L’ipoteca giudiziale è un atto giuridico estremamente rilevante che rappresenta una forma di garanzia reale a favore del creditore e viene iscritta su uno o più beni immobili del debitore a seguito di una sentenza di condanna al pagamento di una somma di denaro, un decreto ingiuntivo non opposto, oppure un provvedimento di condanna emesso da un giudice. Questo strumento ha lo scopo principale di tutelare il creditore e garantire l’adempimento del debito, impedendo al debitore di disporre liberamente dei propri beni immobili, rendendoli di fatto indisponibili per eventuali vendite, donazioni o atti di disposizione che possano pregiudicare il diritto del creditore. L’ipoteca giudiziale può essere iscritta anche per importi rilevanti e si estende a tutti i beni presenti e futuri del debitore, aumentando così il rischio di perdere il proprio patrimonio se il debito non viene regolarizzato tempestivamente.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’ipoteca giudiziale non è un vincolo permanente e può essere cancellata, a patto che vengano rispettati determinati requisiti e seguite precise procedure legali. In questo articolo analizzeremo dettagliatamente come è possibile ottenere la cancellazione di un’ipoteca giudiziale, esaminando le modalità previste dalla normativa vigente fino al 2025 e fornendo esempi pratici e concreti per chiarire ogni aspetto. Verranno trattate sia le procedure di tipo giudiziale che quelle stragiudiziali, nonché tutte le eventuali alternative a disposizione del debitore per risolvere la problematica in modo definitivo e proteggere il proprio patrimonio.
Ma andiamo ad approfondire con Studio Monardo, i legali specializzati in cancellazione debiti e ipoteche.
Cosa È Necessario Per Cancellare Un’Ipoteca Giudiziale Tutto Dettagliato
L’ipoteca giudiziale è una forma di garanzia che si iscrive su un immobile a seguito di una sentenza o di un decreto che riconosce un credito certo, liquido ed esigibile. È molto diversa dall’ipoteca volontaria o da quella legale perché nasce come conseguenza diretta di una decisione giudiziaria, spesso in contesti di contenzioso civile, separazioni, esecuzioni o recupero crediti. Per cancellarla non è sufficiente il semplice pagamento del debito: occorrono atti precisi e procedure formali.
1. Verifica dell’Avvenuto Pagamento del Debito
Il primo requisito è che il debito che ha generato l’ipoteca sia stato integralmente saldato. In caso contrario, la cancellazione non è consentita. Il pagamento deve essere documentabile, tracciabile e completo.
2. Ottenere il Consenso del Creditore
In assenza di un procedimento coattivo, è necessario ottenere dal creditore un atto formale di assenso alla cancellazione, chiamato anche dichiarazione di consenso. Questo documento:
- Deve essere redatto in forma scritta;
- Deve contenere i riferimenti dell’atto ipotecario e del titolo giudiziario;
- Deve essere firmato dal creditore o dal suo legale rappresentante con firma autenticata.
Se il creditore non presta il consenso, si dovrà procedere giudizialmente.
3. Redazione e Presentazione dell’Istanza di Cancellazione
Una volta in possesso dell’assenso del creditore, si può presentare l’istanza di cancellazione all’Agenzia delle Entrate – Conservatoria dei Registri Immobiliari del luogo in cui si trova l’immobile. La domanda va accompagnata da:
- Atto di consenso o provvedimento giudiziario che dispone la cancellazione;
- Documento di identità del richiedente;
- Copia della sentenza o del decreto che ha dato origine all’ipoteca;
- Prova del pagamento del debito (ricevute, bonifici, quietanze);
- Eventuali deleghe se il richiedente è rappresentato da un terzo.
4. Cancellazione d’Ufficio su Provvedimento del Giudice
In alcuni casi, la cancellazione può essere ottenuta direttamente tramite il tribunale. È il caso in cui:
- Il giudice dell’esecuzione dispone la cancellazione a seguito di pignoramento concluso;
- Una sentenza dichiara nullo, prescritto o inesistente il credito.
Il provvedimento deve essere definitivo e contenere espressamente l’ordine di cancellazione.
