Se sei un cittadino russo che ha vissuto, lavorato o fatto impresa in Italia e oggi hai debiti fiscali, contributivi o cartelle esattoriali, è normale chiedersi se questi debiti possano essere riscossi in Russia, se rischi pignoramenti e come puoi risolvere tutto senza tornare in Italia.
La buona notizia è che i debiti italiani non possono essere riscossi in Russia, perché non esiste alcun trattato bilaterale Italia–Russia per la cooperazione fiscale e per il recupero forzato delle imposte.
Tuttavia, i debiti rimangono attivi in Italia, e possono riemergere se torni nel Paese, se apri conti italiani o se ricevi un’eredità o possiedi beni. Con l’assistenza di un avvocato tributarista esperto in casi internazionali, è possibile bloccare la riscossione, contestare le cartelle illegittime e cancellare i debiti prescritti.
Cosa sono le cartelle esattoriali italiane
Una cartella esattoriale è un atto dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AER) con cui lo Stato richiede il pagamento di:
- imposte non pagate (IRPEF, IVA, IRAP, IRES)
- contributi INPS o INAIL arretrati
- tributi locali (IMU, TARI, bollo auto)
- multe stradali, sanzioni e interessi
- somme derivanti da accertamenti fiscali
Se non paghi entro 60 giorni dalla notifica, il debito diventa esecutivo e permette all’Agenzia di avviare pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche solo in Italia.
Cosa succede se vivi in Russia
Dal punto di vista legale:
- l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non può pignorare beni, conti o stipendi in Russia, perché non esiste alcun accordo di cooperazione tra i due Paesi
- le autorità russe non eseguono richieste fiscali italiane
- il tuo patrimonio in Russia è completamente al sicuro
Ma allo stesso tempo:
- i debiti restano iscritti nei registri italiani
- aumentano con sanzioni e interessi
- possono essere riscossi se torni in Italia o se possiedi beni nel Paese
Quando i debiti italiani possono essere annullati o ridotti
Un’analisi legale può portare alla cancellazione totale o alla forte riduzione del debito, quando:
- la notifica non è stata fatta correttamente (indirizzo sbagliato, spedizione dopo il trasferimento)
- il debito è prescritto (5 anni per multe e tributi locali, 10 anni per imposte statali)
- l’atto si basa su un accertamento non definitivo o illegittimo
- i calcoli contengono errori, duplicazioni o sanzioni non dovute
- l’Agenzia non ha rispettato i termini di decadenza
- il credito è stato ceduto a società di recupero senza documentazione completa
Molti debiti italiani “ritornano” solo perché non sono stati mai contestati: con un avvocato puoi annullarli definitivamente.
Cosa fare subito se hai debiti o cartelle italiane
- Richiedi l’estratto di ruolo tramite SPID o tramite un avvocato: mostra tutti i debiti registrati.
- Controlla la notifica: molte cartelle sono nulle perché non notificate correttamente.
- Verifica la prescrizione: la maggior parte delle cartelle vecchie è già estinta.
- Non comunicare con recupero crediti senza consultare un avvocato: rischi di riattivare la prescrizione.
- Agisci subito per bloccare la riscossione se possiedi ancora beni in Italia.
Le soluzioni legali più efficaci per chi vive in Russia
Un avvocato può aiutarti con:
- ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria per annullare cartelle e accertamenti
- sospensione della riscossione, per fermare ogni pignoramento in Italia
- istanza di autotutela, che può cancellare debiti illegittimi senza ricorrere al giudice
- saldo e stralcio, per chiudere pagando solo una parte del debito (quando previsto)
- rateizzazione in caso di debiti ancora validi
- contestazione delle notifiche e della prescrizione
Tutte queste procedure possono essere gestite a distanza, senza che tu debba rientrare in Italia.
Cosa può fare un avvocato per te
Un avvocato tributarista specializzato può:
- verificare la legittimità di ogni cartella
- controllare gli atti interruttivi della prescrizione
- impugnare l’atto davanti alla Corte di Giustizia Tributaria
- bloccare pignoramenti, fermi o ipoteche sui beni in Italia
- trattare accordi per ridurre drasticamente il debito
- chiudere definitivamente la tua posizione fiscale
Cosa succede se non fai nulla
Se ignori la situazione:
- i debiti continueranno a crescere
- l’Italia potrà pignorare qualsiasi bene tu possieda nel Paese
- se torni, rischi blocchi immediati su conti e auto
- eventuali eredità o compensi in Italia possono essere trattenuti
- potresti perdere la possibilità di accedere a agevolazioni o sconti fiscali
Agire ora ti permette di mettere fine alla questione una volta per tutte.
