Cosa Significa Esdebitazione Incapiente?

Molti pensano che per uscire dai debiti servano per forza dei soldi, un reddito o dei beni da vendere. Ma la legge sul sovraindebitamento prevede una possibilità anche per chi non ha nulla: è la cosiddetta esdebitazione dell’incapiente.

È una delle novità più importanti introdotte con il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), entrato in piena operatività dal 2022 e aggiornato nel 2025. Consente, in casi specifici, di cancellare tutti i debiti anche se non si riesce a pagare neppure un euro.

Ma andiamo ora ad approfondire con Studio Monardo, gli avvocati specializzati in procedure di sovraindebitamento e esdebitazione:

Cosa Significa Esdebitazione Incapiente Tutto Dettagliato

Cosa significa esdebitazione incapiente? È una delle novità più significative introdotte dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019) e resa pienamente operativa dal 2021 in avanti, anche per effetto degli aggiornamenti del 2025 alla Legge 3/2012. Parliamo di una misura rivoluzionaria che ha cambiato il modo di affrontare l’indebitamento per le persone più fragili: coloro che non hanno nulla da offrire ai creditori, ma vogliono comunque chiudere con i debiti e ripartire.

L’esdebitazione dell’incapiente è, in parole semplici, la possibilità di cancellare tutti i debiti anche senza pagare nulla, a condizione che il debitore sia in buona fede, completamente privo di reddito, beni e utilità economiche, e non abbia tratto alcun vantaggio personale dal sovraindebitamento. È una forma di “liberazione” prevista proprio per chi non può proporre né un piano di rientro né una liquidazione controllata del patrimonio, perché non ha nulla da mettere sul piatto.

Chi può accedere all’esdebitazione incapiente?

La legge parla chiaro: può accedere solo il debitore persona fisica, non imprenditore fallibile, che:

  • Non ha beni mobili o immobili intestati
  • Non ha redditi superiori al minimo vitale
  • Non ha disponibilità liquide, conti correnti, polizze o titoli
  • Non ha entrate future prevedibili
  • Ha accumulato debiti per ragioni indipendenti dalla propria colpa grave o dolo

Rientrano quindi:

  • Disoccupati da lungo tempo
  • Pensionati al minimo
  • Persone con invalidità gravi
  • Soggetti senza redditi e senza casa di proprietà
  • Famiglie in gravi condizioni economiche senza patrimonio

L’esdebitazione incapiente è una misura residuale, pensata per chi non può accedere nemmeno al piano del consumatore o alla liquidazione controllata.

Quali condizioni devono essere rispettate?

Per ottenere l’esdebitazione senza pagare nulla, devono essere soddisfatte tutte queste condizioni:

  1. Assoluta incapienza economica al momento della domanda
    Non devono esserci beni aggredibili da parte dei creditori. È il giudice, con il supporto dell’OCC, a verificare questa condizione.
  2. Impossibilità di proporre un piano o una liquidazione
    Il debitore non deve essere in grado di proporre né una rateizzazione, né una liquidazione parziale del debito.
  3. Buona fede del debitore
    Il soggetto non deve aver aggravato volontariamente la propria posizione, non deve aver contratto debiti con dolo, non deve aver fatto spese inutili o fraudolente.
  4. Verifica da parte dell’OCC (Organismo di Composizione della Crisi)
    L’OCC redige una relazione completa che attesti la sussistenza di tutti i requisiti.
  5. Omologazione da parte del giudice
    Se tutto è in regola, il giudice emette il decreto che cancella integralmente tutti i debiti non coperti.

È davvero possibile cancellare tutti i debiti senza pagare nulla?

Sì. Se il debitore è incapiente, non ha nulla da offrire e rispetta le condizioni di legge, può ottenere la cancellazione totale di tutti i debiti, inclusi quelli fiscali, bancari, da carte revolving, bollette, TARI, IMU, contributi INPS, multe stradali e finanziamenti.

