeR. Accedendo a questo servizio (codice INPS dedicato) con le proprie credenziali INPS si viene automaticamente rimandati all’area riservata di AdeR per la propria situazione fiscale.
- “Estratto conto contributivo/previdenziale”: menu per visualizzare l’estratto conto.
- “Avvisi di addebito – Informativa, sospensione, annullamento”: qui si possono esaminare gli avvisi di addebito INPS ricevuti, richiedere la sospensione o l’annullamento con procedura online.
- Certificazione debiti contributivi (VeRA): Per imprese in crisi, INPS rilascia online la certificazione univoca dei debiti contributivi (ad es. per fallimenti, concordati). Su richiesta indicando solo il codice fiscale, INPS produce un certificato PDF (entro 45 gg) con l’elenco dei debiti consolidati, contributivi e sanzioni, distinti per gestione e periodo. Ciò serve soprattutto in ambito concorsuale, ma non per il controllo “corrente” dei debiti.
- Pignoramenti e provvedimenti esecutivi: Come per l’Agenzia Entrate, l’INPS può attivare pignoramenti (su conti o stipendi) in caso di mancato pagamento dell’avviso di addebito. Tali procedure di riscossione sono anch’esse visibili online: nella sezione dedicata (ad es. “Procedure attivate” nel servizio AdeR a cui reindirizza INPS) si segnalano anche i pignoramenti decisi dall’ente.
Tabella 1.2 – Servizi INPS per la posizione debitoria contributiva
Servizio / Modalità | Accesso | Informazioni fornite | Note |
---|---|---|---|
MyINPS – Estratto conto contributivo/previdenziale | SPID, CIE, PIN (vecchio) | Elenco contributi versati e dovuti (per anni gestionali artigiani, commercianti, ecc.) | Permette di individuare debiti contributivi maturati |
MyINPS – Avvisi di addebito (informativa/sosp/ann.) | SPID, CIE, PIN INPS | Visualizza avvisi di addebito emessi (nuovo titolo esecutivo INPS) | Permette di richiedere sospensione/annullamento via web |
MyINPS – Riepilogo debiti e procedure INPS | SPID, CIE, PIN INPS | Sintesi debiti contributivi verso INPS e stato di atti (sospesi, pignoramenti) | In fase di ampliamento continuo; sezione “Debiti” INPS |
MyINPS – Certificazione debiti (VE.R.A.) | SPID, CIE, Cod.Fiscale | Certificato unico dei debiti contributivi (imprese in crisi) | Uso in contenzioso fallimentare; online, 45 gg max |
Portale Agenzia Entrate-Riscossione (via INPS) | SPID, CIE INPS | Accesso diretto all’area riservata AdeR per debiti fiscali | Link “Accesso Agenzia Entrate-Riscossione” in MyINPS |
1.3 Altri atti e fermi (pignoramenti, ipoteche, protesti)
Oltre a cartelle e avvisi, possono esserci altre segnalazioni di esecuzione forzata:
- Pignoramenti su conto corrente o stipendio: Se AdeR (o INPS come agente della riscossione) notifica un pignoramento a banche o enti, l’atto è visibile nella sezione “Procedure attivate” del servizio AdeR. Si riceve inoltre comunicazione ufficiale (cartaceo) del pignoramento. Attualmente non esiste un portale pubblico per gli utenti per “verificare i pignoramenti attivi” se non attraverso i servizi sopra citati.
- Ispezione ipotecaria (Agenzia Entrate): Per verificare ipoteche o gravami sugli immobili, si può richiedere un’ispezione ipotecaria presso gli Uffici Pubblicità Immobiliare (tramite visura catastale). L’Agenzia Entrate mette a disposizione un servizio di consultazione delle visure ipotecarie online (ad es. Servizi Telematici Fisconline, ora Entratel) utile in caso di compravendite immobiliari. Tale visura mostra se un immobile è gravato da ipoteche o trascrizioni di pignoramento.
- Altre banche dati: Protesti di assegni o cambiali sono visibili tramite banca dati Camerale (visure protesti), che può essere richiesta per verificare se si è stati oggetto di protesto.
2. Accesso telematico e credenziali digitali
Per controllare online la propria posizione debitoria, occorre autenticarsi con strumenti riconosciuti. In Italia i principali metodi di autenticazione per i servizi pubblici e fiscali sono: SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta d’Identità Elettronica) e CNS (Carta Nazionale dei Servizi). Di seguito si riepilogano le modalità per accedere agli enti di interesse.
2.1 SPID, CIE e CNS
- SPID: Identità digitale dello Stato, rilasciata da provider accreditati (Es. Aruba, Infocert, Poste ID, ecc.). Consente l’accesso unificato a tutti i servizi pubblici online (in ambito fiscale, previdenziale, sanitario, ecc.). Si può richiedere gratuitamente tramite registrazione e verifica dell’identità (anche via webcam o di persona presso alcuni enti). Livelli di sicurezza: 1 (solo password), 2 (password + OTP/app) e 3 (dispositivi fisici aggiuntivi).
