Genitori Single Con Debiti: Cosa Fare E Come Difendersi

Sei un genitore single con debiti fiscali, bancari o personali e non sai come gestirli?
Essere genitore single comporta responsabilità economiche e familiari enormi, e quando si aggiungono debiti con il Fisco, le banche o le finanziarie, la situazione può diventare molto difficile da affrontare da soli. Mutui, prestiti, spese scolastiche e quotidiane possono pesare anche su chi ha un reddito regolare.
Molti genitori single si trovano oggi a subire cartelle esattoriali, pignoramenti o blocchi dei conti correnti, con il rischio di compromettere la serenità della propria famiglia. Tuttavia, esistono soluzioni legali per difendersi, ridurre o cancellare i debiti e tutelare i propri figli.

Con una difesa legale e fiscale mirata, è possibile bloccare la riscossione, rateizzare i debiti e, in alcuni casi, ottenere la cancellazione totale delle somme dovute, proteggendo la casa, il reddito e la sicurezza familiare.

Quando un genitore single entra in difficoltà economica o fiscale
Le situazioni più comuni che portano un genitore single ad accumulare debiti o a subire azioni di riscossione sono:

  • Cartelle esattoriali o intimazioni di pagamento per tasse, IRPEF o contributi non versati
  • Mutui o prestiti non più sostenibili dopo una separazione o un calo del reddito
  • Pignoramenti su conti correnti o trattenute sullo stipendio
  • Debiti con banche, finanziarie o l’Agenzia delle Entrate-Riscossione
  • Spese familiari impreviste (scuola, salute, casa) che compromettono l’equilibrio finanziario
  • Sanzioni, interessi e more che fanno aumentare rapidamente l’importo dovuto

Cosa fare se sei un genitore single con debiti o sotto accertamento fiscale
Agisci tempestivamente: ogni atto notificato (cartella, intimazione o accertamento) ha scadenze precise – solitamente 60 giorni dalla notifica – per essere impugnato o rateizzato.

Ecco i passi fondamentali da seguire:

  1. Verifica la legittimità degli atti ricevuti: molti accertamenti e cartelle contengono errori di notifica o calcoli errati che ne consentono l’annullamento.
  2. Controlla l’importo reale del debito: spesso le somme comprendono sanzioni e interessi eccessivi, riducibili con la definizione agevolata.
  3. Richiedi la rateizzazione: puoi ottenere fino a 120 rate mensili, sospendendo temporaneamente le azioni di riscossione.
  4. Valuta la definizione agevolata (rottamazione): se attiva, permette di pagare solo il capitale, cancellando sanzioni e interessi.
  5. Attiva la procedura di sovraindebitamento (Legge Salva Debiti): consente di ridurre o cancellare i debiti in base alla tua reale situazione economica e familiare.
  6. Impugna gli accertamenti infondati: con un ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria puoi bloccare la riscossione e difendere la tua casa e i tuoi beni.

Come difendersi legalmente e fiscalmente
Un avvocato tributarista esperto nella difesa dei genitori single e nella gestione del sovraindebitamento familiare può analizzare la tua situazione e costruire una strategia difensiva personalizzata, proteggendo i tuoi beni e garantendo la stabilità economica della tua famiglia.

Le azioni più efficaci comprendono:

  • Contestare vizi di notifica, prescrizione o errori di calcolo negli accertamenti e nelle cartelle
  • Bloccare pignoramenti e trattenute su stipendi, conti correnti o assegni familiari
  • Attivare la procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento per ridurre o cancellare i debiti
  • Negoziare piani di rateizzazione o accordi a saldo e stralcio con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione
  • Tutelare la casa familiare e i beni primari da azioni esecutive
  • Migliorare la gestione fiscale e contabile per prevenire nuovi debiti

Il ruolo dell’avvocato nella difesa dei genitori single indebitati
Un avvocato specializzato può:

  • Analizzare la tua posizione debitoria e verificare la legittimità delle azioni in corso
  • Predisporre ricorsi e istanze di sospensione per bloccare la riscossione
  • Attivare piani di risanamento o procedure di esdebitazione
  • Difenderti nei rapporti con il Fisco, le banche e le finanziarie
  • Proteggere i tuoi beni, la casa e il reddito familiare da pignoramenti o sequestri
  • Tutelare la tua serenità e quella dei tuoi figli attraverso soluzioni legali concrete

Cosa puoi ottenere con una difesa efficace

  • La sospensione immediata delle procedure di riscossione e dei pignoramenti
  • L’annullamento totale o parziale dei debiti illegittimi o prescritti
  • La rateizzazione o definizione agevolata delle somme dovute
  • La tutela del patrimonio familiare, della casa e del reddito
  • Il risanamento fiscale e la possibilità di ricominciare senza debiti

⚠️ Attenzione: ignorare cartelle o richieste di pagamento può portare a pignoramenti, blocchi dei conti correnti e trattenute sullo stipendio, con conseguenze gravi per la tua famiglia.
Molte situazioni, però, possono essere risolte o fortemente ridotte se affrontate subito con l’assistenza di un professionista esperto.

Questa guida dello Studio Monardo – avvocati esperti in diritto tributario, crisi da sovraindebitamento e tutela delle famiglie – spiega cosa fare se sei un genitore single con debiti, come bloccare la riscossione e come ristabilire la stabilità economica e familiare.

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Analizzeremo la tua situazione, verificheremo la legittimità degli atti e costruiremo una strategia difensiva su misura per proteggere la tua casa, i tuoi beni e la serenità dei tuoi figli.

Introduzione: contesto sociale e normativo

I genitori single rappresentano una fetta significativa della popolazione italiana e, secondo le statistiche recenti, sono una categoria particolarmente esposta alle difficoltà economiche. La dissoluzione della coppia, la gestione autonoma della famiglia, l’instabilità lavorativa e il mutato mercato immobiliare, soprattutto dopo la pandemia, hanno determinato un incremento dei casi di indebitamento anche fra persone che in passato mantenevano un equilibrio finanziario accettabile. In questo contesto, comprendere gli strumenti giuridici a disposizione e le protezioni offerte dal legislatore diventa essenziale per difendere i diritti del genitore e tutelare i figli. La guida che segue analizza in modo approfondito la disciplina vigente a settembre 2025, evidenziando normative, pronunce giurisprudenziali recenti e prassi operative.

