Lattoniere Con Debiti: Cosa Fare E Come Difendersi

Hai un’attività di lattoniere con debiti fiscali o sotto accertamento dell’Agenzia delle Entrate?
Il mestiere del lattoniere, legato al settore edile e artigianale, è oggi tra i più esposti a difficoltà economiche, controlli fiscali e problemi di liquidità, specialmente dopo il rallentamento dei bonus edilizi e i ritardi nei pagamenti da parte di imprese e clienti.
Molti artigiani si trovano a dover affrontare cartelle esattoriali, accertamenti IVA o IRPEF, e debiti con l’INPS o i fornitori, che rischiano di compromettere la sopravvivenza della propria attività.
Con una difesa legale e fiscale mirata, è possibile bloccare la riscossione, rateizzare i debiti e difendersi da accertamenti errati, salvaguardando la bottega e la continuità del lavoro.

Quando un lattoniere entra in difficoltà fiscale
Le situazioni più frequenti che generano debiti o accertamenti nel settore artigianale ed edilizio sono:

  • Cartelle esattoriali o intimazioni di pagamento per IVA, IRPEF, IRES o contributi non versati;
  • Accertamenti fiscali per differenze tra i ricavi dichiarati e quelli stimati dall’Agenzia delle Entrate;
  • Pignoramenti o ipoteche su conti correnti, officina o mezzi da lavoro;
  • Sanzioni e interessi che aumentano rapidamente il debito originario;
  • Ritardi nei pagamenti da parte di imprese, privati o general contractor;
  • Errori contabili o irregolarità nella gestione della partita IVA.

Cosa fare se hai debiti o sei sotto accertamento fiscale

  1. Agisci subito: ogni cartella o accertamento ha termini precisi – in genere 60 giorni dalla notifica – per essere impugnato o rateizzato.
  2. Verifica la legittimità degli atti ricevuti: molti accertamenti contengono vizi di forma, errori di calcolo o notifiche irregolari, che consentono di chiederne l’annullamento.
  3. Controlla l’importo reale del debito: spesso la somma richiesta include sanzioni e interessi eccessivi, che possono essere ridotti con una definizione agevolata.
  4. Richiedi la rateizzazione: puoi ottenere fino a 120 rate mensili, sospendendo temporaneamente le procedure di riscossione.
  5. Valuta la definizione agevolata (rottamazione): se attiva, consente di pagare solo l’imposta dovuta, cancellando sanzioni e interessi.
  6. Impugna accertamenti infondati: con un ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria, puoi bloccare la riscossione e difendere la tua posizione.

Come difendersi legalmente e fiscalmente
Un avvocato tributarista esperto nella difesa delle imprese artigiane e del settore edile può esaminare la tua situazione e impostare una strategia su misura.
Le azioni più efficaci comprendono:

  • contestare errori di notifica, motivazione o calcolo negli accertamenti e nelle cartelle esattoriali;
  • chiedere la sospensione delle azioni di riscossione (pignoramenti, fermi, ipoteche);
  • presentare ricorso contro accertamenti IVA o IRPEF fondati su presunzioni non documentate;
  • negoziare piani di rientro o transazioni fiscali con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione;
  • tutelare macchinari, veicoli e attrezzi da lavoro da azioni esecutive;
  • pianificare una gestione fiscale e contabile più sostenibile per evitare nuovi debiti.

Il ruolo dell’avvocato nella difesa del lattoniere

  • Analizza la legittimità di accertamenti, cartelle e intimazioni di pagamento.
  • Presenta ricorsi e istanze di sospensione per bloccare la riscossione.
  • Negozia rateizzazioni e definizioni agevolate con l’Agenzia delle Entrate.
  • Difende il contribuente nel contraddittorio con l’Ufficio e in giudizio.
  • Protegge gli strumenti di lavoro e i beni aziendali da pignoramenti o sequestri.
  • Tutela la continuità produttiva e la reputazione professionale.

Cosa puoi ottenere con una difesa efficace

  • La sospensione immediata delle procedure di riscossione.
  • L’annullamento totale o parziale dei debiti illegittimi.
  • La rateizzazione o definizione agevolata delle somme dovute.
  • La protezione del patrimonio e degli strumenti di lavoro.
  • Il risanamento fiscale e la stabilità economica della tua attività artigianale.

⚠️ Attenzione: ignorare cartelle o accertamenti fiscali può portare a pignoramenti, blocchi dei conti correnti e sequestro dei mezzi da lavoro, paralizzando l’attività.
Molte situazioni, però, possono essere risolte o ridotte, se affrontate tempestivamente con una difesa legale e fiscale esperta.

Questa guida dello Studio Monardo – avvocati esperti in diritto tributario e difesa fiscale delle imprese artigiane e del settore edile – spiega cosa fare se sei un lattoniere con debiti fiscali o sotto accertamento, come bloccare la riscossione e come riportare stabilità economica alla tua attività.

