Hai ricevuto un’ingiunzione di pagamento da Invitalia per un finanziamento non restituito o per la revoca di un contributo? Non sai come difenderti o se puoi bloccare la procedura?
Questa guida dello Studio Monardo – avvocati esperti in contenziosi con Invitalia e recupero di contributi pubblici – è pensata per aiutarti a reagire in tempo e con le giuste tutele legali.
Scopri cosa comporta un’ingiunzione di pagamento da parte di Invitalia, quali sono i termini per opporsi, in quali casi può essere contestata, e cosa può fare concretamente l’avvocato per sospendere, annullare o rinegoziare la richiesta.
Alla fine della guida troverai tutti i contatti per richiedere una consulenza riservata, analizzare il tuo caso con un legale esperto e valutare subito la strategia migliore per proteggere la tua attività, il tuo patrimonio e i tuoi diritti.
Introduzione:
Ricevere un’ingiunzione di pagamento da Invitalia significa che l’ente ritiene che tu debba restituire un finanziamento pubblico (es. “Resto al Sud”, autoimpiego, autoimprenditorialità) in tutto o in parte, e ha avviato formalmente una procedura per ottenere quanto ritiene dovuto. Questo può avvenire, ad esempio, a seguito della revoca di un contributo per inadempienza, difformità del progetto, mancata rendicontazione, o utilizzo scorretto delle somme. Quando ricevi un atto simile, non sei ancora pignorato, ma sei a un passo dal subire azioni esecutive come fermi, ipoteche o sequestri. È proprio in questa fase che un avvocato può fare una grande differenza.
Il primo intervento dell’avvocato consiste nella verifica della legittimità dell’ingiunzione: controlla se Invitalia ha seguito correttamente la procedura, se ti ha notificato il provvedimento di revoca, se ti ha dato modo di controdedurre, e se l’importo richiesto è effettivamente dovuto. Spesso, infatti, gli atti non contengono il dettaglio completo del debito, oppure vengono notificati senza il giusto contraddittorio, e questo può rendere l’ingiunzione opponibile. L’avvocato analizza la documentazione, controlla la tempistica delle notifiche, la motivazione dell’atto e i riferimenti normativi utilizzati.
Se emergono vizi procedurali (come mancata motivazione, notifica irregolare, difetto di istruttoria), l’avvocato può proporre opposizione formale all’ingiunzione, davanti al giudice competente. Nella maggior parte dei casi si tratta di un giudizio davanti al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale), perché si contesta un provvedimento amministrativo. Il termine per impugnare è di 60 giorni dalla notifica dell’ingiunzione. Se invece l’opposizione riguarda aspetti esecutivi o vizi della riscossione, la competenza può essere del giudice ordinario o della Corte di Giustizia Tributaria, in base alla natura del credito.
Un avvocato può anche valutare la richiesta di sospensiva, cioè chiedere al giudice di bloccare temporaneamente l’esecutività dell’ingiunzione, evitando così che Invitalia o l’Agenzia delle Entrate-Riscossione possano procedere a pignoramenti o altre misure cautelari. Per ottenere questo, l’avvocato deve dimostrare che ci sono fondati motivi di illegittimità dell’atto e che il pagamento immediato causerebbe un danno grave e irreparabile.
Oltre al piano giudiziale, l’avvocato può aiutarti a impostare una difesa in autotutela, cioè una richiesta motivata a Invitalia affinché annulli o riduca l’ingiunzione, se si tratta di un errore, di una sproporzione, o se sono sopravvenuti elementi nuovi. Questo percorso è utile soprattutto quando si vogliono negoziare le condizioni del rimborso o si intende evitare il contenzioso.
Nel caso in cui l’ingiunzione sia fondata ma il pagamento immediato non sia possibile, l’avvocato può assisterti nella richiesta di rateizzazione del debito o, in alternativa, nella predisposizione di un piano di rientro sostenibile, spesso nell’ambito di procedure di composizione della crisi, se vi è una condizione di sovraindebitamento. Anche i debiti da finanziamenti pubblici possono essere inclusi in strumenti come il piano del consumatore o la liquidazione controllata del patrimonio, che, se approvati, bloccano la riscossione e possono condurre anche all’esdebitazione finale.
