Come Togliere Un’Ipoteca Dell’Agenzia Delle Entrate?

Ritrovarsi a dover affrontare un’ipoteca dell’Agenzia delle Entrate è una situazione che può generare molta preoccupazione e angoscia. Spesso, quando ci si trova davanti a una comunicazione ufficiale così complessa e preoccupante, ci si sente sopraffatti, come se il mondo stesse crollando addosso. Non sei solo. Tantissime persone si trovano ogni giorno ad affrontare questa realtà, e per quanto possa sembrare complicato e insormontabile, ci sono soluzioni possibili.

La paura di non capire cosa stia accadendo, di non sapere cosa fare o, peggio, di peggiorare la propria situazione con decisioni sbagliate, è un sentimento comune. È normale sentirsi disorientati e spaventati. Ma è importante sapere che non esistono situazioni senza via d’uscita. Con il giusto aiuto, ogni problema può essere affrontato e risolto.

Esistono percorsi chiari e concreti per recuperare la serenità e liberarsi da un peso così grande. Affrontare un’ipoteca iscritta dall’Agenzia delle Entrate può sembrare un’impresa impossibile, ma è un ostacolo che può essere superato con il giusto approccio e con il supporto adeguato. Non importa quanto sia complicata la tua situazione attuale, ci sono sempre strumenti legali e professionali che possono aiutarti a uscirne.

Questo articolo è qui per aiutarti a capire come affrontare questo problema nel modo migliore. Il nostro obiettivo è quello di fornirti tutte le informazioni necessarie in modo chiaro, semplice e rassicurante, affinché tu possa prendere decisioni consapevoli e trovare una soluzione adeguata alla tua situazione.

Non devi affrontare tutto questo da solo. Esistono esperti qualificati pronti a darti il supporto necessario, spiegarti ogni passaggio e guidarti con empatia e competenza verso la risoluzione del problema. Il loro intervento non è solo tecnico, ma anche umano: ascoltare le tue preoccupazioni, comprendere le tue difficoltà e offrirti soluzioni pratiche e rassicuranti è ciò che rende il loro supporto davvero unico. Rivolgerti a professionisti esperti significa avere al tuo fianco qualcuno che lavora per proteggere i tuoi interessi e aiutarti a ritrovare la serenità che meriti.

Ma andiamo ad approfondire con Studio Monardo, i legali specializzati nel difenderti dalle ipoteche.

Come Togliere Un’Ipoteca Dell’Agenzia Delle Entrate Riscossione Tutto Dettagliato

L’ipoteca iscritta dall’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER) è una misura cautelare utilizzata per tutelare il recupero di debiti fiscali. Quando viene iscritta su un immobile, può compromettere la possibilità di venderlo, affittarlo o utilizzarlo come garanzia. Tuttavia, è possibile chiederne la cancellazione a determinate condizioni, attraverso procedure ben definite e legalmente regolamentate.

Cos’è l’Ipoteca dell’Agenzia delle Entrate Riscossione

  • Si tratta di un’ipoteca legale che AdER può iscrivere su beni immobili del contribuente in presenza di debiti fiscali superiori a 20.000 euro.
  • Non è necessaria l’autorizzazione del giudice, ma l’ente deve prima notificare una cartella esattoriale, un’intimazione di pagamento e rispettare i termini.
  • L’ipoteca non comporta immediata espropriazione, ma è un segnale di rischio elevato.

Quando si Può Chiedere la Cancellazione dell’Ipoteca

  1. Estinzione del debito
    • Il modo più diretto è pagare integralmente il debito, comprensivo di interessi e sanzioni.
    • Dopo il pagamento, AdER ha l’obbligo di cancellare l’ipoteca entro 30 giorni, su istanza del contribuente o d’ufficio.
  2. Rateizzazione in corso
    • In presenza di un piano di rateizzazione regolarmente in corso e rispettato, è possibile chiedere la sospensione dell’esecuzione e la cancellazione dell’ipoteca, soprattutto se ostacola la vendita dell’immobile.
  3. Prescrizione del debito
    • Se il debito è prescritto (in genere dopo 10 anni dalla notifica della cartella, salvo atti interruttivi), si può chiedere l’annullamento del debito e l’eliminazione dell’ipoteca per illegittimità.
  4. Ipoteca illegittima o viziata
    • Se l’ipoteca è stata iscritta senza i presupposti di legge (ad esempio, senza previa notifica della cartella o con importo inferiore ai 20.000 euro), si può contestare l’iscrizione e chiedere la cancellazione per nullità.
  5. Vendita dell’immobile ipotecato
    • È possibile chiedere la cancellazione contestuale alla vendita, dimostrando che il ricavato sarà usato per estinguere il debito. Serve autorizzazione dell’AdER.
  6. Sospensione giudiziale o amministrativa
    • In caso di ricorso pendente o sospensione amministrativa, si può chiedere la cancellazione temporanea dell’ipoteca in attesa della decisione.