Restano però esclusi dall’esdebitazione incapiente, come da tutte le altre forme di esdebitazione:

  • I debiti per alimenti (es. mantenimento figli o ex coniuge)
  • I debiti da responsabilità extracontrattuale per fatto illecito (es. risarcimento danni per incidenti)
  • Le sanzioni penali e amministrative di natura penale
  • I debiti derivanti da reati tributari, se vi è stata condanna definitiva

Cosa succede dopo il decreto?

Il debitore è libero dai debiti, ma ha un obbligo per i successivi 4 anni. Se entro quel periodo riceve:

  • Un’eredità
  • Una vincita
  • Una donazione
  • Un premio
  • Una somma superiore a quella necessaria al sostentamento

Deve comunicarlo ai creditori. In quel caso, sarà obbligato a restituire fino al 10% dei debiti originari. Se non lo fa, l’esdebitazione può essere revocata.

Ecco una tabella riassuntiva dell’esdebitazione incapiente:

CaratteristicaDettaglio
DestinatariPersone fisiche sovraindebitate senza beni o redditi
Debiti cancellabiliTutti, eccetto alimentari, da reato o risarcimenti extracontrattuali
Cosa si deve pagareNulla (salvo obblighi futuri in caso di sopravvenienze)
Durata della procedura2–6 mesi circa, se tutta la documentazione è completa
Verifiche obbligatorieRelazione OCC + omologazione giudice
Obblighi successiviComunicazione entro 4 anni di eventuali entrate straordinarie
Percentuale da restituire (se richiesto)Fino al 10% dei debiti originari, se riceve somme rilevanti entro 4 anni

In conclusione

L’esdebitazione incapiente è una misura di giustizia sociale. Permette a chi è completamente privo di mezzi, e non ha colpe gravi, di chiudere con il passato, uscire dai debiti senza pagare nulla, e ricominciare una vita libera. Non è un regalo: è una possibilità riservata solo a chi dimostra con precisione la propria situazione.

L’Avvocato Giuseppe Monardo, fiduciario di un OCC, è uno dei massimi esperti in Italia nell’attivazione dell’esdebitazione per soggetti incapienti. Ti aiuta a raccogliere la documentazione, redige la relazione economica completa, ti segue davanti al giudice e ti assiste nei 4 anni successivi, per evitare che tu perda il beneficio. Se sei in crisi, ma non hai nulla da offrire, questa è la tua occasione. E se non la cogli ora, potresti non averne un’altra.

Cos’è l’esdebitazione dell’incapiente?

L’esdebitazione incapiente è una forma speciale di cancellazione dei debiti rivolta a chi:

  • Non ha beni da vendere
  • Non ha un reddito utile per pagare
  • Non può proporre né un piano né una liquidazione

In questi casi, il giudice può comunque decidere di liberare il debitore dai suoi debiti, se dimostra di essere effettivamente incapiente e di avere agito con correttezza.

Riferimento normativo: art. 283 del D.Lgs. 14/2019

Chi può accedere a questa forma di esdebitazione?

Possono accedervi:

  • Consumatori (disoccupati, pensionati con reddito minimo, invalidi)
  • Lavoratori autonomi o piccoli imprenditori senza reddito attuale
  • Debitori che hanno terminato una liquidazione senza nulla da distribuire

È necessario però non avere nulla da offrire ai creditori e dimostrare la totale assenza di beni o reddito significativo.

Esempio pratico:
Carla ha 52 anni, è disoccupata, non ha casa, vive in affitto e ha 38.000 euro di debiti con banche e Agenzia Entrate. Non può offrire nulla ai creditori. Presenta domanda e ottiene l’esdebitazione incapiente → tutti i debiti vengono cancellati.

Quali sono i requisiti per ottenere l’esdebitazione dell’incapiente?

Quali sono i requisiti per ottenere l’esdebitazione dell’incapiente? È una domanda cruciale per chi si trova in una condizione estrema: senza reddito, senza beni, con debiti accumulati nel tempo e nessuna possibilità concreta di rientrare nei pagamenti. Dal 2021, con l’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), aggiornato nel 2025, la legge ha introdotto un rimedio straordinario per queste situazioni: l’esdebitazione dell’incapiente, una procedura che permette, in presenza di precisi requisiti, di ottenere la cancellazione totale dei debiti senza pagare nulla.

