Risanare E Salvare Un’Impresa Di Servizi Ambientali Con Debiti Grazie Al Codice Della Crisi

Introduzione

Le imprese di servizi ambientali, come la raccolta e il trattamento dei rifiuti, operano in settori regolati con margini stretti e investimenti significativi in impianti e mezzi. Normative più stringenti, ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni locali e oscillazioni dei costi di smaltimento possono mettere a rischio la continuità di queste aziende. Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza offre strumenti per prevenire l’insolvenza e garantire la continuità operativa. È accessibile anche alle PMI dei servizi, consentendo di rinegoziare i debiti e programmare la ripresa.

Cosa leggerai

In questa case history ipotetica raccontiamo la vicenda di AmbienteGreenxyz S.r.l., società di servizi ambientali con 80 dipendenti che gestisce la raccolta differenziata e la selezione dei rifiuti urbani per alcuni comuni. Dopo aver investito milioni di euro in un nuovo impianto e una flotta di automezzi ecologici, l’azienda accumula un debito superiore a 8 milioni di euro a causa di ritardi nei pagamenti pubblici e di normative più onerose. Verrà illustrata la composizione del debito, le cause della crisi e il percorso di risanamento intrapreso grazie agli strumenti del Codice della crisi e al supporto di professionisti.

Difficoltà iniziali e cause (2018‑2024)

AmbienteGreenxyz S.r.l. opera nel settore dal 2005. Nel 2018, per vincere un appalto decennale, investe 5 000 000 € nella costruzione di un impianto di selezione automatizzata dei rifiuti e nell’acquisto di 30 automezzi a metano. Gli investimenti sono finanziati con:

  • 3 500 000 € di mutui ipotecari a 15 anni (tasso 3,6 %).
  • 1 500 000 € di leasing per i mezzi.
  • 500 000 € di capitale proprio.

Nel 2019 la società ottiene un contratto con 10 comuni, incrementando il fatturato a 7 000 000 € annui. Tuttavia, nel 2020 l’emergenza sanitaria riduce la produzione di rifiuti commerciali e i ricavi calano del 25 %. Il costo per tonnellata di smaltimento aumenta del 30 % a causa di nuove norme europee, mentre i tempi di pagamento dei comuni si allungano fino a 180 giorni. Per garantire la cassa, l’azienda ricorre a un finanziamento a breve termine di 1 000 000 € e a anticipi bancari sulle fatture.

Nel 2021 la Regione approva una legge che impone l’installazione di sistemi di controllo e tracciabilità, costringendo l’azienda a investire altri 800 000 €, finanziati con un ulteriore prestito. Nel 2022-2023 i costi energetici e del carburante salgono del 50 %, mentre le tariffe pagate dai comuni rimangono invariate. Alla fine del 2023 la posizione finanziaria si presenta così:

VoceImporto residuo
Mutui per impianto e deposito2 800 000 € (rate mensili di 30 000 €)
Leasing per automezzi1 200 000 € (rate mensili di 25 000 €)
Prestito per sistemi di tracciabilità700 000 € (rate mensili di 10 000 €)
Finanziamento a breve termine900 000 € (rata mensile di 15 000 €)
Debiti verso fornitori (ricambisti, consulenti ambientali, smaltitori)1 200 000 €
Debiti verso fornitori energetici400 000 €
Debiti tributari e contributivi800 000 €
Arretrati verso dipendenti (cinque mensilità)500 000 €
Sanzioni per violazioni ambientali200 000 €
Totale debiti8 700 000 €

Nel primo trimestre 2024, a causa dei ritardi nei pagamenti di due comuni (oltre 1 500 000 € di crediti scaduti), AmbienteGreenxyz non riesce a versare tre rate del mutuo e del leasing (per 165 000 €), né gli stipendi di gennaio e febbraio (altri 200 000 €). Alcuni fornitori minacciano la sospensione dei servizi di smaltimento; l’ente regionale, dopo aver comminato sanzioni per 200 000 €, minaccia di revocare l’autorizzazione all’impianto per inadempienze. L’azienda rischia il collasso operativo e la perdita dei contratti pubblici.