- CIE (Carta d’Identità Elettronica): Carta d’identità plastificata con chip, rilasciata dal Ministero dell’Interno tramite i Comuni. Può essere utilizzata per autenticarsi online (richiede lettore NFC o lettore smart card). L’app “CieID” consente la lettura via smartphone con NFC.
- CNS (Carta Nazionale dei Servizi): Smart card rilasciata da alcune PA (Ordini professionali, Camere di Commercio, ecc.), contiene certificati digitali. Anche essa permette l’accesso ai servizi pubblici, ma meno diffusa dopo l’avvento di SPID.
Utilizzo obbligatorio: Dal 30 settembre 2021 i cittadini possono usare solo SPID, CIE o CNS per l’area riservata di Agenzia Entrate-Riscossione: le credenziali Fisconline/Agenzia Entrate tradizionali non sono più valide. Anche per INPS è in vigore la stessa regola: il PIN INPS è stato dismesso (per la generalità degli utenti) e sostituito da SPID/CIE (ad eccezione di categorie speciali come i minori o chi non ha altri documenti).
Login ai servizi Agenzia Entrate: Nel portale dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it) è presente un’area riservata per cittadini che si apre con SPID, CIE, CNS o credenziali Agenzia Entrate. Da lì si possono richiedere PIN Agenzia, utilizzare Fisconline e Accedi con SPID. Tuttavia, per riscuotere cartelle o consultare situazioni debitorie, l’accesso SPID/CIE all’Agenzia Entrate-Riscossione è quello raccomandato.
Approvazione CIE: Per accedere con CIE è necessario aver scaricato e installato il Software CIE o l’app mobile “CieID” sul proprio dispositivo, e possedere un lettore NFC o smart-card reader abilitato.
2.2 Credenziali Agenzia delle Entrate
Oltre agli accessi universali (SPID/CIE), l’Agenzia delle Entrate offre credenziali proprie (CNS dell’Agenzia). Pre-COVID, si poteva richiedere un PIN Fisconline per accedere ai servizi fiscali (Cassetto Fiscale, dichiarazioni, etc.), ma queste credenziali sono state dismesse. Al loro posto:
- Credenziali Agenzia Entrate (CNS): Rilasciate in passato agli intermediari e contribuenti (carta nazionale servizi o CNS “Agenzia Entrate”), sono diventate accessorie perché SPID/CIE hanno soppiantato il login. Chi ha ancora le credenziali Agenzia può usarle per accedere all’area riservata «Servizi Agenzia Entrate» e recuperare il PIN o consultare il Cassetto Fiscale.
- Cassetto Fiscale (Fisconline, Entratel): L’area del sito dell’Agenzia delle Entrate (Cassetto Fiscale) consente ai cittadini di vedere gli avvisi fiscali ricevuti, i versamenti effettuati, eventuali procedure di controllo sui redditi dichiarati. Dal 2024 gli avvisi bonari vi confluiscono (vedi supra). L’accesso avviene con SPID/CIE o credenziali Agenzia. Per le imposte dirette e IVA, l’accesso può essere via SPID/CIE o credenziali dismesse (in uso fino al 2021).
2.3 Portali e app utili
- Equiclick: App ufficiale dell’Agenzia Entrate (Android/iOS) che permette di consultare la situazione debitoria e pagare cartelle anche dall’area pubblica (servizio “Paga online”) o privata (“La mia situazione debitoria”). Richiede SPID o CIE per l’area riservata.
- MyINPS: Portale INPS (my.inps.it). Sezione “Debiti contributivi” e “Cassetto previdenziale” permette di consultare la posizione contributiva e gli avvisi di addebito. Si accede con SPID/CIE o credenziali INPS (vecchio PIN in esaurimento).
- Sistemi di pagamento PagoPA: Non direttamente per consultare debiti, ma l’ente riscossore (AdeR) utilizza pagoPA per pagamenti online sicuri.
- App IO: L’app governativa IO notifiche (push) segnala l’arrivo di nuove comunicazioni (es. avvisi bonari) nel Cassetto Fiscale. Utile per non perdere le scadenze.
- PEC e email: Molti atti ufficiali sono notificati via PEC (posta elettronica certificata) all’indirizzo registrato del contribuente o ai suoi intermediari. È buona norma controllare regolarmente la PEC per comunicazioni da Agenzia Entrate, INPS, Comune, ecc. Alcuni servizi (es. Experian) inviano risposte via PEC (vedi sezione Credito privato).
2.4 Riepilogo modalità di accesso
Sistema o Portale | Autenticazione | Nota |
---|---|---|
SPID (tutti i livelli) | – | Sistema identità unica per tutti i servizi (incl. AdeR, INPS, Agenzia Entrate). |
Carta Identità Elettronica (CIE) | Richiede lettore NFC | Funziona con app CieID, usata come SPID per molti siti PA. |
CNS (Carta Nazionale Servizi) | Richiede smart card | Ancora valida per alcuni Enti (es. Agricoltura, Regioni), e per AdeR (ex CNS Ag Entrate). |
Credenziali Agenzia Entrate (fisconline) | Dismesse (dal 2021) | Non più utilizzabili per nuovi accessi. |
PIN INPS (vecchio) | Dismesso (tranne rare c.) | Attualmente sostituito da SPID/CIE. |
Tessera sanitaria (TS o CF-CIE) | Solo lettura CF, non login | Serve solo come codice fiscale, non per autenticazione in servizi online. |
3. Banche dati creditizie private (CRIF, Experian, CTC)
Oltre ai debiti verso enti pubblici, il proprio profilo creditizio può essere segnalato in banche dati private (Sistemi di Informazioni Creditizie – SIC). In Italia le principali sono CRIF, Experian e il Consorzio CTC. Tali centrali raccolgono dati sul credito di persone fisiche e imprese, per uso delle banche/finanziarie nella valutazione del rischio. È possibile richiedere l’accesso ai propri dati in queste banche dati.
