Cittadino Della Repubblica Dominicana Con Debiti In Italia E Cartelle Esattoriali: Cosa Fare E Come Difendersi

Se sei un cittadino della Repubblica Dominicana che ha vissuto o lavorato in Italia e oggi hai debiti fiscali, contributivi o cartelle esattoriali, è fondamentale capire quali rischi corri e quali strumenti hai per difenderti.
La notizia più importante è questa: i debiti italiani non possono essere riscossi nella Repubblica Dominicana, perché non esiste alcun accordo bilaterale tra i due Paesi che permetta allo Stato italiano di recuperare somme all’estero.
Tuttavia, i debiti non spariscono automaticamente: restano registrati in Italia e possono causare problemi se torni nel Paese o se possiedi ancora beni o conti italiani. Con l’assistenza di un avvocato tributarista esperto in casi internazionali, puoi bloccare la riscossione, annullare cartelle illegittime e chiudere la tua posizione fiscale in modo definitivo.

Cosa sono le cartelle esattoriali italiane

Le cartelle esattoriali sono atti con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AER) richiede il pagamento di:

  • imposte non pagate (IRPEF, IVA, IRAP, IRES)
  • contributi INPS o INAIL arretrati
  • tasse comunali come IMU, TARI, bollo auto
  • multe stradali
  • sanzioni e interessi di mora

Se non paghi entro 60 giorni dalla notifica, la cartella diventa esecutiva, e in Italia possono partire pignoramenti, blocchi del conto o fermi.

Cosa succede se vivi nella Repubblica Dominicana

Se risiedi oggi nella Repubblica Dominicana, la tua situazione è più tranquilla:

  • lo Stato italiano non può avviare pignoramenti o sequestri sui tuoi beni dominicani
  • le autorità dominicane non sono obbligate a eseguire richieste italiane
  • il tuo stipendio, i tuoi beni e i tuoi conti nella Repubblica Dominicana sono al sicuro

Ma attenzione:

  • i debiti rimangono attivi nei registri italiani
  • continuano a generare interessi e sanzioni
  • possono essere riscossi se torni in Italia
  • eventuali beni rimasti in Italia possono essere pignorati
  • un’eredità italiana può essere trattenuta dall’Agenzia

Per questo è fondamentale sistemare la posizione, anche se vivi all’estero.

Quando i debiti italiani possono essere annullati o ridotti

È possibile eliminare o ridurre drasticamente i debiti se:

  • la notifica della cartella è irregolare (indirizzo sbagliato, spedizione dopo il trasferimento)
  • il debito è prescritto (5 anni per tributi locali e multe, 10 anni per imposte statali)
  • la cartella deriva da un accertamento non definitivo
  • i calcoli contengono errori, duplicazioni o sanzioni illegittime
  • mancano documenti essenziali
  • il credito è stato ceduto a società di recupero senza prova del debito
  • l’Agenzia non ha rispettato i termini di legge

Molti cittadini stranieri scoprono che gran parte del debito non è più dovuto.

Cosa fare subito per difenderti

  1. Richiedi l’estratto di ruolo tramite un avvocato (o SPID se lo possiedi): è il documento ufficiale con tutti i debiti attivi.
  2. Controlla la notifica: se la cartella non è stata consegnata correttamente, può essere nulla.
  3. Verifica la prescrizione: moltissimi debiti italiani risultano già scaduti.
  4. Non rispondere e non pagare subito: potresti riattivare un debito prescritto.
  5. Affidati a un avvocato tributarista per contestare il debito e avviare la cancellazione.

Le principali soluzioni legali

Un avvocato esperto può aiutarti con:

  • Ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria per annullare cartelle e accertamenti
  • Sospensione della riscossione per bloccare ogni azione in Italia
  • Annullamento in autotutela delle cartelle illegittime
  • Saldo e stralcio, se la normativa lo consente
  • Rateizzazione per debiti ancora validi
  • Contestazione della prescrizione

Tutto può essere gestito a distanza, senza che tu debba rientrare in Italia.

Cosa può fare un avvocato per te

Un avvocato tributarista può:

  • verificare la legittimità del debito e recuperare tutta la documentazione
  • controllare notifiche e prescrizione
  • impugnare cartelle irregolari
  • bloccare pignoramenti e azioni in Italia
  • negoziare riduzioni importanti del debito
  • accompagnarti fino alla chiusura definitiva della posizione

Cosa rischi se non fai nulla

Se non agisci subito, potresti:

  • ritrovarti debiti molto più alti per interessi e sanzioni
  • subire pignoramenti su beni o conti ancora presenti in Italia
  • perdere eredità o crediti italiani
  • non poter rientrare in Italia senza problemi fiscali
  • perdere occasioni di sanatoria o definizione agevolata

Agire subito ti permette invece di bloccare ogni rischio e liberarti definitivamente dal debito.

Quando rivolgersi a un avvocato

Dovresti chiedere aiuto legale se:

  • sei un cittadino della Repubblica Dominicana con cartelle o debiti italiani
  • hai ricevuto notifiche dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione
  • vuoi sapere se i debiti sono validi, prescritti o annullabili
  • vuoi chiudere definitivamente la tua posizione fiscale
  • possiedi beni o conti in Italia che vuoi proteggere

Un avvocato specializzato può gestire tutto da remoto, in modo rapido e sicuro.

⚠️ Attenzione: molti cittadini dominicani pagano debiti che non sono più dovuti, perché non conoscono le regole su notifiche, prescrizione e difese legali. Prima di pagare, fai verificare tutto da un professionista.

Questa guida dello Studio Monardo – avvocati esperti in diritto tributario internazionale e difesa dei cittadini stranieri con debiti in Italia ti mostra come difenderti legalmente, anche vivendo all’estero.

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Introduzione

Un cittadino della Repubblica Dominicana (extra-UE) che ha debiti in Italia – fiscali, civili o commerciali – si trova in una situazione complessa. I debiti non scompaiono con il semplice trasferimento all’estero: lo Stato italiano e gli altri creditori possono utilizzare vari strumenti per recuperare le somme dovute. Questa guida fornisce una panoramica normativa e giurisprudenziale aggiornata (ottobre 2025) sui diritti e doveri del debitore, con particolare focus sulle cartelle esattoriali e la riscossione fiscale, prevedendo soluzioni concrete (rottamazione, saldo e stralcio, opposizione giudiziale, prescrizione, concordato, sovraindebitamento, ecc.). Lo stile è rivolto a professionisti e a privati/​imprenditori, con linguaggio tecnico ma divulgativo. In fondo troverete un elenco delle principali fonti legislative e giurisprudenziali citate.