Quando rivolgersi a un avvocato
Dovresti richiedere assistenza se:
- sei un cittadino russo con cartelle esattoriali italiane
- hai ricevuto una notifica dall’Agenzia delle Entrate anche vivendo in Russia
- vuoi verificare se i debiti sono prescritti
- vuoi chiudere definitivamente la tua posizione fiscale
- temi azioni sui beni che possiedi ancora in Italia
Un avvocato esperto può:
- annullare debiti illegittimi
- sospendere la riscossione
- ridurre gli importi
- proteggere il tuo patrimonio
- gestire tutto da remoto
⚠️ Attenzione: molti cittadini russi pagano debiti che non sono più validi, solo perché non conoscono le regole su notifica e prescrizione. Prima di pagare, fai analizzare tutto da un professionista.
Questa guida dello Studio Monardo – avvocati esperti in diritto tributario internazionale e difesa dei cittadini stranieri con debiti in Italia ti spiega come difenderti legalmente dalle cartelle italiane anche vivendo in Russia.
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Introduzione
Il cittadino russo – pur essendo extracomunitario – in Italia gode degli stessi diritti degli altri contribuenti e debitori. In particolare, può accedere alle stesse tutele procedurali (diritto di difesa, contraddittorio, opposizione) previste per i cittadini italiani . È quindi cruciale verificare la validità di ogni atto di riscossione (cartella, notifica fiscale, ingiunzione) ricevuto dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) o da altri creditori. Uno studio legale raccomanda infatti di “verificare con un professionista la validità degli atti notificati (rispetto a domicilio, indirizzo, legislazione straniera) e eventuale prescrizione, chiedere rateizzazione o saldo e stralcio, e contestare debiti non dovuti” . Seguire tali consigli può portare, ad esempio, all’annullamento degli atti illegittimi, alla sospensione di fermi o ipoteche sui beni e alla riduzione del debito a soli tributi e spese (con sanzioni/interessi azzerati) . Di seguito si esaminano in dettaglio gli aspetti normativi e pratici da considerare.
1. Tipologie di debiti e atti di riscossione
Un cittadino russo in Italia può accumulare debiti di vario tipo: tributari (IRPEF, IVA, IMU, tasse locali, contributi previdenziali), sanzioni amministrative (multe stradali, tributi speciali), e privati o bancari (mutui, prestiti, fatture non pagate). I debiti tributari sono riscossi tramite atti formali dell’AdER: l’avviso di accertamento (richiesta di tributi rilevati ma non versati) e successivamente la cartella esattoriale (atto esecutivo che ingiunge il pagamento). Ad esempio, la cartella di pagamento è l’atto con cui l’agente della riscossione chiede il versamento delle somme iscritte a ruolo (imposte, contributi, sanzioni) . In caso di mancato pagamento entro 60 giorni dalla notifica, la cartella diventa titolo esecutivo. Altre tipologie di atti sono l’ingiunzione di pagamento (avviso di rigetto del ricorso), il fermo amministrativo su veicoli, il pignoramento di conti o immobili, tutti atti che il debitore può impugnare o contestare nel merito. Anche per sanzioni stradali il debitore straniero può proporre opposizione: in tali casi Corte di Cassazione ha ribadito che, se si contesta la mancata notifica del verbale d’infrazione, occorre chiamare in giudizio sia l’ente impositore (es. Comune) sia l’esattore .
Chi è debitore – russo o di altra nazionalità – deve quindi valutare opportunità e tempi di difesa prima di pagare. È consigliabile esaminare: (a) validità formale della notifica (luogo, modalità, lingua), (b) eventuale prescrizione del debito, (c) contestabilità di eventuali errori o illegittimità (es. mancata motivazione), e (d) strumenti agevolativi (rateizzazione, definizione agevolata, ecc.). Molto dipende dalla natura del debito: ad esempio, i tributi locali e le multe si prescrivono di norma in 5 anni (art. 2948 c.c., n.4) , ma per i cittadini stranieri è importante capire quando inizia a decorrere il termine (di solito dalla notifica valida in Italia). In ogni caso, per debiti fiscali può essere utile verificare se esistono atti pendenti (accertamenti, ricorsi, pignoramenti) e concordare un piano di pagamento con l’AdER o valutare azioni giudiziali (opposizioni).
2. Notifiche degli atti fiscali ai non residenti e agli stranieri
Le notifiche di atti tributari ai non residenti sono disciplinate dall’art.60 del DPR 600/1973 e norme correlate. Per i contribuenti non residenti (che vivano in Paesi esteri), l’Agenzia delle Entrate può notificare validamente gli atti in via semplificata per posta raccomandata all’estero, secondo precisi indirizzi. In particolare, l’art.60, commi 4-5, prevede che: per i cittadini italiani trasferiti all’estero (iscritti all’AIRE) la notifica si effettua in via principale all’indirizzo AIRE e, in mancanza, a quello dichiarato al fisco; solo in caso di esito negativo di queste spedizioni si ricorre all’affissione all’albo pretorio (rito dell’irreperibilità) . Ad esempio, la Cassazione con ordinanza 13753/2023 ha ribadito che la notifica ad un soggetto italiano residente all’estero va fatta prima all’indirizzo AIRE, e soltanto in subordine ad altri indirizzi forniti dal contribuente . Per i contribuenti stranieri mai residenti in Italia, invece, la procedura semplificata (raccomandata all’estero) di norma non si applica: l’Ufficio deve seguire il canale diplomatico tradizionale, ovvero la notifica tramite Commissione rogatoria internazionale (art.142 c.p.c. con autorità consolari) .