Infine, l’avvocato ti difende anche da azioni successive: se l’ingiunzione si trasforma in cartella esattoriale o pignoramento, è fondamentale avere già impostato la difesa con documenti, memorie e opposizioni puntuali. L’assenza di reazione nei tempi previsti può rendere definitivo un debito che invece potrebbe essere contestato o ridotto.
In conclusione, di fronte a un’ingiunzione di pagamento da parte di Invitalia, l’assistenza di un avvocato non è solo utile, ma spesso decisiva. Ti aiuta a capire se e quanto devi pagare, a bloccare gli atti esecutivi, a impugnare ciò che non è legittimo, e, dove possibile, a negoziare o ristrutturare il debito in modo sostenibile. Non agire equivale ad accettare passivamente l’ingiunzione, con tutti gli effetti che ne derivano.
Cosa può fare l’Avvocato contro l’Ingiunzione | Descrizione sintetica |
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Verifica la legittimità dell’ingiunzione | Analisi del provvedimento di revoca, notifica, motivazione, importo |
Presenta opposizione al giudice | Ricorso al TAR (in genere) entro 60 giorni dalla notifica |
Chiede la sospensiva | Blocco temporaneo dell’efficacia dell’ingiunzione in attesa del giudizio |
Attiva difesa in autotutela | Richiesta a Invitalia di annullamento o revisione dell’atto |
Richiede rateizzazione o piano di rientro | In caso di debito fondato, evita il pagamento immediato |
Prepara procedura di sovraindebitamento | Inclusione del debito in piano del consumatore o liquidazione controllata |
Blocca le azioni successive | Opposizione a cartelle, fermi o pignoramenti derivanti dall’ingiunzione |
Ti assiste nel dialogo con Invitalia | Comunicazione tecnica, trattative, presentazione memorie e istanze |
Ti tutela da errori procedurali | Impedisce che l’inerzia o le irregolarità diventino definitive |
Ma andiamo ora ad approfondire:
Principali incentivi di Invitalia
Invitalia gestisce numerosi incentivi alle imprese a livello nazionale. Tra i principali vi sono:
- Resto al Sud – incentiva nuove attività imprenditoriali nel Mezzogiorno (e zone terremotate). Prevede mutuo agevolato (tasso 0% agevolato sulle banche aderenti) e contributo a fondo perduto (fino al 35% dell’investimento). Destinato a soggetti under-56 (alcune eccezioni nei crateri sismici). Obblighi: realizzare il progetto entro 24 mesi e mantenere l’attività per almeno 5 anni, con adeguata rendicontazione. Inadempimenti (es. mancato avvio, spese irregolari, chiusura anticipata) causano revoca totale dell’agevolazione e recupero di quanto erogato, con interessi come da D.Lgs. 123/1998.
- Smart&Start Italia – sostiene le startup innovative con mutuo agevolato a tasso zero (80% delle spese, salito al 90% se composte da donne/giovani) e, per quelle del Centro-Sud, un contributo a fondo perduto del 30%. L’incentivo copre progetti tra €100.000 e €1,5 mln. Vincoli: la startup deve completare il progetto entro 2 anni, iscriversi alla sezione speciale del Registro Imprese e rimborsare il mutuo in 8 anni (solitamente semestralmente). La normativa prevede la revoca dell’agevolazione se non sono rimborsate oltre due rate semestrali (ossia al terzo mancato pagamento consecutivo); a quel punto l’intero debito residuo (capitale e contributo) diventa immediatamente dovuto e verrà richiesto a ristoro.
- Nuove Imprese a Tasso Zero (NITZ) – incentiva micro-imprese costituite da giovani e/o donne. Contributo a fondo perduto (circa 35%) e mutuo agevolato a tasso 0% (circa 65%) per avviare l’attività. Obblighi: realizzare il progetto entro 30 mesi, mantenere l’attività imprenditoriale (di norma 5 anni) e rendicontare le spese. Inadempienze (abbandono del progetto, cessazione anticipata, spese non ammissibili) comportano la decadenza totale dall’agevolazione e l’obbligo di restituire le somme erogate con rivalutazione e interessi.