Profilo del debitore e del contesto internazionale

Un cittadino dominicano con debiti in Italia può essere un lavoratore straniero residente in Italia, un imprenditore di origine dominicana che ha avviato attività in Italia, oppure anche un turista o domiciliato temporaneo che ha contratto debiti (p.es. contratti di locazione non pagata, mutui, credito al consumo, tasse). In tutti i casi, se il debitore lascia l’Italia e ritorna nella Repubblica Dominicana, i suoi debiti rimangono esigibili.

Dal punto di vista giuridico, lo status di cittadino extra-UE comporta che l’Italia non può utilizzare le direttive UE sulla cooperazione giudiziaria fiscale (p.es. Direttiva 2010/24/UE, recepita con il D.Lgs. 149/2012) per il recupero diretto dei crediti presso il paese di residenza del debitore . In assenza di accordi specifici tra Italia e Repubblica Dominicana in materia di riscossione crediti, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione (il concessionario della riscossione in Italia) potrà tentare la notifica degli atti all’estero tramite le vie tradizionali (convenzione dell’Aja, canali diplomatici, notifiche consolari), ma non gode di uno strumento di espropriazione automatica come avviene nell’UE. Dunque, in pratica, se il debitore si allontana dall’Italia, il recupero diventa più difficoltoso ma non impossibile: occorre muoversi con cura per evitare di “far scivolare” il problema.

Sul fronte delle fonti normative nazionali vigenti, le più rilevanti sono: il Codice Civile (artt. 2740 e ss. sulla responsabilità patrimoniale del debitore), il Codice di Procedura Civile (in particolare titoli sulle notifiche all’estero, art. 140-169 c.p.c.), il Decreto Legislativo 14 agosto 2012 n. 149 (attuazione Direttiva 2010/24/UE) , nonché il Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973 n. 602 (riscossione tributi). Importanti anche le leggi speciali: la Legge 3/2012 sul sovraindebitamento per privati/imprenditori insolventi, le varie leggi di bilancio (p.es. L. 145/2018 sulla “pace fiscale”), i Decreti-legge su rottamazioni e definizioni agevolate (dlgs. 119/2018, dlgs. 146/2022, ecc.). Infine, la giurisprudenza recente (Cassazione, tribunali tributari, Corti costituzionali) ha chiarito molti profili pratici, in particolare la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 14768/2025 ha riconosciuto la possibilità di impugnare certi atti di riscossione legati a debiti esteri . Citeremo di seguito i più rilevanti.

1. Debiti tributari: cartelle esattoriali e riscossione

Le cartelle esattoriali sono gli atti con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia) intima il pagamento di tributi e contributi, con l’aggiunta di sanzioni e interessi. Contengono l’estratto di ruolo formato dagli enti creditori (Stato, Inps, Comuni, ecc.) e diventano un titolo esecutivo per la riscossione coattiva. Per un debitore dominicano residente in Italia (o rimasto lì dopo la notifica), occorre distinguere:

  • Notifica cartella in Italia: se residente in Italia, la cartella deve essere notificata secondo l’ordinario art. 26 del D.P.R. 602/1973. Il debitore ha 60 giorni dalla notifica per pagare o impugnare l’atto (entro il giudice tributario, art. 19 D.Lgs. 546/92). Trascorso il termine senza opposizione, la cartella diventa definitiva e possono scattare pignoramenti, fermo amministrativo, ipoteca sui beni immobiliari . Se il debitore ha difficoltà di pagamento, può sempre chiedere il differimento del pagamento e/o l’rateazione (art. 19 DPR 602/1973 e successive modifiche) del debito in 72 rate massime (fino a 120 con nuove leggi di bilancio ).
  • Difese possibili (residente in Italia): Il debitore può contestare la cartella presentando ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale territorialmente competente . Può farlo entro 60 giorni dalla notifica. La contestazione può riguardare vizi del contenuto (errata quantificazione, sanzioni illegittime, debito già pagato, prescritto, ecc.) o vizi di forma (notifica irregolare, difetti procedurali). In particolare, va ricordato che anche atti apparentemente “stragiudiziali” come la cartella possono fungere da “porta d’ingresso” al contenzioso, quando contengano l’essenza della pretesa tributaria (Cass. 11 maggio 2012, n. 7344; Cass. 13 luglio 2023, n. 20051; Cass. 17 febbraio 2023, n. 5174) . Se il ricorso viene accolto, la cartella viene cancellata o ridotta. La proposizione del ricorso interrompe la riscossione coattiva in corso.
  • Prescrizione del debito fiscale: Generalmente, i tributi (Irpef, Iva, Ires, Irap, ecc.) si prescrivono in 10 anni . Ciò significa che, decorsi 10 anni dal giorno di inesigibilità del tributo (p.es. dal primo giorno del decimo anno successivo a quello di omesso versamento), il debito si estingue per prescrizione. Tuttavia la cartella è formalmente notificata entro i termini decennali, se lo stato dell’atto lo consente. Se il credito è affidato all’agente della riscossione, è garantita la sua riscossione fino a 5 anni dall’affidamento, superati i quali scatterà (a partire dal 2025) il nuovo istituto del “discarico automatico”: i ruoli affidati all’Agenzia e rimasti inesitati per 5 anni si cancellano automaticamente dal repertorio dei ruoli . Il debitore dovrebbe tuttavia monitorare i termini di decadenza (ad es. 30 giorni per impugnare la cartella) e prescrizione per ogni tassa: contributi Inps (di solito 5 anni), tributi locali (5 anni), imposte Dirette (10 anni) .
  • Strumenti di pace fiscale: Il debitore in difficoltà economica può cercare soluzioni conciliative con il fisco. Le più importanti in anni recenti sono state:
  • Saldo e stralcio (legge di bilancio 2019, L. 145/2018): misura riservata a persone fisiche con ISEE familiare fino a €20.000. Consente di estinguere carichi affidati (dal 2000 al 2017) pagando solo una percentuale ridotta del debito (dal 16% al 35% a seconda dello scaglione ISEE), con lo stralcio di tutto il resto (capitale, sanzioni, interessi moratori) . Era possibile usufruirne presentando domanda entro aprile 2019; ad oggi non è più prorogata (resta un precedente legislativo significativo). In sintesi, chi vi rientrava poteva chiudere le cartelle pagando solo ad es. il 16-35% del totale iscritto, a seconda dell’ISEE .
  • Rottamazione/quinte semplificate: dall’“amnistia fiscale” 2018 in poi si sono succedute più “rottamazioni” delle cartelle. Ad es. la rottamazione ter (dl 119/2018 conv. 136/2018) ha permesso (entro scadenze varie) di pagare solo il 100% di capitale e imposte, senza sanzioni e con minori interessi; la rottamazione quater e quinquies (DL 146/2022 conv. L. 215/2022 e Legge di bilancio 2023) hanno dato ulteriori proroghe e semplificazioni. In generale, queste misure hanno permesso di estinguere le cartelle pagando il capitale e solo parte degli interessi di mora (e rinunciando a impugnare). Rimane il fatto che oggi (2025) non esiste in corso una “nuova rottamazione” aperta: si attendono eventuali decisioni legislative per il futuro. Nel frattempo, si prevede di estendere il numero massimo di rate per il pagamento ordinario dei debiti fiscali da 72 a 120 rate , un aiuto concreto in più.
  • Stralcio mini-debiti: sempre il DL 119/2018 (c.d. “pace fiscale 2019”) ha previsto lo stralcio automatico di tutti i debiti residui fino a €1.000, affidati all’Agenzia tra il 2000 e il 2010 . Cioè, tutte le cartelle inferiori a 1.000€ sono state cancellate d’ufficio a fine 2018, risparmiando molti piccoli debitori. Debiti da 1.000€ a 5.000€ hanno invece subito il 20% di riduzione dei carichi . Questi condoni “di massa” sono già stati erogati e semplificano le cose per i piccoli debitori (risulta dunque inutile impugnare tali mini-cartelle ormai stralciate).
  • Sovraindebitamento (Legge 3/2012, d.lgs. 14/2019): se il debitore è un privato o piccolo imprenditore in grave crisi economica (anche se cittadino straniero) può valutare di ricorrere alle procedure di sovraindebitamento. Tali procedure (piano del consumatore o accordo del debitore) permettono di concordare con i creditori un piano di rientro; i tribunali hanno riconosciuto che anche i crediti tributari possono essere oggetto di riduzione/“falcidia” in queste procedure . In pratica, il giudice può omologare un piano che preveda il pagamento parziale di imposte e l’esdebitazione del resto (cioè la cancellazione, sul piano giudiziale, della quota residua del debito), con garanzie sulle risorse future del debitore . Ovviamente queste vie giudiziali sono complesse e richiedono l’assistenza di un Organismo di Composizione della Crisi e professionisti; ma costituiscono una possibilità “forzosa” di saldo e stralcio: come osserva Cassazione recente, “le procedure di sovraindebitamento offrono una via giudiziale per conseguire un saldo e stralcio dei debiti, anche verso l’erario” .
  • Termini per l’opposizione: se il debitore ritiene illegittima la cartella, deve impugnarla entro 60 giorni dalla notifica presso la Commissione tributaria provinciale. Se il debitore è all’estero, la notifica si considera perfezionata 8 giorni dopo la spedizione A/R all’indirizzo indicato . Questo significa che il termine di 60 giorni decorre anche se il destinatario all’AIRE (o straniero noto) non ha effettivamente ritirato la raccomandata . La Cassazione ha ribadito infatti che la dichiarazione dei redditi (o altra informativa) non rende superfluo l’indirizzo estero: prima di tutto l’Agenzia deve provare di aver tentato la notifica al domicilio effettivo all’estero, coinvolgendo eventualmente i consolati, e solo dopo può validamente procedere con una notifica sostitutiva . Questo garantisce il diritto di difesa: come sottolinea la Cassazione, la corretta procedura “impone di tentare la notifica presso l’indirizzo di residenza estero risultante dall’AIRE. Se questa fallisce, l’Agenzia deve dimostrare di aver intrapreso una ricerca attiva” (per poi eventualmente depositare l’atto in Comune o notificare in Italia) .