Percorso di soluzione (aprile–dicembre 2024)

Per evitare la liquidazione, a marzo 2024 i soci di AmbienteGreenxyz si rivolgono a uno studio legale specializzato nella gestione delle crisi d’impresa. Gli avvocati analizzano il cash flow, il portafoglio commesse e le normative, proponendo di avviare la composizione negoziata della crisi. Questa procedura consente di negoziare con banche, comuni, fornitori e dipendenti in un contesto riservato, con la guida di un esperto nominato dalla Camera di Commercio, e di valutare soluzioni come la cessione di rami aziendali, l’ingresso di partner e la conversione di debiti.

Iniziative iniziali (aprile–luglio 2024)

  1. Moratoria immediata: viene concordata una sospensione di 6 mesi delle rate dei mutui e dei leasing, posticipando le scadenze e congelando gli interessi. L’operazione libera circa 330 000 € di liquidità.
  2. Rinegoziazione dei mutui: i mutui residui vengono consolidati in un unico finanziamento ventennale con tasso al 2,7 %, abbattendo la rata mensile da 30 000 € a 18 000 €.
  3. Ristrutturazione dei leasing: i leasing vengono estesi da 8 a 12 anni e l’azienda restituisce 5 camion meno utilizzati, riducendo la rata mensile da 25 000 € a 15 000 €.
  4. Accordi con i comuni: con la mediazione dello studio, i due comuni morosi si impegnano a saldare il 70 % dei crediti arretrati (1 050 000 €) entro 12 mesi. In cambio l’azienda offre uno sconto del 5 % sulle tariffe future.
  5. Piano con i fornitori: i fornitori di ricambi e servizi ambientali accettano il pagamento del 40 % dei debiti (480 000 €) in 36 mesi, con il restante 60 % convertito in buoni di fornitura. I fornitori energetici concedono la dilazione dei 400 000 € in 48 mesi con tasso fisso al 2 %.
  6. Dilazione dei debiti tributari: l’Agenzia delle Entrate approva un piano di rientro decennale per 500 000 € e riduce sanzioni e interessi di 300 000 €.

Piano industriale (agosto–novembre 2024)

A agosto 2024 lo studio legale elabora un piano attestato di risanamento basato su:

  • Cessione del ramo raccolta rifiuti ingombranti: viene venduto a un competitor per 1 200 000 €, importo destinato a ridurre il prestito per sistemi di tracciabilità (700 000 €) e a finanziare l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto dell’impianto.
  • Ingresso di un partner energetico: un’azienda che produce biometano investe 1 500 000 € per il 35 % delle quote e si impegna a convertire i residui organici in energia per l’impianto, riducendo la bolletta energetica del 30 %.
  • Piano occupazionale: con i sindacati si concorda la stabilizzazione di 60 dipendenti e l’uscita incentivata di 20 addetti (costo 300 000 €), con conseguente riduzione del costo del personale di 800 000 € annui.
  • Piano di pagamento dei debiti chirografari: si prevede il pagamento del 35 % dei debiti chirografari (fornitori, tributi e dipendenti) in 5 anni, con la falcidia del restante 65 %.

Oltre il 75 % dei creditori aderisce al piano. A ottobre 2024 viene presentato un accordo di ristrutturazione dei debiti al tribunale, che lo omologa a dicembre 2024. Come salvaguardia viene depositata anche una domanda di concordato preventivo in continuità, ma non è attivata grazie alla riuscita dell’accordo.

Ripresa e risultati (2025‑2028)

Dal gennaio 2025 AmbienteGreenxyz inizia a pagare:

  • 18 000 € al mese per il mutuo ristrutturato;
  • 15 000 € al mese per i leasing prorogati;
  • 8 000 € al mese per il prestito decennale (in sostituzione del prestito a breve);
  • 7 000 € al mese per il piano con i fornitori;
  • 4 000 € al mese per il piano fiscale.

