Nuova Sanatoria Fiscale Partite IVA 2025: Tutto Sul Ravvedimento Speciale

Il Governo ha ufficializzato l’avvio del nuovo ravvedimento speciale dedicato in via esclusiva ai titolari di partita IVA che decidono di aderire al concordato preventivo biennale (CPB). Si tratta di uno strumento che si inserisce nel più ampio quadro delle politiche di “pace fiscale”, con l’obiettivo di incentivare la regolarizzazione spontanea delle posizioni debitorie e di rafforzare il rapporto di fiducia tra fisco e contribuenti.

In concreto, la misura consente ai soggetti interessati di sanare le annualità d’imposta dal 2019 al 2023, beneficiando di un regime agevolato sia in termini di calcolo dell’imposta sia di modalità di pagamento. L’elemento caratterizzante è infatti l’applicazione di un’imposta sostitutiva determinata in maniera forfettaria, senza la necessità di ricalcolare nel dettaglio le basi imponibili delle singole annualità.

La quantificazione di tale imposta sostitutiva avviene sulla base del punteggio ISA (Indici sintetici di affidabilità fiscale) attribuito al contribuente: uno strumento già noto al sistema fiscale italiano, utilizzato per misurare il grado di compliance e regolarità delle partite IVA. In altri termini, maggiore è l’affidabilità fiscale attribuita all’impresa o al professionista, più favorevole sarà il trattamento riservato nell’ambito del ravvedimento speciale.

Il legislatore ha inoltre previsto un meccanismo di aliquote differenziate, calibrate proprio in funzione del livello di affidabilità fiscale:

  • i contribuenti con punteggi ISA più alti accedono ad aliquote ridotte, con un carico fiscale complessivamente più leggero;
  • viceversa, chi presenta punteggi ISA bassi si trova a dover applicare aliquote più elevate, a testimonianza di un comportamento fiscale percepito come meno collaborativo nel tempo.

Sul piano operativo, il pagamento potrà avvenire in rate mensili, fino a un massimo di 10 rate. Questa dilazione è stata studiata per non gravare eccessivamente sulla liquidità delle imprese e dei professionisti, evitando che l’adesione al ravvedimento speciale diventi insostenibile dal punto di vista finanziario.

L’adesione al ravvedimento speciale comporta diversi vantaggi immediati:

  1. Definizione del passato fiscale: le annualità 2019–2023 vengono regolarizzate con un’imposta sostitutiva e non saranno più oggetto di accertamenti ordinari, salvo ipotesi di condotte fraudolente.
  2. Riduzione delle sanzioni: rispetto al ravvedimento ordinario, quello speciale prevede un taglio significativo delle sanzioni amministrative, che vengono ridotte in misura rilevante o in alcuni casi addirittura azzerate.
  3. Certezza del carico tributario: il contribuente conosce sin dall’inizio quanto dovrà pagare, senza sorprese legate a future contestazioni o verifiche.
  4. Beneficio reputazionale: aderire al concordato e al ravvedimento speciale consente di ottenere un profilo fiscale più “virtuoso”, con possibili riflessi positivi anche nei rapporti con istituti di credito e pubblica amministrazione.

Dal punto di vista sistematico, la misura si inserisce nella logica premiale già introdotta con gli ISA e con il concordato preventivo biennale, ossia quella di premiare i contribuenti affidabili e incoraggiare una compliance volontaria, piuttosto che insistere esclusivamente sull’attività repressiva e accertativa dell’Agenzia delle Entrate.

È importante sottolineare che il ravvedimento speciale non è aperto indiscriminatamente a tutti i soggetti con partita IVA, ma esclusivamente a coloro che scelgono di entrare nel meccanismo del concordato preventivo biennale. Questo collegamento tra i due istituti mira a garantire che la regolarizzazione del passato sia accompagnata da un impegno di affidabilità per il futuro: l’impresa o il professionista che aderisce si vincola infatti ad accettare, per il biennio concordato, la determinazione del proprio reddito su base preventiva secondo criteri stabiliti dall’Agenzia delle Entrate, con vantaggi in termini di certezza ma anche con il rischio di una fiscalità minima garantita.

Dal punto di vista delle implicazioni pratiche, è prevedibile che la misura trovi adesione soprattutto tra:

  • professionisti e piccoli imprenditori che hanno avuto difficoltà negli anni passati a mantenere la piena compliance fiscale, ma che ora intendono “ripulire” la propria posizione;
  • imprese con rating ISA medio-alto, che potranno beneficiare di aliquote particolarmente ridotte;
  • soggetti che hanno interesse a ottenere maggiore certezza giuridica per programmare con serenità investimenti e pianificazione finanziaria.