In sintesi, non c’è un deposito all’estero automatizzato per i debiti fiscali di dominicani extra-UE: occorre seguire le regole italiane sulla notifica. Ma se un debitore dominicano ha debiti fiscali in Italia, deve tenersi informato: leggere la posta, rispondere agli avvisi, impugnare per tempo eventuali cartelle. Ignorare le cartelle può solo peggiorare la situazione (accumulo interessi, aggravio spese, azioni cautelari sul patrimonio italiano).

2. Notifiche internazionali e restrizioni esecutive

Se il cittadino dominicano non risiede più in Italia, le modalità di notifica degli atti giudiziari e fiscali all’estero sono disciplinate dall’art. 140 c.p.c. e seguenti, dalla Convenzione dell’Aja 1965 e dalle istruzioni del Ministero degli Esteri . In pratica:

  • Se l’indirizzo estero è noto, l’atto va trasmesso tramite il canale diplomatico/di cooperazione internazionale: es. un avviso di accertamento o cartella viene ”mandato all’Ufficio centrale” della R.Dominicana (tramite la propria Ambasciata), che poi ne cura la notifica. Con l’adesione della R.Dominicana alla Convenzione dell’Aja (efficace dal 1.10.2024), ora si può servire direttamente la richiesta al competente Ufficiale giudiziario dominicano tramite canale telematico o diplomatico. Occorre inviare almeno due copie degli atti (tre, se richiesto dallo Stato ricevente). Per la R.Dominicana è previsto che le Autorità locali richiedano addirittura una terza copia .
  • Se l’indirizzo estero è ignoto, può applicarsi l’art. 143 c.p.c.: cioè la notifica presso il Pubblico Ministero alla Procura della Repubblica di Roma, con affissione in Casa Comunale e pubblicità su web. (In tal caso spesso il debitore non saprà mai nulla, ma la procedura si considera regolare.)
  • È importante sottolineare che secondo la Cassazione (per i casi UE e analoghi) la mera “presa in carico” del debito estero da parte dell’Agenzia in Italia è oggi impugnabile se rappresenta il primo atto di cui il contribuente ha notizia . Infatti, l’ordinanza n. 14768/2025 ha stabilito che l’avviso di presa in carico (comunicazione che l’Agenzia ha ricevuto una richiesta dall’estero per riscuotere un credito) è un atto conoscitivo impugnabile, poiché reca una pretese definita e consente di venire a conoscenza del debito estero . In sostanza: anche un cittadino dominicano all’estero può agire in Tribunale contro una cartella dell’Agenzia se ne viene a sapere tramite una comunicazione di presa in carico. Tuttavia la Corte ha chiarito che il contribuente potrà contestare solo il fatto di non aver ricevuto prima il titolo estero (diritto al contraddittorio), ma non potrà invece discutere il merito del credito accertato all’estero, salvo puntare sulle leggi procedurali .

Quindi: l’Agenzia Entrate-Riscossione può chiedere cooperazione internazionale solo in via ordinaria (Convenzione Aja 1965, DPR 602/73 art. 60 e ss., anche d.lgs. 71/2011). Non essendoci accordi speciali con la R.Dominicana, ogni atto fiscale (avviso, cartella, pignoramento) segue le regole generali. L’effetto per il debitore dominicano è che gli atti dovrebbero essere notificati anche a lui, ma se questi non arriva in Italia o all’indirizzo estero, l’Italia non può trascinarlo facilmente in tribunale (a differenza dell’UE). Rimane però l’uso delle azioni esecutive sui beni italiani possibilmente intestati al debitore: ipoteche, pignoramenti su conto/immobili, fermo amministrativo di veicoli, ecc.

