Come Funziona Il Pignoramento Presso Terzi Dell’Agenzia Delle Entrate?

Hai ricevuto una notifica dall’Agenzia delle Entrate che parla di “pignoramento presso terzi”? Non sai cosa significhi e temi che possano prendere lo stipendio, il conto o i soldi che ti devono altri?

Il pignoramento presso terzi è una delle forme più rapide ed efficaci che ha l’Agenzia delle Entrate-Riscossione per recuperare i debiti. In pratica, invece di aggredire direttamente i beni del debitore, l’agenzia blocca le somme che ti devono altri soggetti: banca, datore di lavoro, clienti.

Ma andiamo ora nei dettagli con Studio Monardo, gli avvocati esperti in cancellazione debiti e pignoramenti dell’Agenzia Entrate Riscossione:

Come Funziona Il Pignoramento Presso Terzi Dell’Agenzia Delle Entrate Tutto Dettagliato

Come funziona il pignoramento presso terzi dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione? È una delle forme più temute e incisive di recupero forzato del credito da parte del Fisco. Quando un contribuente ha debiti fiscali non saldati – come cartelle per IRPEF, IVA, contributi INPS, multe o imposte comunali – l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può procedere al pignoramento dei beni del debitore nella disponibilità di terzi, come banche, datori di lavoro o clienti.

Si tratta di una procedura rapida, automatica e senza l’intervento del giudice, che permette all’ente di riscossione di bloccare somme di denaro già disponibili o in arrivo, come stipendi, pensioni, saldi di conti correnti, compensi professionali o crediti verso clienti.

Vediamo in modo dettagliato come funziona il pignoramento presso terzi da parte dell’Agenzia delle Entrate, quali soggetti può colpire, come si svolge, e quali sono le difese possibili.

⚖️ Cos’è il pignoramento presso terzi

Il pignoramento presso terzi è una forma di esecuzione forzata in cui il creditore (in questo caso, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione) non agisce direttamente contro il debitore, ma contro un terzo soggetto che detiene somme o beni per conto del debitore.

I “terzi” più comuni sono:

  • Banche e Poste Italiane (per conti correnti)
  • Datori di lavoro (per stipendi)
  • INPS (per pensioni e trattamenti assistenziali)
  • Clienti o committenti (per liberi professionisti o autonomi)
  • Intermediari finanziari (per depositi, assicurazioni, fondi)

🧾 In quali casi può essere avviato?

Il pignoramento presso terzi può partire quando:

  • È stato notificato al debitore un avviso di intimazione di pagamento
  • Sono passati almeno 5 giorni senza che il debitore abbia saldato
  • Il debito è certo, liquido ed esigibile (ossia cartelle già emesse e non contestate o già giudizialmente confermate)

👉 Non serve alcuna autorizzazione del giudice: l’Agenzia può agire in modo diretto.

📨 Come viene notificato il pignoramento?

L’Agenzia invia un atto di pignoramento presso terzi, con valore esecutivo, al terzo (banca, datore di lavoro, INPS, cliente) e in copia al debitore. L’atto:

  • Indica l’importo dovuto, comprensivo di sanzioni e interessi
  • Intima al terzo di non disporre delle somme fino a concorrenza del debito
  • Specifica che il terzo deve versare direttamente le somme all’ente di riscossione

👉 Il terzo ha 8 giorni di tempo per comunicare all’Agenzia la propria dichiarazione (es. se effettivamente detiene crediti del debitore o meno).

💰 Cosa può essere pignorato presso terzi?

Soggetto terzoCosa può essere pignoratoLimiti di legge
Banche e Poste ItalianeSaldo disponibile sul conto correnteImpignorabile fino a 3× l’assegno sociale se stipendio o pensione
Datore di lavoroStipendio nettoMassimo 1/10, 1/7 o 1/5 a seconda dell’importo
INPSPensioniImpignorabile fino a 3× assegno sociale; poi pignorabile in parte
Clienti/committentiCrediti in attesa di pagamentoInteramente pignorabili, se non derivanti da lavoro subordinato
Altri terziSaldi, compensi, provvigioni, rimborsiNessun limite, salvo legge specifica

👉 Anche i nuovi versamenti sul conto corrente possono essere bloccati se rientrano nel saldo disponibile al momento del pignoramento.

📅 Tempi e modalità operative

  • Dopo la notifica al terzo, le somme vengono congelate immediatamente
  • Il terzo è obbligato a comunicare se e quanto trattiene
  • Dopo 60 giorni dalla notifica, l’Agenzia può incassare direttamente le somme bloccate, senza passare dal giudice

👉 Il debitore non viene convocato a udienza: tutto avviene in forma amministrativa.