Si tratta di un istituto pensato per le persone fisiche veramente in difficoltà, che non hanno più nulla da vendere o da restituire e che, se non esonerate, resteranno indebitate a vita. Ma attenzione: non è una scorciatoia per tutti. Ci sono condizioni rigorose da rispettare.

✅ Primo requisito: Assoluta incapacità economica

Il richiedente deve essere privo di patrimonio e di redditi che consentano anche solo una minima soddisfazione dei creditori. In pratica:

  • Nessun immobile di proprietà
  • Nessun veicolo registrato
  • Nessun risparmio su conti correnti o carte
  • Nessun reddito significativo (è ammessa solo una pensione o uno stipendio al di sotto della soglia del minimo vitale)

Il giudice, con il supporto dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC), verifica che il debitore non possieda nulla di aggredibile né oggi né a breve termine.

✅ Secondo requisito: Buona fede

Il debitore deve dimostrare di non aver aggravato la propria situazione volontariamente. Questo significa:

  • Nessun comportamento fraudolento
  • Nessun occultamento di beni o trasferimenti simulati
  • Nessun prestito contratto con dolo, ossia sapendo di non poterlo restituire
  • Nessun uso scorretto del credito (es. carte revolving per consumo compulsivo)

La buona fede si valuta anche in base alla condotta prima della procedura: ad esempio, se il debitore ha cercato di risolvere la crisi in altro modo, ha provato a pagare almeno in parte, o si è rivolto a professionisti per sistemare la situazione.

✅ Terzo requisito: Impossibilità oggettiva di proporre un’altra procedura

L’esdebitazione dell’incapiente è una misura residuale. Viene concessa solo se il debitore non può accedere né al piano del consumatore, né al concordato minore, né alla liquidazione controllata. Quindi:

  • Nessun reddito stabile che permetta una rateizzazione
  • Nessun bene da liquidare (nemmeno parzialmente)
  • Nessuna capacità di proporre un piano con pagamento anche minimo

Il debitore deve essere “irrecuperabile” dal punto di vista economico, ma meritevole di una nuova partenza.

✅ Quarto requisito: Presentazione della domanda tramite OCC

La domanda deve essere presentata con l’assistenza di un Organismo di Composizione della Crisi, che redige:

  • Una relazione dettagliata sulla situazione economica e patrimoniale
  • Una valutazione sulla meritevolezza
  • Un parere tecnico sulla possibilità o meno di percorrere altre soluzioni

Solo dopo questa relazione, il giudice può valutare se esistono le condizioni per concedere l’esdebitazione gratuita.

⚠️ Obbligo post-esdebitazione: monitoraggio per 4 anni

Anche se il beneficio viene concesso, il debitore non è “libero” per sempre. La legge prevede che per i 4 anni successivi al decreto:

  • Qualsiasi entrata straordinaria (eredità, vincite, premi, donazioni, risarcimenti, nuovi lavori ben retribuiti)
  • deve essere comunicata al giudice e ai creditori tramite l’OCC

In tal caso, il debitore può essere obbligato a restituire fino al 10% dei debiti originari, compatibilmente con le nuove risorse disponibili.

Chi nasconde queste entrate o non comunica la variazione della propria condizione economica perde il beneficio dell’esdebitazione. Peggio ancora: può essere perseguito per dichiarazioni mendaci o frode alla procedura.

📋 Tabella riepilogativa dei requisiti per ottenere l’esdebitazione dell’incapiente:

RequisitoDescrizione dettagliata
Incapacità economica totaleNessun patrimonio, reddito sotto il minimo vitale, nessuna liquidità
Buona fede e comportamento correttoNessun dolo, nessuna frode, nessun occultamento o abuso del credito
Nessuna alternativa praticabileNon è possibile proporre un piano o una liquidazione del patrimonio
Attivazione tramite OCCRichiesta assistita da un Organismo di Composizione della Crisi
Obblighi post-decreto (4 anni)Comunicazione di sopravvenienze economiche, con obbligo di rimborso parziale

In conclusione

L’esdebitazione dell’incapiente è una possibilità concreta di riscatto per chi è davvero in fondo. È pensata per chi non ha più nulla da perdere, ma vuole almeno recuperare la dignità e chiudere con i debiti per sempre. Tuttavia, non è concessa a cuor leggero: serve serietà, trasparenza e rispetto delle regole.