In breve: anche all’estero il debitore deve tutelarsi. Se riceve comunicazione di un debito (anche solo “presa in carico”), deve attivarsi per ricorrere. Se non riceve nulla, rimane coperto finché le procedure in Italia non si concludono con atti esecutivi. Ma se in futuro dovesse tornare in Italia (visita, nuovo lavoro), troverà le conseguenze delle azioni messe in campo nel frattempo.

3. Debiti civili, bancari e commerciali

Oltre ai tributi, un cittadino della R.Dominicana può avere in Italia anche debiti civili (es. crediti di lavoro, affitti, risarcimenti) o debiti bancari/finanziari (prestiti, mutui, cambiali) o debiti commerciali (debiti di società, finanziamenti di impresa). Si applicano regole generali:

  • Responsabilità patrimoniale (art. 2740 c.c.): il debitore risponde di tutti i suoi beni, in Italia e all’estero, per i suoi debiti. L’Italia può aggredire i beni italiani del debitore dominicano (ad es. vendere immobili, pignorare conti correnti o auto) per soddisfare i creditori. I beni all’estero (in R.Dominicana) saranno aggredibili solo seguendo le regole del diritto internazionale privato dominicano (che esulano dal contesto qui).
  • Ritiro dell’affidamento: se il debitore aveva ottenuto finanziamenti o pagamenti anticipati (al banco o fornitore), e non paga, i creditori possono revocare affidamenti o pretese: p.es. chi ha assicurato denaro (banca, finanziaria) potrà chiedere il pagamento immediato del residuo; un fornitore può interdire ulteriori consegne. Tuttavia non esiste (per debiti civili) un analogo sistema di “conferimento a riscossione” come le cartelle tributarie. Spesso occorre una sentenza civile con titolo esecutivo (p.es. sentenza di condanna del tribunale o decreto ingiuntivo) prima di procedere a pignoramento.
  • Opposizione giudiziale: se è già stata emessa esecuzione forzata (pignoramento, sequestro), il debitore può proporre opposizione presso il giudice ordinario (art. 615 c.p.c. per pignoramenti mobiliari; art. 615/140 c.p.c. per immobili, ecc.). Le regole processuali (termine di decadenza di 20 giorni dalla notifica, requisiti formali) vanno rispettate anche se il debitore è all’estero. Per le cambiali o assegni protestati valgono i termini specifici (di solito 5 anni per la cartella di pagamento conseguente al protesto), ecc.
  • Fallimento e concordato: se il debitore dominicano è anche imprenditore con attività in Italia (p.es. ha una SRL italiana), in caso di insolvenza i creditori (incl. fiscali e bancari) possono chiedere il fallimento o il concordato preventivo della società italiana. Il debitore persona fisica di origine dominicana potrebbe dichiarare fallimento solo se esercita attività commerciale, e con i requisiti di legge. In queste procedure concorsuali, gli oneri fiscali sono crediti privilegiati (art. 2751-bis c.c.) e concorrono tra i creditori. Il debitore persona fisica può eventualmente ricorrere, come detto, alle norme sul sovraindebitamento (Legge 3/2012) per ottenere un piano concordato e l’esdebitazione.
  • Procedure anonime: contrariamente a quelli fiscali, i debiti civili/​bancari non richiedono di solito una notifica formale all’estero se il debitore non ha indirizzo noto; il creditore può ottenere un titolo esecutivo italiano e tentare l’espropriazione sui beni italiani in suo possesso, anche se il debitore abita altrove. C’è meno tutela “di diritto di difesa” per il cittadino straniero nell’ambito civile: spesso non viene neppure notificato di persona all’estero. Ciò non significa che il debitore dominicano sia salvo: significa invece che il processo procede “in sua assenza” se il creditore dimostra di averlo tentato di notificare.

Riassumendo: i debiti civili e bancari seguono regole analoghe a quelle dei residenti, con qualche difficoltà aggiuntiva nella notifica se il debitore è fuori Italia. I consiglieri possono essere i seguenti: mantenere aggiornato l’indirizzo in Italia e in R.Dominicana; leggere attentamente ogni comunicazione ricevuta; se all’estero, considerare di nominare un domiciliatario in Italia o un procuratore. In caso di pignoramenti o ingiunzioni già avviate, l’opposizione giudiziale presso il tribunale italiano può ancora essere esperita dall’estero tramite procuratore.

4. Principali strumenti di difesa e composizione del debito

Dalla prospettiva del debitore dominicano in difficoltà finanziaria, è fondamentale conoscere gli strumenti legali per ridurre o gestire i debiti. Ecco un quadro riassuntivo dei principali:

StrumentoChi può usarloDebiti interessatiEffetti principali
Opposizione alla cartellaChi ha ricevuto la cartellaDebiti fiscali iscritti a ruoloSe accolto: annulla o riduce la cartella; blocca l’esecuzione
Rateizzazione coatta ordinariaQualunque contribuente, anche con debiti**Cartelle esattoriali (tutti i tributi)Dilazione del debito fino a 72 rate (ora fino a 120 con legge bilancio)
Saldo e stralcio (L.145/2018)Persone fisiche in forte difficoltà (ISEE<=20k)Cartelle 2000-2017 (IRPEF, IVA, contributi)Estinzione parziale: paghi solo % del debito (16%-35% in base all’ISEE ); il resto (capitale, sanzioni, interessi) è stralciato
Rottamazione delle cartelleContribuenti (persone fisiche/giuridiche) fino ad una certa data di affidamentoCartelle affidate entro determinate date (vari programmi)Estinzione del debito pagando capitale + minori interessi; sanzioni ridotte o annullate; sospensione contenzioso
Sovraindebitamento (L.3/2012)Privati e imprenditori non fallibili in crisi acutaTutti i debiti (fiscali, civili, previdenziali)Piano di rientro concordato, con pagamento del residuo con ricavi futuri; esdebitazione del resto non pagato
Stralcio automatico (mini-debiti)Tutti (si applica d’ufficio)Cartelle fino a €1.000 (affidate 2000-2010)Eliminazione totale (credito azzerato: capitali, sanzioni, interessi cancellati)
Deposito in casa comunale (art.60)Contribuente all’estero senza indirizzo notoCartelle notificate all’esteroL’atto si considera notificato 8 giorni dopo il deposito presso il Comune in Italia
Accordi transattiviContribuenti con situazioni peculiariDebiti fiscali (anche in pendenza di contenzioso)Possibilità di concordare con l’Amministrazione piani personalizzati di pagamento (rari e discrezionali)

Nota: Per il debitore dominicano in crisi, spesso conviene rivolgersi a un professionista (commercialista/avvocato) per valutare l’applicazione di questi strumenti. Ad es. se ha ISEE basso, va verificata la possibilità di un saldo&stralcio o di inserirsi in un piano di sovraindebitamento. Se ha aperto contenziosi in Italia, occorre decidere se definirli o continuare a impugnare.