In concreto:
- Cittadino russo residente in Italia: è considerato un contribuente “in patria” e la notifica segue le regole ordinarie (artt.137-140 c.p.c.). In alternativa, il contribuente può eleggere domicilio fiscale presso una persona o ufficio in Italia (art.60 lett. d DPR 600/73) , oppure nominare un rappresentante fiscale (per le imprese estere, art.17 DPR 633/72) al quale spedire gli atti.
- Cittadino russo residente in Europa o extra-UE (mai domiciliato in Italia): deve essere notificato secondo art.60, comma 4-5 DPR 600/73 se vantaggiato (ma se non italiano, quell’agevolazione non scatta) . Quindi, si valuta se nell’atto appare un “domicilio eletto” o indirizzi dichiarati; in mancanza di questi, l’Agenzia dovrà procedere per via diplomatica (art.142 c.p.c.) . Ad esempio, la procedura dell’art.142 comporta che l’Ufficio spedisca copia dell’atto per posta al debitore all’estero e una copia per via diplomatica tramite la Procura/MAE/Consolato . Prima di ricorrere alla via consolare, la normativa consente (art.142 c.p.c.) di verificare eventuali trattati internazionali vigenti con la Russia che facilitino la notifica (purché attivo e applicabile) .
- Domicilio digitale (PEC): dal 2022 l’art.60-ter DPR 600/73 autorizza la notifica telematica. Se un soggetto (anche residente all’estero) ha eletto un domicilio digitale in Italia (PEC o Indice NAZionale Domici Digitali), l’Agenzia può notificare gli atti via PEC . Ciò rende immediata la comunicazione anche per chi si trovi all’estero, purché tenga attiva la sua casella certificata.
- Depositato in Comune (irreperibilità): se il destinatario risulta irreperibile (cittadino estero o no), e dopo i tentativi al domicilio l’atto non è consegnabile, si procede con l’affissione al locale albo pretorio per 30 giorni . Una volta trascorso questo termine l’atto è considerato validamente notificato. Tuttavia, molte recenti pronunce (es. Cass. 4898/2023) hanno annullato cartelle notificate all’indirizzo sbagliato, confermando la necessità di rispettare le nuove regole e le previsioni costituzionali sul diritto alla difesa .
In sintesi, le modalità di notifica variano a seconda dello status del destinatario, come riassume la tabella seguente:
| Destinatario | Base normativa | Modalità di notifica |
|---|---|---|
| Cittadino italiano residente AIRE (UE/extra-UE) | DPR 600/73, art.60 co.4-5 | Raccomandata A/R all’indirizzo AIRE (o altro indirizzo fiscale comunicato); se fallisce, deposito in Comune . |
| Cittadino straniero mai residente in Italia | DPR 600/73, art.60 co.1 lett. e-bis; art.142 c.p.c. | Notifica tramite autorità consolari (art.142 c.p.c.): invio tramite Ambasciata/Consolato; in alternativa PEC se eletto. |
| Contribuente (persona fisica o giuridica) con PEC | Codice Amministrazione Digitale + DPR 600/73 art.60-ter | Notifica telematica tramite PEC o domicilio digitale eletto . |
Tabella 1 – Modalità di notifica di atti fiscali a contribuenti non residenti. Si noti che la Convenzione dell’Aja 1965 sulla notifica dei documenti civili esclude espressamente le materie fiscali ; pertanto, le cartelle esattoriali e gli avvisi tributari vanno notificati secondo le vie ordinarie sopra descritte (raccomandata/diplomatica) e non possono essere inviati direttamente via posta dall’Italia come atto civile. In alternativa, l’Italia e la Federazione Russa dispongono di una Convenzione bilaterale (1979) sulla cooperazione giudiziaria, che disciplina – fra l’altro – la notifica di documenti e il riconoscimento/esecuzione delle sentenze tra i due Paesi . Tale convenzione stabilisce, ad esempio, che le notifiche nell’altro Stato devono avvenire secondo le leggi locali (con traduzione se necessario) e che i cittadini possono essere notificati tramite consolato del proprio Paese .
3. Opposizioni e impugnazioni
Il debitore può impugnare in sede giudiziale gli atti avversi tramite i ricorsi previsti dalla legge. Le oppugnazioni alle cartelle esattoriali (sia tributarie che relative a multe) si propongono al Giudice competente: di norma il Giudice di Pace (per sanzioni sotto 5.000€) o il Tribunale (per tributi maggiori). In caso di contestazione, occorre citare in giudizio sia l’ente impositore sia l’esattore . L’ordinanza Cass. 11661/2024, ad esempio, ha ribadito che “la legittimazione passiva spetta non soltanto all’ente impositore… ma anche, quale litisconsorte necessario, all’esattore che ha emesso la cartella” . Ciò significa che, per fare opposizione a una cartella (anche di multa stradale), entrambi devono essere parte in causa.