5. Costi e Tempi della Procedura
I costi sono generalmente contenuti e comprendono:
- Diritti di conservatoria (circa 35-60 euro);
- Marca da bollo (16 euro);
- Spese notarili o legali se si delega un professionista.
I tempi variano da 5 a 30 giorni lavorativi, a seconda del carico dell’ufficio di conservatoria e della completezza della documentazione.
Tabella Riepilogativa – Passaggi per la Cancellazione di un’Ipoteca Giudiziale
Fase | Requisito | Documentazione Necessaria |
---|---|---|
1. Estinzione del debito | Debito pagato integralmente | Ricevute, bonifici, quietanze |
2. Consenso del creditore | Atto formale di assenso | Scrittura autenticata dal creditore |
3. Istanza alla Conservatoria | Richiesta formale | Copia titolo, assenso, identità |
4. Cancellazione giudiziale | Provvedimento del giudice | Sentenza, ordinanza, decreto esecutivo |
Conclusione
La cancellazione di un’ipoteca giudiziale richiede non solo l’estinzione del debito, ma anche un iter documentale preciso. In mancanza del consenso del creditore, può essere necessario ricorrere nuovamente al giudice. Per evitare ritardi o respingimenti, è consigliabile farsi assistere da un legale o un notaio, in grado di garantire la correttezza formale e sostanziale dell’intera procedura.
Perché Viene Iscritta Un’Ipoteca Giudiziale?
L’ipoteca giudiziale viene iscritta nei registri immobiliari su richiesta del creditore che ha ottenuto una sentenza favorevole, un decreto ingiuntivo non opposto, o un altro provvedimento giudiziario idoneo a costituire un titolo esecutivo. L’obiettivo principale di questa misura è tutelare il proprio credito e garantirne il recupero attraverso una garanzia reale che grava sugli immobili del debitore.
Questo strumento consente al creditore di agire in via esecutiva sui beni ipotecati nel caso in cui il debitore non adempia volontariamente all’obbligazione derivante dal titolo esecutivo. L’ipoteca giudiziale può riguardare sia beni immobili già di proprietà del debitore al momento dell’iscrizione, sia quelli che verranno eventualmente acquisiti in futuro. Questa caratteristica rende l’ipoteca giudiziale uno strumento estremamente potente e pericoloso per chi si trova in difficoltà economica, poiché limita significativamente la possibilità di disporre del proprio patrimonio e compromette eventuali operazioni di vendita o di finanziamento. Inoltre, l’ipoteca giudiziale può essere iscritta per importi considerevoli, rendendo ancora più urgente la necessità di trovare soluzioni efficaci per rimuoverla.
La cancellazione dell’ipoteca giudiziale può avvenire solo quando il debito è stato completamente estinto, ovvero quando il debitore ha provveduto a saldare integralmente l’importo dovuto o quando vi sono altri motivi legittimi che giustificano l’annullamento del vincolo. Tra queste ragioni possono rientrare la prescrizione del diritto di ipoteca, un errore formale nella procedura di iscrizione, o la stipulazione di un accordo stragiudiziale con il creditore. Vediamo ora nel dettaglio quali strategie si possono adottare per ottenere la cancellazione dell’ipoteca giudiziale e quali sono i requisiti necessari per accedere a tali soluzioni.
Come Si Può Cancellare Un’Ipoteca Giudiziale?
Esistono diverse modalità per ottenere la cancellazione di un’ipoteca giudiziale:
- Pagamento Integrale del Debito
• L’ipoteca giudiziale viene cancellata quando il debitore salda interamente il debito riconosciuto dal titolo esecutivo, comprensivo di capitale, interessi e spese legali eventualmente maturate. Questo pagamento deve essere effettuato rispettando i termini previsti dalla legge o concordati con il creditore, e deve risultare chiaramente da documenti ufficiali o ricevute rilasciate dal creditore stesso.
• Dopo il pagamento, è necessario presentare al Conservatore dei Registri Immobiliari un’apposita istanza di cancellazione. Tale istanza deve essere corredata dalla quietanza rilasciata dal creditore, che deve essere redatta in forma autentica o comunque contenere tutti i requisiti richiesti per essere considerata valida dal punto di vista legale. La quietanza deve specificare chiaramente che il debito è stato integralmente estinto e che il creditore non ha più nulla a pretendere nei confronti del debitore in relazione all’obbligazione originaria.