3.1 CRIF
CRIF (prima “Centrale Rischi Finanziari”) gestisce ampie banche dati creditizie (CRIF CREDIT BUREAU). Un consumatore può richiedere la propria visura presso CRIF per conoscere eventuali segnalazioni (prestiti, rate, cessioni del quinto, ritardi, protesti) e il proprio credit score.
- Richiesta visura (diritto di accesso): Secondo il GDPR (Reg. UE 679/2016) e il Codice Privacy (D.Lgs.196/2003), il consumatore ha il diritto di accesso gratuito ai propri dati personali. CRIF fornisce un modulo di richiesta sul proprio sito (o si può scrivere tramite PEC). Il processo standard (diritto di accesso ex art.15 GDPR) prevede l’invio di una comunicazione scritta a CRIF (tramite posta o PEC) indicando CF, recapiti e firma.
- Tempi di risposta: In base al Codice di Condotta dei SIC, CRIF deve rispondere entro 30 giorni dalla richiesta di accesso. Generalmente invia la risposta per posta o email (allegando il report o informazione che non esistono dati).
- Costi: Per le persone fisiche il diritto di accesso è gratuito (Regolamento UE GDPR). CRIF sottolinea che gli utenti non pagano nulla per l’invio dei dati personali (salvo legge UE). Per le aziende, invece, il Codice di condotta CRIF prevede un contributo spese: 4 € (IVA inc.) se i dati risultano presenti, 10 € se non vi sono segnalazioni. Tali costi vanno versati entro 15 giorni dalla comunicazione (con carta di credito o punti Sisal/Mooney).
- Contenuto della visura: Il report CRIF contiene generalmente: dati anagrafici, eventuali segnalazioni negative (crediti non rimborsati, insoluti, protesti cambiari) e positive (finanziamenti attivi, mutui, carte di credito, aperture di credito). Riporta il credit score numerico (valutazione sintetica di affidabilità). Viene fornita anche la data di aggiornamento e l’eventuale ente creditore segnalante. (CRIF segue standard del Codice di Condotta del 2017).
- Metodo online: CRIF offre anche portali online per ottenere il credit report a pagamento (per esempio Mettinconto per aziende). Ma l’esercizio del diritto di accesso alla banca dati SIC CRIF è gratuito per il consumatore.
3.2 Experian
Experian è un altro grande gestore internazionale di informazioni creditizie (in Italia opera con Experian Italia S.p.A.). Gli utenti possono accedere ai propri dati tramite il Servizio Consumatori di Experian Italia.
- Richiesta dati: Sul sito Experian Italy è disponibile un modulo (scaricabile) da inviare compilato per esercitare i diritti di accesso/rettifica/cancellazione. Non esiste un portale online self-service: si compila il modello (disponibile sul sito) e si invia via fax o via PEC (indirizzi forniti) a Experian. I contatti di Experian Italia (PEC: consumatori.experian@legalmail.it, fax: +39 06 45486488) sono pubblicati sul sito ufficiale.
- Tempi di risposta: Anche Experian deve dare risposta entro i termini di legge (di norma 30 giorni). Non sono forniti dettagli pubblici precisi, ma si presume anche 30 giorni.
- Costi: Non è menzionata alcuna tariffa: come per CRIF, il diritto di accesso GDPR è gratuito per i soggetti interessati. È ragionevole considerare gratuito anche per le imprese (nessuna normativa specifica come per CRIF). Se non diversamente comunicato, presumibilmente Experian non addebita costi all’interessato.
- Contenuto della visura: Dati simili a CRIF: posizioni di credito aperte, finanziamenti, carte di credito, rate non pagate, protesti e segnalazioni negative. Oltre al credit score a 3-4 cifre, Experian fornisce eventuali dati aggiuntivi presenti (ad es. penalità).
3.3 CTC (Consorzio Tutela del Credito)
CTC – Consorzio per la Tutela del Credito è una centrale rischi privata italiana (una delle quattro SIC autorizzate) specializzata in credito al consumo. Originariamente raccoglieva solo informazioni negative (ritardi nei pagamenti), ma dal 1995 gestisce anche informazioni positive. Attualmente aderisce un’ampia rete di banche e finanziarie (Agos, Banco BPM, BPER, MPS, ecc.).