Tabella riassuntiva: termini e prescrizioni principali

Debito/AttoTermine di decadenza/​prescrizione
Cartella tributaria (notifica)60 giorni per impugnare (art. 19 D.Lgs.546/92); 100 giorni per pagare (cartella con obbligo di pago entro 60+40 giorni).
Tributi base (Imposte dirette, IVA, ecc.)10 anni dalla scadenza originaria per prescrizione debito (dal 2015 introdotto 10 anni tramite DL 119/2018) .
Debiti contributivi INPS (privati)10 anni (spesso 5 anni + proroghe da accertamento); variabile secondo le norme previdenziali.
Multa/violazione stradale (capo infrazioni)5 anni dalla data di fatto (o dalla decadenza della contestazione formale) ai sensi del D.Lgs. 150/2011.
Notifica all’estero (extra-UE)Per i contribuenti AIRE: tentativo obbligatorio all’estero prima di notifiche in Italia . In mancanza di indirizzo noto, deposito in Comune ai sensi dell’art. 60 DPR 600/1973.
Prescrizione cartella affidata10 anni dall’affidamento per prescrizione (il nuovo “discarico automatico” scatta dopo 5 anni ma non estingue il credito) .

5. Domande frequenti (Q&A)

  • D: Che succede se lascio l’Italia con debiti non pagati?
    R: Il debito non scompare. L’entrate-riscossione può chiedere di notificare atti al tuo nuovo domicilio all’estero (tramite Convenzione dell’Aja o canali diplomatici), ma l’esecuzione vera dipenderà dai beni rimasti in Italia. Ad esempio, se possiedi ancora un immobile o un conto corrente italiano, questi potranno essere pignorati. Se ti trasferisci definitivamente all’estero, potrai contestare eventuali cartelle ricevute all’ultimo indirizzo conosciuto (Italia) o a quello estero notificato tramite autorità dominicane . In ogni caso, non conviene ignorare il problema: meglio mettersi in contatto col creditore (o con un avvocato) e valutare le opzioni per chiudere o rateizzare i debiti.
  • D: Un cittadino dominicano può essere perseguito in Italia se non ha più residenza in UE?
    R: Le norme italiane sul recupero crediti (es. cartelle) sono applicabili anche a stranieri non UE. La differenza è che non c’è una procedura speciale di co-esecuzione internazionale per i debiti privati (come avviene tra Stati UE). L’Italia può notificare regolarmente gli atti giudiziari anche a cittadini extra-UE (art. 142 e ss. c.p.c.). Se il debitore residui in Italia al momento della notifica, l’atto è valido. Se è all’estero, l’atto è valido se consegnato alle Autorità dominicane secondo le regole (ad es. Convenzione dell’Aja 1965). Diversamente l’Italia può comunque depositare l’atto in Casa comunale . Non si tratta di “persecuzione” ma di esecuzione di un credito: il debitore resta responsabile con il proprio patrimonio.
  • D: Se ricevo una cartella dall’Italia mentre sono in Dominicana, posso contestarla?
    R: Sì, se è stata notificata correttamente. Un principio di recente Cassazione (ordinanza 14768/2025) ammette che l’avviso di presa in carico (cioè la comunicazione da parte dell’agente di riscossione di avere ricevuto un credito estero da riscuotere) è impugnabile in tribunale . Questo vale anche per te: potrai contestare in giudizio il fatto di non essere mai stato informato del debito (diritto alla difesa), ma non potrai invece rimettere in discussione il merito del credito accertato all’estero (se questo era regolarmente fondato). In pratica potrai far valere vizi di notifica o di competenza ma non la sostanza del tributo straniero .
  • D: Cosa succede se ignoro la cartella e non pago?
    R: Il debito continua a crescere di interessi e sanzioni. L’Agenzia potrà iscrivere ipoteca su immobili di tua proprietà in Italia e pignorare i tuoi conti/beni (a meno che tu non abbia già riscosso gli ultimi atti). Potrebbe inoltre segnalarti come cattivo pagatore presso le banche dati, rendendoti difficile ottenere crediti futuri. In ogni caso, abbandonare la partita non estingue il debito e priva di tutela (qualunque contestazione andrebbe sollevata nei termini). È quasi sempre meglio tentare un accordo: chiedi una rateizzazione, o verifica se hai diritto a misure agevolate (saldo&stralcio, rottamazione).
  • D: Se ho solo risorse in Repubblica Dominicana, l’Italia può prendere qualcosa lì?
    R: Al momento non esistono procedure di esecuzione diretta fra Italia e Repubblica Dominicana per crediti civili o fiscali (non vi è ad esempio un trattato bilaterale sulla riscossione coattiva). In teoria lo Stato italiano potrebbe chiedere assistenza diplomatica per il recupero (art. 142 c.p.c.) ma, praticamente, senza accordi non è semplice costringere un debitore in Dominicana a pagare. Ciò detto, se hai qualche asset o conto in Italia, questi saranno vulnerabili. Inoltre, se in futuro intendi ritornare in Italia (e.g. per lavoro o affari), potresti essere trattenuto dalle autorità fino al soddisfacimento del debito (nei casi più gravi, ma non per debiti civili ordinari).
  • D: Quando un debito fiscale si prescrive e posso sfruttare la prescrizione?
    R: Come regola generale, i tributi dello Stato (IRPEF, IVA, IRES, contributi, ecc.) si prescrivono in 10 anni . Ciò vuol dire che dopo 10 anni dall’origine del debito (in genere dal termine per il versamento) lo Stato non può più riscuoterlo. Ad esempio, un cartella notificata nel 2025 per imposte 2010 risale a tributi prescritti. Tuttavia occorre distinguere: dal 2019 è in vigore il nuovo termine decennale (DL 119/2018) che si applica ai debiti erariali. Inoltre lo stato di prescrizione va fatto valere (ad esempio nell’opposizione alla cartella) e l’onere di provare la fine del termine è del debitore. Se la cartella è “affidata” da più di 5 anni, dal 2025 subentra il discarico automatico (il credito rimane prescritto ma viene sospeso dal ruolo), salvo eccezioni come debiti UE o procedure concorsuali . Conviene quindi verificare le date e calcolare se il proprio debito può aver superato i limiti di legge.
  • D: Posso fare un accordo con l’Agenzia per estinguere tutto a condizioni favorevoli?
    R: L’Agenzia può offrire (o accettare) solo quanto previsto dalla legge. Attualmente, se non si rientra nelle vecchie misure (saldo e stralcio 2019, rottamazioni concluse, mini-stralci), non esiste più un condono generalizzato. Resta possibile chiedere una rateizzazione ordinaria (fino a 120 rate ) e una dilazione in base alle proprie possibilità economiche; in via amministrativa sempre si paga per intero il debito residuo (capitale + interessi legali + sanzioni), non è previsto uno “sconto”. Le uniche eccezioni extragiudiziali rimaste sono: (i) eventuali nuovi condoni che il legislatore potrebbe introdurre; (ii) le procedure concorsuali di sovraindebitamento, dove in sede giudiziale è possibile ottenere sconti legali anche sui debiti fiscali ; (iii) vendite stragiudiziali di immobili (accordi con la banca). In mancanza di accordi, il debitore può tentare il “ravvedimento operoso” pagando tutto il dovuto con riduzione di sanzioni, se le cartelle non sono ancora definitive (ma dopo la notifica della cartella la strada è complicata) – di solito conviene intervenire prima sul presupposto d’imposta, cioè pagare le tasse entro il termine prescrizionale.
  • D: Che differenza c’è tra rottamazione, saldo e stralcio e sovraindebitamento?
    R: Con la rottamazione delle cartelle (più correttamente “definizione agevolata”) il debitore concorda di pagare l’intero capitale del debito e una parte degli interessi, senza sanzioni; questa via è possibile solo in presenza di specifiche disposizioni legislative attive. Col saldo e stralcio 2019 (vedi sopra) alcuni contribuenti in difficoltà pagavano addirittura solo il 16-35% del debito e il resto veniva stralciato. Il sovraindebitamento, invece, è una procedura giudiziale: il debitore presenta un piano di rientro al tribunale. Se il piano viene approvato, può prevedere pagamenti esigui agli enti creditori e l’esdebitazione del residuo, cioè la cancellazione coatta dei debiti non coperti . In sintesi, rottamazione e saldo&stralcio sono misure “amministrative” (applicate dall’Agenzia su base volontaria del debitore), mentre il sovraindebitamento è una procedura giudiziale complessa ma che offre la possibilità di liberarsi in parte dei debiti, inclusi quelli fiscali.