Il percorso è costruito dal punto di vista del debitore e tiene conto delle diverse tipologie di debito che un genitore single può trovarsi ad affrontare: debiti fiscali (cartelle esattoriali, tributi locali), bancari (mutui, scoperti di conto, finanziamenti), debiti derivanti dalla separazione (mantenimento per figli o ex coniuge), canoni di locazione arretrati, spese condominiali non pagate, prestiti tra privati o con soggetti finanziari. Per ogni categoria saranno analizzati i rischi e le tutele, con particolare attenzione alla prima casa, al reddito e agli altri beni essenziali.

Quadro normativo generale (aggiornamento settembre 2025)

La disciplina del sovraindebitamento e dell’esecuzione forzata negli anni recenti è stata interessata da profonde riforme. La Legge 3/2012, nota anche come “Legge sul sovraindebitamento”, è confluita nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII, decreto legislativo 14/2019), entrato in vigore nel 2022, che disciplina le procedure di composizione della crisi per il debitore civile e professionale. Le modifiche del 2024 e del 2025, in particolare il “Correttivo‑ter” (D.Lgs. 13 settembre 2024, n. 136) hanno ampliato le garanzie per i consumatori e introdotto nuove possibilità di moratoria, definendo con maggiore precisione le figure soggettive e i requisiti di accesso .

Sul fronte dell’esecuzione forzata, l’art. 76 del DPR 602/1973 vieta al concessionario della riscossione di pignorare l’unica abitazione del debitore se l’immobile è adibito ad abitazione principale, non è accatastato nelle categorie di lusso (A/8 o A/9) e il debito è inferiore a 120 000 euro . Questa tutela riguarda esclusivamente i debiti fiscali affidati all’Agente della riscossione; i creditori privati, come banche e soggetti privati, possono agire sulla casa purché siano rispettate le procedure del codice di procedura civile .

Per quanto concerne il prelievo sui redditi, l’art. 545 del codice di procedura civile stabilisce che stipendi, salari, pensioni e altri compensi di lavoro dipendente possono essere pignorati fino a un quinto per i crediti ordinari e fino a un quinto per quelli di natura fiscale; in presenza di più pignoramenti la trattenuta complessiva non può superare la metà del reddito . Le pensioni sono impignorabili per un importo pari al doppio dell’assegno sociale (1 000 euro nel 2025), mentre sui conti correnti può essere pignorata la somma eccedente il triplo dell’assegno sociale .

Il codice civile disciplina l’assegno di mantenimento per coniuge e figli (artt. 143, 156, 337‑bis e ss.), fissando obblighi di contribuzione proporzionati al reddito del genitore obbligato e all’esigenza di conservare il tenore di vita familiare. Le controversie sulla misura e sull’inadempimento del mantenimento sono frequenti e la giurisprudenza recente richiede che il coniuge richiedente dimostri l’effettiva impossibilità di procurarsi un reddito, non essendo sufficiente la mera differenza di reddito tra le parti .

Procedura di sovraindebitamento: definizioni, requisiti e iter

La procedura di sovraindebitamento, introdotta con la Legge 3/2012 e ora regolata dagli articoli 65 e seguenti del CCII, offre ai debitori non assoggettati alle procedure concorsuali ordinarie (ad esempio consumatori, professionisti, imprenditori agricoli, start‑up innovative, soci illimitatamente responsabili per debiti personali e familiari) la possibilità di ristrutturare o liquidare i debiti in un quadro controllato dal tribunale. Il procedimento inizia con la presentazione di un’istanza al tribunale tramite l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC), che assiste il debitore nella predisposizione della proposta e certifica la veridicità dei dati patrimoniali .

Tipologie di procedure

  1. Piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore: destinato alle persone fisiche che hanno contratto debiti esclusivamente per fini estranei all’attività imprenditoriale. Il piano deve essere proposto al giudice tramite l’OCC e non richiede l’approvazione dei creditori. È lo strumento più adatto al genitore single che ha accumulato debiti personali (prestiti al consumo, canoni arretrati, tributi locali) e può proporre un pagamento dilazionato o un accordo di saldo e stralcio in base alla sua capacità reddituale .
  2. Concordato minore: destinato ai professionisti, agli imprenditori commerciali sotto le soglie dell’art. 1 L.Fall. o agli imprenditori agricoli. Richiede l’approvazione dei creditori pari a almeno il 60 % dei crediti chirografari. È utile a chi, pur avendo cessato l’attività, ha debiti derivanti dall’esercizio professionale (es. ditta individuale) e necessità di ristrutturare le esposizioni verso banche e fornitori .
  3. Liquidazione controllata del patrimonio: si applica quando il debitore non ha la possibilità di offrire un piano credibile o desidera liberarsi dei debiti cedendo i propri beni in un processo ordinato, con eventuale esdebitazione finale. La liquidazione può comprendere anche la vendita della casa, ma la legge consente di prevedere l’assegnazione della casa al debitore per un periodo fino a cinque anni se è necessario per esigenze abitative della famiglia .
  4. Esdebitazione del debitore incapiente: destinata a chi, una volta venduto il patrimonio, non ha più nulla da offrire ai creditori. La riforma del 2024 ha eliminato l’obbligo di attendere tre anni per presentare la domanda; il tribunale può dichiarare immediatamente non esigibili i debiti residui se il debitore ha cooperato correttamente e non ha violato i doveri di informazione .

Requisiti soggettivi e documenti necessari

Per accedere alla procedura occorre dimostrare l’incapacità di far fronte regolarmente ai debiti, presentando:

  • elenco dei creditori con importi e scadenze;
  • inventario dei beni posseduti e dei conti bancari;
  • dichiarazioni dei redditi e bilanci degli ultimi tre anni;
  • indicazione del nucleo familiare e delle spese essenziali;
  • attestazione dell’OCC sulla convenienza della proposta e sulla meritevolezza del debitore .

La riforma del 2024 ha vietato le “domande in bianco” per il concordato minore e il piano del consumatore, imponendo di depositare immediatamente la proposta completa . È stata inoltre ampliata la definizione di “consumatore”, includendo i soci di società di persone per debiti non legati all’attività d’impresa, e si consente ai membri di uno stesso nucleo familiare di presentare un’unica domanda di piano familiare .