Cosa succede se dopo l’esdebitazione ottengo un’eredità o una vincita?

La legge prevede una clausola di vigilanza di 4 anni. Se nei 4 anni successivi:

  • Ottieni un’eredità, una vincita o altri redditi straordinari
  • E questa somma consentirebbe di pagare almeno il 10% dei debiti cancellati
  • Devi comunicarlo entro 10 giorni al giudice o al gestore della crisi

Altrimenti, rischi la revoca dell’esdebitazione (art. 282 D.Lgs. 14/2019).

Esempio pratico:
Luca ottiene l’esdebitazione nel 2025. Nel 2027 riceve 20.000 euro da un risarcimento. Avverte subito l’OCC e versa una quota ai creditori. Mantiene il beneficio e non subisce revoche.

L’esdebitazione incapiente cancella ogni tipo di debito?

L’esdebitazione dell’incapiente cancella ogni tipo di debito? È una delle domande più frequenti – e più importanti – che si pongono le persone che si trovano in gravissima difficoltà economica, senza redditi, senza beni, e con una montagna di debiti che non sono in alcun modo sostenibili. La risposta è: quasi tutti i debiti possono essere cancellati, ma esistono eccezioni ben precise, previste dalla Legge 3/2012, riformata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019) e aggiornata nel 2025.

L’esdebitazione incapiente è una misura eccezionale che permette al giudice, su proposta dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC), di cancellare integralmente i debiti di chi non possiede nulla: né patrimonio, né redditi sufficienti, né possibilità di accedere ad altre procedure come il piano del consumatore o la liquidazione. Ma non tutti i debiti rientrano in questo meccanismo.

✅ Quali debiti vengono cancellati?

Tutti i debiti di natura ordinaria rientrano nell’esdebitazione incapiente. In particolare:

  • Debiti con banche e finanziarie (mutui, prestiti personali, carte revolving)
  • Debiti verso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (cartelle esattoriali, IRPEF, IVA, IMU, TARI)
  • Debiti con l’INPS o altri enti previdenziali (contributi non versati da lavoratori autonomi)
  • Debiti derivanti da utenze domestiche (luce, gas, acqua, telefono)
  • Debiti condominiali
  • Multa stradali e sanzioni amministrative ordinarie
  • Canoni di locazione scaduti
  • Fideiussioni e garanzie personali

Tutti questi vengono azzerati integralmente con il decreto di esdebitazione incapiente, senza che il debitore debba pagare nulla.

❌ Ma ci sono debiti che non vengono mai cancellati?

Sì. La legge individua alcune tipologie di debiti non esdebitabili, che restano in capo al debitore anche dopo l’esdebitazione dell’incapiente. Vediamoli nel dettaglio.

1. Debiti per alimenti

Obblighi di mantenimento verso:

  • Coniuge separato/divorziato
  • Figli minori o maggiorenni non economicamente autosufficienti
  • Altri familiari che hanno diritto agli alimenti per legge

👉 Questi non possono mai essere cancellati, perché sono considerati diritti indisponibili a tutela di soggetti deboli.

2. Debiti per risarcimento danni da illecito extracontrattuale

Ad esempio:

  • Danni derivanti da incidenti stradali con colpa grave
  • Danni morali o biologici
  • Danni causati da atti illeciti civili (diffamazione, lesioni)

👉 Se vi è una sentenza civile che riconosce il diritto al risarcimento, il debito non è esdebitabile.

3. Sanzioni penali e amministrative di natura penale

Sono escluse:

  • Multe del giudice penale
  • Pene pecuniarie
  • Ammende
  • Sanzioni derivanti da condanne definitive

👉 Anche se iscritte a ruolo presso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, queste non si cancellano con l’esdebitazione.