6. Altri aspetti rilevanti

  • Esdebitazione personale: se il debitore dominicano ha ottenuto una procedura concorsuale (fallimento o concordato) in Italia, il giudice può decidere di esonerarlo da parte dei debiti non pagati (art. 146 L. fall.), consentendogli di ripartire da zero. Tali casi sono però rari e avvengono su vasta scala (fallimento di impresa, concordato). Per le persone fisiche, l’unica forma di “cancellazione” dei debiti rimane la procedura di sovraindebitamento, che alla fine libera il debitore residuo (per la parte non pagata dal piano) .
  • Sovvenzione dei familiari: attenzione a chi salva denaro altrove. Se un familiare o un terzo paga i tuoi debiti, ciò non ti esonera da eventuali problemi penali per evasione (a meno di non essere impresa). Inoltre, se trasferisci patrimoni a familiari per evitare il pignoramento, questi possono subire azioni di simulazione o revocatoria (art. 2901 c.c.) se fatte quando già indebitato.
  • Penalità penali per reati fiscali: i debiti tributari di per sé non sono reati, ma un grave mancato pagamento può integrare reati come l’evasione fiscale o la dichiarazione fraudolenta. Se il fisco ritiene che ci siano reati, può avviare un procedimento penale parallelo, che complica la situazione (es. confisca degli stessi beni). Chi ha debiti rilevanti dovrebbe quindi evitare omissioni fraudolente e, se teme denunce, provare ad avviare subito una trattativa con l’Agenzia (p.es. accordi di transazione in ambito penale, pena la mancata concessione di indulgenze o definizioni agevolate).
  • Rappresentanza legale: se sei all’estero, puoi nominare un domiciliatario in Italia o un legale di fiducia. Le notifiche e le comunicazioni dell’autorità fiscale verranno inviate all’indirizzo di domiciliazione. Questo riduce il rischio di perdere termini per ignoranza. In alternativa, un procuratore (avvocato) può agire in tua vece nella fase di opposizione o trattativa.
  • Unità fiscale e famiglia: i debiti tributari (IRPEF, ecc.) sono personali. Se il debitore dominicano ha famiglia in Italia, i coniugi italiani non rispondono dei suoi debiti (salvo ipotesi di comunione legale dei beni). Tuttavia, se il dominicano ha figli (anche italiani minorenni), lo Stato può pretendere il risarcimento delle spese mediche, scolastiche o assistenziali a suo carico prima di voler recuperare i tributi. In pratica, l’anagrafe ed eventuali agevolazioni fiscali rischiano di scatenare indagini sullo status di reddito.
  • Immobili e beni mobili all’estero: se possiedi proprietà in Repubblica Dominicana, l’Italia non può espropriarle direttamente. Tuttavia, se in futuro trasferisci quei beni a persone o società italiane (svendendoli al di sotto del valore per non pagare le tasse), tale operazione può essere considerata simulazione e revocata (art. 2901 c.c.), facendo riacquistare il valore ai creditori. In breve: non si possono mettere i tuoi crediti all’estero al riparo con stratagemmi senza rischi.

7. Considerazioni pratiche e consigli finali

  • Controlla i tuoi debiti e notifiche: tieni un elenco aggiornato delle cartelle esattoriali, delle rateizzazioni in corso e di ogni comunicazione ricevuta dall’Agenzia o da altri creditori. Assicurati che i tuoi dati anagrafici (codice fiscale, indirizzo) in Italia siano corretti e aggiornati. Anche se sei all’estero, mantieni un referente in Italia (famiglia o avvocato) che può ricevere le notifiche.
  • Contesta se puoi: alla comparsa di una cartella, valuta subito se è irregolare o prescritto. Se sì, impugna entro i termini. Ad esempio, se non ti è stata mai notificata la cartella originaria, potrai opporla come invalida . Se il debito è vecchio, potresti chiedere l’accertamento della prescrizione. Agire subito ti dà maggiore possibilità di successo piuttosto che aspettare di perdere i termini.
  • Negozia prima di tutto: ancor prima di ritrovarsi vincolato da atti esecutivi, può essere utile contattare spontaneamente l’Agenzia per chiedere una rateizzazione adeguata alla tua nuova situazione (anche dall’estero). Se ti muovi con tempo, può persino darsi di concordare soluzioni come piani di rientro personalizzati, rimodulazioni, o aderire a definizioni agevolate ancora aperte. L’Agenzia preferisce incassare qualcosa che rischiare di inseguirti senza fine.
  • Valuta il sovraindebitamento: se vivi in Italia o hai attività qui e sei in seria insolvenza, informati sulle procedure di sovraindebitamento. Che tu sia italiano o straniero, se hai residenza in Italia puoi accedervi. Tali procedure richiedono il sostegno di un Organismo riconosciuto, ma possono condurre all’azzeramento legale del debito residuo (esdebitazione) . È una misura estrema, ma in alcuni casi rappresenta l’unica via di uscita dalla trappola del debito.
  • Usa i servizi di assistenza: rivolgersi a un commercialista o avvocato specializzato (anche in domiciliazione fiscale) è spesso decisivo. I professionisti conoscono scadenze e tecnicismi, e possono aiutare anche a compilare le domande di adesione a rottamazioni o saldo&stralcio, nonché a preparare i ricorsi tributari. Nei casi in cui si residua all’estero, un avvocato abilitato in Italia può comparire e difenderti anche senza che tu sia presente.
  • Monitora i cambiamenti normativi: la legislazione fiscale italiana è soggetta a frequenti modifiche (leggi di bilancio annuali, decreto Sostegni, dl semplificazioni, ecc.). Ad esempio, ogni pochi anni sono disponibili nuove “pace fiscali” o ampliamenti delle misure esistenti (es. recentemente il DL Semplificazioni 2021, o il DL “Sostegni” 2020, hanno previsto mini-rottamazioni). Ciò che oggi non è previsto potrebbe tornare in futuro. Rimani informato tramite fonti affidabili (siti istituzionali, consulenti) per cogliere opportunità normative.