In fase di impugnazione si possono sollevare vari motivi: nullità della notifica (per violazione art.60 DPR 600/73, segnalazione all’AIRE errata, mancata traduzione), vizi dell’atto (carenza di motivazione, difetto di attribuzione, errori nella quantificazione del debito) e irregolarità procedurali. Per esempio, se un atto è stato notificato in lingue straniere senza adeguata traduzione, si può chiedere l’annullamento . Oppure, se la cartella riporta debiti già prescritti o pagati, si può eccepire la prescrizione o chiedere la prova del credito. In generale, l’azione in opposizione è un rimedio obbligatorio per bloccare l’esecuzione: in attesa del giudizio il contribuente può sospendere pignoramenti o iscrizioni di ipoteca, e la sentenza favorevole può cancellare il debito .
Riguardo ai termini, l’opposizione a cartella va proposta entro 40 giorni dalla notifica ; l’impugnazione di un avviso di accertamento (prima della cartella) ha termine di 60 giorni dalla notifica (art. 19 Statuto del Contribuente, D.Lgs.546/92). Se il cittadino russo si trova all’estero, può comunque impugnare entro i termini normali calcolando i 40 (o 60) giorni dall’avvenuta notifica valida. Se è proprio irraggiungibile, il termine può essere interrotto se il difensore dimostra che stava cercando informazioni sulla notifica .
Decadenza e prescrizione
Un altro strumento di difesa è la prescrizione del credito. In linea generale, secondo l’art.2948 c.c. n.4 i tributi si prescrivono in cinque anni . Ciò significa che, in mancanza di atti interruttivi, l’Agenzia non può riscuotere tributi più vecchi di 5 anni dalla notifica della prima cartella. Se ad esempio una cartella viene notificata nel 2025 per un credito 2015, si potrà eccepire la prescrizione. Attenzione però: il decorso si calcola dalla data della cartella notificata (o dalla sentenza/resistenza in opposizione). Per un debitore residente all’estero, il computo parte dal momento in cui si perfeziona la notifica (anche per compiuta giacenza o deposito in Municipio) . Se la notificazione è irregolare, la prescrizione non parte. È sempre consigliabile chiedere al giudice accertamento della prescrizione dei carichi contestati.
Altre cause di estinzione del debito: la rateizzazione (morosità dilazionata) regolarizza temporaneamente il debito, ma se non rispettata porta alla decadenza (il debito torna integra senza benefici). Le recenti misure legislative (DL «Milleproroghe», DLgs.27/2021, ecc.) hanno esteso le rateazioni esistenti, ma resta fondamentale corrispondere almeno la prima rata per fruire del beneficio e mantenere i termini di pagamento. Analogamente, chi è decaduto da una precedente rottamazione (o rateizzazione) può talvolta ottenere una riapertura dei termini (cosiddetta riammissione alla definizione agevolata ), pagare le rate arretrate e ripristinare i benefici fiscali.
4. Strumenti di definizione agevolata e soluzioni del debito
Per il debitore russo esistono vari strumenti di regolarizzazione del debito in Italia, analoghi a quelli di un cittadino italiano. Di seguito i principali:
- Rottamazione agevolata (definizione agevolata): consente di saldare le cartelle pagando solo il capitale iscritto a ruolo. Con il D.L. 34/2023 (convertito nella L.197/2022) è stata introdotta la rottamazione-quater, applicabile ai debiti affidati fino al 30 giugno 2022. Ad esempio, la Cassazione ha spiegato che con questa misura “il contribuente paga solo il capitale del debito iscritto a ruolo (imposte, contributi, importi di sanzioni amministrative) e le spese di notifica” , senza interessi di mora, sanzioni tributarie o aggio di riscossione . (Se il cittadino russo aveva già aderito a precedenti rottamazioni, può spesso includere anche i debiti decaduti .) I soggetti decaduti dalla rottamazione-quater possono richiedere la riammissione (entro aprile 2025): si tratta di una riapertura temporanea che taluni media chiamano “rottamazione-quinquies”, per pagare le rate arretrate con un nuovo piano . In pratica, questo strumento permette di definire una gran parte dei debiti fiscali a condizioni favorevoli.
- Saldo e stralcio: misura che cancella i debiti piccoli o parcheggia le cartelle di modesta entità. Ad esempio, è stato previsto l’azzeramento totale dei ruoli fino a €1.000 (carichi affidati fino al 2015) . Come confermato dalla Corte dei Conti, lo stralcio automatico di questi mini-debiti è stato definito un’“operazione di pulizia di bilancio” : in pratica il contribuente non deve pagare nulla se ricade in questo caso (mantenendo invece i diritti sugli immobili, stipendi e depositi intestati).