👉 Hai ricevuto cartelle, accertamenti o richieste di pagamento per la tua attività di lattoniere?
Richiedi in fondo alla guida una consulenza riservata con l’Avvocato Monardo. Analizzeremo la tua situazione, verificheremo la legittimità degli atti e costruiremo una strategia difensiva personalizzata per proteggere la tua officina, i tuoi mezzi e la tua serenità fiscale.

Introduzione

Un lattoniere (artigiano specializzato nelle coperture metalliche) in difficoltà finanziaria deve affrontare molteplici tipi di debiti (tributari, contributivi, bancari, verso fornitori, verso dipendenti) e possibili azioni esecutive (pignoramenti, ipoteche, sequestri). Il primo passo è capire il profilo dell’impresa: se si tratta di una ditta individuale o di una SRL artigiana. Nell’individuale l’imprenditore risponde con l’intero suo patrimonio (art. 2740 c.c.), mentre in una SRL la responsabilità è limitata al capitale sociale salvo responsabilità degli amministratori per mala gestio. In entrambi i casi, è essenziale agire prima che una procedura concorsuale formale venga avviata.

Innanzitutto, bisogna esaminare e quantificare tutti i debiti:
Debiti fiscali: imposte non pagate (IRPEF, IVA, IRES, IRAP), accertamenti, sanzioni e interessi. Tali crediti sono affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AER) e possono dare luogo a cartelle esattoriali.
Debiti contributivi: contributi INPS, INAIL non versati. Anche questi sono debiti verso l’erario (Agenzia delle Entrate per INPS) e sono gestiti tramite l’Agenzia della Riscossione. L’INPS offre però procedure di transazione contributiva (ex art. 182-ter L. Fall.) che consentono di ristrutturare i pagamenti in concordato o concordato preventivo .
Debiti bancari e finanziari: mutui ipotecari, finanziamenti, scoperti di conto. In caso di insolvenza, le banche possono promuovere pignoramenti (immobili, conti correnti) o avviare accordi di ristrutturazione del debito (art. 182-bis L.F.) con la procedura giudiziale.
Debiti verso fornitori: fatture insolute. Di norma bisogna negoziare piani di pagamento o dilazioni direttamente con i fornitori; in crisi grave, i fornitori possono chiedere concordati preventivi (art. 160 c.p.c., oggi CCII 150) o iniziare azioni esecutive.
Debiti verso dipendenti: stipendi, ferie, TFR e contributi trattenuti sul salario. Questi crediti godono di privilegio assoluto: in caso di mancato pagamento, i dipendenti possono ottenere decreto ingiuntivo immediato e dare luogo a pignoramenti espressi e hanno prelazione nel riparto fallimentare . In molti casi il Fondo di Garanzia INPS anticipa stipendi arretrati e TFR maturato ma non pagato, ma solo se viene aperta una procedura concorsuale (liquidazione giudiziale o concordato) .

La prima difesa del debitore consiste nel monitorare le comunicazioni (cartelle, iscrizioni a ruolo, diffide) e, al bisogno, impugnare ingiunzioni o atti di pignoramento irregolari (ad es. se manca il presupposto di reddito o la notifica). È anche importante distinguere quali beni sono impignorabili (l’assegno sociale, l’arredamento necessario, ecc.) e richiedere al giudice l’esenzione ai sensi dell’art. 548 c.p.c. Inoltre, il lavoratore-dipendente insolvente può solo subire pignoramenti nel limite di 1/5 dello stipendio (art. 545 c.p.c.) a favore di creditori chirografari.