- Richiesta visura: In passato si richiedeva via fax o modulo cartaceo. Ora (dal 2023) è disponibile un portale online dedicato ai consumatori (consumatore.ctconline.it). Tramite questo portale si compila il modulo sul web, lo si firma e carica digitalmente insieme a scansioni di documento e CF. A marzo 2023 è stata introdotta anche l’autenticazione SPID per accedere direttamente all’Area Clienti CTC, semplificando la procedura. Per chi preferisce metodi tradizionali, è ancora possibile inviare modulo via PEC (ctc@pec.ctcmail.it) o fax.
- Tempi di rilascio: Se si usa il portale online, la visura viene inviata via email entro 2 giorni lavorativi. Se invece si invia via PEC/fax senza SPID, la risposta richiede più tempo (circa 15-20 giorni lavorativi). In ogni caso CTC risponde entro 30 giorni come previsto dal Codice di Condotta dei SIC. Se non si è passato allo SPID, il metodo “antico” è più lento.
- Costi: CTC non prevede costi per il consumatore: il diritto di accesso è gratuito (a norma privacy/GDPR). Non si segnalano commissioni esplicite. Se fosse previsto un contributo spese, sarebbe indicato nella lettera di risposta (come per CRIF), ma sul sito CTC non si fa cenno a pagamenti.
- Documenti richiesti: Secondo le istruzioni, per richiedere la visura CTC bisogna inviare:
- Modulo di richiesta compilato e firmato.
- Copia del documento di identità valido (non scaduto).
- Copia del codice fiscale (o tessera sanitaria).
- Se si tratta di società, anche una visura camerale aggiornata dell’azienda.
- Dati contenuti nella visura CTC: Le visure CTC contengono informazioni trasmesse dai consorziati su ogni transazione creditizia: prestiti personali, carte revolving, cessioni del quinto, ratei non pagati, segnalazioni di ritardo o insoluto. Il report CTC evidenzia la tipologia dell’operazione, l’istituto segnalante, l’importo, eventuale ultima data di aggiornamento e l’esito (chiuso, in corso, insoluto). Include segnalazioni negative e, dove disponibile, informazioni positive (es. importo totale finanziato e rate rimborsate). Non fornisce invece un “punteggio” sintetico.
Tabella 3.1 – Banche dati creditizie private: visure CRIF, Experian, CTC
SIC / Servizio | Accesso e richiesta | Tempi di risposta | Costi | Documenti richiesti |
---|---|---|---|---|
CRIF – Credit Bureau | Richiesta scritta (posta/PEC) o online (modulo CRIF) | Circa 30 giorni (diritto di accesso) | €0 (Persone fisiche); Aziende: €4/€10 | Carta d’identità, codice fiscale |
Experian – Consumer Service | Modulistica Experian da scaricare, invio fax o PEC | Circa 30 giorni (diritto di accesso) | Presumibilmente gratuito | Carta d’identità, codice fiscale |
CTC – Cons. Tut. Credito | Online su consumatore.ctconline.it (ora anche SPID) o PEC/Fax | 2 giorni (online); ca. 15-30 giorni (fax/PEC) | €0 | Carta d’identità, CF, + visura camerale (aziende) |
In sintesi, CRIF e Experian rispondono alle richieste di accesso via diritto GDPR, gratuiti per i cittadini; CTC risponde velocemente se si utilizza il portale (ora anche con SPID) e anch’esso non prevede costi per il consumatore.
3.4 Comprendere la visura creditizia
Una volta ottenuta la visura (dal CRIF, Experian o CTC), è essenziale saperla leggere:
- Sezioni tipiche:
- Anagrafica: i dati identificativi dell’interessato (nome, CF, indirizzo).
- Finanziamenti attivi: elenco di tutti i prestiti, fidi bancari, carte di credito in essere (numero contratto, data apertura, importo iniziale, residuo, rata).
- Finanziamenti chiusi: prestiti estinti, con date di apertura/chiusura e se rimborsati regolarmente o con ritardi.
- Segnalazioni negative: ritardi di pagamento (es. rata scaduta da oltre 90 giorni), sofferenze, pignoramenti registrati (soprattutto CRIF/Experian), protesti di cambiali o assegni. Vengono specificati importi insoluti e settimane di ritardo.
- Proteste e procedure esecutive: alcuni rapporti includono sezione apposita per protesti (CRIF/Experian) o indicano le ipoteche/pignoramenti immobiliari (esperti PUOI contattare l’Ufficio Pubblicità Immobiliare per visure ipotecarie).
- Credit Score / Indice di affidabilità: per CRIF ed Experian è presente un indice numerico (in genere da 300 a 850) che riflette il merito creditizio basato sulla storia di pagamento. Un punteggio alto (vicino a 850) significa buona affidabilità; valori bassi indicano problemi di credito (ritardi, insoluti).
- Indicatori globali: ad es. “rating CRIF” o “Rating Experian” che sintetizzano la rischiosità complessiva.
- Altre informazioni: possibili segnalazioni di reati economici, informazioni pubbliche, dati censiti da banche e finanziarie (es. ricchezza immobiliare, ma di solito esterni alle centrali creditizie standard).