Moratoria e trattamento dei crediti

Una delle innovazioni del correttivo‑ter riguarda la possibilità di ottenere una moratoria fino a due anni sui pagamenti delle rate verso i creditori privilegiati o ipotecari nel piano del consumatore. Questa misura permette al debitore di sospendere temporaneamente il pagamento delle quote di mutuo sulla prima casa, per evitare la perdita dell’immobile, purché il piano preveda che le rate non pagate siano recuperate alla fine del piano . La stessa norma consente di proporre il pagamento dei debiti ipotecari sulla prima casa in misura ridotta se ciò è in linea con il valore dell’immobile e con la capacità reddituale.

Fase procedimentale

  1. Presentazione dell’istanza: attraverso un avvocato o direttamente presso l’OCC il debitore deposita la domanda. L’OCC verifica la completezza della documentazione e predispone la proposta.
  2. Ammissione alla procedura: il giudice, verificata la regolarità formale e la fattibilità della proposta, concede la protezione dai creditori. Dal deposito, i creditori non possono intraprendere o proseguire azioni esecutive e possono solo presentare osservazioni al piano.
  3. Omologazione: dopo l’audizione dei creditori, il giudice approva il piano se rispetta i requisiti e, nel caso del concordato minore, se è raggiunta la maggioranza richiesta.
  4. Esecuzione e vigilanza: il debitore esegue i pagamenti secondo le scadenze e cede eventuali beni. L’OCC vigila sull’attuazione e riferisce al giudice. In caso di inadempimento, i creditori riacquistano il diritto di agire.

Protezione della casa e del patrimonio familiare

Pignoramento della prima casa

La protezione della prima casa è un tema particolarmente sensibile per i genitori single. L’art. 76 del DPR 602/1973, come modificato dal “Decreto del Fare” (DL 69/2013), stabilisce che l’agente della riscossione non può procedere al pignoramento dell’unica abitazione del debitore quando l’immobile è adibito ad abitazione principale, non rientra nelle categorie catastali di lusso e il debito complessivo non supera 120 000 euro . La Cassazione n. 32759/2024 ha confermato che tale protezione opera esclusivamente nei confronti dei debiti tributari; i creditori privati, invece, possono iscrivere ipoteca e pignorare l’immobile secondo le regole generali dell’esecuzione forzata .

Quando il debito tributario supera 20 000 euro l’Agente può iscrivere ipoteca, ma potrà procedere al pignoramento solo se, oltre a superare 120 000 euro, l’ipoteca è iscritta da almeno sei mesi . Se il debitore possiede più immobili o l’abitazione è di lusso, non opera l’impignorabilità e il bene può essere venduto.

Fondo patrimoniale

Il fondo patrimoniale è uno strumento previsto dagli artt. 167‑171 c.c. che consente ai coniugi o ai genitori di destinare determinati beni (immobili o mobili registrati) a garanzia dei bisogni della famiglia. L’art. 170 c.c. prevede che l’esecuzione sui beni del fondo e sui frutti è preclusa per i debiti che il creditore sapeva essere stati contratti per scopi estranei ai bisogni della famiglia . In altre parole, se il debito deriva da spese non familiari e il creditore era a conoscenza di tale finalità, non può agire sul bene inserito nel fondo.

La Cassazione (ord. 9 maggio 2025 n. 12247) ha ribadito che la costituzione del fondo patrimoniale è valida anche quando lo scopo principale è quello di proteggere la casa dai creditori, purché il bene venga effettivamente destinato ai bisogni della famiglia . In tale decisione la Corte ha escluso la simulazione dell’atto, affermando che la segregazione patrimoniale è lecita e che il creditore che ritiene pregiudicati i propri diritti può agire con l’azione revocatoria, ma non può chiedere la nullità dell’atto per simulazione . Pertanto, il fondo rappresenta una valida protezione, sebbene non assoluta: i creditori che dimostrano la finalità fraudolenta dell’atto o la sua natura pregiudizievole possono esperire azioni di revoca.

Protezione dei redditi e conti

L’art. 545 c.p.c. disciplina i limiti di pignorabilità dei redditi. Salaries, stipendi, pensioni e indennità derivanti da rapporto di lavoro dipendente sono pignorabili nella misura massima di un quinto per i debiti ordinari e di un quinto per i debiti fiscali; se coesistono diversi pignoramenti, l’ammontare complessivo non può superare la metà del reddito . Le pensioni, invece, sono tutelate fino a un importo pari al doppio dell’assegno sociale (1 000 euro nel 2025); la parte eccedente può essere pignorata nei limiti sopra indicati . Quando le somme sono accreditate su un conto bancario o postale, la parte non eccedente tre volte l’assegno sociale è impignorabile, a tutela della liquidità necessaria alla sussistenza .

Per il genitore single che riceve un reddito da lavoro dipendente, queste norme implicano che eventuali debiti verso privati o verso l’Erario potranno essere soddisfatti mediante trattenute alla fonte, ma resterà sempre un minimo vitale. È importante ricordare che se il reddito è già gravato da trattenute per l’assegno di mantenimento, tali trattenute non riducono la base per il calcolo della quota pignorabile: il Tribunale di Torino nel 2025 ha stabilito che la quota destinata al mantenimento non deve essere considerata come cessione del credito ma come parte del reddito, per cui il pignoramento si calcola sul salario lordo al netto di tasse e contributi .

Contenuti bancari e altre misure patrimoniali

Altri strumenti per proteggere il patrimonio sono il trust familiare, l’intestazione fiduciaria, l’assicurazione sulla vita e il patto di famiglia. Tuttavia, l’utilizzo improprio di tali strumenti può configurare violazioni delle norme sulla revocatoria fallimentare o sull’abuso del diritto. È quindi consigliabile rivolgersi a un professionista per valutare i rischi e la reale efficacia di tali istituti.

Debiti e responsabilità familiari in caso di separazione o divorzio

Assegno di mantenimento: criteri e oneri

L’assegno di mantenimento in favore dei figli e del coniuge è uno degli obblighi principali derivanti dalla separazione. L’art. 156 c.c. stabilisce che il coniuge a cui non è affidata la prole ha diritto a un assegno se non dispone di redditi adeguati al proprio mantenimento. La giurisprudenza recente ha sottolineato che il richiedente deve dimostrare l’effettiva impossibilità di procurarsi un reddito e non può limitarsi a invocare la disparità economica: la Cassazione n. 3354/2025 ha osservato che grava sull’interessato l’onere di dimostrare di essersi attivamente adoperato per trovare un lavoro; in mancanza, l’assegno può essere ridotto o revocato .