Fonti normative e giurisprudenziali

  • Leggi e Decreti:
    – Decreto Legislativo 14/9/2012 n. 149, attuazione Direttiva UE 2010/24/UE (assistenza mutua riscossione tributaria) .
    – Legge 27/12/2017 n. 205 (Legge di Bilancio 2018, che ha istituito rottamazione-ter) e successive modifiche (DL 119/2018 conv. 136/2018, DL 146/2022 conv. L. 215/2022, L. 197/2022, ecc.).
    – Legge 27/12/2017 n. 205 (Bilancio 2018), art. 1, c. 224-229 (mini-stralcio 1.000€ e rottamazione-ter) .
    – Legge 30/12/2018 n. 145 (Bilancio 2019), art. 1, c. 184-199 (saldo e stralcio) .
    – Legge 6/12/2019 n. 159 (Bilancio 2020), art. 1, c. 492-498 (riapertura definizioni) e 199 (mini-ruoli).
    – Legge 23/12/2020 n. 178 (Bilancio 2021), art. 1, c. 99-105 (rottamazione quater debiti da 2000 a 2017) e art. 1, c. 198-203 (saldo e stralcio triennio 2018-20).
    – Legge 29/12/2022 n. 197 (Bilancio 2023), art. 1, c. 271-280 (rottamazione quinquies per carichi 2000-2021) .
    – Legge 27/1/2012 n. 3 (legge “salva-suicidi” sul sovraindebitamento) e D.Lgs. 12/1/2019 n. 14 (Codice della crisi).
    – DPR 29/9/1973 n. 600 e n. 602 (disciplina generale delle imposte sul reddito e riscossione coattiva).
    – D.Lgs. 31/12/1992 n. 546, art. 19 (atti impugnabili nel processo tributario).
    – D.Lgs. 2/2011 n. 28 (mediazione civile).
    – D.Lgs. 165/2001 n. 69 e successive, attuazione Direttiva UE reciproca assistenza 2001/44 (sostituita dal D.Lgs. 149/2012).
  • Casi e pronunce giudiziarie:
    – Cassazione Civile, Sez. V, ord. 2/6/2025 n. 14768 – Impugnabilità avviso di presa in carico crediti tributari esteri .
    – Cassazione Civile, ord. 15/9/2025 (pres. Tedesco) – Onere notifica all’estero contribuenti AIRE (sottolinea obbligo di cercare il contribuente presso consolati) .
    – Cassazione Civile, sent. 27/3/2020 n. 4996 – Debiti tributari nei piani di sovraindebitamento (ammette falcidia del credito erariale).
    – Cassazione Civile, sent. 19/2/2019 n. 4727 – Sovraindebitamento: esdebitazione di debiti fiscali.
    – Corte Costituzionale, sent. 7/11/2007 n. 366 – Notifica atti tributari cittadini italiani all’estero (illegittimità di non applicare art. 142 c.p.c.) .
    – Cassazione Civile, sent. 18/5/2023 n. 13753 – Notifica cartella a non residenti (AIRE), confermata valida tramite posta raccomandata .
    – Cassazione Civile, sent. 11/5/2012 n. 7344; Cass. 13/7/2023 n. 20051; Cass. 25/2/2009 n. 4513 – principi generali su atti “atipici” tributari impugnabili .
    – Cassazione Civile, ord. 21/5/2019 n. 13122 – Pignorabilità trattamenti previdenziali.
    – Corte di Cassazione, sez. trib., varie ordinanze 2023-2025 – in particolare Cass. ord. 15/9/2025 sui criteri di notifica estera.

Hai vissuto o lavorato in Italia come cittadino della Repubblica Dominicana e ora ti sono arrivate cartelle esattoriali, avvisi di pagamento o richieste dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione? Fatti Aiutare da Studio Monardo

Hai vissuto o lavorato in Italia come cittadino della Repubblica Dominicana e ora ti sono arrivate cartelle esattoriali, avvisi di pagamento o richieste dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione?
Sei tornato nella Repubblica Dominicana e temi che questi debiti possano crearti problemi anche fuori dall’Italia?
👉 Nessuna paura: puoi difenderti e sistemare la tua posizione fiscale, anche vivendo all’estero.

In questa guida scoprirai quando il Fisco italiano può agire, quando invece non ha potere, e come bloccare o annullare legalmente le cartelle esattoriali.


💥 Cosa Succede ai Debiti in Italia

Se in passato hai avuto residenza, lavoro o un’attività in Italia, potresti avere debiti verso:

  • Agenzia delle Entrate-Riscossione (tasse, imposte non pagate);
  • INPS o INAIL (contributi previdenziali);
  • Comuni (TARI, IMU, multe);
  • banche o finanziarie (prestiti, mutui, carte di credito).

📌 Quando un debito non viene pagato o contestato nei tempi, diventa cartella esattoriale e può portare a azioni di riscossione in Italia.


⚖️ L’Agenzia delle Entrate Può Riscuotere nella Repubblica Dominicana?

La risposta è no.
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione non può riscuotere debiti in Repubblica Dominicana, perché:

  • la Repubblica Dominicana non appartiene all’Unione Europea;
  • non esiste alcun accordo bilaterale Italia–Repubblica Dominicana per la riscossione coattiva;
  • gli atti fiscali italiani non hanno valore legale automatico nel territorio dominicano.

📌 Se vivi e hai beni solo nella Repubblica Dominicana, il Fisco italiano non può toccarli.


⚠️ Cosa Rischi se Ignori le Cartelle

Anche se sei fuori dall’Italia, l’Agenzia delle Entrate può comunque:

  • 🏦 pignorare conti correnti italiani;
  • 🏠 mettere ipoteca su immobili intestati in Italia;
  • 🚗 bloccare veicoli con fermo amministrativo;
  • 💰 aumentare l’importo del debito con sanzioni e interessi;
  • ⚖️ riattivare la riscossione se rientri in Italia, anche dopo anni.