Tipologie di debiti e possibili strategie

  • Debiti fiscali e tributari (Agenzia Entrate-Riscossione). L’Agenzia non può accordare sconti di sua iniziativa: essa deve riscuotere tutto il ruolo iscritto (capitale, sanzioni, interessi) . Non esiste un vero “saldo e stralcio volontario” offerto dall’Agenzia: l’unica strada per chiudere i debiti pagando meno è affidarsi a misure legislative straordinarie o a procedure giudiziali. Ad esempio, negli anni recenti il legislatore ha introdotto definizioni agevolate (rottamazioni delle cartelle, stralcio dei piccoli debiti, leggi finanziarie con “saldo e stralcio 2019”, rottamazione-quater 2023) che consentono di estinguere debiti fiscali con riduzioni su sanzioni e interessi . Tuttavia, tali misure spesso coprono solo certe categorie (es. persone fisiche con ISEE basso) e sono occasionali. In alternativa, il contribuente può chiedere rateizzazioni AER (ad es. fino a 120 rate per debiti fiscali) o contestare i debiti in commissione tributaria se vi sono vizi di notifica o accertamento. Solo se si avvia una procedura concorsuale (concordato preventivo o accordo di ristrutturazione dei debiti, o sovraindebitamento) il debitore può proporre una transazione fiscale: in tal caso, grazie al controllo del tribunale, è possibile ottenere il pagamento parziale dei crediti tributari, con stralcio (esdebitazione) del residuo . In pratica, al di fuori di tali casi eccezionali, l’AER *non concede sconti discrezionali .
  • Debiti contributivi (INPS/INAIL). Anche i debiti previdenziali sono crediti privilegiati (il ritardo sui contributi dipendenti è contestato penalmente). L’INPS consente al debitore in insolvenza di proporre transazioni e ristrutturazioni all’interno di un concordato o accordo di ristrutturazione . Inoltre, recenti provvedimenti (es. Legge 178/2020 e successive) hanno esteso ai contributi il meccanismo del “saldo e stralcio” e la rateizzazione agevolata; per l’imprenditore in difficoltà è spesso utile avvalersi di simulazioni INPS per calcolare possibili riduzioni e piani personalizzati.
  • Debiti verso dipendenti e TFR. I crediti del personale (stipendi, TFR, ferie non godute) hanno privilegio esclusivo nell’eventuale liquidazione giudiziaria. Non pagarli è pericoloso: oltre a innescare azioni legali immediate da parte dei lavoratori (decreto ingiuntivo, pignoramenti velocissimi sui beni aziendali o personali del titolare) , può configurare il reato di omesso versamento di retribuzioni e contributi. In crisi, il datore di lavoro deve cercare accordi con i dipendenti (riduzione temporanea, differimento) o inserire i loro crediti in un piano di rientro in una procedura concordataria, dove saranno pagati con priorità. Va ricordato che il Fondo Garanzia INPS interviene solo nel fallimento o concordato liquidatorio: può anticipare fino a tre mensilità di stipendio e tutto il TFR maturato, ma occorre aver attivato formalmente una procedura di crisi .
  • Debiti bancari. In caso di insolvenza del debito bancario (mutui, prestiti, aperture di credito), la banca può chiedere pignoramenti o partecipare ad accordi di ristrutturazione (art. 182-bis L.Fall) in tribunale. Il lavoratore autonomo/artigiano può proporre direttamente alla banca un piano di rientro (accordo bonario) o farlo approvare nel concordato preventivo o nella composizione della crisi. Se incertezza contrattuale, occorre verificare clausole sui garanti personali (ad es. fideiussioni) e considerare che la sospensione automatica delle esecuzioni vale solo dopo il decreto di apertura del concordato (art. 78 CCII) , non al deposito della proposta.
  • Debiti verso fornitori e altri creditori chirografari. Questi creditori, pur con minor tutela giuridica, possono adottare pignoramenti su beni mobili o immobili del debitore. In situazioni critiche vanno informati subito e chiamati a concordare eventualmente nuovi termini di pagamento. Se l’azienda è liquidata, essi saranno soddisfatti dopo i crediti privilegiati e prima degli azionisti.

Strumenti di composizione della crisi

Per il lattoniere debitore, gli strumenti principali per “salvare” l’attività o ristrutturare i debiti sono contenuti nel nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019, in vigore dal 15.7.2022). Il CCI prevede diverse procedure che un piccolo imprenditore non soggetto a fallimento può usare, anche in presenza di debiti finanziari e fiscali:

  • Ristrutturazione del debito del consumatore (ex piano del consumatore): oggi è la procedura prevista agli artt. 65-70 CCII per soggetti non fallibili (consumatori e piccoli imprenditori). Consiste nella predisposizione di un piano di rientro presentato al tribunale, con l’ausilio di un organismo di composizione della crisi (OCC). Il piano (art. 67 CCII) può offrire ai creditori pagamenti parziali o rateizzati fino all’esdebitazione. Il debitore può chiedere al giudice di sospendere le esecuzioni in corso se queste pregiudicherebbero il piano . Il giudice, su istanza del debitore, può ordinare la sospensione dei pignoramenti o addirittura un divieto generale di esecuzioni e di misure cautelari fino alla decisione finale . Questo strumento, che richiede che il debitore non sia colpevole della crisi, può includere tutti i crediti (anche fiscali/contributivi) e permette di riaprire la partita fiscale in un quadro concordato. In pratica il debitore sospende le esecuzioni in atto, presenta il piano che viene verificato dagli OCC, e, se approvato dai creditori (con maggioranza prevista dall’art. 79 CCII) e omologato dal tribunale, svolge i pagamenti previsti. Al termine, i residui sono automaticamente cancellati se è previsto l’esdebitazione automatica .
  • Concordato minore (artt. 74-83 CCII): è la procedura che sostituisce il vecchio “accordo di composizione della crisi” per imprenditori minori (come il lattoniere). Consente di proporre ai creditori un piano di risanamento (anche in misura parziale) che salvi la continuità dell’attività; per attuarlo, serve l’approvazione dei creditori (maggioranza di crediti ammessi al voto, con regole particolari se un creditore ha oltre metà del debito). La proposta può essere formulata anche senza ripresa dell’attività, ma in questo caso deve prevedere l’apporto di risorse esterne notevoli (art. 74 CCII) . Importante: il deposito della proposta di concordato minore non sospende automaticamente le esecuzioni già in corso (a differenza del concordato ordinario). Per ottenere la sospensione, il debitore deve attendere l’apertura formale della procedura (decreto di omologa) e richiederla allora (art. 78, comma 2, lett. d) CCII) . Fino ad allora, i creditori possono continuare l’esecuzione (salvo chiedere un sequestro conservativo). Una volta aperto il concordato minore, il tribunale può vietare nuove esecuzioni e raffreddare quelle in atto fino all’omologa definitiva .
  • Liquidazione controllata del sovraindebitato (artt. 268-277 CCII): se il lattoniere (o la sua SRL) non può più proseguire con continuità, può chiedere al tribunale la liquidazione del suo patrimonio sotto controllo giudiziario. Il giudice nomina un liquidatore che realizza gli attivi, paga i creditori secondo l’ordine di prelazione (stipendi e tributi in cima) e, al termine, esdebitazione residua se il debitore ha collaborato. La liquidazione controllata dura di norma fino a 3 anni (art. 282 CCII) .
  • Esdebitazione del debitore incapiente: è un istituto nuovo (introdotto nel 2020) che permette a un piccolo imprenditore del tutto privo di beni e risorse (una volta liquidati i beni) di cancellare i debiti residui senza dover dimostrare utilità di vendita . È attivabile una sola volta nella vita se si soddisfano condizioni molto rigide (mancanza totale di patrimonio e buona fede).

Oltre alle procedure giudiziali, l’imprenditore può negoziare accordi stragiudiziali con i creditori. Ad esempio, può proporre accordi transattivi integrati in un piano di concordato (d.gr. 182-ter per INPS, transazioni fiscali) o utilizzare le misure “composizione negoziata della crisi” (introdotte dal D.L. 118/2021 e assorbite dal CCII) per trattative assistite con Agenzia e altri creditori sotto l’egida del Ministero. In ogni caso, la regola fondamentale è che la composizione della crisi deve distribuire i sacrifici in modo conforme alla legge e in buona fede, senza favorire alcuni creditori a scapito di altri (principio di equità concorsuale).

Immediate azioni difensive

  • Chiedere rateizzazioni amministrative: per debiti fiscali/contributivi è buona prassi tentare subito una rateizzazione diretta con AER o INPS, che sospende le azioni esecutive. Ad esempio, l’Agenzia delle Entrate Riscossione offre piani di dilazione anche fino a 120 rate con oneri contenuti (vedi siti ufficiali). L’INPS permette in certi casi dilazioni per contributi scaduti. È preferibile rateizzare TUTTO l’importo dovuto (capitale + interessi) anziché provare a stralciare (operazione non consentita se non nei casi previsti dalla legge) .
  • Verificare la nullità degli atti esecutivi: Talvolta gli atti di pignoramento hanno vizi (mancata notifica della cartella, inesatta indicazione del credito). In questi casi occorre proporre opposizione all’esecuzione o al pignoramento (art. 615 c.p.c.) entro 40 giorni. Anche l’eventuale pignoramento presso terzi può essere annullato se non rispetta i requisiti formali.
  • Ridurre i costi e uscite non indispensabili: in periodo di crisi bisogna tagliare spese (materiali, marketing) per massimizzare le risorse disponibili al servizio del debito. Questo serve anche a dimostrare al tribunale o agli OCC la volontà del debitore di risanare l’attività collaborando in buona fede (presupposto imprescindibile per accedere alle procedure ).
  • Coinvolgere un Organismo di Composizione della Crisi (OCC): per accedere alle procedure di sovraindebitamento o concordato minore è necessario rivolgersi a un OCC iscritto nell’albo ministeriale. L’OCC aiuta nella redazione del piano, verifica la sussistenza delle condizioni di ammissibilità e presiede le assemblee dei creditori.