- ON – Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero – variante potenziata di NITZ per imprese a prevalente partecipazione giovanile o femminile. Offre un mix di mutuo agevolato e contributo a fondo perduto fino al 90% delle spese del progetto. Soggetti: imprese con meno di 60 mesi dalla costituzione, a maggioranza di giovani (18-35 anni) o donne. Obblighi simili a NITZ: realizzare/ampliare l’attività entro i termini, mantenere la compagine e rendicontare. Le agevolazioni vanno restituite in 10 anni. Anche qui la decadenza scatta al superamento di certe soglie di morosità (es. 2 rate non pagate), con immediata esigibilità dell’intero debito (capitale + contributo).
- Cultura Crea – incentiva imprese culturali, creative e turistiche nelle regioni del Sud. Prevede un mix di contributo a fondo perduto e mutuo agevolato (ad es. circa 70%-30%). Riservato a persone fisiche/imprese e no-profit che avviano o potenziano iniziative nei settori culturali del territorio. Obblighi: presentare progetto approvato, rispettare finalità e rendicontare tutte le spese. Inadempienze (es. spese non coerenti, mancato avvio delle attività) determinano la revoca dell’agevolazione e la restituzione dei fondi erogati con rivalutazione e interessi.
Altri incentivi (es. Impresa Femminile, Turismo) seguono logiche analoghe. In sintesi, gli inadempimenti più comuni che attivano le procedure di recupero (e quindi un’ingiunzione di pagamento) sono:
- Ritardi o mancato avvio dei progetti oltre i termini fissati dal contratto;
- Non rispetto delle finalità e delle spese ammissibili approvate (contabilità inadeguata o spese non giustificate);
- Inadempimento del piano di rimborso del finanziamento (salto di rate semestrali o annuali).
Ingiunzione di pagamento: procedimento legale
Quando l’ente gestore (Invitalia) accerta gravi inadempienze del beneficiario, emette una formale ingiunzione di pagamento. Si tratta di un provvedimento amministrativo che quantifica le somme dovute (capitale, contributo non spettante, interessi, sanzioni) e intima il pagamento entro un termine. Spesso precede una diffida bonaria, ma se non ottiene esito Invitalia procede al recupero giudiziale. In pratica Invitalia può:
- Richiedere il decreto ingiuntivo al tribunale civile competente. Essendo credito “liquido, certo ed esigibile” (documentato da contratto e ingiunzione), il giudice emette in genere rapidamente il decreto ingiuntivo, reso immediatamente esecutivo.
- Iscrivere le somme a ruolo fiscale. Per certe agevolazioni (considerate crediti erariali) il Ministero/Tesor è autorizzato a iscrivere le somme dovute a ruolo (DPR 602/1973 o art. 3 R.D. 639/1910), generando una cartella esattoriale. Ciò attribuisce a Equitalia (AdER) i poteri esecutivi fiscali: fermi amministrativi, ipoteche fiscali, fermo auto, ecc. (in pratica il ruolo equivale a titolo esecutivo fiscale automatico).
- Incaricare società di recupero crediti. Se il credito è difficile da riscuotere, Invitalia può proporre una transazione (saldo e stralcio): cioè un accordo bonario con sconto sul debito. Le Legge di Bilancio 2021 (art.1 c.274 L.178/2020) ha espressamente autorizzato Invitalia a transigere, avendo predisposto linee guida e un modulo dedicato. L’ente valuta l’offerta (ad es. del 30% del debito) e, se accetta, firma un verbale di transazione che estingue il residuo credito.
Se invece si procede col giudizio ordinario, il creditore deposita in Tribunale il contratto, la revoca (o l’ordinanza ingiunzione) con prospetto di debito, e ottiene il decreto ingiuntivo. Quest’ultimo, notificato al debitore (il beneficiario moroso), comporta:
- Termini di opposizione. Il beneficiario ha 40 giorni dalla notifica per proporre opposizione (art. 645 c.p.c.). L’opposizione si radica al Tribunale ordinario (si trascina con procedura di cognizione ordinaria). Se il debitore non si oppone entro i termini, il decreto ingiuntivo diventa definitivo ed esecutivo di diritto. A quel punto Invitalia può eseguire pignoramenti (conto corrente, beni mobili registrati, crediti verso terzi, ecc.).