Come Chiedere la Cancellazione dell’Ipoteca: Procedura Passo per Passo

  1. Raccolta documenti
    • Visura ipotecaria, cartella esattoriale, eventuale rateizzazione o ricevute di pagamento.
  2. Domanda all’Agenzia delle Entrate Riscossione
    • Si presenta una richiesta formale di cancellazione presso l’ufficio competente, allegando la documentazione.
  3. Attesa risposta o decorrenza dei termini
    • L’AdER deve rispondere entro 30 giorni. In caso di silenzio, si può sollecitare o agire legalmente.
  4. Ricorso al giudice in caso di rifiuto o inerzia
    • Se la richiesta viene rigettata o ignorata senza motivazione, si può fare ricorso al giudice tributario o civile, in base al tipo di vizio.

Tabella Riepilogativa delle Cause e dei Mezzi per Togliere l’Ipoteca

Motivo della CancellazioneCondizione NecessariaStrumento da Utilizzare
Estinzione del debitoPagamento integraleDomanda all’AdER
Rateizzazione in corsoRegolarità nei pagamentiRichiesta motivata
PrescrizioneNessun atto interruttivo validoRicorso per nullità
Vizio di notificaCartella mai ricevuta o incompletaOpposizione giudiziaria
Vendita immobileAtto notarile e accordo con AdERRichiesta contestuale
Ricorso pendenteSospensione dell’efficaciaIstanza cautelare

Conclusione

L’ipoteca iscritta dall’Agenzia delle Entrate Riscossione può essere rimossa, ma è necessario agire tempestivamente e con i documenti giusti. Le soluzioni variano dal pagamento del debito alla contestazione legale dell’iscrizione. Se si intende vendere un immobile o evitare future esecuzioni, è fondamentale chiedere la cancellazione il prima possibile. Un avvocato specializzato in diritto tributario può aiutare a individuare la strategia migliore per ottenere la cancellazione e ripristinare la piena disponibilità del bene.

Cosa fare quando si riceve un avviso di ipoteca dell’Agenzia delle Entrate?

Ricevere un avviso di ipoteca dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione è un segnale da non sottovalutare. Significa che l’ente sta per iscrivere un’ipoteca su un immobile di tua proprietà a garanzia di un debito fiscale non pagato. Non si tratta ancora dell’ipoteca vera e propria, ma di una comunicazione preventiva che ti informa dell’intenzione di procedere. Questo passaggio ti offre un’opportunità concreta per intervenire prima che la situazione si aggravi.

La prima cosa da fare è verificare attentamente l’origine del debito. Nell’avviso devono essere indicati gli estremi delle cartelle esattoriali non saldate, l’importo complessivo aggiornato, i riferimenti fiscali e la base giuridica su cui l’ente fonda la propria richiesta. Se qualcosa non ti è chiaro o se ritieni che il debito non sia dovuto, hai diritto di richiedere un estratto di ruolo aggiornato o accedere direttamente al tuo fascicolo fiscale tramite i canali ufficiali.

Un elemento da controllare con precisione è l’importo: l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può iscrivere ipoteca solo se il debito complessivo supera i 20.000 euro, e solo se ha già inviato un’intimazione di pagamento senza ricevere risposta entro 30 giorni. Se uno di questi requisiti manca, puoi contestare l’atto e chiederne l’annullamento.

Se il debito è corretto ma non hai la possibilità di saldarlo in un’unica soluzione, puoi presentare immediatamente una richiesta di rateizzazione. L’istanza di pagamento a rate, se accolta, sospende temporaneamente le misure cautelari e blocca l’iscrizione dell’ipoteca. È una misura utile per prendere tempo e dimostrare la tua volontà di pagare, anche se con difficoltà.

In alternativa, se ritieni che il debito sia prescritto, già pagato o comunque non dovuto, puoi presentare un ricorso al giudice tributario, chiedendo la sospensione dell’ipoteca e l’annullamento della pretesa. Questo è possibile soprattutto nei casi in cui l’Agenzia abbia agito senza rispettare i termini di legge, oppure se la cartella di pagamento non ti è mai stata notificata correttamente.