4. Debiti fiscali derivanti da reati tributari

Solo se vi è una sentenza definitiva di condanna per:

  • Dichiarazione fraudolenta
  • Omessa dichiarazione
  • Emissione di fatture false
  • Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte

👉 In questi casi, il debito tributario collegato non può essere oggetto di esdebitazione.

5. Sopravvenienze economiche non comunicate

Se il debitore, nei 4 anni successivi all’esdebitazione:

  • Riceve un’eredità
  • Vince denaro
  • Ottiene una donazione
  • Trova un lavoro ben retribuito
  • Riceve un risarcimento o un premio

… e non lo comunica al giudice e ai creditori, l’esdebitazione può essere revocata. In quel caso tutti i debiti, anche quelli inizialmente cancellati, tornano esigibili.

📋 Tabella riassuntiva

Tipo di debitoEsdebitabile con l’incapienza?Note
Prestiti, mutui, carte di credito✅ SìAnnullati integralmente
Cartelle esattoriali (IRPEF, IMU, TARI, bollo auto, ecc.)✅ SìInclusi, se non legati a reati tributari
Contributi INPS non versati✅ SìPer lavoratori autonomi e piccoli imprenditori
Utenze e bollette✅ SìLuce, gas, acqua, telefono
Multe stradali✅ SìSolo se non penali
Obblighi di mantenimento (alimenti)❌ NoSempre esclusi
Risarcimenti da danni extracontrattuali❌ NoSe definiti da sentenza civile
Sanzioni penali e amministrative di natura penale❌ NoAmmende, pene pecuniarie, multe giudiziarie
Debiti da reati fiscali con condanna definitiva❌ NoIVA, IRPEF ecc., solo se collegati a reato punito con sentenza definitiva
Sopravvenienze economiche non comunicate nei 4 anni successivi❌ RevocaObbligo di comunicazione, pena revoca dell’esdebitazione

In conclusione

L’esdebitazione dell’incapiente cancella quasi tutti i debiti, ma non tutti. Se sei veramente privo di mezzi, puoi ottenere la liberazione da banche, Fisco, INPS, multe, bollette, affitti arretrati e molto altro, senza versare nemmeno un euro. Ma ci sono debiti che restano comunque, e comportamenti che – se non rispettati – possono far saltare tutto.

Per questo è essenziale valutare con attenzione la tua situazione, prima di iniziare la procedura. Serve chiarezza, onestà e assistenza tecnica.

Come si presenta la domanda di esdebitazione incapiente?

Come si presenta la domanda di esdebitazione dell’incapiente? È la domanda decisiva per chi non ha più risorse economiche, beni da vendere, né alcuna possibilità di pagare i debiti accumulati. Se ti riconosci in questa situazione – nessuna proprietà, redditi minimi o nulli, e una montagna di cartelle, finanziamenti o bollette – la legge italiana ti offre una via d’uscita concreta: l’esdebitazione dell’incapiente. Ma per accedere a questo strumento straordinario, introdotto dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019) e reso pienamente operativo nel 2025, devi presentare la domanda nel modo corretto e rispettare una procedura ben definita.

L’esdebitazione incapiente permette, in presenza di requisiti precisi, la cancellazione totale dei debiti senza versare alcuna somma, nemmeno parziale. Ma non è automatica: va richiesta, documentata e validata da un giudice. Vediamo passo dopo passo come funziona la domanda e chi può presentarla.

📌 1. Verifica dei requisiti

Prima ancora di compilare la domanda, è necessario verificare di essere effettivamente “incapienti”, cioè:

  • Non avere beni mobili o immobili (nessun immobile intestato, veicoli, conti con saldo significativo, titoli o polizze)
  • Non percepire redditi sufficienti nemmeno a sostenere una rateizzazione (es. solo pensione sociale, reddito di cittadinanza, sussidi minimi)
  • Non poter accedere ad altre procedure (piano del consumatore, liquidazione del patrimonio, concordato minore)
  • Aver contratto i debiti in buona fede, senza dolo o comportamenti fraudolenti

Questa verifica è affidata all’OCC (Organismo di Composizione della Crisi), che valuta se ci sono davvero le condizioni per accedere alla procedura.