- Opposizione e prove. In opposizione, come affermato dalla Cassazione, “la pubblica amministrazione (…) assume la posizione sostanziale di attore” e ha l’onere della prova dei fatti costitutivi del credito; l’opponente deve invece dimostrarne l’inefficacia o l’esistenza di cause estintive/modificative. Ciò significa che il giudice deve esaminare il merito dell’ingiunzione, non solo i requisiti formali. Tuttavia, come evidenziato in giurisprudenza, il beneficiario non può sollevare contestazioni estranee a quanto documentato: ad es. se il contratto e le somme richieste sono già specificati nell’atto (ordinanza ingiunzione), disconoscerli tardivamente viene considerato inammissibile. Per esempio, nella Cassazione n. 21930/2024 si è osservato che l’opponente era tenuto a contestare subito i fatti del contratto, e non era permesso sollevare eccezioni generiche sugli importi indicati nell’ingiunzione. Alla fine, la Cassazione ha rigettato il ricorso di Invitalia e confermato le decisioni di merito, condannando l’ente alle spese.
- Esecuzione forzata. Una volta divenuto definitivo, il decreto ingiuntivo è titolo esecutivo: Invitalia (o un suo incaricato) può pertanto procedere con il recupero coattivo sui beni del debitore. In caso di insolvenza conclamata, l’ente-creditore può anche istituire fallimento dell’impresa (sufficiente un credito certo di €30.000).
In sintesi, la procedura è: diffida stragiudiziale → ordinanza di ingiunzione di pagamento (invito formale) → decreto ingiuntivo emesso dal tribunale → (eventuale opposizione) → titolo esecutivo → esecuzione forzata (o cartella esattoriale, o transazione). Vanno rispettati termini certi (40 giorni per opposizione, 10 giorni per opposizione esecutività, ecc.). È fondamentale reagire per tempo: ignorare la lettera di Invitalia o le richieste può aggravare la posizione (interessi, spese, segnalazioni bancarie) e portare rapidamente alla revoca o al pignoramento.
Il ruolo dell’avvocato
L’avvocato del beneficiario ha un ruolo chiave in ogni fase:
- Fase stragiudiziale (mediazione e negoziazione): esamina immediatamente le carte (contratto, piano di rimborso, comunicazioni Invitalia) per individuare errori di calcolo o irregolarità nelle richieste. Può inviare una diffida formale ad Invitalia segnalando eventuali contestazioni o chiedendo spiegazioni. In molti casi propone soluzioni bonarie: ad esempio, un piano di rientro rateale personalizzato o una proposta transattiva. Quest’ultima va formulata per iscritto (tramite PEC o raccomandata) all’Ufficio Gestione Crediti di Invitalia, motivando la richiesta (difficoltà economiche, ingresso di nuovo finanziatore, ecc.) e quantificando un’offerta di pagamento in conto sul debito (per es. un certo % dello stesso). Nella proposta si evidenzia come la transazione consenta un incasso rapido all’Ente e eviti iter giudiziari costosi. Grazie alla L.178/2020 Invitalia deve valutare tali istanze e ha predisposto linee guida per i casi di “saldo e stralcio”. L’avvocato verifica poi la corrispondenza degli importi richiesti, magari chiedendo ad Invitalia la quadratura delle somme dovute o la riattivazione del finanziamento sospeso. In questa fase l’errore da evitare è ignorare le comunicazioni ufficiali: meglio comunicare e negoziare subito.