Tabelle riepilogative

StrumentoSoggetti ammessiQuando usarloEffetti principali
Concordato preventivoSRL artigiana (e società) fallibiliGrandi debiti, apertura fallimentoSospende esecuzioni dopo omologa; consente pagamento anche parziale dei crediti; richiede delibera assemblea creditori e omologa del tribunale.
Concordato minore (accordo)Consumatori, piccoli imprenditoriDebiti misti; volontà di proseguire attivitàNessuna sospensione automatica all’offerta; sospensione solo dopo decreto di apertura (art. 78 CCII) ; richiede approvazione creditori (maggioranza ai sensi art.79 CCII) e omologa.
Piano del consumatoreConsumatori, piccoli professionistiDebiti personali estranei all’attività (mutui, debiti familiari)Sospensione esecuzioni su istanza del debitore (art. 70, comma 4 CCII) ; piano liberi contenuti; omologa e cancellazione residuo esdebitazione.
Liquidazione controllata (CCII)Imprenditori minoriAttività non sostenibile, cessazioneLiquidazione patrimonio; possibili continuazioni con intermediario; durata max 3 anni; al termine esdebitazione automatica (se collaborato) .
Liquidazione giudiziale (fall)Tutti (imprese maggiori)Insolvenza conclamataForte crisi: svendita beni, fine attività; privilegio per dipendenti e fisco.
SovraindebitamentoConsumatori, piccoli imprenditoriDebiti misti (famigliari e professionali)Comprende piano consumatore, concordato minore, liquidazione; mira a riequilibrare debiti in proporzione alle possibilità del debitore.
Rateizzazione/rottamazioniContribuenti con debiti fiscaliDebiti tributari e contributiviPagamento dilazionato o definizione agevolata dei debiti fiscali; la rottamazione consente di pagare solo il capitale e pochi oneri accessori (sanzioni azzerate) .
Transazione fiscale (art.63 CCII)Debitore in concordato o accordoComposizione della crisi; piano omologatoPermette di includere i tributi nel piano; definisce il piano dei pagamenti del debito tributario con stralcio parziale tramite omologa.
Tipologia di pignoramentoAmbitoLimiti e difese
Presso terzi (conto/banca)Crediti da lavoro e terziStipendi/pensioni pignorabili max 1/5 (art.545 c.p.c.); salvo residuo intoccabile.
Presso terzi (stipendio)**Datore che paga dipendenteSi applica il limite del 20%; sospeso se rapporto di lavoro termina .
Mobiliare (beni mobili)Qualsiasi creditoreOccorre individuare i beni (es. attrezzature); può essere inefficace se il debitore è nullatenente; possibilità di opposizione (art. 615 c.p.c.).
Immobiliare (immobili)Qualsiasi creditoreI crediti privilegiati (STIPENDI, TRIBUTI) segnalano ipoteca d’ufficio; opposizione possibile se irregolare.
Conservativo (sequestro)Giudice esecutivoBlocco dei beni per garantirne la disponibilità; può essere chiesto anche senza concessione di ipoteca; difesa con opposizione.

Q&A (Domande frequenti)

  • Posso chiudere la partita IVA e liberarmi dai debiti?
    No. La mera cessazione dell’attività (comunicazione di chiusura partita IVA) non estingue i debiti. Fisco e INPS continueranno a perseguire il recupero degli importi dovuti . I debiti (anche quelli della SRL in liquidazione) rimangono in capo agli amministratori fino al loro esaurimento secondo legge.
  • Cosa succede se non pago i dipendenti?
    I lavoratori possono immediatamente richiedere decreto ingiuntivo e pignorare stipendi e beni aziendali (o personali, se ditta individuale) . Inoltre, gli arretrati da lavoro hanno privilegi statutari e verranno pagati per primi in una procedura. Meglio informare subito i dipendenti della crisi e cercare un accordo di rientro; nei casi estremi occorre avviare una procedura concorsuale in cui il Fondo di Garanzia INPS copra gli stipendi arretrati .
  • Posso rateizzare il debito INPS?
    Sì, INPS prevede rateizzazioni per contributi scaduti. In alternativa, in un piano concordatario (concordato preventivo o concordato minore) si può richiedere la dilazione o riduzione del debito contributivo tramite transazione (art. 182-ter L.Fall). L’azienda in crisi può anche proporre un piano di pagamenti parziali concordato con l’INPS .
  • Che differenza c’è tra concordato preventivo e concordato minore?
    Il concordato preventivo (per società di capitali) prevede la sospensione automatica delle esecuzioni dal deposito della domanda, e richiede un decreto di omologa con voti dei creditori maggioritari. Il concordato minore è riservato a “debitori non fallibili” (tra cui gli artigiani); non sospende le esecuzioni al deposito (solo dopo apertura formale) , e ha regole di maggioranza più flessibili (maggioranza dei crediti ammessi al voto) .
  • Cos’è il “piano del consumatore”?
    È la procedura di ristrutturazione dei debiti per persone fisiche e piccoli imprenditori (ex art. 65 CCII) senza finalità di lucro. Permette al debitore di offrire una ristrutturazione personalizzata (es. sconti o dilazioni) ai creditori. Il tribunale può sospendere i pignoramenti in corso se richiesto dal debitore . Al termine, il debitore può ottenere l’esdebitazione automatica del residuo.
  • Il lattoniere può proseguire l’attività durante la crisi?
    In genere sì. Anzi, il Codice della crisi punta a salvare le attività imprenditoriali “sane” nei limiti del possibile . Il debitore deve operare con diligenza, evitando dispersioni di patrimonio (principio di meritevolezza) . Se il tribunale concede la prosecuzione (es. in concordato preventivo con continuità o concordato minore con attivi), l’attività può continuare sotto controllo giudiziario, con l’obbligo di versare i flussi concordati.
  • Se ricevo un pignoramento immobiliare, posso salvarmi la casa?
    Solo se l’immobile è strumentale all’attività artigiana, potrebbe usufruire (in casi molto limitati) della parziale non pignorabilità dei beni necessari per l’attività (art. 514 c.p.c. nell’interpretazione). In pratica, salvo casi eccezionali (es. stabili artigianali registrati), un immobile può essere pignorato. In fase di composizione della crisi il debitore può chiedere al giudice di sospendere la vendita fino a decisione finale.
  • Che fare se non posso onorare nemmeno una rata?
    Se si profila l’insolvenza, è cruciale rivolgersi subito a un professionista (avvocato o commercialista) per studiare un piano con creditori. È possibile predilazionare i creditori (pagare per esempio prima INPS e dipendenti, poi banche) ma senza un accordo questo può costituire danno sociale e impedire le procedure (meritevolezza). Se non si interviene, l’unica via sarà la liquidazione (fallimento o sovraindebitamento), con drastica perdita di controllo.