L’ingresso del partner energetico e l’installazione dei pannelli fotovoltaici riducono i costi energetici del 30 %, generando risparmi annuali di 400 000 €. La cessione del ramo ingombranti consente di focalizzarsi sui servizi più redditizi. Nel 2025 i comuni pagano puntualmente le fatture grazie alle nuove clausole negoziate. L’azienda chiude l’esercizio con un EBITDA positivo di 1 200 000 €, destinato a ridurre ulteriormente il debito. Nel 2026 l’impianto inizia a vendere energia in eccesso al mercato, generando ricavi extra di 200 000 €. Nel 2028 il debito totale scende sotto i 4 500 000 € e AmbienteGreenxyz valuta l’apertura di un nuovo impianto di compostaggio grazie alla solidità finanziaria ritrovata. La crisi, se gestita con gli strumenti adeguati, si trasforma in una storia di rilancio e sostenibilità.

L’apporto di Studio Monardo

La gestione della crisi in un settore regolato come quello dei servizi ambientali richiede un approccio complesso e multidisciplinare, capace di coniugare aspetti legali, finanziari, tecnici e istituzionali. Le imprese che operano nella raccolta, nel trattamento o nella gestione dei rifiuti, così come nei servizi energetici e ambientali, si trovano spesso a dover bilanciare sostenibilità economica, obblighi normativi e continuità del servizio pubblico. In questo scenario, una crisi aziendale non può essere affrontata solo con strumenti giuridici: servono visione strategica, competenza tecnica e capacità di mediazione con una molteplicità di interlocutori.

Studio Monardo, grazie all’esperienza maturata nel diritto bancario, societario e nella gestione delle crisi d’impresa, offre un supporto completo e personalizzato per le aziende del comparto ambientale. Il fondatore, avvocato Giuseppe Monardogestore della crisi da sovraindebitamento ed esperto negoziatore – coordina un team multidisciplinare che integra competenze giuridiche, economico-finanziarie e gestionali, garantendo un accompagnamento continuativo in tutte le fasi del risanamento.

L’intervento dello Studio si sviluppa attraverso un percorso strutturato e coordinato, articolato in cinque aree principali:

  • Analisi dei bilanci, dei contratti di servizio e delle performance operative, con identificazione tempestiva dei segnali di crisi, dei rapporti bancari a rischio e delle clausole contrattuali potenzialmente critiche;
  • Scelta dello strumento giuridico più idoneo – tra composizione negoziata, piano attestato di risanamento, accordo di ristrutturazione dei debiti o concordato preventivo – calibrata sulla struttura aziendale, sulla presenza di partecipazioni pubbliche e sugli obblighi di servizio;
  • Redazione di piani industriali e di pagamento dettagliati, che dimostrano la sostenibilità economica e ambientale del progetto di rilancio, con particolare attenzione agli investimenti in innovazione e transizione green;
  • Gestione delle negoziazioni con istituti di credito, enti pubblici, fornitori, dipendenti e potenziali investitori, finalizzate a ottenere moratorie, dilazioni, rinegoziazioni contrattuali o ingressi di nuovi soci, assicurando equilibrio tra tutela dell’impresa e continuità del servizio;
  • Tutela del patrimonio aziendale e personale dei soci e degli amministratori, attraverso un’attenta pianificazione giuridica e finanziaria, nel pieno rispetto delle normative di settore e delle regole di governance pubblica e privata.

Grazie a questo approccio integrato e coordinato, una società di servizi ambientali in difficoltà, come AmbienteGreenxyz, può uscire dalla crisi e costruire un futuro più solido, efficiente e sostenibile, salvaguardando i livelli occupazionali, la fiducia delle istituzioni e il valore ambientale del proprio operato.

Lo Studio Monardo non si limita alla gestione dell’emergenza, ma promuove un percorso di ristrutturazione strategica e rigenerazione aziendale, orientato alla creazione di un modello di impresa economicamente equilibrato, responsabile e istituzionalmente credibile.

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