- Rateizzazione ordinaria: il contribuente può richiedere il pagamento dilazionato fino a 120 rate annuali (10 anni) per debiti erariali, versando regolarmente le somme (interessi ridotti). Pur non essendo pensata specificamente per stranieri, anche il cittadino russo può presentare domanda di rateizzo all’AdER (art.19 DLgs.546/1992). È importante però regolarizzare almeno la prima rata entro i termini indicati per non decedere dai benefici.
- Concordato e sovraindebitamento: se i debiti (fiscali e non) sono insostenibili, il debitore persona fisica può accedere alle procedure previste dal Codice della crisi d’impresa (titolo IV D.Lgs.14/2019) per risanare o liquidare i propri debiti. Le più comuni sono il piano del consumatore (per privati senza attività, che preserva i beni essenziali) e la liquidazione controllata del sovraindebitato. La riforma ha chiarito che anche chi risiede all’estero può utilizzare queste procedure se dimostra un «collegamento economico-patrimoniale significativo con l’Italia» (debiti verso creditori italiani, beni o conti in Italia) . In tal caso, il Tribunale di Roma ha competenza esclusiva . Ad es., un cittadino russo con proprietà immobiliari o conto bancario italiano (anche non residente) potrebbe accedere al piano del consumatore, rateizzando il debito e ottenendo l’eventuale parziale stralcio dei residui.
- Prescrizione e decadenza: come già detto, il mancato esercizio dei poteri di riscossione entro i termini di legge estingue il debito. Il cittadino russo dovrebbe eccepire la prescrizione di ogni credito oltre 5 anni, oppure la decadenza da atti impropri (es. mancata iscrizione a ruolo regolare). Questi strumenti non richiedono condizioni particolari, se non il tempestivo sollecito dell’Agenzia di provvedere o il ricorso in giudizio.
Una tabella riepilogativa dei principali strumenti di definizione del debito fiscale è la seguente:
| Strumento | Oggetto/Condizioni | Effetti |
|---|---|---|
| Rottamazione-quater | Carichi affidati 2000–giugno 2022 (ruoli/cartelle). Chi può aderire: tutti i debitori (persone fisiche e società) . | Pagamento solo del capitale e spese di notifica; niente interessi di mora, sanzioni o aggio . |
| Rottamazione-quinquies | Riapertura (entro 30 aprile 2025) per i decaduti dalla rottamazione-quater . | Possibilità di rientrare pagando le rate residue con un nuovo piano dilazionato. |
| Saldo & Stralcio | Carichi affidati 2000–2015 con residuo ≤ €1.000 (non già stralciati) . | Cancellazione totale del debito (capitale e accessori); il contribuente non deve più nulla. |
| Rateizzazione ordinaria | Debiti iscritti a ruolo (fiscali/contributivi) pagando almeno la prima rata. | Pagamento dilazionato fino a 120 rate (interessi ridotti al 2-3%); attenzione alla scadenza. |
| Piano del consumatore / Concordato / Liquidazione | Debiti complessivi (fino ad un certo ammontare) di persona fisica sovraindebitata . | Piano di rientro approvato dal tribunale; possibile riduzione proporzionale del debito residuo. |
| Prescrizione | Tributi e sanzioni oltre 5 anni dalla notifica (art.2948 c.c.). | Estinzione del debito per non avere l’Amministrazione esercitato il diritto nei termini. |
Tabella 2 – Strumenti di regolarizzazione dei debiti fiscali in Italia. Ad esempio, la rottamazione-quater consente di estinguere i debiti pagando “solo le somme dovute a titolo di capitale” (nessun interesse né sanzione), mentre il saldo e stralcio azzera completamente i mini-debiti fino a €1.000 .
5. Aspetti internazionali e cooperazione
Il recupero dei crediti in ambito internazionale richiede considerare i trattati applicabili. L’Italia e la Russia non sono vincolati da alcun regolamento UE comune (la Russia non è UE/EFTA), quindi non opera il regolamento Bruxelles I per il riconoscimento automatico. Tuttavia, come detto, esiste la Convenzione Italia-URSS del 1979 (estesa alla Federazione Russa) che regola l’assistenza giudiziaria in materia civile e commerciale . Tale Convenzione disciplina ad esempio la notifica dei documenti (che deve avvenire “in conformità alle norme vigenti nello Stato richiesto” ) e prevede che i cittadini siano notificati eventualmente tramite le rispettive Rappresentanze diplomatiche . Di fatto, per un debitore russo all’estero l’Agenzia italiana dovrà far tradurre gli atti e farli notificare secondo le leggi del luogo (es. per commissione rogatoria alla procura russa). Se invece il cittadino russo ha debiti in Italia ma si trasferisce in Russia, i creditori italiani potranno chiedere a un tribunale russo il riconoscimento di un titolo esecutivo italiano (secondo le procedure della Convenzione 1979) o, in alternativa, citare in giudizio direttamente il debitore in Russia facendo leva sulla Convenzione. In ogni caso, la cooperazione è più lunga del contesto UE.