• Il Conservatore verifica accuratamente tutta la documentazione presentata e, se tutto è regolare e conforme ai requisiti di legge, procede con l’annotazione della cancellazione nei registri. È importante sottolineare che la cancellazione dell’ipoteca giudiziale non è automatica, ma richiede un controllo scrupoloso da parte dell’ufficio competente per garantire la piena validità dell’atto e la sua corretta registrazione. - Accordo Stragiudiziale con il Creditore
• È possibile concordare con il creditore un saldo e stralcio o un pagamento parziale del debito, anche attraverso trattative personalizzate che tengano conto delle reali possibilità economiche del debitore. Questo tipo di accordo può essere raggiunto sia attraverso negoziazioni dirette tra debitore e creditore, sia con l’assistenza di un professionista esperto in diritto bancario e tributario che possa mediare tra le parti e facilitare un’intesa favorevole.
• Se il creditore accetta l’accordo, può rilasciare una dichiarazione di consenso alla cancellazione dell’ipoteca, che deve essere formalizzata per iscritto e preferibilmente autenticata da un notaio o da altro pubblico ufficiale abilitato. Tale dichiarazione deve indicare chiaramente i termini dell’accordo, specificando se l’ipoteca viene cancellata integralmente o parzialmente e quali sono le eventuali condizioni da rispettare per garantire la validità della cancellazione.
• Tale dichiarazione deve essere autenticata e presentata al Conservatore per l’annotazione della cancellazione. È fondamentale che tutta la documentazione sia redatta correttamente e completa di ogni elemento necessario per evitare che l’istanza venga respinta. Inoltre, l’eventuale accettazione da parte del creditore dovrebbe essere acquisita in forma scritta e debitamente sottoscritta, per evitare qualsiasi contestazione futura in merito alla validità dell’atto di cancellazione. - Opposizione Giudiziale
• Se l’ipoteca è stata iscritta erroneamente o vi sono vizi formali nel procedimento, è possibile presentare un’opposizione al giudice competente. Questa procedura può essere avviata qualora il debitore ritenga che l’ipoteca sia stata iscritta senza un valido titolo esecutivo, o se vi sono stati errori materiali o procedurali nell’iscrizione stessa. Ad esempio, l’ipoteca potrebbe risultare non valida se il titolo su cui si basa è stato successivamente annullato, revocato o dichiarato inefficace da un provvedimento giudiziario. L’opposizione può anche essere presentata se l’iscrizione è stata effettuata senza rispettare le formalità previste dalla legge, come la mancata notifica dell’atto o la presenza di errori nella descrizione del bene ipotecato.
• Il giudice, se ritiene fondate le ragioni del ricorso, può disporre la cancellazione dell’ipoteca. È importante che il ricorso sia adeguatamente motivato e supportato da prove documentali che dimostrino l’invalidità dell’ipoteca. Il giudice esaminerà attentamente tutti gli elementi presentati e, qualora ritenga che vi siano motivi validi per l’accoglimento dell’opposizione, emetterà un provvedimento che dispone la cancellazione dell’ipoteca. Questo processo può richiedere tempo, ma rappresenta uno strumento fondamentale per chiunque desideri ottenere la cancellazione dell’ipoteca per motivi di illegittimità o irregolarità procedurale. - Procedura di Sovraindebitamento
• Se il debitore si trova in una situazione di grave difficoltà economica, può accedere alla procedura prevista dalla Legge Salva Debiti, che consente a chi non è in grado di far fronte ai propri debiti di proporre un piano di ristrutturazione sostenibile o di ottenere la liquidazione controllata dei beni. Questa procedura è accessibile anche a soggetti non fallibili come consumatori, piccoli imprenditori e professionisti, garantendo loro una protezione efficace contro le azioni esecutive avviate dai creditori.