🛡️ Difese possibili: come reagire

Il pignoramento presso terzi dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione può essere impugnato, ma bisogna agire in fretta.

Le principali difese sono:

  • Ricorso per opposizione all’esecuzione, entro 20 giorni dalla notifica
  • Eccezione di prescrizione o decadenza del debito
  • Opposizione per eccesso di prelievo, se viene superata la quota pignorabile (es. stipendio o pensione protetti)
  • Istanza di sospensione per motivi gravi, se il pignoramento compromette la sopravvivenza
  • Attivazione della procedura di sovraindebitamento, che sospende automaticamente tutte le azioni esecutive in corso

📋 Tabella riepilogativa – Come funziona il pignoramento presso terzi dell’Agenzia Entrate

AspettoDescrizione
Quando può iniziareDopo notifica di intimazione e mancato pagamento in 5 giorni
Chi riceve l’attoTerzo (es. banca, datore di lavoro) + debitore
Cosa può colpireConti, stipendi, pensioni, crediti, depositi
Quanto può essere prelevatoSecondo limiti di legge (es. 1/10, 1/5, soglia assegno sociale)
Serve il giudice?❌ No, è una procedura amministrativa diretta
Come difendersiOpposizione giudiziale, eccezioni, istanze, procedura di sovraindebitamento

🎯 In conclusione

Il pignoramento presso terzi dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione è una procedura veloce e aggressiva, che colpisce direttamente i tuoi soldi là dove si trovano: banca, INPS, datore di lavoro, clienti. Non serve alcun passaggio in tribunale: tutto avviene in automatico, con effetto immediato. Ma la legge ti consente di difenderti, se agisci per tempo e con l’assistenza di un avvocato esperto.

L’Avvocato Giuseppe Monardo, fiduciario di un OCC e massimo esperto in pignoramenti fiscali, ti aiuta a contestare il pignoramento presso terzi, proteggere le somme necessarie per vivere, e – se necessario – avviare la procedura per cancellare i tuoi debiti con l’esdebitazione. Se ti hanno pignorato lo stipendio, il conto o i crediti da clienti, hai ancora tempo per fermarli. Ma non molto.

Cos’è il pignoramento presso terzi?

È un tipo di pignoramento previsto dall’art. 72-bis del D.P.R. 602/1973 e aggiornato dalla normativa vigente, in cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, invece di colpire direttamente il debitore, ordina a un terzo soggetto (banca, datore di lavoro, cliente) di trattenere le somme dovute al debitore e di versarle all’agenzia.

Come avviene il pignoramento presso terzi da parte dell’Agenzia delle Entrate?

Come avviene il pignoramento presso terzi da parte dell’Agenzia delle Entrate? È una domanda fondamentale per chi ha ricevuto cartelle esattoriali non pagate e teme che il Fisco possa aggredire direttamente i propri soldi, lo stipendio, la pensione o le somme dovute da clienti. Il pignoramento presso terzi è uno strumento potente che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può usare senza passare dal giudice, bloccando denaro, crediti o beni del debitore nella disponibilità di soggetti terzi, come banche, datori di lavoro o enti previdenziali.

Vediamo in dettaglio come si attiva e si sviluppa questa procedura, quali sono i soggetti coinvolti, cosa rischi concretamente e quali difese puoi attivare subito.

⚖️ Cos’è il pignoramento presso terzi?

Il pignoramento presso terzi è una forma di esecuzione forzata in cui il creditore (in questo caso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione) non aggredisce direttamente il debitore, ma un soggetto terzo che detiene beni o somme a lui intestate. Può trattarsi di:

  • Banche o Poste, per conti correnti e depositi
  • Datori di lavoro, per stipendi
  • INPS, per pensioni o indennità
  • Clienti o committenti, per compensi professionali o crediti futuri

👉 L’Agenzia può avviare questa procedura senza chiedere l’intervento del giudice.

🧾 Quando può agire l’Agenzia delle Entrate?

La procedura può partire quando:

  1. Il contribuente ha ricevuto una cartella esattoriale
  2. È stata notificata un’intimazione di pagamento
  3. Sono trascorsi almeno 5 giorni senza pagamento

👉 Una volta trascorsi questi 5 giorni, la riscossione può agire direttamente, senza alcuna udienza o autorizzazione giudiziaria.

📬 Come avviene la notifica?