Simulazioni pratiche

  1. Caso ditta individuale Artigiano lattoniere: il sig. Bianchi, titolare di ditta individuale artigiana, ha fatturato €120.000 nell’ultimo anno, ma ha accumulato debiti di €30.000 verso l’Agenzia Entrate (IRPEF/IVA), €15.000 verso INPS, €10.000 verso fornitori, €5.000 di finanziamento bancario. Possiede un’auto furgone del valore €15.000 e un capannone ipotecato per €50.000. Il lattoniere:
  2. Consulta un OCC e redige un piano di ristrutturazione dei debiti (piano del consumatore) offrendo il 40% dei debiti fiscali e contributivi da pagare in 5 anni, il 50% di quello bancario in 8 anni, e il residuo agli altri creditori.
  3. Allegati al piano il rendiconto di vendita del furgone (venduto per €15.000) e del capannone (ipotizziamo vendita a €50.000), da destinare ai creditori.
  4. Depositato il piano in tribunale, chiede la sospensione dei pignoramenti: il giudice concede la sospensione su istanza (art. 70 CCII) .
  5. I creditori approvano all’unanimità e il tribunale omologa il piano. Il sig. Bianchi paga secondo i tempi stabiliti e, superato il periodo, i debiti residui vengono cancellati.
  6. Caso SRL artigiana: la “Lattonieri Rossi SRL” ha 5 dipendenti e debiti complessivi di €200.000 (€50.000 tributari, €30.000 contributivi, €100.000 bancari, €20.000 verso fornitori). L’azienda produce ancora reddito ma è gravata da scadenze. L’amministratore:
  7. Convoca i creditori per una composizione negoziata (art. 2 D.L. 118/2021) come prerogativa temporanea: propone il pagamento del 30% dei debiti fiscali e contributivi e del 40% dei debiti bancari in 7 anni, accettando garanzie e un piano industriale.
  8. Contemporaneamente deposita un concordato minore al tribunale, prospettando la continuazione dell’attività. Nella proposta esclude le credenziali INPS che chiede di partecipare parzialmente.
  9. Poiché c’è ancora continuità, il piano richiede comunque un apporto esterno: reperisce un finanziatore che si impegna a versare €20.000 in più. Con tali elementi, ottiene l’approvazione dei creditori (con maggioranza art.79 CCII).
  10. Il tribunale apre la procedura, dispone il divieto di nuove esecuzioni fino all’omologa (art. 78 CCII) . Al termine, la SRL esegue i pagamenti e continua l’attività, e beneficia dell’esdebitazione dei debiti residui. L’amministratore, avendo agito con diligenza, evita responsabilità personali (invece, Cass. 27/8/2025 n.23963 ci ricorda che un amministratore può esser responsabile per i danni arrecati alla società solo in caso di conflitto d’interessi o gestione imprudente ).

Conclusioni

Il lattoniere indebitato deve agire con tempestività e trasparenza. La procedura extragiudiziale di rinegoziazione (con banche e fornitori) va sempre tentata, ma in presenza di insolvenza conclamata occorre affidarsi agli strumenti di composizione della crisi previsti dalla legge. Un piano ben costruito può bloccare i creditori e offrire la possibilità di continuare l’attività o liquidarla ordinatamente, con esdebitazione finale. È fondamentale anche custodire con cura i documenti (bilanci, fatture, comunicazioni) e collaborare con il tribunale per ottenere la clemenza delle regole nei confronti del piccolo imprenditore in buona fede.