Quando l’ex coniuge non paga l’assegno per almeno 30 giorni dopo la diffida, il beneficiario può chiedere al giudice l’ordine di pagamento diretto all’azienda presso cui lavora l’obbligato (art. 473‑bis.37 c.p.c.). L’ordine consente al datore di lavoro di versare mensilmente l’importo dell’assegno al beneficiario trattenendolo dalla busta paga . La Cassazione ha chiarito che tale pagamento può coesistere con eventuali pignoramenti sullo stipendio, poiché l’assegno di mantenimento ha natura alimentare ed è prioritario rispetto ad altri crediti .

Pignoramento dello stipendio quando sono dovuti assegni familiari

Nel calcolare la quota pignorabile del salario di un genitore che paga un assegno di mantenimento, è fondamentale considerare che l’assegno trattenuto non si sottrae alla base di calcolo. Nel 2025 il Tribunale di Torino ha affermato che la trattenuta per il mantenimento non costituisce un vincolo di destinazione a favore di terzi ma un semplice adempimento dell’obbligo, e quindi il creditore può ottenere il pignoramento di un quinto del salario al netto di imposte e contributi, ignorando la quota destinata ai figli .

Debiti solidali fra ex coniugi

In regime di comunione legale, i debiti contratti da uno dei coniugi per esigenze della famiglia ricadono su entrambi, ma quelli contratti per ragioni personali restano a carico del solo coniuge. La separazione personale scioglie la comunione legale, ma i debiti pregressi continuano a gravare su entrambi se contratti nell’interesse familiare. Il genitore single che si separa dovrebbe pertanto chiedere la ricostruzione delle spese sostenute durante la convivenza per evitare di accollarsi debiti dell’ex coniuge.

Pensione di reversibilità e obblighi di mantenimento

Se un genitore percepisce la pensione di reversibilità e ha debiti, la quota impignorabile è pari al doppio dell’assegno sociale. Se esiste un ordine di pagamento diretto per l’assegno di mantenimento, l’INPS ne tiene conto e applica le regole dell’art. 545 c.p.c.

Strumenti extragiudiziali: definizione agevolata, stralcio e rateizzazione

Definizione agevolata (Rottamazione‑quater)

La legge di bilancio 2023 (L. 197/2022) ha introdotto la “Definizione agevolata”, conosciuta come Rottamazione‑quater, che consente di estinguere i carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 pagando solo l’imposta, gli interessi da ritardata iscrizione a ruolo, l’aggio e le spese di notifica, con rinuncia a sanzioni e interessi di mora . Sono ammesse le cartelle esattoriali, i debiti rateizzati in precedenza e quelli oggetto di procedure di definizione non perfezionate . Restano esclusi i debiti relativi al recupero di aiuti di Stato, le condanne della Corte dei conti, le multe per violazioni del Codice della strada, le risorse proprie dell’UE e i debiti affidati dopo il 30 giugno 2022 .

Il contribuente può scegliere tra pagamento in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate distribuite in 5 anni. Sulle somme rateizzate si applicano interessi al 2 % annuo a decorrere dal 1° novembre 2023 . La legge n. 18/2024 e il decreto legislativo 108/2024 hanno prorogato alcune scadenze, concedendo una tolleranza di 5 giorni sulla data di pagamento; l’omesso versamento di una rata comporta la decadenza dal beneficio .

Riammissione alla definizione agevolata (Legge 15/2025)

Il decreto “Milleproroghe” 2024 (D.L. 202/2024) convertito nella Legge 15/2025 ha riaperto i termini per chi era decaduto dalla Rottamazione‑quater. Possono essere riammessi solo i debiti già inclusi nel precedente piano per i quali non sono state pagate una o più rate scadute entro il 31 dicembre 2024 o pagate in ritardo oltre i cinque giorni di tolleranza . La domanda di riammissione deve essere presentata telematicamente entro il 30 aprile 2025 e il debitore deve indicare se intende pagare in unica soluzione entro il 31 luglio 2025 o in massimo dieci rate, con scadenze semestrali nel 2025 e trimestrali negli anni 2026 e 2027 . L’Agente della riscossione comunica entro il 30 giugno 2025 l’ammontare complessivo dovuto, includendo interessi al 2 % annuo dal 1° novembre 2023 .

Stralcio dei debiti fino a 1 000 euro

La stessa legge di bilancio 2023 ha previsto lo stralcio automatico degli importi residui fino a 1 000 euro per carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015: si cancellano d’ufficio interessi, sanzioni e aggio relativi a questi debiti . Gli enti creditori non statali (es. comuni) hanno potuto decidere se estendere lo stralcio anche alla quota capitale, mediante apposite delibere adottate entro il 31 marzo 2023; diversamente, la riscossione prosegue per la sola quota capitale . Questa misura ha permesso a molti genitori single di liberarsi da vecchie cartelle di modesto importo, ma non riguarda i debiti più consistenti o recenti.

Saldo e stralcio, accordi stragiudiziali e rateizzazione

Oltre alla definizione agevolata, la normativa consente di trattare direttamente con l’Agente della riscossione o con il creditore per stipulare un “saldo e stralcio” personalizzato. Il saldo e stralcio consiste nel pagamento immediato di una somma inferiore al debito totale in cambio della cancellazione del residuo. Tale strumento è possibile solo quando il creditore accetta di rinunciare alla parte residua e può risultare conveniente per chi dispone di un capitale da versare una tantum.

Per i debiti fiscali non oggetto di definizione agevolata è sempre possibile chiedere la rateizzazione ordinaria: l’Agente della riscossione concede piani fino a 72 rate mensili, prorogabili a 120 in caso di comprovata temporanea situazione di difficoltà. La rateizzazione blocca le azioni esecutive ma non sospende il calcolo degli interessi.