- Fase di opposizione in Tribunale: se il decreto ingiuntivo è stato notificato, l’avvocato prepara l’atto di opposizione (entro 40 giorni). Nell’atto si indicano il Tribunale competente, le generalità delle parti (ad es. “Opponente SRL” contro “Invitalia”), e si riporta il contenuto del decreto (data, importo). Si descrivono quindi i fatti (ad es. “il sig. X ha conseguito il finanziamento Smart&Start… ha ricevuto la diffida… il Tribunale di Y ha emesso decreto ingiuntivo n. Z del gg/mm/aa”), e si espongono i motivi di opposizione. Tali motivi possono includere: vizi formali dell’ingiunzione, inesattezze nel calcolo, pagamenti già effettuati (conquietanze o bonifici), prescrizione delle somme (generalmente 10 anni da ultima erogazione), nullità del contratto agevolativo, o eventuali abusi di potere. L’avvocato allega documenti probatori (transazioni bancarie, corrispondenza, ecc.) che provano il pagamento o la mancata spettanza di parti del credito. In opposizione, secondo l’orientamento citato, Invitalia rimane “attore” sostanziale: l’ente ha provato i fatti costitutivi (in genere basandosi su contratto e delibere) e il debitore contrasta tali fatti. L’avvocato può chiedere l’ammissione di ulteriori mezzi di prova (testimonianze, CTU) se necessario. Al termine si formula la domanda conclusiva (ad es. “che venga integralmente accolto l’atto di opposizione e revocato il decreto ingiuntivo, con pronuncia di condanna di Invitalia alle spese”).
- Strategie difensive: è possibile far emergere errori sottili: ad es. nel decreto ingiuntivo di norma l’ammontare è “certo, liquido ed esigibile”, perciò si può contestare la quantificazione del debito (se erronea) prima di contestare la validità del contratto. Sul piano sostanziale, se vi sono dubbi si può invocare l’eccezione di inadempimento reciproco (se l’ente non ha erogato quanto dovuto), o verificare se sono stati applicati tassi di mora usurari (eccezione rara, come visto in caso di rigetto). In ogni caso l’avvocato richiama l’attenzione del giudice sul fatto che Invitalia non si limita ad agire come puro esattore ma come creditrice che deve dimostrare le ragioni del suo credito. Se l’ingiunzione risulta legittima, l’avvocato può comunque negoziare in corso di causa (es. sottoscrizione di un verbale di pagamento rateale con sospensione del giudizio).
- Istanza di rateazione e transazione: parallelo all’opposizione, l’avvocato può presentare anche istanze amministrative. Ad esempio, può chiedere ufficialmente la dilazione del pagamento in base a eventuali norme speciali (alcune circolari ministeriali ammettono piani di rientro personalizzati entro certi limiti). Grazie alla Legge 178/2020 è possibile presentare una richiesta di transazione (art.1 comma 274), come descritto in precedenza.
- Altri interventi: se il debitore soffre di sopravvenuta insolvenza, l’avvocato valuta la convenienza di accordi transattivi piuttosto che l’aggravio delle spese legali. In casi estremi può anche attivare strumenti cautelari (ad es. opposizione esecuzione, se già notificate misure di pignoramento) per evitare l’escussione di garanzie e la liquidazione coatta. Se sussistono profili illeciti (ad es. frode documentale), valuta la segnalazione agli organi competenti o l’eventuale risarcimento dei danni.
Tabelle riassuntive
Incentivo | Principali obblighi del beneficiario | Sanzioni in caso di inadempimento |
---|---|---|
Resto al Sud | Investimento del finanziamento entro 24 mesi; attività in esercizio 5 anni; rendicontazione delle spese | Decadenza dall’agevolazione e risoluzione del contratto; restituzione integrale (capitale + contributo) con rivalutazione e interessi (D.Lgs. 123/98) |
Smart&Start Italia | Completamento del progetto in 24 mesi; startup innovativa; rimborsare il mutuo (rate semestrali per 8 anni) | Revoca totale se non pagate >2 rate semestrali; immediata esigibilità del debito residuo (capitale + contributo) |
Nuove Imprese a Tasso 0 | Avvio dell’attività entro 30 mesi; compagine giovanile/femminile; attività continuativa almeno 5 anni | Revoca totale per cessazione anticipata o spese irregolari; restituzione capitale + contributo con interessi di mora |
ON – Oltre NITZ | Progetto (nuova impresa o ampliamento) in 24-36 mesi; >50% soci giovani/donne; mantenere attività 5 anni | Decadenza dall’agevolazione al 3° mancato pagamento; recupero integrale del debito (capitale + contributo) |
Cultura Crea | Realizzare iniziative culturali nel Sud; rendicontare tutte le spese ammesse; mantenere attività 5 anni | Revoca per inadempienze progettuali o spese non ammesse; restituzione fondi con rivalutazione e interessi |
FAQ (domande frequenti)
- D: Ho ricevuto un decreto ingiuntivo di pagamento da Invitalia. Devo pagare subito?