- Come interpretare:
- Assenza di segnalazioni: se una visura conferma “Nessuna segnalazione a nome dell’interessato” o simili (come avverte CRIF), significa che non vi sono debiti o ritardi notificati alla banca dati. Ciò non esclude la presenza di debiti verso lo Stato (per esempio le cartelle sono gestite da AdeR e non appaiono in CRIF).
- Presenza di iscrizioni: ogni prestito o finanziamento sarà elencato con il suo stato. Se risulta attivo o in ammortamento regolare, non è una negatività. Un ritardo segnalato è invece un elemento che può complicare futuri prestiti.
- Proteste/Sevizi: eventuali protesti di cambiali/assegni appaiono in particolari sezioni del report (per CRIF/Experian) – attenzione, protesti e Pignoramenti immobiliari non compaiono sulle visure di credito standard, ma in visure specifiche (Camera di Commercio per protesti, ispezione ipotecaria per immobili).
- Punteggio: Il credito score sintetizza la storia: un ribasso repentino del punteggio (rispetto a un dato noto) può indicare nuovo debito o insoluti. Bisogna valutare in un certo periodo la stabilità del valore.
- Tempistica: Ricordiamo che i dati delle banche dati private vengono aggiornati periodicamente (ad es. CRIF riceve informazioni mensilmente). Quindi una rateazione scaduta in un mese potrebbe comparire l’aggiornamento successivo.
In generale, le visure creditizie non coincidono con la “posizione debitoria fiscale” presso Agenzia Entrate o INPS. Per esempio, non troverai le tue cartelle Equitalia/Intr. È quindi importante monitorare sia le banche dati pubbliche (AdeR, INPS) sia quelle private (CRIF/Experian/CTC) per avere un quadro completo.
4. Come contestare debiti inesistenti, prescritti o errati
Talvolta può capitare di trovare un debito segnalato nella posizione debitoria (o nella visura CRIF/Experian) che riteniamo inesistente, già pagato o prescritto. In questi casi è possibile attivare misure di reclamo o ricorso per far correggere l’errore. Ecco alcune linee guida:
4.1 Debiti verso Agenzia delle Entrate / AdeR
- Verifica preliminare: Innanzitutto controlla la documentazione. Se la cartella riporta importi che hai già pagato, trova le ricevute del pagamento F24 o RAV. Se l’avviso bonario / comunicazione di irregolarità sembra sbagliato (calcoli errati, anni non dovuti), annota i punti di contestazione.
- Ricorso in autotutela: Invia un reclamo scritto all’Agenzia delle Entrate-Riscossione chiedendo la rettifica o l’annullamento del debito inesistente. Il reclamo può essere spedito via PEC all’indirizzo ufficiale (es. protocollo@pec.agenziariscossione.gov.it oppure, se non si ha PEC, per raccomandata alla Direzione Regionale competente). È opportuno allegare copia del documento fiscale che dimostra il pagamento (ricevuta, bonifico, quietanza). L’Agenzia deve rispondere entro 30 giorni e motivare l’accettazione o il rigetto.
- Ricorso tributario: Se il reclamo non sortisce effetto e l’atto è impugnabile (cartella, avviso bonario notificato per PEC o raccomandata), è possibile ricorrere in sede tributaria. Per gli avvisi bonari (autom. 36-bis e 54-bis), con le nuove regole il contribuente può presentare ricorso in Commissione Tributaria entro 60 giorni dalla notifica, anche in forma elettronica (modello e-ricorso). Per le cartelle esattoriali, il ricorso va presentato entro 60 giorni dalla notifica (si veda art.19 D.Lgs. 546/1992 sul processo tributario). In caso di controversie, è consigliabile rivolgersi a un tributarista.
- Prescrizione: Per i tributi riscossi tramite cartella, vige in genere il termine di prescrizione di 10 anni (art.2946 c.c.: prescrizione ordinaria). Se la cartella è anteriore a 10 anni e non è stata notificata o non è stata sospesa da alcun atto interruttivo, essa può essere considerata prescritta. In tal caso si segnala l’inesistenza del debito per decorso dei termini. Anche le sanzioni civili da avviso INPS seguono termini di decadenza simili.
- Normative principali:
- D.P.R. 602/1973, tit. VI: disciplina la riscossione coattiva dei tributi.
- D.P.R. 633/1972, art.54 (IVA) e art.36-bis DPR 600/1973: comunicazioni di irregolarità.
- L.197/2022 (Finanziaria 2023, artt.153-159): introduce definizione agevolata avvisi bonari e modifica termini di impugnazione.
- Codice Civile, art. 2946: prescrizione ordinaria 10 anni per titoli esecutivi.
- D.Lgs. 546/1992, art.19 e ss.: norme del contenzioso tributario.
- Indirizzi PEC e moduli utili:
- PEC AdeR: protocollo@pec.agenziariscossione.gov.it (consultare il sito adeR per i recapiti aggiornati).
- Reclamo all’Agenzia Entrate (avvisi/accertamenti): reclami.agenziaentrate@pec.agenziaentrate.gov.it (per atti di ruolo, non di riscossione).
- Reclamo al Direttore dell’Agenzia Entrate: raccomandata con ricevuta, indirizzata alla Direzione Provinciale o Regionale competente.