📌 Molti cittadini scoprono debiti irrisolti quando tornano in Italia per lavoro, cure, o ricongiungimento familiare.


💠 Cosa Fare Subito per Difendersi

1️⃣ Ottenere l’Estratto di Ruolo

È il documento che mostra:

  • quali cartelle sono attive;
  • gli importi aggiornati;
  • le notifiche inviate;
  • eventuali pignoramenti o fermi.

📌 L’avvocato può richiederlo per te anche se risiedi nella Repubblica Dominicana.


2️⃣ Controllare la Notifica

Molte cartelle italiane sono irregolari, ad esempio perché:

  • inviate all’indirizzo sbagliato;
  • mai consegnate;
  • notificate fuori tempo massimo;
  • mancanti degli allegati necessari.

📌 Una notifica irregolare rende nullo l’atto.


3️⃣ Verificare la Prescrizione

I debiti italiani si prescrivono dopo:

  • 5 anni → multe, contributi, cartelle esattoriali;
  • 10 anni → imposte come IRPEF, IVA, IRES.

📌 Se non hai ricevuto atti negli ultimi anni, il debito può essere già estinto per legge.


4️⃣ Chiedere la Sospensione della Riscossione

Puoi ottenerla se:

  • la cartella è irregolare o illeggittima;
  • il debito è prescritto;
  • l’importo è errato;
  • il debito è già stato pagato.

📌 L’avvocato può bloccare tutto in 48 ore.


5️⃣ Presentare Ricorso

Hai 60 giorni dalla notifica valida dell’atto.
Il ricorso può:

  • annullare la cartella;
  • ridurre l’importo;
  • impedire qualsiasi pignoramento futuro.

6️⃣ Rateizzazione o Saldo e Stralcio

Se il debito è reale ma troppo alto:

  • rateizzazione fino a 120 rate;
  • adesione a rottamazioni quando disponibili;
  • saldo e stralcio con forte riduzione del debito.

📌 Valido anche per chi vive nella Repubblica Dominicana.


🧩 Difendersi Dall’Estero È Facile

Un avvocato può gestire tutto senza che tu debba tornare in Italia, tramite una procura telematica.

Può:

  • presentare ricorsi;
  • bloccare pignoramenti;
  • richiedere sospensioni;
  • trattare riduzioni del debito;
  • seguire la procedura fino alla chiusura completa.

🧾 Documenti da Fornire all’Avvocato

  • Documento d’identità e codice fiscale;
  • Cartelle esattoriali o solleciti ricevuti;
  • Estratto di ruolo;
  • Prove di eventuali pagamenti;
  • Indirizzo attuale nella Repubblica Dominicana.

⏱️ Tempistiche

  • Verifica debiti: 5–10 giorni
  • Sospensione della riscossione: 48 ore – 7 giorni
  • Ricorso: 60 giorni
  • Chiusura posizione: 1–3 mesi

📌 Durante la sospensione, il Fisco non può agire.


⚖️ I Vantaggi di una Difesa Legale Specializzata

✅ Blocco immediato di cartelle e pignoramenti
✅ Annullamento degli atti irregolari o prescritti
✅ Riduzione forte del debito
✅ Protezione dei beni in Italia
✅ Assistenza completa anche a distanza


🚫 Errori da Evitare

❌ Ignorare le cartelle pensando: “Vivo in Repubblica Dominicana, non mi riguarda”
❌ Pagare senza aver verificato la prescrizione
❌ Lasciare scadere i termini per ricorrere
❌ Affidarsi a persone non qualificate

📌 Spesso i debiti possono essere cancellati o ridotti drasticamente… ma solo se agisci in tempo.


🛡️ Come può aiutarti l’Avv. Giuseppe Monardo

📂 Verifica la tua posizione fiscale
📌 Blocca immediatamente la riscossione
✍️ Redige ricorsi e istanze di annullamento
⚖️ Ti rappresenta davanti alla Corte Tributaria
🔁 Tratta saldo e stralcio, rateizzazioni e definizioni agevolate


🎓 Le qualifiche dell’Avv. Giuseppe Monardo

✔️ Avvocato cassazionista esperto in riscossione internazionale
✔️ Specializzato nella difesa di cittadini stranieri con debiti in Italia
✔️ Gestore della crisi da sovraindebitamento
✔️ Esperienza pluriennale contro Agenzia Entrate e INPS


Conclusione

Essere un cittadino della Repubblica Dominicana con debiti o cartelle esattoriali in Italia non significa essere senza via d’uscita.
Con l’aiuto di un avvocato esperto puoi bloccare la riscossione, annullare gli atti illegittimi o prescritti e ridurre drasticamente il debito.

⏱️ Agisci subito: ogni giorno è prezioso.

📞 Contatta l’Avv. Giuseppe Monardo per una consulenza riservata:
la tua difesa fiscale può iniziare oggi stesso.

Leggi con attenzione: se in questo momento ti trovi in difficoltà con il Fisco ed hai la necessità di una veloce valutazione sulle tue cartelle esattoriali e sui debiti, non esitare a contattarci. Ti aiuteremo subito. Scrivici ora. Ti ricontattiamo immediatamente con un messaggio e ti aiutiamo subito.

Informazioni importanti: Studio Monardo e avvocaticartellesattoriali.com operano su tutto il territorio italiano attraverso due modalità.

  1. Consulenza digitale: si svolge esclusivamente tramite contatti telefonici e successiva comunicazione digitale via e-mail o posta elettronica certificata. La prima valutazione, interamente digitale (telefonica), è gratuita, ha una durata di circa 15 minuti e viene effettuata entro un massimo di 72 ore. Consulenze di durata superiore sono a pagamento, calcolate in base alla tariffa oraria di categoria.
  2. Consulenza fisica: è sempre a pagamento, incluso il primo consulto, il cui costo parte da 500€ + IVA, da saldare anticipatamente. Questo tipo di consulenza si svolge tramite appuntamento presso sedi fisiche specifiche in Italia dedicate alla consulenza iniziale o successiva (quali azienda del cliente, ufficio del cliente, domicilio del cliente, studi locali in partnership, uffici temporanei). Anche in questo caso, sono previste comunicazioni successive tramite e-mail o posta elettronica certificata.

La consulenza fisica, a differenza di quella digitale, viene organizzata a partire da due settimane dal primo contatto.

Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo rappresentano il punto di vista personale degli Autori, basato sulla loro esperienza professionale. Non devono essere intese come consulenza tecnica o legale. Per approfondimenti specifici o ulteriori dettagli, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si ricorda che l’articolo fa riferimento al quadro normativo vigente al momento della sua redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono subire modifiche nel tempo. Decliniamo ogni responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute in queste pagine.
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