🧾 2. Raccolta della documentazione

Il secondo passo è raccogliere tutta la documentazione utile a descrivere con precisione la propria condizione economica e debitoria. Serve:

  • Elenco dei debiti con importi, date, creditori (banche, Agenzia delle Entrate, INPS, ecc.)
  • Ultimi redditi percepiti (buste paga, CUD, modello ISEE, pensioni, reddito di cittadinanza)
  • Estratti conto bancari degli ultimi 6-12 mesi
  • Visure catastali e PRA (per dimostrare che non si possiedono immobili o veicoli)
  • Stato di famiglia e documentazione di eventuali carichi familiari
  • Spese mensili (affitto, farmaci, bollette, alimentari) per dimostrare la non autosufficienza economica

La documentazione deve essere precisa, veritiera e completa, altrimenti il giudice può rigettare la domanda per mancanza di trasparenza.

🏛 3. Presentazione della domanda tramite l’OCC

La domanda non si presenta da soli, ma esclusivamente tramite un Organismo di Composizione della Crisi da sovraindebitamento, che può essere:

  • Un Ordine professionale (commercialisti, avvocati, notai)
  • Una Camera di Commercio
  • Un ente iscritto negli elenchi del Ministero della Giustizia

L’OCC nomina un Gestore della crisi (quasi sempre un avvocato o un commercialista specializzato), che:

  • Analizza la documentazione
  • Redige una Relazione dettagliata sulla situazione del debitore
  • Accerta l’incapienza e l’assenza di alternative procedurali
  • Verifica la meritevolezza e l’assenza di dolo
  • Predispone la domanda di esdebitazione incapiente da depositare in Tribunale

⚖️ 4. Deposito in Tribunale e decisione del giudice

La domanda viene depositata presso il Tribunale competente per il domicilio del debitore. Il giudice:

  • Legge la relazione dell’OCC
  • Verifica i requisiti di legge
  • Può fissare un’udienza o decidere sulla base dei documenti
  • Se tutto è corretto, emette un decreto di esdebitazione incapiente

Questo decreto cancella integralmente tutti i debiti ammessi alla procedura (con alcune eccezioni previste dalla legge).

⚠️ 5. Obblighi dopo l’esdebitazione

Anche se il debitore non ha pagato nulla, la legge impone un obbligo per i successivi 4 anni: comunicare eventuali sopravvenienze patrimoniali significative, come:

  • Eredità
  • Vincite
  • Donazioni
  • Risarcimenti
  • Premi o nuove fonti di reddito rilevanti

In caso di entrata straordinaria, il debitore può essere obbligato a restituire fino al 10% dei debiti cancellati. Se non lo comunica, perde l’esdebitazione e può subire conseguenze civili e penali.

📋 Tabella riassuntiva: come presentare la domanda di esdebitazione incapiente

FaseCosa comporta
1. Verifica dei requisitiNessun bene, nessun reddito utile, buona fede, assenza di alternative
2. DocumentazioneElenco debiti, redditi, estratti conto, visure, spese, stato di famiglia
3. OCCNomina del gestore, redazione della relazione, invio della domanda al Tribunale
4. TribunaleValutazione del giudice, possibile udienza, decreto di esdebitazione
5. Dopo il decretoObbligo di comunicazione sopravvenienze per 4 anni, possibile rimborso 10%

In conclusione

La domanda di esdebitazione incapiente è uno strumento potente, ma va gestito con precisione. Non basta dichiararsi nullatenenti: occorre dimostrarlo con documenti ufficiali, farsi assistere da un OCC e rispettare scrupolosamente la procedura. Solo così il giudice potrà concedere la cancellazione totale dei debiti.

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Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo rappresentano il punto di vista personale degli Autori, basato sulla loro esperienza professionale. Non devono essere intese come consulenza tecnica o legale. Per approfondimenti specifici o ulteriori dettagli, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si ricorda che l’articolo fa riferimento al quadro normativo vigente al momento della sua redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono subire modifiche nel tempo. Decliniamo ogni responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute in queste pagine.
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