Fonti e sentenze: Le informazioni qui riportate si fondano sulla normativa italiana vigente (Codice Civile, Codice della crisi d’impresa D.Lgs. 14/2019, Legge 3/2012, articoli del Codice di procedura civile) e su pronunce di legittimità recenti. Tra le sentenze più rilevanti: la Corte di Cassazione Civile, Sez. I, ord. 27 nov. 2024 n. 30529 (sovraindebitamento, composizione della crisi), e Cass. Civ. ord. 27 ago. 2025 n. 23963 (responsabilità dell’amministratore). In ogni caso, si consiglia di consultare consulenti qualificati per valutare il singolo caso concreto.

Fonti normative principali: C.C. artt. 2740, 2476, 2119, 2748, 2751-bis, 2112; Codice della crisi d’impresa (D.Lgs. 14/2019) artt. 65-83 e 268-277; Legge 3/2012 (procedure di sovraindebitamento); R.D. 267/1942 (legge fallimentare); Leggi di Bilancio 2018-2025 (misure fiscali).

Sentenze principali: Cass. civ. ord. 27/11/2024 n. 30529 (acc. composizione crisi, ricorso inammissibile); Cass. civ. ord. 27/08/2025 n. 23963 (amministratore SRL e dovere di diligenza).

Hai un’attività di lattoniere o di lavorazione e installazione di grondaie, coperture e rivestimenti metallici e stai affrontando debiti fiscali, contributivi o bancari? Fatti Aiutare da Studio Monardo

Hai un’attività di lattoniere o di lavorazione e installazione di grondaie, coperture e rivestimenti metallici e stai affrontando debiti fiscali, contributivi o bancari?
Hai ricevuto cartelle esattoriali, intimazioni di pagamento, o rischi pignoramenti, fermi amministrativi o ipoteche da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione o dei creditori?

👉 Prima regola: affronta il problema subito.
Molti artigiani del settore edilizio e metalmeccanico finiscono in difficoltà per ritardi nei pagamenti, aumenti dei costi dei materiali e pressione fiscale crescente.
Con una difesa legale e fiscale efficace, puoi bloccare le azioni esecutive, ristrutturare i debiti e proteggere la tua attività di lattoniere e la tua reputazione professionale.


⚖️ Le cause più comuni di indebitamento nei lattonieri

  • Ritardi nei pagamenti da parte di imprese edili o privati.
  • Aumento dei costi del rame, acciaio, alluminio e materiali metallici.
  • Mancato versamento di IVA, IRPEF o contributi INPS artigiani.
  • Errori nella contabilità o nella dichiarazione dei redditi.
  • Cartelle esattoriali e sanzioni accumulate nel tempo.
  • Leasing o finanziamenti onerosi per macchinari e attrezzature.
  • Crisi di liquidità dovuta al blocco dei crediti fiscali edilizi.

📌 I rischi per un lattoniere indebitato

  • Cartelle esattoriali e pignoramenti su conti correnti o fatture attive.
  • Fermi amministrativi su furgoni, camion e mezzi aziendali.
  • Iscrizioni ipotecarie su laboratori, officine o abitazioni.
  • Blocco dei crediti IVA o dei rimborsi fiscali.
  • Revoca di affidamenti bancari o leasing.
  • Rischio di chiusura o liquidazione giudiziale (ex fallimento) in caso di insolvenza.

🔍 Cosa fare subito

  1. Analizza la tua situazione debitoria, distinguendo tra debiti fiscali, contributivi e bancari.
  2. Verifica la legittimità delle cartelle e delle intimazioni di pagamento, molte possono essere viziate o prescritte.
  3. Blocca le azioni esecutive (pignoramenti, ipoteche, fermi) con ricorsi o istanze di sospensione.
  4. Richiedi una rateizzazione o, se possibile, una definizione agevolata (“rottamazione”) per ridurre il debito.
  5. Rivolgiti a un avvocato tributarista esperto, per creare una strategia di difesa e risanamento sostenibile.

🧾 Strumenti per difendersi e risolvere i debiti

💠 Rateizzazione delle cartelle

Puoi ottenere una rateizzazione fino a 120 rate mensili, sospendendo pignoramenti e procedure esecutive.

💠 Definizione agevolata o “rottamazione”

Quando disponibile, consente di pagare solo l’imposta dovuta, eliminando sanzioni e interessi di mora.

💠 Istanza di autotutela o ricorso tributario

Permette di contestare cartelle o atti irregolari, bloccando la riscossione indebita.

💠 Composizione negoziata della crisi

Uno strumento efficace per negoziare con Fisco, banche e fornitori, proteggendo la continuità aziendale e bloccando le azioni esecutive.

💠 Piano di risanamento artigianale

Con una consulenza legale e contabile mirata, puoi ristrutturare i debiti, ridurre i costi fissi e salvare la tua impresa artigiana.