R: No. Innanzitutto NON ignorare la notifica. Contatta subito un avvocato specializzato. Potrai valutare un’opposizione giudiziale o altre vie (negoziare una transazione o rateazione). Pagare senza opposizione accerterebbe l’inesistenza di vizi. - D: Entro quanto tempo posso oppormi all’ingiunzione?
R: L’opposizione va notificata al tribunale entro 40 giorni dalla notifica del decreto ingiuntivo (art. 645 c.p.c.). Quindi non c’è tempo da perdere: prepara subito l’atto di opposizione con tutta la documentazione utile (contratto, quietanze, corrispondenza, ecc.). - D: Cosa succede se non mi oppongo?
R: Se non ti opponi nei termini, il decreto ingiuntivo diventa definitivo ed esecutivo. A quel punto Invitalia può procedere immediatamente con il pignoramento dei tuoi beni o affidare il ruolo alla riscossione fiscale. Meglio reagire per tempo. - D: Posso chiedere una rateizzazione anche dopo aver ricevuto l’ingiunzione?
R: Sì. L’avvocato può chiedere a Invitalia di accordare un piano di rientro rateale extragiudiziale. In base a disposizioni specifiche (cfr. Legge di Bilancio 2021) l’ente può valutare dilazioni o transazioni. Se Invitalia accetta, verrà redatto un verbale di rateizzazione o transazione che sospende l’esecuzione. - D: Quali errori evitare dopo un’ingiunzione?
R: Non ignorare le comunicazioni ufficiali di Invitalia; non svuotare i conti o vendere beni aziendali precipitadamente; non confessare implicitamente il debito prima di contestarlo (ad es. non cumulare pagamenti non dovuti). È meglio dialogare subito con l’Ente (con il supporto di un legale) piuttosto che lasciare maturare inadempienze più gravi che porterebbero alla revoca totale e al recupero forzoso integrale del debito.
Esempi di atti pratici
- Fac-simile di opposizione a decreto ingiuntivo:
Tribunale di [Città] – Sez. Civile Atto di opposizione ex art. 645 c.p.c. Opponente: [Nome Azienda], con sede in [..], codice fiscale [...], rappresentata dall’Avv. [...]. Opposta: Invitalia S.p.A. (in persona del legale rappresentante). Oggetto: opposizione al decreto ingiuntivo n. [..] emesso dal Tribunale di [..] il [data], notificato in data [..], riguardante la somma di €[..] per finanziamento Invitalia [nome misura]. **Fatti e motivi:** Con il contratto di finanziamento n. [..] del [data] … (descrivere la misura ricevuta e il progetto). L’opponente era tenuto a [descrivere obblighi di progetto e rimborso]. In realtà, [esporre le ragioni di difesa, ad es. “le somme richieste dall’ingiunzione risultano inesatte in quanto una parte del capitale è già stata rimborsata come evidenziato dai bonifici all’Allegato 1; in subordine il credito è prescritto; inoltre non risulta violata alcuna condizione contrattuale rilevante”]. **Documenti allegati:** copia del contratto di finanziamento; quietanze di pagamento; corrispondenza con Invitalia; delibere di ammissione; ecc. **In diritto:** Si eccepisce che [richiamare norme applicabili, es. art. 183-bis c.p.c., art. 2707 c.c., DPR 639/1910, etc.]. **Conclusioni:** Per tali ragioni, l’opponente chiede che il Tribunale voglia accogliere l’opposizione, annullare il decreto ingiuntivo impugnato e condannare Invitalia alle spese.