Da ultimo, si segnala che l’Italia partecipa alla Convenzione di New York del 1958 sull’esecuzione dei lodi arbitrali: se un contratto prevede arbitrato internazionale, la Russia è firmataria di tale Convenzione (anche se ha cessato di essere parte dell’UE e del Consiglio d’Europa, resta vincolata al 1958). Ciò significa che eventuali lodi arbitrali (ad esempio riguardanti controversie bancarie) possono essere riconosciuti ed eseguiti in Russia su base di reciprocità.
6. Domande frequenti
- Cosa succede se ignoro una cartella esattoriale consegnata in Italia e poi torno in Russia? La cartella rimane valida: anche se si lascia l’Italia, i debiti pubblici non si estinguono. L’Agenzia può infatti aggredire i beni ancora intestati (casa, conto corrente italiano, quota di stipendio in Italia) o, in casi estremi, attivare un procedimento esecutivo internazionale (vedi sopra). Ignorare la cartella comporterà il maturare di interessi e sanzioni, e l’avvio di pignoramenti. È quindi fondamentale valutare subito un’eventuale opposizione o un accordo di pagamento prima di lasciare il paese .
- Posso fare opposizione a una cartella mentre mi trovo all’estero? Sì. L’opposizione giudiziale va proposta entro 40 giorni dalla notifica valida della cartella. Anche dall’estero il debitore può rivolgersi ad un avvocato italiano e depositare ricorso nei termini. L’importante è determinare con certezza la data di notifica (anche di giacenza o deposito all’albo). A seguito dell’opposizione, ogni esecuzione su beni italiani resta sospesa fino alla sentenza.
- Se pago una parte del debito, l’importo residuo si estingue? No. Se si paga solo parzialmente, resta in vita il credito residuo. Tuttavia, in alcuni strumenti agevolativi (rottamazione, saldo e stralcio) pagando solo parte del dovuto si ottiene comunque la definizione: ad esempio, nel quadro-quater è sufficiente saldare tutto il capitale e le spese per cancellare totalmente sanzioni e interessi . Ma se si paga spontaneamente una quota di una cartella senza procedura, tale somma si conteggia come acconto e gli interessi continuano a maturare sul residuo.
- Il mio debito può portare alla perdita del permesso di soggiorno? Di norma i debiti fiscali non implicano automaticamente questioni di immigrazione. Tuttavia, se il cittadino russo è, ad esempio, titolare di attività e richiede permessi legati all’economia, i debiti potrebbero essere considerati in sede di valutazione della “buona condotta”. Nonostante ciò, la Costituzione italiana (art.3) vieta la discriminazione per cittadini stranieri, quindi il debitore ha diritto alle stesse procedure di tutela di un cittadino italiano .
- Posso chiedere rateizzazione o saldo & stralcio se risiedo all’estero? Sì. Essendo il diritto tributario neutrale rispetto alla nazionalità, il cittadino russo in possesso di una cartella esattoriale può presentare all’AdER domanda di definizione agevolata (rot/quater) o rateizzo, a patto di rispettare i requisiti soggettivi e oggettivi. Alcuni strumenti (es. rateizzazioni fino a 120 rate) prevedono la documentazione della difficoltà economica, ma non escludono gli stranieri. In alternativa, può aderire volontariamente a procedure di sovraindebitamento in Italia se dimostra legami economici con il Paese .
- Cosa fare se una notifica è irregolare (es. senza traduzione in russo)? Se si riceve un atto fiscale in un’altra lingua (es. notifica in russo invece che in italiano), o con dati errati, si può far valere l’illegittimità della notifica chiedendone l’annullamento. I giudici hanno già annullato notifiche inviate a indirizzi diversi da quelli correttamente comunicati . In ogni caso, il debitore ha l’onere di far valere tempestivamente tali irregolarità nel processo, pena il consolidamento della notifica stessa.
7. Casi pratici (simulazioni)
- Mikhail, soggiornante russo in Italia: Mikhail lavora a Milano e riceve una cartella esattoriale per IVA non versata. Contatta un avvocato che scopre: l’atto è stato notificato per posta, ma lui era assente; riceve notifica di giacenza. Viene quindi notificata valida (giacenza perfezionata). L’avvocato controlla che l’IVA non versata risale a 4 anni prima: il debito non è prescritto. Si propone opposizione per eccesso di aggio (gli interessi di mora erano stati raddoppiati illegalmente) e contesta la mancata rateizzazione proposta. Parallelamente, Mikhail presenta domanda di rottamazione-quater pagando solo il capitale residuo (ottenendo l’azzeramento delle sanzioni) .
- Elena, imprenditrice russa residente all’estero: Elena aveva un’attività in Italia, accumulò debiti INPS e IVA, poi tornò in Russia. Ad un certo punto inizia a ricevere avvisi dall’Agenzia italiana. Poiché è all’estero, Elena nomina un rappresentante fiscale in Italia (previsto dal TUIR) comunicando via PEC il proprio domicilio digitale. Così, gli avvisi la raggiungono via PEC . In questo modo, Elena può impugnare gli atti entro termine (con l’aiuto di un avvocato italiano). A sua difesa, fa leva sulla prescrizione (sono passati >5 anni), che il giudice delibera come estintiva.