🛠️ Strategie di difesa per un lattoniere indebitato

  • Esaminare ogni atto fiscale o bancario per individuare vizi o prescrizioni.
  • Contestare pignoramenti, ipoteche o fermi amministrativi non legittimi.
  • Dimostrare la crisi temporanea di liquidità per ottenere rateizzazioni o sospensioni.
  • Attivare accordi di rientro con il Fisco, le banche e i fornitori.
  • Proteggere macchinari, furgoni e beni aziendali da azioni esecutive.
  • Migliorare la gestione contabile e fiscale per evitare nuovi debiti futuri.

⚖️ Perché agire subito è fondamentale

Nel lavoro artigianale del lattoniere, mezzi e attrezzature sono essenziali per lavorare.
Un fermo amministrativo o un pignoramento può bloccare i cantieri e compromettere la reputazione con imprese e clienti.
Agire tempestivamente ti consente di:

  • Bloccare cartelle e azioni di riscossione.
  • Difendere la tua attività e i tuoi beni di lavoro.
  • Rinegoziare i debiti con Fisco e creditori.
  • Ristabilire stabilità economica e serenità professionale.

🛡️ Come può aiutarti l’Avv. Giuseppe Monardo

  • 📂 Analizza la posizione debitoria e la documentazione ricevuta.
  • 📌 Verifica la legittimità delle cartelle e la possibilità di sospensione o rateizzazione.
  • ✍️ Predispone piani di risanamento, istanze di autotutela e ricorsi tributari personalizzati.
  • ⚖️ Ti rappresenta davanti all’Agenzia delle Entrate-Riscossione e alla Corte di Giustizia Tributaria.
  • 🔁 Offre consulenza continuativa su fiscalità artigianale, gestione della crisi e tutela del patrimonio aziendale.

🎓 Le qualifiche dell’Avv. Giuseppe Monardo

  • ✔️ Avvocato esperto in diritto tributario e gestione della crisi d’impresa.
  • ✔️ Specializzato nella difesa di lattonieri, artigiani e imprese del settore edilizio e metallico contro debiti fiscali e bancari.
  • ✔️ Gestore della crisi d’impresa iscritto presso il Ministero della Giustizia.

Conclusione

Un lattoniere con debiti può uscire dalla crisi, ma serve un intervento rapido e una strategia efficace.
Con una difesa legale e fiscale ben strutturata, puoi bloccare cartelle e pignoramenti, ridurre l’esposizione debitoria e proteggere la tua attività e il tuo futuro professionale.
Agire oggi significa salvaguardare il tuo lavoro, la tua impresa e la tua reputazione artigiana.


📞 Contatta subito l’Avv. Giuseppe Monardo per una consulenza riservata:
la tua difesa contro debiti fiscali, cartelle e accertamenti nella tua attività di lattoniere inizia qui.

Leggi con attenzione: se in questo momento ti trovi in difficoltà con il Fisco ed hai la necessità di una veloce valutazione sulle tue cartelle esattoriali e sui debiti, non esitare a contattarci. Ti aiuteremo subito. Scrivici ora. Ti ricontattiamo immediatamente con un messaggio e ti aiutiamo subito.

Informazioni importanti: Studio Monardo e avvocaticartellesattoriali.com operano su tutto il territorio italiano attraverso due modalità.

  1. Consulenza digitale: si svolge esclusivamente tramite contatti telefonici e successiva comunicazione digitale via e-mail o posta elettronica certificata. La prima valutazione, interamente digitale (telefonica), è gratuita, ha una durata di circa 15 minuti e viene effettuata entro un massimo di 72 ore. Consulenze di durata superiore sono a pagamento, calcolate in base alla tariffa oraria di categoria.
  2. Consulenza fisica: è sempre a pagamento, incluso il primo consulto, il cui costo parte da 500€ + IVA, da saldare anticipatamente. Questo tipo di consulenza si svolge tramite appuntamento presso sedi fisiche specifiche in Italia dedicate alla consulenza iniziale o successiva (quali azienda del cliente, ufficio del cliente, domicilio del cliente, studi locali in partnership, uffici temporanei). Anche in questo caso, sono previste comunicazioni successive tramite e-mail o posta elettronica certificata.

La consulenza fisica, a differenza di quella digitale, viene organizzata a partire da due settimane dal primo contatto.

Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo rappresentano il punto di vista personale degli Autori, basato sulla loro esperienza professionale. Non devono essere intese come consulenza tecnica o legale. Per approfondimenti specifici o ulteriori dettagli, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si ricorda che l’articolo fa riferimento al quadro normativo vigente al momento della sua redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono subire modifiche nel tempo. Decliniamo ogni responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute in queste pagine.
Si invita a leggere attentamente il disclaimer del sito.

Torna in alto

Abbiamo Notato Che Stai Leggendo L’Articolo. Desideri Una Prima Consulenza Gratuita A Riguardo? Clicca Qui e Prenotala Subito!