Altre tipologie di debito: fiscali, bancari, locativi e familiari

Debiti fiscali e tributi locali

Oltre alle cartelle esattoriali, il genitore single può trovarsi a dover pagare imposte comunali (IMU, TARI) o multe stradali. È possibile chiedere la rateizzazione direttamente al Comune o all’ente che ha emesso l’ingiunzione. In caso di mancato pagamento, l’ente locale procede alla riscossione tramite l’Agente o tramite soggetti concessionari privati; per importi inferiori a 1 000 euro non può essere pignorata la prima casa, ma può essere iscritta ipoteca se il debito supera 20 000 euro. È opportuno controllare la regolarità della notifica e i termini di decadenza.

Debiti bancari: mutui e finanziamenti

Il mutuo ipotecario sulla casa familiare è spesso il principale debito di un genitore single. In caso di difficoltà, è consigliabile contattare tempestivamente la banca per richiedere la sospensione delle rate (prevista per eventi specifici come cassa integrazione, perdita del lavoro) o la rinegoziazione del tasso e della durata. In alternativa, si può valutare la portabilità verso un istituto che offre condizioni più favorevoli. Se l’inadempimento persiste, la banca può avviare il pignoramento dell’immobile; diversamente dalle cartelle fiscali, non esiste una tutela assoluta della prima casa, salvo che il mutuo sia stato stipulato tramite fondi di garanzia statali (Fondo mutui prima casa) e siano attivabili misure di sostegno.

Debiti da separazione e coniuge

Oltre agli assegni periodici, la separazione può originare debiti per conguagli patrimoniali (ad esempio, l’uso della casa coniugale, rimborso di spese straordinarie, spese legali). È possibile iscrivere ipoteca sulla quota dell’ex coniuge e procedere a pignoramento se l’obbligo non è adempiuto. Tuttavia, la legge riconosce la natura privilegiata dei crediti alimentari, per cui essi hanno priorità su altri crediti nella ripartizione del ricavato. Il debitore che non rispetta l’obbligo di mantenimento può incorrere in responsabilità penale ex art. 570 c.p. (violazione degli obblighi di assistenza familiare).

Debiti di locazione e spese condominiali

Il mancato pagamento dell’affitto o delle spese condominiali può sfociare nello sfratto per morosità e in un titolo esecutivo che consente al proprietario o al condominio di pignorare i beni del debitore. È consigliabile negoziare un piano di rientro con il locatore o avvalersi del contributo comunale per il sostegno alla locazione. In caso di sfratto, il genitore single con figli minorenni può chiedere al tribunale di dilazionare l’esecuzione e al Comune di essere collocato in alloggio sociale.

Debiti verso amici e parenti

I prestiti fra privati sono spesso informali e privi di documentazione; tuttavia, l’amico o parente che vuole recuperare la somma può agire giudizialmente se dimostra l’esistenza del prestito mediante testimonianze o ricevute. Per il debitore è importante non sottovalutare queste obbligazioni e cercare di concordare un pagamento dilazionato. L’assenza di garanzie formali rende più difficile il pignoramento della prima casa, ma il creditore può comunque agire sui beni del debitore tramite decreto ingiuntivo.

Esempi pratici e simulazioni

Per comprendere meglio l’applicazione delle norme, si propongono alcune simulazioni basate su casi tipici che un genitore single può affrontare. Le cifre sono indicative e servono a illustrare i meccanismi; per ogni situazione è consigliabile rivolgersi a un professionista.

Caso 1: madre single con stipendio e debiti fiscali

Scenario: Maria è separata con un figlio minorenne a carico. Lavora come dipendente e percepisce 1 600 euro netti al mese. Deve versare al padre del figlio un assegno di mantenimento di 300 euro. A causa di alcune cartelle esattoriali accumulate per IMU e IRPEF non pagate per un importo di 8 000 euro, l’Agenzia delle Entrate‑Riscossione ha avviato una procedura di pignoramento dello stipendio.

Calcolo della quota pignorabile:

  1. Il datore di lavoro versa a Maria 1 600 euro netti. L’assegno di mantenimento (300 euro) viene trattenuto tramite pagamento diretto, ma tale importo non riduce la base di calcolo per il pignoramento .
  2. La quota pignorabile è pari a un quinto dello stipendio al netto di imposte e contributi: 1 600 euro × 1/5 = 320 euro. Questa somma verrà trattenuta e versata all’Agente della riscossione fino all’estinzione del debito fiscale.
  3. Maria resterà con 1 600 − 300 − 320 = 980 euro mensili.

Possibile alternativa: Maria può valutare la rateizzazione del debito fiscale o la definizione agevolata se rientra nei termini. Con la rateizzazione ordinaria a 72 rate, pagherebbe circa 112 euro mensili, alleggerendo l’impatto sul reddito.

Caso 2: padre imprenditore con fondo patrimoniale

Scenario: Giovanni è titolare di una piccola impresa artigiana che ha subito un calo di fatturato durante la crisi economica. È divorziato e vive con la sua nuova compagna; ha due figli da mantenere con un assegno di 400 euro mensili. Nel 2008 ha costituito insieme all’ex moglie un fondo patrimoniale su un immobile adibito ad abitazione familiare. Nel 2024 la società creditrice di un debito professionale di 50 000 euro ha tentato di pignorare l’immobile, sostenendo che l’atto di costituzione del fondo era simulato.

Esito: il tribunale respinge l’istanza del creditore, richiamando la giurisprudenza della Cassazione 2025 secondo cui la costituzione del fondo è lecita se finalizzata a garantire i bisogni familiari e non può essere dichiarata simulata in assenza di prova della divergenza tra volontà e dichiarazione . Il creditore avrebbe dovuto promuovere un’azione revocatoria dimostrando la finalità fraudolenta. Giovanni può quindi mantenere l’abitazione nel fondo patrimoniale; dovrà tuttavia affrontare le azioni esecutive su altri beni aziendali o personali.

Ulteriori considerazioni: Giovanni può ricorrere al concordato minore per ristrutturare i debiti professionali. Se i creditori accettano il piano, potrà evitare la liquidazione dell’abitazione e ottenere una falcidia dei debiti chirografari.

Caso 3: genitore single con pensione e debiti bancari

Scenario: Sara, 65 anni, percepisce una pensione di 1 200 euro. Ha sottoscritto un finanziamento con una finanziaria da 20 000 euro per ristrutturare l’abitazione. A causa della riduzione del reddito familiare, non è riuscita a pagare le rate e la finanziaria ha avviato un pignoramento presso l’INPS.