• Una volta approvato il piano del consumatore o la liquidazione controllata, l’ipoteca può essere cancellata se prevista nell’accordo. Il piano del consumatore, in particolare, prevede la possibilità di soddisfare i creditori attraverso un pagamento dilazionato o ridotto, mentre la liquidazione controllata comporta la vendita dei beni per soddisfare i debiti e ottenere un’esdebitazione successiva. L’intervento del giudice e dell’OCC (Organismo di Composizione della Crisi) è fondamentale per valutare l’effettiva possibilità di risolvere il sovraindebitamento e garantire un trattamento equo per tutte le parti coinvolte. Inoltre, durante la procedura, tutte le azioni esecutive vengono sospese, offrendo al debitore un’importante tutela temporanea per la riorganizzazione delle proprie finanze. - Prescrizione del Diritto di Ipoteca
• L’ipoteca giudiziale ha una durata di 20 anni dalla sua iscrizione, al termine dei quali si estingue se il creditore non ne ha rinnovato l’efficacia attraverso un’apposita istanza di rinnovo. Questo limite temporale è stabilito dalla legge per evitare che un’ipoteca possa gravare indefinitamente sui beni del debitore, impedendogli di disporne liberamente anche a distanza di molti anni. Tuttavia, il creditore ha la facoltà di richiedere il rinnovo dell’ipoteca prima della scadenza dei 20 anni, ma se ciò non avviene, l’ipoteca perde automaticamente la sua efficacia.
• Dopo la scadenza del termine ventennale, è possibile richiedere la cancellazione dell’ipoteca presentando l’apposita documentazione al Conservatore dei Registri Immobiliari. Questa documentazione deve contenere la prova del decorso del termine di 20 anni senza che sia stato effettuato alcun rinnovo. Inoltre, è consigliabile allegare un’istanza motivata che esponga chiaramente i motivi della richiesta di cancellazione e la normativa di riferimento. Il Conservatore, una volta verificata la validità della richiesta e la correttezza della documentazione, procede con la cancellazione dell’ipoteca annotandola nei registri pubblici. È importante agire tempestivamente per evitare che eventuali errori procedurali possano ostacolare la cancellazione definitiva.
Quali sono i documenti necessari per la cancellazione di un’ipoteca giudiziale?
Per procedere con la cancellazione di un’ipoteca giudiziale, è indispensabile predisporre e presentare una serie di documenti precisi e completi. La documentazione varia leggermente a seconda che si tratti di una cancellazione volontaria con consenso del creditore o di una cancellazione disposta dal giudice. In entrambi i casi, è fondamentale seguire le indicazioni della Conservatoria dei Registri Immobiliari competente per territorio.
Documenti Fondamentali da Preparare
- Titolo che ha originato l’ipoteca
- Sentenza, decreto ingiuntivo, ordinanza o atto giudiziario che ha costituito il diritto di ipoteca.
- Deve essere in copia autentica e munita di attestazione di esecutività.
- Prova dell’estinzione del debito
- Ricevute di pagamento, bonifici bancari, quietanze, accordo di saldo e stralcio sottoscritto.
- Deve risultare il pagamento integrale della somma dovuta, comprese eventuali spese legali e interessi.
- Atto di assenso alla cancellazione (se previsto)
- Documento con cui il creditore riconosce il pagamento e acconsente alla cancellazione dell’ipoteca.
- Deve essere sottoscritto con firma autenticata da notaio o avvocato con poteri certificatori.
- Domanda di cancellazione
- Istanza formale, in carta libera o su modulo predisposto, indirizzata alla Conservatoria dei Registri Immobiliari.
- Deve contenere i dati del soggetto richiedente, i dati catastali dell’immobile, la descrizione dell’ipoteca da cancellare, il riferimento del titolo che ha generato l’ipoteca e il documento di identità del richiedente.
- Copia del documento di identità del richiedente
- Se agisce per conto proprio o come delegato.
- Eventuale procura o delega
- Se la domanda viene presentata da un rappresentante, un avvocato o un tecnico incaricato.
- Eventuale provvedimento di cancellazione del giudice (se necessario)
- In caso di cancellazione coattiva, è obbligatorio presentare la sentenza, ordinanza o decreto del giudice che dispone espressamente la cancellazione dell’ipoteca.