- Fac-simile di proposta transattiva (saldo e stralcio):
Spett.le Invitalia S.p.A. – U.O. Gestione Crediti Agevolati [Città], [Data] Oggetto: Proposta transattiva ex art. 1, c. 274 L. 178/2020 – definizione bonaria della posizione debitoria relativa al finanziamento [Nome misura, n. contratto] La sottoscritta [Azienda XYZ S.r.l.], C.F. [...], beneficiaria del finanziamento [descrizione del progetto], comunica che in seguito alla revoca delle agevolazioni (Prot. Invitalia n. [...] del [...]), l’importo complessivamente dovuto a Invitalia ammonta a € [totale] (di cui € […] a titolo di mutuo agevolato residuo, € […] a titolo di contributo a fondo perduto da restituire, oltre interessi e spese). Al fine di evitare controversie giudiziarie e consentire un recupero certo per Invitalia, la società propone di definire bonariamente il debito mediante *sconto*. In particolare, si offre di versare immediatamente € [importo], pari al [X]% del totale dovuto, articolati in n. [2] rate: - € [somma1] entro 30 giorni dall’accettazione della presente; - € [somma2] entro ulteriori 60 giorni. Tale importo è messo a disposizione da un nuovo investitore entrante che conferisce liquidità alla società. L’accettazione della proposta garantirebbe a Invitalia l’incasso di una somma certa, evitando tempi e costi di esecuzione forzata, mentre in caso contrario l’azienda si troverebbe in grave difficoltà economica (indispensabile l’apertura di procedura concorsuale). Si chiede pertanto un incontro per sottoscrivere un verbale di transazione ai sensi di legge, in base al quale Invitalia dichiari di estinguere ogni ulteriore credito residuo (capitale, contributi, interessi) con il pagamento di € [importo], sollevando contestualmente l’azienda da altre azioni esecutive (ingiunzioni, pignoramenti, ecc.). In attesa di un cortese riscontro, restiamo a disposizione per ogni eventuale ulteriore informazione. Cordiali saluti, [Firma dell’Amministratore di XYZ S.r.l.]
- Fac-simile di diffida stragiudiziale:
Invitalia S.p.A. – U.O. Gestione Beneficiari [Città], [Data] Raccomandata A/R Oggetto: diffida e messa in mora per finanziamento [Nome misura] – Contratto n. [..] Spett.le Invitalia, la sottoscritta [Azienda ABC S.r.l.], C.F. [...], con riferimento al finanziamento agevolato di cui all’oggetto, rappresentato dall’avv. [Nome] (PEC: [...]), **PREMESSO** che: a) in data [..] è stato stipulato il contratto di mutuo agevolato n. [..] per €[..] con erogazione [..]; b) in base al piano di ammortamento, la rata in scadenza il [..] (importo €[..]) è rimasta insoluta; c) a tutt’oggi l’azienda versa in momentanea difficoltà di liquidità, ma è pienamente disponibile a regolarizzare; **SI DIFFIDA E MORA** l’ente a non procedere con ulteriori azioni legali (ingiunzioni, pignoramenti) senza aver prima valutato la presente comunicazione. L’impresa intende immediatamente saldare la rata scaduta entro 15 giorni dal ricevimento della presente, chiedendo a tal fine di ricevere i dati bancari di Invitalia per il bonifico (o altro conto indicato). Contestualmente, chiediamo che siano sospese eventuali procedure di escussione (es. segnalazioni in Centrale Rischi, trattative coattive). Qualora l’insoluto fosse causato da errori di rendicontazione o calcolo, diffidiamo l’Ente dal procedere senza darci atto di eventuali contestazioni formali. In mancanza di riscontro entro 10 giorni, ci riserviamo ogni ulteriore azione legale a tutela dei nostri interessi. Distinti saluti, [Firma del Legale Rappresentante ABC S.r.l.]