È importante sapere che, anche se ricevi l’avviso, non è detto che l’ipoteca venga iscritta immediatamente. Dopo la comunicazione, l’Agenzia deve attendere un ulteriore termine prima di procedere, durante il quale tu puoi agire, pagare, rateizzare o contestare.

Se non fai nulla, l’ipoteca sarà iscritta e l’immobile risulterà gravato dal vincolo nei registri immobiliari. Questo significa che non potrai venderlo o donarlo liberamente, e che in caso di mancato accordo potresti andare incontro a un’esecuzione forzata, cioè alla vendita all’asta dell’immobile.

In presenza di difficoltà economiche importanti, puoi anche valutare l’accesso alla procedura di sovraindebitamento, che consente di bloccare tutte le azioni esecutive e proporre un piano di rientro del debito più sostenibile. Se il tribunale approva il piano, l’ipoteca può essere sospesa o rimossa, a seconda dei casi.

In sintesi, ricevere un avviso di ipoteca non equivale a perdere immediatamente la casa, ma è il preludio di un’azione che può diventare molto grave. Per questo è fondamentale non restare immobili: agisci subito, valuta ogni possibilità e, se necessario, rivolgiti a un professionista per contestare l’atto o trovare una soluzione alternativa prima che sia troppo tardi.

Come comportarsi se si scopre un’ipoteca già iscritta sull’immobile?

Può accadere di scoprire l’esistenza di un’ipoteca iscritta sull’immobile solo al momento di un controllo presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari o in altre occasioni particolari, come la richiesta di un mutuo, la vendita della casa o persino un tentativo di accedere a determinate agevolazioni fiscali. In questi casi, è fondamentale non farsi prendere dal panico e procedere con razionalità. Anche se la scoperta può sembrare improvvisa e destabilizzante, è importante ricordare che esistono strumenti legali e strategie efficaci per affrontare la situazione e ripristinare la tua serenità.

Innanzitutto, è cruciale comprendere l’origine del debito che ha portato all’iscrizione ipotecaria. Spesso, l’iscrizione dell’ipoteca è il risultato di debiti fiscali accumulati nel tempo, e l’Agenzia delle Entrate procede con l’iscrizione quando il debito supera i 20.000 euro, come stabilito dalle norme aggiornate al 2025. Tuttavia, è importante sapere che anche per debiti di importo inferiore possono essere intraprese azioni simili, specialmente se ci sono questioni procedurali irrisolte o se il contribuente non ha presentato ricorso nei termini previsti dalla legge.

Possono inoltre verificarsi situazioni in cui l’importo del debito viene calcolato erroneamente, oppure in cui l’ipoteca viene iscritta senza il rispetto delle procedure previste. In questi casi, è possibile richiedere una revisione o presentare un’istanza di autotutela per far valere i propri diritti.

Non bisogna mai sentirsi in colpa o falliti per trovarsi in questa situazione. Gli errori possono capitare, i momenti di difficoltà possono colpire chiunque. L’importante è sapere che è possibile intervenire e risolvere il problema con l’aiuto giusto. Ogni difficoltà può essere affrontata e superata con la giusta guida e un piano d’azione ben definito.

Per verificare esattamente cosa sia accaduto e come intervenire, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista. L’Avvocato Monardo e il suo team di esperti possono fornirti un’analisi dettagliata della tua situazione, spiegandoti con chiarezza quali sono i passi più appropriati da compiere, valutando ogni aspetto con competenza e sensibilità. La loro assistenza va ben oltre la semplice consulenza legale: significa anche supportarti emotivamente, aiutandoti a ritrovare la fiducia e la sicurezza necessarie per affrontare questo problema con determinazione. Essere seguiti da professionisti esperti e attenti significa avere al tuo fianco qualcuno che comprende veramente il tuo stato d’animo e lavora per garantire la tua serenità e tranquillità lungo tutto il percorso.

Quali sono i primi passi per richiedere la cancellazione di un’ipoteca?

Richiedere la cancellazione di un’ipoteca è un passaggio fondamentale per liberare un immobile da un vincolo che ne limita la disponibilità. Che si tratti di un’ipoteca iscritta a garanzia di un mutuo, di un debito verso un privato o di una cartella esattoriale, è possibile ottenere la rimozione del vincolo purché ci siano i presupposti giusti. I primi passi sono determinanti: occorre seguire una procedura chiara e rispettare le formalità richieste per evitare errori che potrebbero allungare inutilmente i tempi.