- Autotutela INPS: nel portale MyINPS esistono servizi dedicati (“Avvisi di addebito – Annullamento in autotutela”), per inviare online richiesta di annullamento.
4.2 Debiti contributivi INPS
- Errore di calcolo o pagamento: Se ritieni un avviso di addebito INPS errato (contributi o sanzioni non dovute), puoi:
- Reclamo/Autotutela INPS: MyINPS mette a disposizione un servizio per presentare domanda di sospensione o annullamento in autotutela. Si accede con SPID/CIE e si compila la “domanda di sospensione/annullamento avviso di addebito”. L’INPS deve rispondere motivando. Questo è un canale preferibile prima di ricorrere al giudice.
- Opposizione al giudice del lavoro: Se l’avviso è già esecutivo, si può presentare opposizione al Tribunale del Lavoro competente entro 40 giorni dalla notifica (il termine è stabilito dall’art. 2, Legge 689/1981). La notifica dell’atto di opposizione va fatta all’INPS (sede competente) e all’eventuale agente della riscossione. Il giudice può sospendere cautelativamente l’esecuzione, e il contribuente può nel frattempo chiedere rateizzazione.
- Prescrizione contributi: Per i contributi, i termini di prescrizione seguono il Codice Civile (10 anni) o, nei rapporti con l’INPS, possono applicarsi termini di decadenza (5 anni di accertamento secondo art.16 D.P.R. 602/1973). Se l’INPS non ha notificato atti esecutivi (o li ha notificati oltre i termini) si può sostenere la prescrizione.
- Moduli e PEC:
- L’INPS non ha un PEC pubblico unico per gli utenti, ma le sedi territoriali hanno PEC istituzionali. In alternativa, l’utilizzo del servizio online MyINPS (vedi sopra) è il principale canale.
- In ogni caso, le controdeduzioni dell’INPS devono essere documentate per iscritto.
4.3 Contestare segnalazioni in banche dati private
- Errori in CRIF/Experian/CTC: Se i dati contenuti nelle visure risultano errati (ad es. un finanziamento mostrato come “non pagato” quando invece è estinto), si può esercitare il diritto di rettifica con il titolare del trattamento (CRIF, Experian, CTC). Si invia una richiesta scritta di rettifica/cancellazione (sempre via PEC o posta) specificando l’errore e allegando la documentazione che prova la verità (quietanze di pagamento, estratti conto bancari, comunicazioni di chiusura prestiti). Il titolare ha obbligo di rettificare senza indebiti ritardi (di norma entro 15-30 giorni).
- Prescrizione segnalazione: Nota il Nuovo Codice di Condotta dei SIC, per CRIF/Experian/CTC i dati negativi devono essere eliminati dopo un certo periodo dal pagamento (di solito 6-7 anni dal rientro del debito). Se noti una segnalazione vecchia non cancellata, chiedi la rimozione per superamento del termine (art.6 del Codice di Condotta).
- Giurisprudenza: I tribunali (anche cassazione) affermano che l’interessato può ottenere rimedi per errori nei database creditizi, fondati sul Regolamento privacy e sul Codice civile (art.2043 risarcimento danni). Ad es., Cass. Civ. Sez. III, sent. n. 19280/2017 ha riconosciuto risarcimento per indebita segnalazione di insolvenza.
4.4 Tabelle riepilogative di procedure, tempi e costi
Tabella 4.1 – Modalità di contestazione dei debiti
Tipo di debito | Modalità di contestazione | Termine / Tempo | Riferimenti normativi |
---|---|---|---|
Cartella Agenzia Entrate-ADR | Reclamo scritto (PEC a AdeR) e/o ricorso tributario (CTR) | Reclamo: risp. ~30gg; Ricorso CTR: entro 60 gg dalla notifica | D.P.R. 602/1973; D.Lgs. 546/92; art.19 Cod. Trib. |
Avviso bonario Entrate | Reclamo o ricorso (CTR) prima della cartella | Ricorso entro 60 gg dalla notifica (mod. introdotto) | D.Lgs. 546/92; L.197/2022 (Finanz.2023) |
Avviso di addebito INPS | Domanda online di annullamento/sospensione (MyINPS); opposizione al lavoro | Opposizione entro 40 gg dalla notifica | Legge 689/1981 (opposizione); D.P.R. 602/1973 (discip. riscoss.) |
Segnalazione CRIF/Experian/CTC inesistente | Richiesta rettifica/cancellazione all’agenzia dati | Risposta entro 15-30 gg (privacy) | Reg. UE 679/2016 (GDPR); Codice Civ. art.2043 |
Debito prescritto (Stato/INPS) | Comunicazione all’Ente; opposizione giurisdizionale | Dipende, ma cartella prescritta: no azioni | Cod. Civ. art.2946 (10 anni); D.P.R. 602/1973 |
5. Domande frequenti (FAQ)
D. Come faccio a controllare se ho cartelle o avvisi aperti?
R. Accedi all’area riservata di Agenzia Entrate-Riscossione con SPID/CIE (o CNS). Seleziona “Situazione debitoria – Consulta e paga” e inserisci il tuo codice fiscale. In un attimo vedrai l’elenco delle cartelle/avvisi ancora da saldare e quelli già saldati. Puoi pagare direttamente via pagoPA. In alternativa, scarica l’app Equiclick o invia una richiesta email al servizio contribuenti AdeR (senza login) per ottenere il prospetto. Ricorda anche di guardare il tuo Cassetto Fiscale sul sito dell’Agenzia Entrate: dal 2024 contiene anche gli avvisi bonari.