Fonti normative e giurisprudenziali (aggiornate a maggio 2025)
- Normativa principale: D.Lgs. 123/1998 (revoca agevolazioni pubbliche, art.9 su interessi); DPR 602/1973 e R.D. 639/1910 (ingiunzione di pagamento sui crediti erariali); D.L. 91/2017 conv. L. 123/2017 (istituzione Resto al Sud); D.M. 9 novembre 2017 n. 174 (attuazione “Resto al Sud”); D.M. 24 sett. 2014 MISE (istituzione Smart&Start) e s.m.i. (es.: D.M. 30 ago 2019 MISE); D.M. 26 giu. 2015 MISE (Nuove Imprese a Tasso Zero); Legge 178/2020 (Bilancio 2021, comma 274, che introduce gli accordi transattivi); Regolamenti europei sugli aiuti di Stato; Codice Civile (artt. 1218, 2707, 2946) e Codice di Procedura Civile (art. 645, 183).
- Giurisprudenza recente: Cass. civ. 19/04/2024 n. 21930/2021 – sul riparto dell’onere della prova nell’opposizione a ingiunzione di pagamento; Cass. civ. sent. 2024 (in materia di inadempimenti agevolativi); Corte dei Conti, Sez. Giurisdiz. Campania, sent. 2024 – responsabilità erariale di imprenditori per indebito ottenimento di fondi Invitalia; TAR Lazio 2022/… – ricorsi contro revoche di agevolazioni Invitalia; Tribunali civili vari – sentenze di accoglimento o rigetto di opposizioni a decreti ingiuntivi Invitalia.
Invitalia Ingiunzione di Pagamento: Cosa Può Fare l’Avvocato per Te – Perché Affidarti a Studio Monardo
Hai ricevuto una ingiunzione di pagamento da Invitalia o da un ente che ne gestisce il recupero crediti?
Ti viene richiesto di restituire somme ricevute anni fa a titolo di finanziamento o contributo pubblico, con interessi e spese?
⚠️ Non si tratta di una semplice richiesta: l’ingiunzione è un atto esecutivo, che può trasformarsi rapidamente in pignoramento, fermo o iscrizione ipotecaria, se non impugnato in tempo.
Ma attenzione: non tutte le ingiunzioni sono legittime. Spesso ci sono vizi procedurali, errori di valutazione o mancanza di contraddittorio. E con la giusta assistenza legale, puoi difenderti e bloccare tutto.
Cosa può fare per te l’Avvocato Giuseppe Monardo
✅ Analizza l’ingiunzione e il provvedimento di revoca che ha dato origine alla richiesta, cercando vizi formali e sostanziali
✅ Verifica se la richiesta è prescritta o se l’importo è calcolato in modo scorretto
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✅ Valuta, se necessario, l’accesso alla procedura di sovraindebitamento, per ottenere una protezione integrale e legalmente riconosciuta
Le qualifiche dell’Avvocato Giuseppe Monardo
🔹 Avvocato esperto in contenzioso con Invitalia, finanziamenti pubblici e atti esecutivi
🔹 Gestore della Crisi da Sovraindebitamento – iscritto al Ministero della Giustizia
🔹 Negoziatore della Crisi d’Impresa – abilitato ex D.L. 118/2021
🔹 Fiduciario OCC – Organismo di Composizione della Crisi
🔹 Coordinatore nazionale di esperti legali e fiscali in diritto tributario, bancario e amministrativo
Perché agire subito
⏳ Dopo la notifica dell’ingiunzione, hai solamente 40 giorni per fare opposizione
⚠️ Se non reagisci in tempo, l’ingiunzione diventa titolo esecutivo definitivo
📉 Rischi concreti: pignoramento del conto corrente, blocco beni, danni reputazionali e fiscali
🔐 Solo una difesa legale esperta e tempestiva può evitare il peggio e costruire una soluzione alternativa
Conclusione
Un’ingiunzione di pagamento da parte di Invitalia non è la fine della strada, ma un momento cruciale in cui puoi ancora difendere la tua impresa, i tuoi beni e il tuo futuro.
Affidarsi all’Avvocato Giuseppe Monardo significa reagire con competenza e lucidità, fermare l’esecuzione e valutare ogni via legale disponibile per risolvere il problema.
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