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione invia un atto di pignoramento presso terzi:

  • Al terzo (banca, INPS, datore di lavoro, cliente) → che viene vincolato a non pagare il debitore
  • Al debitore → che viene informato della procedura in corso

L’atto contiene:

  • L’importo esatto del debito
  • L’invito al terzo a dichiarare entro 8 giorni se è effettivamente in possesso di somme o crediti del debitore
  • L’ordine di non disporre delle somme vincolate e di versarle all’Agenzia delle Entrate

💶 Cosa può essere pignorato?

Terzo destinatarioBene aggredibileLimiti previsti dalla legge
Banca o PosteConto corrente, carte prepagateProtetti i primi 3× assegno sociale se stipendio
Datore di lavoroStipendioPignorabile max 1/10, 1/7 o 1/5 in base all’importo
INPSPensioneProtetta fino a €1.600 circa
Cliente/committenteCompenso per prestazioniInteramente pignorabile

👉 L’Agenzia può colpire tutti i beni nella disponibilità del terzo, nei limiti consentiti dalla normativa.

🧊 Cosa succede dopo la notifica?

Dopo la notifica:

  • Il terzo blocca immediatamente le somme (es. la banca congela il conto)
  • Invia una dichiarazione entro 8 giorni all’Agenzia, indicando la disponibilità delle somme
  • L’Agenzia, dopo 60 giorni, può procedere a incassare le somme vincolate
  • Il debitore non viene convocato in udienza: tutto avviene in via amministrativa

👉 È una procedura veloce e aggressiva: il debitore rischia di trovarsi senza disponibilità economiche da un giorno all’altro.

🛡️ Come difendersi?

Le difese possibili sono immediate, ma hanno scadenze precise:

  • Opposizione all’esecuzione: entro 20 giorni dalla notifica, se il debito è prescritto, errato o mai notificato
  • Istanza di sospensione urgente: se il pignoramento compromette la sopravvivenza
  • Dimostrazione che le somme sono impignorabili (es. pensioni, stipendi)
  • Attivazione della procedura di sovraindebitamento: che sospende automaticamente tutti i pignoramenti in corso

👉 Senza reazione tempestiva, l’Agenzia incassa direttamente le somme pignorate.

📋 Tabella riepilogativa – Come avviene il pignoramento presso terzi

FaseAzione dell’Agenzia delle Entrate
Cartella e intimazioneViene notificata al debitore con invito a pagare
Decorrenza di 5 giorniInizia la possibilità di pignorare
Notifica dell’atto al terzoLa banca, INPS, datore di lavoro o cliente viene obbligato a bloccare
Dichiarazione del terzoDeve rispondere entro 8 giorni
Decorso di 60 giorniL’Agenzia riscuote le somme bloccate
Nessun giudice coinvoltoTutto avviene in via amministrativa, salvo opposizione del debitore

🎯 In conclusione

Il pignoramento presso terzi da parte dell’Agenzia delle Entrate è rapido, diretto e aggressivo. Una volta che ricevi la notifica, le somme nei conti, gli stipendi e i crediti possono essere bloccati e prelevati in breve tempo, senza passare dal tribunale. Ma la legge ti consente di reagire, se agisci in fretta e con gli strumenti giusti.

Esempio pratico: pignoramento presso la banca da parte dell’Agenzia Entrate Riscossione

Esempio pratico: pignoramento presso la banca da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione

Immagina di avere un debito fiscale da cartella esattoriale – ad esempio, IRPEF e contributi INPS non pagati – per un importo complessivo di €6.800. Dopo vari solleciti, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ti ha notificato un’intimazione di pagamento. Non riesci a saldare la somma entro i 5 giorni previsti e non presenti alcuna opposizione o istanza di sospensione.

A questo punto, parte il procedimento.

📬 1. L’Agenzia notifica l’atto di pignoramento alla tua banca

  • Il pignoramento viene inviato direttamente alla banca dove hai il conto corrente.
  • L’Agenzia non ha bisogno dell’autorizzazione del giudice.
  • Una copia dell’atto ti viene inviata, anche se potresti scoprirlo solo quando il conto risulta bloccato.

🧊 2. La banca blocca le somme presenti sul conto

Supponiamo che al momento della notifica il saldo del conto sia di €4.500.

  • La banca congela immediatamente i fondi fino a concorrenza dell’importo indicato: in questo caso, fino a €4.500.
  • Non puoi più prelevare denaro, fare bonifici, usare il bancomat, pagare le bollette.

👉 Se ricevi lo stipendio pochi giorni dopo, anche quell’accredito può essere bloccato, se rientra nei limiti pignorabili.