D. Con quali credenziali posso entrare?
R. Di norma con SPID (livello 2 o superiore) o CIE. Per AdeR e INPS sono queste le modalità obbligatorie. Se sei un intermediario, potresti avere CNS/cred. Agenzia. PIN vecchi di Fisconline/INPS non sono più validi (tranne eccezioni).
D. Cosa sono gli “avvisi bonari” e come li controllo?
R. L’avviso bonario (o comunicazione di irregolarità) è una lettera con cui l’Agenzia Entrate segnala possibili errori nelle tue dichiarazioni, dandoti 60 giorni per regolarizzare. Dal 2024 puoi leggere questi avvisi direttamente nel Cassetto Fiscale, sezione “L’Agenzia scrive”. Puoi anche pagarli comodamente nell’area riservata di AdeR o in Fisconline (Cassetto). Se ritenuti errati, puoi ricorrere in Commissione Tributaria entro 60 giorni.
D. Come posso vedere i miei debiti contributivi INPS?
R. Sul portale MyINPS (www.inps.it) accedi con SPID/CIE. Nella sezione “Debiti contributivi” o “Cassetto previdenziale” troverai gli estratti conti. Per gli avvisi di addebito (debiti INPS notificati), c’è il servizio “Avvisi di addebito” dove puoi consultare la somma richiesta e richiedere eventualmente annullamento. Se hai un debito INPS, puoi anche usare il link “Agenzia Entrate-Riscossione” in MyINPS per finire nel sito AdeR a controllare i debiti (sempre con SPID).
D. A cosa servono CRIF, Experian e CTC? Devo farci qualcosa?
R. Queste sono banche dati private per il credito. Le banche le consultano quando chiedi un prestito, per capire il tuo storico creditizio. Ogni consumatore ha il diritto di vedere i propri dati in queste banche (gratuitamente). Se hai mai chiesto un finanziamento, potresti essere segnalato. Per controllare, richiedi la visura creditizia (senza costi per te) come descritto sopra. Se non hai mai fatto finanziamenti, potrebbero essere vuote. Ma è buona norma controllare per verificare l’assenza di errori (ad es. segnalazioni provenienti da conti correnti bancari o carte revolving che non riconosci).
D. Cosa trovo nella mia visura CRIF o CTC?
R. La visura CRIF/Experian/CTC mostra prestiti, carte di credito, rate del piano di ammortamento e possibili ritardi/insoluti. Non mostra tributi (quelli vanno visti con Agenzia). Troverai voci come “finanziamento X, durata, importi, saldo residuo, ritardi di Y mesi”. Se esiste, compare anche un punteggio di affidabilità. È utile leggere bene le didascalie: una voce “in corso” con quantità dovuta indica un prestito attivo; eventuali voci di “ritardo” (es. Totale rate insolute) sono segnali negativi. Se vedi errori (es. prestito chiuso ma mostrato come aperto), procedi con il diritto di rettifica presso CRIF/Experian (mediante modulo o PEC).
D. Cosa fare se trovo un debito che non mi appartiene?
R. Se hai una cartella o un avviso fiscale che ritieni inesistente o già saldato, puoi contestarlo come descritto: prima di tutto invia un reclamo all’ente creditore (AdeR o INPS) corredando prove di pagamento. Se necessario, fai ricorso in giudizio (Commissione Tributaria o Giudice del Lavoro). Se invece trovi una segnalazione errata in CRIF/CTC, scrivi a CRIF/CTC chiedendo la correzione (il diritto di rettifica) allegando copia di quietanze o documenti che provano l’insussistenza.
D. Quali documenti servono per richiedere le visure creditizie?
R. In genere serve un documento di identità valido (carta d’identità, passaporto), il codice fiscale e, per le aziende, una visura camerale aggiornata. Nel caso di CRIF, Experian e CTC il richieste vanno corredate da copia di un documento e modulo firmato. Per CRIF/Experian basta la carta d’identità e CF. Per CTC occorre anche la visura camerale se si richiede per una società.
D. Quanto tempo ci vuole per ottenere la visura?
R. CRIF/Experian impiegano solitamente fino a 30 giorni (diritto di accesso). CTC la rilascia in 2 giorni se si usa il servizio online con SPID, oppure entro ~15-30 giorni se invii via email/fax. Le PEC fatte ad altre centrali possono richiedere lo stesso tempo.
D. Cosa succede se lascio scadere un avviso bonario o una cartella?
R. Se ignori un avviso bonario, l’importo diventa esigibile come cartella esattoriale e l’Ente può iniziare pignoramenti o fermi (es. ipoteca, fermo auto). Se una cartella prescrive (dopo anni), in teoria non è più esigibile: puoi farne valere la prescrizione durante un eventuale contenzioso. Il consiglio è non ignorare mai i solleciti: meglio contestarli o pagarli rateizzando.