Non vanno però sottovalutati i possibili profili critici:

  • l’imposta sostitutiva, pur calcolata forfettariamente, potrebbe risultare onerosa per chi ha punteggi ISA bassi;
  • la scelta di legare il ravvedimento speciale al concordato biennale limita l’accesso, escludendo chi preferirebbe una definizione “una tantum” senza vincoli futuri;
  • la sostenibilità delle rate dipenderà dalle effettive condizioni economiche delle imprese, soprattutto quelle più piccole o colpite da crisi di liquidità.

In definitiva, il ravvedimento speciale rappresenta una nuova opportunità di regolarizzazione e, allo stesso tempo, uno strumento di politica fiscale che coniuga esigenze di gettito immediato con obiettivi di compliance strutturale. La sua efficacia dipenderà sia dal grado di adesione dei contribuenti, sia dalla capacità dell’amministrazione di gestire in modo chiaro e trasparente le regole di calcolo e le procedure applicative.


Quando e come aderire

La finestra temporale per accedere al nuovo ravvedimento speciale sarà formalmente aperta dal 1° gennaio al 15 marzo 2026. In questo arco temporale relativamente breve, i contribuenti titolari di partita IVA che intendono aderire dovranno valutare attentamente la propria posizione fiscale e procedere con la regolarizzazione delle annualità arretrate. La scadenza del 15 marzo 2026 rappresenta un termine perentorio: decorso tale limite, infatti, non sarà più possibile usufruire del regime agevolato previsto dalla norma, con la conseguenza che le eventuali irregolarità fiscali pregresse rimarranno esposte a ordinari accertamenti e a sanzioni piene.

Per perfezionare l’adesione non sarà sufficiente una mera comunicazione di volontà, ma occorrerà concludere integralmente le formalità richieste, ossia:

  • effettuare la scelta delle annualità che si intendono sanare (in blocco o in modo selettivo, limitandosi ad alcuni periodi d’imposta);
  • determinare l’imposta sostitutiva secondo i parametri stabiliti dall’Agenzia delle Entrate, in funzione del punteggio ISA attribuito al contribuente;
  • provvedere al pagamento, in un’unica soluzione o attraverso il piano rateale ammesso.

Il legislatore ha concesso una certa flessibilità: ogni contribuente potrà decidere liberamente se regolarizzare tutte le annualità 2019–2023 oppure solo alcune, calibrando l’intervento in base alle proprie esigenze economiche e alle effettive criticità emerse nei singoli esercizi fiscali. Ciò significa che, ad esempio, un professionista che abbia avuto irregolarità solo nel 2020 e nel 2021 potrà limitarsi a sanare quei due anni, senza dover affrontare oneri per annualità già in regola.

Dal punto di vista delle modalità di versamento, sono previste due alternative:

  1. Pagamento in un’unica soluzione: opzione indicata per chi dispone di sufficiente liquidità e intende chiudere rapidamente la propria posizione con il fisco, senza accumulare impegni mensili.
  2. Rateizzazione fino a un massimo di 10 rate mensili: una formula che consente di diluire il peso dell’esborso, rendendo l’adesione più sostenibile anche per le piccole partite IVA o per le imprese che hanno difficoltà di cassa.

È bene sottolineare che i termini sono particolarmente compressi rispetto al passato. Le precedenti edizioni di strumenti di regolarizzazione straordinaria, infatti, si caratterizzavano spesso per finestre temporali molto ampie, con scadenze prorogabili e piani di rientro pluriennali. Al contrario, questa volta la tempistica è stringente e vincolata: il legislatore ha fissato come obiettivo quello di chiudere definitivamente tutte le pendenze fiscali entro dicembre 2026.

Questa scelta non è casuale e risponde a una logica ben precisa di politica fiscale:

  • incasso rapido delle somme da parte dell’Erario, evitando che i pagamenti vengano eccessivamente diluiti nel tempo;
  • certezza dei rapporti tributari in un orizzonte temporale definito, così da alleggerire il carico degli uffici dell’Agenzia delle Entrate e ridurre il contenzioso;
  • stimolo alla compliance immediata, scoraggiando atteggiamenti attendisti da parte dei contribuenti.

In termini pratici, ciò implica che chi intende sfruttare l’agevolazione dovrà organizzarsi con tempestività: analizzare le annualità interessate, stimare il costo effettivo del ravvedimento speciale e pianificare l’eventuale rateizzazione. Il rischio, altrimenti, è di trovarsi impreparati di fronte alla scadenza del 15 marzo 2026, con la conseguente perdita di un’opportunità irripetibile di definizione agevolata.