- Il provvedimento deve essere definitivo, ovvero non più soggetto a impugnazione.
- Ricevute di pagamento dei diritti e bolli
- Marca da bollo da €16, se prevista.
- Ricevuta di versamento dei diritti di Conservatoria (importi variabili tra €35 e €60, a seconda del caso).
Tabella Riepilogativa dei Documenti Richiesti
Documento | Obbligatorio | Note |
---|---|---|
Titolo giudiziario esecutivo | ✅ | Sentenza o decreto ingiuntivo |
Prova di pagamento | ✅ | Ricevute, bonifici, quietanze |
Atto di assenso del creditore | ✅ se volontaria | Firma autenticata da notaio o avvocato |
Istanza di cancellazione | ✅ | Con dati immobile e identità richiedente |
Documento di identità | ✅ | Del soggetto che presenta la richiesta |
Procura o delega | Se serve | Solo se agisce un terzo per conto del richiedente |
Provvedimento di cancellazione del giudice | ✅ se coattiva | Se la cancellazione è disposta in sentenza |
Ricevuta diritti di conservatoria | ✅ | Diritti da versare all’Agenzia |
Conclusione
La cancellazione di un’ipoteca giudiziale richiede un fascicolo documentale accurato, coerente e conforme alle disposizioni formali. Ogni elemento deve corrispondere perfettamente al titolo originario iscritto in conservatoria. Per evitare errori o respingimenti, è altamente consigliabile farsi assistere da un notaio, un avvocato o un tecnico esperto in materia immobiliare o esecuzioni civili.
Come Funziona L’Estinzione di un’ipoteca giudiziale
L’estinzione di un’ipoteca giudiziale è il procedimento attraverso cui un vincolo iscritto su un immobile, a seguito di una sentenza o di un provvedimento giudiziario, viene rimosso quando il debito sottostante è stato saldato o il diritto del creditore è venuto meno. L’ipoteca giudiziale è uno strumento con cui il creditore garantisce il proprio credito in esecuzione di un titolo giudiziale (come un decreto ingiuntivo, una sentenza o un lodo arbitrale), ma non è definitiva: può essere cancellata secondo regole precise stabilite dalla legge.
1. Cos’è un’ipoteca giudiziale
L’ipoteca giudiziale è una forma di garanzia reale che il creditore ottiene in forza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, iscrivendola su beni immobili del debitore. Serve a garantire l’adempimento di un credito accertato giudizialmente, rafforzando la posizione del creditore in caso di inadempimento.
Si distingue dalle ipoteche volontarie (derivanti da accordo tra le parti) e da quelle legali (previste direttamente dalla legge).
Viene iscritta presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari, su iniziativa del creditore, a seguito del passaggio in giudicato di un provvedimento esecutivo. Una volta iscritta, segue l’immobile per 20 anni, salvo cancellazione anticipata.
2. Quando si può estinguere un’ipoteca giudiziale
L’ipoteca giudiziale può essere estinta (cioè cancellata) in diversi casi, che dipendono dallo status del debito garantito. Le principali situazioni che danno diritto alla cancellazione dell’ipoteca sono:
- Pagamento integrale del debito sottostante: una volta saldato il credito, il debitore ha diritto alla cancellazione dell’ipoteca.
- Decadenza del diritto per prescrizione: se il credito è prescritto e il creditore non ha rinnovato l’ipoteca entro 20 anni, essa perde efficacia.
- Accordo tra le parti: se creditore e debitore raggiungono un accordo per l’estinzione parziale o totale del debito, l’ipoteca può essere cancellata consensualmente.
- Sentenza di accertamento dell’illegittimità dell’iscrizione: se l’ipoteca è stata iscritta senza i presupposti legali, può essere annullata dal giudice.
3. Procedura per l’estinzione dell’ipoteca giudiziale
La cancellazione dell’ipoteca giudiziale non è automatica: richiede un’iniziativa attiva, generalmente del debitore o di un terzo interessato (es. un acquirente dell’immobile).