💶 3. La banca comunica la situazione all’Agenzia

Entro 8 giorni, la banca:

  • Invia all’Agenzia delle Entrate-Riscossione una dichiarazione scritta in cui conferma che sei titolare del conto e indica la somma disponibile.

👉 A questo punto, tu sei all’oscuro di tutto, salvo che tu abbia controllato il conto o ricevuto copia dell’atto.

4. Dopo 60 giorni, scatta il prelievo forzato

Passati 60 giorni dalla notifica:

  • La banca versa all’Agenzia l’intera somma bloccata, cioè i €4.500.
  • Il tuo saldo diventa pari a zero.
  • Il debito residuo scende a €2.300, che l’Agenzia può continuare a riscuotere con altri pignoramenti, su altri conti o sulla pensione/stipendio.

👉 Se nel frattempo arrivano altri accrediti sullo stesso conto, verranno bloccati e usati per colmare la parte residua.

🛡️ Cosa avresti potuto fare per evitarlo?

Entro i primi 5 giorni dalla notifica dell’intimazione:

  • Presentare istanza di rateizzazione per bloccare l’azione
  • Richiedere una sospensione per gravi motivi
  • Verificare eventuali vizi formali (prescrizione, errata notifica) e impugnare

Subito dopo il pignoramento, invece:

  • Presentare opposizione all’esecuzione se il debito non era più dovuto
  • Attivare una procedura di sovraindebitamento, che blocca il pignoramento e consente la cancellazione legale dei debiti

📋 Riepilogo dell’esempio

VoceDettaglio
Debito iniziale€6.800
Saldo disponibile al pignoramento€4.500
Somma bloccata€4.500 (intero saldo)
Accrediti successiviA rischio, se rientrano nei limiti pignorabili
Somma versata all’Agenzia€4.500 dopo 60 giorni
Debito residuo€2.300
ConseguenzeConto azzerato, azioni esecutive ancora attive per recuperare il restante importo

🎯 Conclusione

Il pignoramento presso la banca da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione può svuotarti il conto in pochi giorni, senza passaggi dal giudice e senza preavviso reale. È una procedura rapida, automatica, e che continua finché il debito non è interamente saldato.

L’Avvocato Giuseppe Monardo, fiduciario di un OCC e specialista in difesa da pignoramenti fiscali, ti aiuta a verificare la regolarità dell’atto, bloccare i prelievi, proteggere gli accrediti futuri e – se possibile – ottenere la cancellazione totale dei debiti con l’esdebitazione. Se hai un conto bancario e una cartella non pagata, sei a rischio anche se non lo sai ancora. Difenditi prima.


E se il pignoramento arriva al datore di lavoro?

In quel caso:

  • Il datore trattiene una parte dello stipendio ogni mese
  • Versa l’importo mensile all’Agenzia delle Entrate fino a copertura del debito

Esempio pratico:
Francesca guadagna 2.200 € al mese. L’Agenzia notifica al datore di lavoro il pignoramento. Le vengono trattenuti 220 € al mese (1/10), fino al saldo del debito di 5.000 €.


Come posso difendermi dal pignoramento presso terzi?

Hai diverse strade, tutte previste dalla legge:

1. Opposizione davanti al giudice

Se l’importo è sbagliato, il debito è prescritto o ci sono vizi formali

2. Istanza di sospensione all’Agenzia

Se puoi dimostrare gravi motivi, es. invalidità, impossibilità a lavorare, ecc.

3. Rateizzazione del debito

Chiedere un piano fino a 120 rate → blocca l’efficacia del pignoramento

4. Procedura di sovraindebitamento

Blocca tutti i pignoramenti e ti consente di rientrare legalmente nel debito

Cosa succede se ignoro l’atto di pignoramento?

Se non fai nulla entro 60 giorni:

  • Il “terzo” è autorizzato a versare direttamente le somme al creditore
  • Non serve autorizzazione del giudice
  • Perdi la possibilità di contestare importi, prescrizioni o errori

Come può aiutarti Studio Monardo in caso di pignoramento presso terzi?

L’Avv. Giuseppe Monardo è uno degli avvocati più preparati in Italia in materia di esdebitazione, pignoramenti e crisi da sovraindebitamento. È:

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  • Iscritto negli elenchi del Ministero della Giustizia
  • Professionista fiduciario di un OCC
  • Coordina avvocati e commercialisti esperti in diritto bancario e tributario

Ti può aiutare a:

  • Verificare la legittimità del pignoramento
  • Bloccare i pagamenti indebiti
  • Contestare il pignoramento in tribunale
  • Attivare procedure per la rateizzazione o l’esdebitazione
  • Proteggere lo stipendio, la pensione e i conti bancari

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