È inoltre prevedibile che la compressione temporale generi una corsa alle adesioni nei primi mesi del 2026, soprattutto da parte di coloro che vogliono chiudere posizioni fiscali pendenti senza rischiare contestazioni future. Per questo motivo, molti studi professionali (commercialisti e consulenti fiscali) stanno già predisponendo strumenti di analisi e simulazione per assistere i clienti nella valutazione di convenienza e nella gestione operativa dei pagamenti.

In definitiva, la finestra temporale ristretta e l’obiettivo di chiudere tutto entro dicembre 2026 confermano la volontà del legislatore di trattare il ravvedimento speciale come un’operazione straordinaria e irripetibile, non come un condono permanente o facilmente prorogabile. È dunque fondamentale che i contribuenti interessati colgano tempestivamente questa opportunità, pianificando con attenzione le proprie scelte entro la scadenza fissata.


Destinatari e requisiti

Il provvedimento è rivolto a imprenditori e professionisti con partita IVA che:

  • applicano gli Indicatori Sintetici di Affidabilità (ISA);
  • hanno scelto di aderire al concordato preventivo biennale per il biennio 2024-2025.

Il versamento avverrà tramite imposta sostitutiva che accorpa Irpef/Ires, addizionali e Irap. La base imponibile si ottiene incrementando il reddito dichiarato nelle singole annualità nelle seguenti percentuali:

  • +5% con ISA pari a 10;
  • +10% con ISA tra 8 e 10;
  • +20% con ISA tra 6 e 8;
  • +30% con ISA tra 4 e 6;
  • +40% con ISA tra 3 e 4;
  • +50% con ISA inferiore a 3.

Aliquote applicabili

Sulle somme così calcolate si applicano le seguenti aliquote:

  • Irpef/Ires: 10% per ISA ≥ 9; 12% per ISA tra 6 e 8; 15% per ISA < 6;
  • Irap: 3,9%, con riduzione del 50% per le annualità interessate dalla crisi Covid-19.

Per gli anni 2020 e 2021 è inoltre previsto uno sconto del 30% sulle aliquote, sempre a causa delle conseguenze economiche della pandemia.


Casi particolari

L’adesione al ravvedimento speciale resta consentita anche quando il contribuente abbia dichiarato:

  • cause di esclusione dagli ISA legate all’emergenza sanitaria;
  • circostanze straordinarie che hanno inciso sullo svolgimento dell’attività;
  • esclusione dall’applicazione ISA per esercizio di più attività.

Qualora manchi un punteggio ISA, la base imponibile viene calcolata incrementando del 25% il reddito dichiarato. In questi casi:

  • l’imposta sostitutiva su Irpef/Ires e addizionali si applica con aliquota 12,5%;
  • per l’Irap resta confermata l’aliquota del 3,9%.

📊 Tabella riepilogativa

VoceDettagli
Periodi regolarizzabiliAnni d’imposta 2019-2023
Finestra di adesioneDal 1° gennaio 2026 al 15 marzo 2026
PagamentoIn unica soluzione o in massimo 10 rate mensili
Ultima scadenza rata15 dicembre 2026
RequisitiPartite IVA che applicano gli ISA e aderiscono al concordato biennale 2024-2025
Incremento base imponibileDal +5% (ISA 10) al +50% (ISA < 3)
Aliquote Irpef/Ires10% (ISA ≥ 9) – 12% (ISA 6-8) – 15% (ISA < 6)
Aliquota IRAP3,9% (ridotta del 50% negli anni Covid)
Sconti speciali-30% sulle aliquote per 2020-2021
Assenza punteggio ISAIncremento +25% reddito dichiarato → Aliquote: 12,5% (Irpef/Ires) e 3,9% (Irap)

Scadenze e piano di pagamento

Il ravvedimento speciale 2025-2026 impone scadenze più ravvicinate rispetto alla precedente versione. L’adesione dovrà avvenire entro il 15 marzo 2026, mentre il pagamento rateale, se scelto, dovrà concludersi entro il 15 dicembre 2026. La compressione dei tempi comporta rate di importo più elevato, ma consente al Governo di azzerare le pendenze prima dell’entrata in vigore della nuova riforma fiscale prevista per agosto 2026.


Ecco la versione nello stesso stile e formattazione, adattata al tema Nuova sanatoria fiscale Partite IVA 2025 – Ravvedimento speciale:


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Il ravvedimento speciale 2025 è una misura straordinaria che consente alle Partite IVA di regolarizzare errori e violazioni fiscali commessi negli anni precedenti, pagando imposte, interessi e sanzioni in misura ridotta.

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