Passaggi operativi principali:
- Reperimento del titolo esecutivo che ha dato origine all’ipoteca
- Generalmente una sentenza, un decreto ingiuntivo reso esecutivo o un altro provvedimento giudiziale.
- Pagamento del debito e ottenimento della quietanza liberatoria
- Il debitore salda quanto dovuto e riceve dal creditore una dichiarazione scritta che attesta l’avvenuto pagamento (quietanza).
- È consigliabile che la quietanza sia redatta in forma autenticata o notarile.
- Richiesta della cancellazione dell’ipoteca presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari
- L’istanza può essere presentata:
- Volontariamente dal creditore (mediante atto notarile o dichiarazione autenticata).
- Dal debitore, allegando la quietanza e la copia del titolo esecutivo con prova del pagamento.
- In mancanza di collaborazione da parte del creditore, il debitore può agire in giudizio per ottenere una sentenza di cancellazione coattiva.
- L’istanza può essere presentata:
- Registrazione della cancellazione
- L’ufficio del Registro trascrive l’estinzione dell’ipoteca e ne rimuove gli effetti giuridici.
- Da quel momento, l’immobile torna pienamente libero da vincoli.
4. Cancellazione coattiva dell’ipoteca giudiziale
Se il creditore si rifiuta di sottoscrivere la dichiarazione di estinzione o non collabora, il debitore può rivolgersi al giudice per chiedere la cancellazione coattiva.
- È necessario provare il pagamento del debito o l’estinzione del credito.
- Il giudice, valutati gli atti, può emettere una sentenza che sostituisce la volontà del creditore e ordina la cancellazione.
- La sentenza viene trascritta in Conservatoria e ha lo stesso valore dell’atto notarile del creditore.
5. Quanto costa l’estinzione di un’ipoteca giudiziale
I costi variano in base alla modalità di cancellazione.
- Se il creditore sottoscrive volontariamente la liberatoria, il costo è limitato alle spese notarili e agli oneri di trascrizione (tra €200 e €600, in media).
- In caso di cancellazione coattiva, occorre aggiungere i costi legali e giudiziali del procedimento (onorario dell’avvocato, contributo unificato, eventuali perizie).
- In entrambi i casi, l’interessato può affidarsi a un notaio o a un legale per seguire la procedura.
6. Tabella riepilogativa: estinzione ipoteca giudiziale
Causa dell’estinzione | Modalità di cancellazione | Chi può agire | Tempistiche |
---|---|---|---|
Pagamento integrale del debito | Con quietanza e istanza in Conservatoria | Debitore o creditore | 15–30 giorni |
Prescrizione (20 anni) | Cancellazione d’ufficio su richiesta | Proprietario dell’immobile | Variabile |
Accordo tra le parti | Atto notarile con dichiarazione del creditore | Entrambi | Immediata dopo atto |
Rifiuto del creditore alla cancellazione | Ricorso al giudice e sentenza coattiva | Debitore | 2–6 mesi (stima) |
Errore o illegittimità originaria | Impugnazione e sentenza di nullità | Debitore o terzo interessato | Variabile |
7. Effetti della cancellazione dell’ipoteca
Una volta cancellata, l’ipoteca giudiziale perde ogni effetto giuridico. L’immobile:
- Può essere venduto liberamente.
- Può essere oggetto di nuovi finanziamenti.
- Risulta “pulito” nella visura catastale e nei pubblici registri immobiliari.
In caso di cancellazione coattiva, la sentenza vale come piena liberazione da ogni vincolo e consente al proprietario di agire anche per eventuali danni subiti per il ritardo nella cancellazione (es. vendite saltate, mutui non concessi).
Conclusione
L’estinzione di un’ipoteca giudiziale è un diritto del debitore che ha saldato il proprio debito o che può dimostrare l’inesistenza del credito. La procedura, pur essendo tecnica, è ben regolata e consente — sia in via volontaria che coattiva — di liberare il proprio immobile da un vincolo pregiudizievole.
Agire con tempestività, raccogliere la documentazione adeguata e, se necessario, ricorrere al giudice sono passaggi essenziali per ottenere la cancellazione e ripristinare la piena disponibilità del bene immobiliare.
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