- Ivan, trasfertista russo con pignoramento: Ivan è stato assunto da un’azienda russa con sede italiana; al momento di andare in congedo fiscale emerge un debito INPS residuo di anni precedenti. L’Agenzia notifica a Ivan tramite Ambasciata. Nel frattempo viene iscritto ipoteca sulla casa di proprietà rimasta in Italia. Ivan paga parte dell’imposta dovuta tramite rateizzazione, e chiede sospensione dell’esecuzione: in base all’art.282-bis c.p.c. (riserva legale sul domicilio), l’ipoteca è inefficace sui beni esteri e sullo stipendio estero. Infatti, poiché Ivan è ormai residente in Russia, l’ipoteca sull’immobile italiano resta valida, ma eventuali pignoramenti di stipendi russi sarebbero impediti dalla legge (art. 290 c.p.c. sul divieto di esecuzione sui salari esteri). Ivan conviene quindi di mantenere un piano di rateizzo con l’AdER, evitando l’asta forzata dell’immobile.
- Nikolai, studente russo senza reddito: Nikolai risiede con permesso in Italia ed ha accumulato multe varie. Non riuscendo a pagarle, chiede il piano del consumatore. Il tribunale gli approva un piano di rimborso triennale proporzionale al reddito (pari a zero in Italia), annullando il residuo (esdebitazione). Nikolai rientra in Russia ma i debiti residui sono considerati estinti dal giudice; eventuali creditori dovranno rivolgersi ai tribunali russi.
Fonti normative e giurisprudenziali
Legislazione italiana: DPR 600/1973 (artt.58, 60-60-ter, 42, 140 c.p.c.) ; DPR 602/1973 (art.26) ; D.Lgs. 546/1992 (Statuto Contribuente, art.19, 60); D.Lgs. 14/2019 (Codice della crisi d’impresa, Capo II Titolo IV – piano del consumatore, concordato, liquidazione). Codice Civile (artt. 2749 c.c. sulla rivalsa pagamenti, 2948 c.c. prescrizione), Cod. proc. civ. (artt. 137 ss. notifiche, 142). Normativa fiscale speciale: art.19 TUIR (rappresentante fiscale), art.17 DPR 633/1972 (rappresentante IVA), art.282-bis, 290 c.p.c. (tutela domicilio estero). Provvedimenti AdER su definizione agevolata e rateizzazioni; Legge di Bilancio 2023-2025 (tregue fiscali, rottamazioni). Convenzione Italia-URSS 1979 (cooperazione giudiziale civile).
Giurisprudenza recente: Cost. 366/2007 (diritto alla notifica e contraddittorio) ; Cass. 20256/2017; Cass. 4898/2023 (notifica all’estero, domicilietto AIRE) ; Cass. 13753/2023 (valore degli indirizzi AIRE) ; Cass. 12240/2024; Cass. 22838/2025; Cass. 11661/2024 (legittimazione passiva opposizione) ; Cass. 5576/2025. Corte dei Conti sez. controllo (parere su stralcio mini-debiti) .
Hai vissuto o lavorato in Italia come cittadino russo e ora ti sono arrivate cartelle esattoriali, avvisi di pagamento o richieste dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione? Fatti Aiutare da Studio Monardo
Hai vissuto o lavorato in Italia come cittadino russo e ora ti sono arrivate cartelle esattoriali, avvisi di pagamento o richieste dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione?
Hai lasciato l’Italia e temi che i debiti possano seguirti in Russia?
👉 Non preoccuparti: puoi difenderti e sistemare legalmente la tua posizione fiscale, anche se ti trovi all’estero.
In questa guida ti spiego cosa succede ai debiti italiani quando vivi in Russia, quali poteri ha il Fisco italiano all’estero e come annullare o bloccare le cartelle esattoriali.
💥 Cosa Succede ai Debiti in Italia
Se in Italia hai lavorato, avuto un’attività o la residenza, potresti avere debiti con:
- Agenzia delle Entrate-Riscossione (tasse non pagate)
- INPS o INAIL (contributi)
- Comuni (multe, IMU, TARI…)
- Banche o finanziarie (prestiti, mutui, carte)
📌 Quando non paghi o non impugni le richieste, il debito diventa cartella esattoriale ed entra nella fase di riscossione forzata.
⚖️ L’Agenzia delle Entrate Può Agire in Russia?
La risposta è no.
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione non può pignorare beni o conti bancari in Russia, perché:
- La Russia non fa parte dell’Unione Europea
- Non esiste nessun accordo bilaterale con l’Italia per la riscossione forzata dei debiti fiscali
- Gli atti fiscali italiani non hanno valore legale automatico in Russia
📌 Quindi, se vivi e hai beni solo in Russia, il Fisco italiano non può toccarli.
Tuttavia, può agire su tutto ciò che resta in Italia.