Calcolo della quota pignorabile:

  1. La pensione impignorabile è pari al doppio dell’assegno sociale, che nel 2025 è 500 euro; pertanto, 1 000 euro sono intoccabili e restano a disposizione di Sara .
  2. L’eccedenza (1 200 − 1 000 = 200 euro) può essere pignorata nel limite di un quinto: 200 × 1/5 = 40 euro. La finanziaria potrà ricevere solo 40 euro mensili; il resto resterà a Sara.
  3. La banca può comunque agire su eventuali conti correnti, ma solo sulla somma eccedente i 1 500 euro (tre volte l’assegno sociale) depositata sul conto .

Alternativa: Sara può chiedere alla finanziaria una rinegoziazione del debito o accedere alla procedura di sovraindebitamento per ottenere un piano del consumatore con una moratoria. Se la pensione resta l’unico reddito, potrà ricorrere all’esdebitazione del debitore incapiente dopo la liquidazione di eventuali beni disponibili.

Tabelle riepilogative

Di seguito sono proposte alcune tabelle che sintetizzano i principali limiti e istituti utili a un genitore single indebitato.

Tabella 1 – Limiti di pignorabilità di stipendi e pensioni (art. 545 c.p.c.)

VoceLimite di pignorabilitàNote
Stipendi, salari, indennità di lavoro1/5 per debiti ordinari; 1/5 per debiti fiscaliSe coesistono più pignoramenti, la trattenuta complessiva non può superare metà del reddito . L’assegno di mantenimento trattenuto non riduce la base di calcolo .
PensioniImpignorabile fino a 1 000 euro (doppio assegno sociale), oltre pignorabile fino a 1/5L’INPS effettua la trattenuta alla fonte .
Indennità di licenziamento (TFR)1/5 per debiti ordinari, 1/3 per crediti alimentariLe indennità una tantum sono pignorabili all’atto dell’erogazione.
Conti correntiImpignorabile fino a 1 500 euro (triplo assegno sociale)Limite applicabile ai depositi frutto di stipendio o pensione .

Tabella 2 – Procedure di sovraindebitamento e requisiti principali

ProceduraDestinatariApprovazione creditoriCaratteristicheNormativa
Piano del consumatorePersone fisiche con debiti non professionaliNon richiestaOccorre dimostrare la sostenibilità del piano e la meritevolezza. Moratoria fino a 2 anni sui mutui .Artt. 65‑67 CCII; D.Lgs. 136/2024.
Concordato minoreProfessionisti, imprenditori sotto soglie fallimentari, soci illimitatamente responsabiliCreditori > 60 %Il piano può prevedere la continuazione dell’attività. Vietate domande in bianco .Artt. 74‑83 CCII.
Liquidazione controllataTutti i debitori sovraindebitatiNon richiestaSi liquida il patrimonio con eventuale assegnazione della casa al debitore per 5 anni; esdebitazione possibile senza attendere 3 anni .Artt. 268‑270 CCII.
Esdebitazione del debitore incapienteDebitori senza patrimonio né reddito sufficienteNon applicabileIl tribunale dichiara non esigibili i debiti residui.Art. 283 CCII (modifiche 2024).

Tabella 3 – Impignorabilità della prima casa (art. 76 DPR 602/1973)

RequisitiConseguenza
Unico immobile del debitore, adibito ad abitazione principale, non di lusso (categorie A/8 e A/9 escluse)L’Agente della riscossione non può pignorare l’immobile per debiti tributari inferiori a 120 000 euro.
Debito tributario superiore a 20 000 euroL’Agente può iscrivere ipoteca ma non procedere al pignoramento se il debito non supera 120 000 euro o se l’ipoteca non è iscritta da almeno sei mesi .
Presenza di più immobili o immobile di lussoLa casa può essere pignorata e venduta.
Creditori privati (banche, privati)Le tutele non si applicano; possono pignorare la casa rispettando le regole del c.p.c. .

Tabella 4 – Misure di definizione dei debiti tributari

MisuraDebiti coinvoltiBeneficiCondizioni / scadenze
Definizione agevolata (Rottamazione‑quater)Carichi affidati dal 1/1/2000 al 30/6/2022Pagamento solo di imposta, interessi da ritardata iscrizione, aggio e spese; cancellazione di sanzioni e interessi di moraDomanda entro scadenze previste; pagamento in un’unica soluzione o fino a 18 rate con interesse 2 % ; decadenza in caso di omesso pagamento .
Riammissione alla definizione (Legge 15/2025)Debiti della Rottamazione‑quater con rate insolute o pagate in ritardo entro 31/12/2024Possibilità di ripresentare domanda; scelta tra pagamento unico entro 31/7/2025 o fino a 10 rateDomanda telematica entro 30/4/2025; l’Agente comunica importi e scadenze entro il 30/6/2025 .
Stralcio debiti fino a 1 000 euroCarichi dal 2000 al 2015 fino a 1 000 euroCancellazione automatica di sanzioni, interessi e aggioGli enti locali possono decidere di cancellare anche la quota capitale .
Saldo e stralcioDebiti singoli (fiscali e non)Concorda con il creditore il pagamento di una somma inferiore al totale; estinzione del residuoAccordo su base negoziale; occorre disponibilità immediata o finanziamento.
Rateizzazione ordinariaDebiti fiscali non agevolatiFino a 72 rate mensili (120 in caso di grave difficoltà)Presentazione di ISEE o documentazione reddituale; decadenza se non si pagano le rate.

Domande e risposte frequenti

Come posso proteggere la mia casa se sono un genitore single indebitato?

Se il debito è con l’Agenzia della Riscossione e l’immobile è l’unica abitazione principale non di lusso, la casa non può essere pignorata per debiti fino a 120 000 euro . Per i debiti privati la protezione non opera; tuttavia, è possibile costituire un fondo patrimoniale destinato ai bisogni della famiglia, che rende il bene aggredibile solo per debiti connessi a tali bisogni . La Cassazione 2025 ha confermato la validità della costituzione del fondo anche se finalizzata a proteggere il patrimonio familiare .

Ho debiti con la banca: è possibile evitare il pignoramento del mutuo?