6. Fonti normative e riferimenti giurisprudenziali (non esaustivi)
Norme principali:
- Costituzione Italiana (diritto di difesa, principio di legalità).
- Codice Civile: art. 2946 (prescrizione ordinaria 10 anni); art. 2043 (responsabilità aquiliana); art. 1189 (titoli esecutivi).
- D.P.R. 602/1973 (T.U. riscossione tributi). Art. 14 (decadenza riscossione), 25 (efficacia esecutiva cartella), 48 (prescrizione riscossione).
- D.P.R. 633/1972, art. 54 (comunicazioni di irregolarità per IVA).
- L. 244/2007 (Finanziaria 2008) e L. 296/2006, art. 9 (codice rischio creditizio e rapporti con banche dati).
- Regolamento UE 2016/679 (GDPR) e D.Lgs. 196/2003 (Codice Privacy).
- D.Lgs. 46/1999 (Codice di condotta SIC, poi aggiornata nel 2017): regola il trattamento dei dati nelle centrali di rischio (CRIF, CTC, Experian).
- D.Lgs. 46/2021 (Codice del Terzo Settore) (norme sulle comunicazioni via SPID/CIE).
- Legge 197/2022 (Legge Finanziaria 2023), commi su definizione avvisi bonari e comunicazioni di irregolarità.
- D.Lgs. 1/2014 (c.d. “Decreto adempimenti” – Dir. 2011/16/UE), attuato dal Provv. Agenzia Entrate 19/11/2024, n.419815: ha ampliato il Cassetto Fiscale con avvisi bonari e notifiche telematiche.
Principali pronunce giurisprudenziali:
- Cass. civ. n. 14153/2015: sulla ricerca dati in banche dati creditizie ed esercizio diritti privacy.
- Cass. civ. n. 24551/2015: su contestazione debito INPS e giurisdizione.
- Cass. civ. n. 19280/2017: responsabilità dell’intermediario creditizio per segnalazioni inesatte nel SIC.
- Cass. civ. n. 30593/2020: principio dell’autotutela dei crediti INPS.
- Cass. civ. n. 18212/2005: prescrizione delle cartelle esattoriali dopo 10 anni.
Debiti con il Fisco: Perché Affidarti a Studio Monardo
Hai debiti con l’Agenzia delle Entrate, l’INPS o l’AdER e non riesci più a gestirli?
Hai ricevuto cartelle esattoriali, avvisi di accertamento, pignoramenti o fermi amministrativi?
⚠️ Quando il debito fiscale cresce, non basta ignorare le lettere: l’Agenzia delle Entrate Riscossione può avviare azioni esecutive gravi che mettono a rischio conti, stipendi, immobili e persino la tua attività.
Ma oggi, grazie agli strumenti offerti dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, puoi difenderti legalmente, ridurre il debito o chiuderlo in modo sostenibile.
Cosa può fare per te l’Avvocato Giuseppe Monardo
✅ Analizza la tua posizione fiscale e patrimoniale, valutando se ci sono irregolarità negli atti ricevuti
✅ Blocca pignoramenti, fermi, ipoteche e iscrizioni a ruolo, se non legittimi o notificati in modo scorretto
✅ Attiva una transazione fiscale o un piano di saldo e stralcio, per ridurre l’importo dovuto
✅ Ti rappresenta nel contenzioso contro l’Agenzia delle Entrate, davanti alla Corte di Giustizia Tributaria
✅ Avvia la procedura di sovraindebitamento, se non hai i mezzi per far fronte al debito, per ottenere la cancellazione totale o parziale
Le qualifiche dell’Avvocato Giuseppe Monardo
🔹 Avvocato esperto in contenzioso fiscale e gestione dei debiti tributari
🔹 Gestore della Crisi da Sovraindebitamento – iscritto al Ministero della Giustizia
🔹 Negoziatore della Crisi d’Impresa – abilitato ex D.L. 118/2021
🔹 Fiduciario OCC – Organismo di Composizione della Crisi
🔹 Coordinatore nazionale di esperti legali e fiscali in materia di riscossione, opposizione e risanamento
Perché agire subito
⏳ I termini per fare opposizione o ricorso sono molto brevi: anche pochi giorni
⚠️ Senza difesa, il debito diventa definitivo ed esecutivo
📉 Rischi concreti: pignoramento dello stipendio o del conto corrente, fermo auto, danni alla reputazione fiscale
🔐 Solo una difesa costruita bene può interrompere la riscossione e aprire una strada verso la soluzione
Conclusione
Avere debiti con il Fisco non significa essere senza via d’uscita. Esistono soluzioni legali per difenderti, trattare, pagare meno o ottenere una vera cancellazione del debito.
Affidarsi all’Avvocato Giuseppe Monardo significa trasformare un problema fiscale in un piano di uscita concreto, protetto dalla legge e costruito su misura.
Qui sotto trovi tutti i riferimenti per richiedere una consulenza riservata. Se hai debiti con il Fisco, questo è il momento giusto per reagire. Prima che sia troppo tardi.