⚠️ Cosa Rischi se Ignori le Cartelle Esattoriali
Se non sistemi la tua posizione fiscale, l’Agenzia può comunque:
- 🏦 pignorare conti correnti italiani
- 🏠 iscrivere ipoteca su immobili in Italia
- 🚗 bloccare veicoli con fermo amministrativo
- 💰 aumentare il debito con sanzioni e interessi
- ⚖️ riattivare la riscossione se torni in Italia (anche dopo anni)
📌 Molti cittadini stranieri si ritrovano i debiti attivi quando rientrano in Italia per lavoro, cure mediche o famiglia.
💠 Cosa Fare Subito per Difendersi
1️⃣ Richiedere l’estratto di ruolo
Mostra l’elenco completo di:
- cartelle
- importi
- notifiche ricevute
- eventuali fermi o pignoramenti
📌 L’avvocato può recuperarlo per te, anche se ti trovi in Russia.
2️⃣ Controllare la notifica
Molte cartelle sono notificate male, ad esempio:
- inviate a un vecchio indirizzo
- mai ricevute
- recapitate fuori dai termini
📌 Se la notifica è irregolare, la cartella è nulla e può essere annullata.
3️⃣ Verificare la prescrizione
I debiti italiani scadono dopo:
- 5 anni → multe, contributi, cartelle
- 10 anni → imposte (IRPEF, IVA, IRES)
📌 Se non ti sono stati notificati atti recenti, il debito potrebbe essere prescritto e quindi non più esigibile.
4️⃣ Chiedere la sospensione immediata della riscossione
Puoi ottenere la sospensione se:
- la cartella è nulla
- il debito è prescritto
- c’è un errore nell’importo
- il debito è già stato pagato
📌 L’avvocato può ottenere la sospensione in 48 ore, bloccando tutto.
5️⃣ Presentare ricorso
Hai 60 giorni dalla notifica per ricorrere alla Corte di Giustizia Tributaria.
Il ricorso può:
- annullare completamente la cartella
- correggere gli importi
- bloccare ogni procedura futura
6️⃣ Rateizzare o chiudere il debito con un saldo e stralcio
Se il debito è reale ma troppo alto:
- rateizzazione fino a 120 rate
- adesione a rottamazioni
- saldo e stralcio con forte riduzione
📌 Possibile anche se vivi in Russia.
🧩 Difendersi Efficacemente Anche Dall’Estero
Un avvocato può rappresentarti senza che tu venga in Italia.
Gestisce:
- ricorsi
- sospensioni
- trattative per riduzioni del debito
- rapporti con l’Agenzia delle Entrate
📌 Basta una procura telematica.
🧾 Documenti da Consegnare all’Avvocato
- Documento e codice fiscale italiani (se presenti)
- Cartelle ricevute
- Estratto di ruolo
- Eventuali avvisi o solleciti
- Prove di pagamenti già fatti
- Indirizzo attuale in Russia
⏱️ Tempistiche
- Verifica posizione: 5–10 giorni
- Sospensione: 48 ore – 7 giorni
- Ricorso: entro 60 giorni
- Chiusura posizione: 1–3 mesi
📌 Durante la sospensione, il Fisco non può agire né in Italia né tramite autorità estere.
⚖️ Vantaggi di una Difesa Legale
✅ Blocco immediato di cartelle e pignoramenti
✅ Annullamento di cartelle prescritte o notificate male
✅ Protezione totale anche vivendo all’estero
✅ Riduzione dei debiti e rateizzazioni sostenibili
✅ Difesa professionale davanti alla Corte Tributaria
🚫 Errori da Evitare
❌ Ignorare le cartelle credendo che “in Russia non arriva nulla”
❌ Pagare senza verificare la prescrizione
❌ Superare i termini del ricorso
❌ Affidarsi a intermediari non esperti
📌 Molti debiti italiani possono essere cancellati… ma solo se agisci in tempo.
🛡️ Come può aiutarti l’Avv. Giuseppe Monardo
📂 Verifica completa della posizione debitoria
📌 Blocco immediato delle azioni di riscossione
✍️ Ricorsi, sospensioni e istanze di annullamento
⚖️ Difesa contro Agenzia Entrate e Agenzia Entrate-Riscossione
🔁 Trattative per saldo e stralcio o piani di rientro
🎓 Le qualifiche dell’Avv. Giuseppe Monardo
✔️ Avvocato cassazionista esperto in riscossione fiscale internazionale
✔️ Specializzato nella difesa di cittadini stranieri con debiti in Italia
✔️ Gestore della crisi da sovraindebitamento
✔️ Esperienza pluriennale contro Fisco, INPS e società di recupero crediti
Conclusione
Essere un cittadino russo con debiti o cartelle esattoriali in Italia non significa non avere via d’uscita.
Con una difesa legale tempestiva puoi annullare le cartelle illegittime, bloccare la riscossione e proteggere te stesso sia in Italia che all’estero.
⏱️ Il tempo è fondamentale: agisci subito.
📞 Contatta l’Avv. Giuseppe Monardo per una consulenza riservata:
la tua difesa può iniziare oggi stesso.