In caso di mutuo ipotecario, la banca può procedere all’esecuzione se il debitore non paga. È opportuno contattarla subito per richiedere la sospensione temporanea (legge Gasparrini) o la rinegoziazione del piano. Se la banca non accetta, la procedura di sovraindebitamento (concordato minore per professionisti o piano del consumatore) può prevedere il pagamento parziale del debito e una moratoria fino a due anni sui mutui .

Cosa succede se non pago l’assegno di mantenimento?

L’inadempimento dell’obbligo di mantenimento può portare al pignoramento diretto dello stipendio o della pensione e, in casi gravi, a conseguenze penali. Dopo un ritardo di 30 giorni, il beneficiario può chiedere al giudice l’ordine di pagamento diretto al datore di lavoro . Inoltre, la mancata corresponsione può determinare la modifica dell’affidamento dei figli e la riduzione di altri diritti. Il pagamento dell’assegno di mantenimento ha priorità rispetto ad altri crediti e la sua trattenuta non riduce la base di calcolo per il pignoramento .

Posso richiedere l’esdebitazione se non ho più beni né reddito?

Sì. La procedura di esdebitazione del debitore incapiente consente al tribunale di dichiarare inesigibili i debiti residui quando il debitore dimostra di avere alienato i beni disponibili e di non avere redditi sufficienti. Dopo la riforma del 2024, non è più necessario attendere tre anni dalla chiusura della liquidazione .

Come posso aderire alla definizione agevolata se sono decaduto?

La Legge 15/2025 consente di essere riammessi alla Rottamazione‑quater per i debiti già inclusi nella definizione e non pagati o pagati in ritardo entro il 31/12/2024 . Occorre presentare domanda telematica entro il 30 aprile 2025 e scegliere se pagare in unica soluzione entro il 31 luglio 2025 o in 10 rate . L’Agenzia della riscossione comunicherà l’importo complessivo e le scadenze .

È possibile cumulare la ritenuta per l’assegno di mantenimento con altri pignoramenti?

Sì. La Cassazione ha stabilito che il pagamento diretto dell’assegno di mantenimento può coesistere con i pignoramenti dello stipendio perché risponde a finalità alimentari e non incide sulla misura dei prelievi di altri creditori . Il limite complessivo del pignoramento dello stipendio rimane comunque il 50 % del reddito .

Quando conviene costituire un fondo patrimoniale?

Il fondo patrimoniale è utile quando si desidera proteggere la casa dai debiti personali estranei ai bisogni familiari. È consigliato costituirlo quando il nucleo familiare è ancora unito, poiché richiede il consenso dei coniugi. Non è retroattivo: non protegge da debiti sorti prima della sua costituzione e può essere aggredito se si dimostra che i debiti erano familiari o che l’atto è stato compiuto per frodare i creditori . Le sentenze recenti confermano che la costituzione del fondo con finalità familiare non è simulazione .

Posso cedere la mia casa ai figli per evitarne il pignoramento?

La donazione dell’immobile ai figli può essere contestata dai creditori con l’azione revocatoria se determina la riduzione della garanzia patrimoniale. Per evitare la revoca occorre che la donazione non pregiudichi i creditori e che il donante conservi beni sufficienti per soddisfarli. In caso contrario, la donazione rischia di essere inefficace nei confronti dei creditori.

Quali debiti possono essere oggetto di stralcio automatico?

Solo i debiti fino a 1 000 euro affidati alla riscossione tra il 2000 e il 2015. Lo stralcio cancella sanzioni e interessi; la quota capitale può essere condonata solo se l’ente creditore lo decide espressamente .

Conclusioni e consigli pratici

La condizione di genitore single espone a rischi finanziari specifici che richiedono una pianificazione attenta. Le misure introdotte dal legislatore nel biennio 2024‑2025, come la riammissione alla definizione agevolata, l’ampliamento delle procedure di sovraindebitamento e le nuove garanzie per la prima casa, testimoniano la volontà di offrire strumenti concreti per uscire dalla spirale dei debiti. È tuttavia fondamentale attivarsi per tempo, evitando di attendere le azioni esecutive.

Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Analisi del debito: fare un bilancio preciso dei debiti, distinguendo tra debiti fiscali, bancari e privati. Verificare se alcuni debiti rientrano nella definizione agevolata o nello stralcio e controllare la regolarità delle notifiche.
  2. Pianificazione del budget: determinare il reddito disponibile al netto delle spese essenziali e delle obbligazioni familiari. Predisporre un piano di rimborso realistico e negoziare con i creditori.
  3. Utilizzo delle procedure di sovraindebitamento: in caso di impossibilità a far fronte ai debiti, rivolgersi a un OCC competente per valutare se presentare un piano del consumatore o un concordato minore. La procedura offre protezione dalle azioni esecutive e può prevedere la riduzione del debito.
  4. Tutela della prima casa e dei beni: verificare se sussistono i requisiti per l’impignorabilità e valutare l’opportunità di costituire un fondo patrimoniale. In ogni caso, agire in modo trasparente, evitando atti di disposizione che possano essere impugnati come fraudolenti.
  5. Responsabilità familiare: rispettare gli obblighi di mantenimento e collaborare con l’ex coniuge per il bene dei figli. La legge tutela i crediti alimentari; un inadempimento può portare a conseguenze civili e penali. Chi richiede il mantenimento deve dimostrare l’effettiva necessità .
  6. Assistenza professionale: affidarsi a un avvocato o a un consulente esperto. Le normative cambiano rapidamente; un professionista può suggerire la strategia più adeguata, assistendo nella redazione delle domande e nella negoziazione con i creditori.

Questa guida fornisce un quadro completo e aggiornato al settembre 2025. La normativa italiana in materia di debiti e procedure esecutive è complessa e prevede numerose eccezioni e specificità. Per una valutazione puntuale del proprio caso è sempre consigliato rivolgersi a un professionista. Conoscere i propri diritti e gli strumenti disponibili rappresenta il primo passo per uscire dal sovraindebitamento e ricostruire una stabilità economica per sé e per i propri figli.

Sei un genitore single e stai affrontando debiti fiscali, bancari o personali che stanno mettendo in difficoltà te e i tuoi figli? Fatti Aiutare da Studio Monardo

Sei un genitore single e stai affrontando debiti fiscali, bancari o personali che stanno mettendo in difficoltà te e i tuoi figli?
Hai ricevuto cartelle esattoriali, solleciti di pagamento, decreti ingiuntivi o rischi pignoramenti e blocchi dei conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, delle banche o delle finanziarie?

👉 Prima regola: non affrontare la situazione da solo.
Molti genitori single si trovano a gestire da soli la famiglia, le spese e i debiti, spesso con un solo reddito e poche tutele.
La legge, però, offre strumenti concreti per bloccare le azioni dei creditori, ridurre i debiti e proteggere la casa e il sostegno economico dei figli.

Con una strategia legale e fiscale su misura, puoi difendere il tuo reddito, rinegoziare i debiti e garantire stabilità alla tua famiglia.


⚖️ Le cause più comuni di indebitamento per un genitore single

  • Mutui, prestiti o carte di credito non più sostenibili dopo la separazione.
  • Spese impreviste per i figli (scuola, salute, mantenimento).
  • Debiti fiscali o contributivi (IVA, IRPEF, INPS) non pagati.
  • Cartelle esattoriali e sanzioni accumulate negli anni.
  • Rate arretrate di affitto o mutuo sulla casa familiare.
  • Garanzie prestate per l’ex partner o familiari poi insolventi.
  • Difficoltà di gestione economica con un solo stipendio.

📌 I rischi per un genitore single indebitato

  • Pignoramento dello stipendio o della pensione, anche in misura ridotta.
  • Cartelle esattoriali e pignoramenti su conti correnti.
  • Ipoteca sulla casa di proprietà o blocco dei beni familiari.
  • Segnalazioni nelle centrali rischi (CRIF) come cattivo pagatore.
  • Pressioni da parte di creditori e finanziarie.
  • Accumulo di interessi e sanzioni, che fanno crescere rapidamente il debito.

🔍 Cosa fare subito

  • Analizza la tua posizione debitoria, distinguendo tra debiti fiscali, bancari e personali.
  • Controlla la legittimità di cartelle e solleciti ricevuti, molti atti contengono errori o sono prescritti.
  • Blocca le azioni esecutive (pignoramenti e ipoteche) con ricorsi o istanze di sospensione.
  • Richiedi la rateizzazione o la definizione agevolata (“rottamazione”), se disponibile.
  • Affidati a un avvocato esperto in diritto tributario e sovraindebitamento familiare, per costruire un piano di risanamento personalizzato.

🧾 Strumenti per difendersi e risolvere i debiti

💠 Piano del consumatore (Legge 3/2012 – Codice della Crisi)
Consente di ridurre o cancellare i debiti, mantenendo la casa e i beni essenziali, senza mettere a rischio i figli.

💠 Accordo con i creditori
Permette di negoziare pagamenti più bassi e dilazionati con banche, finanziarie e Agenzia delle Entrate.

💠 Rateizzazione o definizione agevolata delle cartelle fiscali
Dilazione fino a 120 rate mensili o riduzione dell’importo complessivo del debito.

💠 Ricorso tributario o istanza di autotutela
Serve per contestare cartelle o atti fiscali errati, prescritti o illegittimi.

💠 Esdebitazione (liberazione dai debiti residui)
Per chi ha un reddito minimo, la legge consente di azzerare definitivamente i debiti e ricominciare da capo.


🛠️ Strategie di difesa per un genitore single indebitato

  • Verificare la prescrizione o l’irregolarità degli atti ricevuti.
  • Contestare pignoramenti e trattenute eccessive o illegittime.
  • Dimostrare la situazione di difficoltà economica e familiare per ottenere agevolazioni o sospensioni.
  • Attivare accordi di saldo e stralcio per chiudere i debiti con una somma ridotta.
  • Tutelare casa, beni e reddito familiare dalle azioni dei creditori.
  • Utilizzare la legge sul sovraindebitamento per ridurre o cancellare completamente i debiti.

⚖️ Perché agire subito è fondamentale

I debiti possono crescere rapidamente, mettendo a rischio non solo te ma anche il benessere dei tuoi figli.
Agire subito significa:

  • Bloccare pignoramenti e azioni di riscossione.
  • Difendere lo stipendio e il conto familiare.
  • Ridurre i debiti e gestirli in modo sostenibile.
  • Garantire serenità e sicurezza alla tua famiglia.

🛡️ Come può aiutarti l’Avv. Giuseppe Monardo

📂 Analizza la tua situazione debitoria e la documentazione ricevuta.
📌 Verifica la legittimità di cartelle, pignoramenti e ipoteche.
✍️ Predispone piani del consumatore, accordi di rientro e ricorsi tributari su misura per genitori single.
⚖️ Ti rappresenta davanti all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, alle banche e al tribunale.
🔁 Offre consulenza continuativa su tutela patrimoniale, gestione del debito e protezione familiare.


🎓 Le qualifiche dell’Avv. Giuseppe Monardo

✔️ Avvocato esperto in diritto tributario e gestione della crisi da sovraindebitamento familiare.
✔️ Professionista per la difesa di genitori single, lavoratori e famiglie contro debiti fiscali e bancari.
✔️ Gestore della crisi da sovraindebitamento iscritto presso il Ministero della Giustizia.


Conclusione

Un genitore single con debiti può risollevarsi e proteggere la propria famiglia, ma serve agire subito con una strategia legale e fiscale efficace.
Con il giusto supporto puoi bloccare cartelle e pignoramenti, ridurre o cancellare i debiti e garantire stabilità economica ai tuoi figli.

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  1. Consulenza digitale: si svolge esclusivamente tramite contatti telefonici e successiva comunicazione digitale via e-mail o posta elettronica certificata. La prima valutazione, interamente digitale (telefonica), è gratuita, ha una durata di circa 15 minuti e viene effettuata entro un massimo di 72 ore. Consulenze di durata superiore sono a pagamento, calcolate in base alla tariffa oraria di categoria.
  2. Consulenza fisica: è sempre a pagamento, incluso il primo consulto, il cui costo parte da 500€ + IVA, da saldare anticipatamente. Questo tipo di consulenza si svolge tramite appuntamento presso sedi fisiche specifiche in Italia dedicate alla consulenza iniziale o successiva (quali azienda del cliente, ufficio del cliente, domicilio del cliente, studi locali in partnership, uffici temporanei). Anche in questo caso, sono previste comunicazioni successive tramite e-mail o posta elettronica certificata.

La consulenza fisica, a differenza di quella digitale, viene organizzata a partire da due settimane dal primo contatto.

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