Il primo passo consiste nel verificare l’effettiva presenza dell’ipoteca attraverso una visura ipotecaria. Questo documento, ottenibile presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari (oggi denominata Ufficio del Territorio), permette di accertare con precisione chi ha iscritto l’ipoteca, per quale importo, in quale data e in base a quale titolo. Solo partendo da questa informazione ufficiale si può valutare il tipo di procedura da seguire.

Successivamente, è fondamentale accertarsi che il debito per cui è stata iscritta l’ipoteca sia stato effettivamente estinto, o che comunque sussistano le condizioni per la cancellazione (prescrizione, accordo transattivo, saldo e stralcio, esito positivo di una procedura di sovraindebitamento, oppure nullità del titolo). Se il debito è stato pagato integralmente, occorre recuperare la quietanza liberatoria o l’attestazione di estinzione del credito da parte del creditore. Questo documento rappresenta la base per procedere alla cancellazione e, senza di esso, la pratica non può avanzare.

Nel caso di mutui ipotecari, se il finanziamento è stato estinto regolarmente e completamente, si può fare affidamento sulle disposizioni della Legge Bersani (D.L. 7/2007), che prevede la cancellazione automatica dell’ipoteca senza necessità di un atto notarile e senza costi a carico del debitore. In questo caso, la banca comunica direttamente alla Conservatoria l’estinzione del mutuo entro 30 giorni dal pagamento dell’ultima rata. Tuttavia, è buona prassi verificare che la comunicazione sia stata effettivamente trasmessa e che la cancellazione sia avvenuta.

Se invece si tratta di un’ipoteca iscritta da un creditore privato o da un ente di riscossione, la procedura non è automatica. In tal caso, il creditore dovrà firmare un atto di consenso alla cancellazione. Il documento, redatto di solito con l’assistenza di un notaio, viene poi depositato presso la Conservatoria per formalizzare la rimozione dell’ipoteca. È possibile anche procedere per via giudiziale se il creditore rifiuta ingiustamente di firmare il consenso, oppure se il debitore intende contestare la validità stessa dell’ipoteca.

Un altro scenario frequente è quello del saldo e stralcio, in cui il creditore accetta di chiudere la posizione ricevendo una somma inferiore al debito complessivo. Anche in questo caso, la cancellazione dell’ipoteca richiede una dichiarazione formale di rinuncia al vincolo da parte del creditore. È importante che tale clausola sia espressamente prevista nell’accordo scritto.

Per le ipoteche iscritte a garanzia di debiti fiscali, come cartelle esattoriali, è necessario interagire direttamente con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, chiedendo la cancellazione dopo il pagamento o in seguito all’approvazione di una rateizzazione. In alcuni casi, la cancellazione può essere ottenuta automaticamente se il piano di pagamento è regolare e in corso, ma spesso è necessario presentare una richiesta scritta e allegare la documentazione che dimostri l’estinzione o la decadenza del debito.

Nel caso in cui l’ipoteca sia stata iscritta per errore, oppure se il credito è prescritto, è possibile ricorrere al giudice per chiedere la cancellazione forzata. In questo scenario, serve avviare un procedimento legale con l’assistenza di un avvocato, producendo tutte le prove che dimostrano la non esigibilità del credito o l’irregolarità formale dell’iscrizione.

Dopo aver ottenuto il documento necessario — consenso del creditore, provvedimento del giudice o comunicazione dell’estinzione — l’ultimo passo è depositare la richiesta presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari, che provvede alla cancellazione formale. La pratica può essere gestita dal notaio, da un avvocato abilitato oppure direttamente dal debitore nei casi più semplici.

In conclusione, i primi passi per richiedere la cancellazione di un’ipoteca sono: accertare con una visura la presenza dell’iscrizione, verificare le condizioni per procedere (pagamento, prescrizione, accordo), ottenere un documento formale che attesti la cessazione del debito, e infine presentare la domanda alla Conservatoria. Ogni fase richiede attenzione, precisione e — nei casi più complessi — l’assistenza di un professionista. Solo così è possibile liberare un immobile dal vincolo ipotecario e recuperare piena libertà di disporne.

Come si può contestare un’ipoteca illegittima?

L’ipoteca illegittima iscritta dall’Agenzia delle Entrate Riscossione o da altri creditori può essere oggetto di contestazione formale, soprattutto se manca uno dei presupposti richiesti dalla legge. Contestare tempestivamente un’iscrizione irregolare è fondamentale per evitare danni patrimoniali e limitazioni nella gestione dei propri beni.

Quando un’Ipoteca è Illegittima

  1. Assenza di notifica della cartella o dell’intimazione di pagamento
    • Se non è stata regolarmente notificata la cartella esattoriale o l’intimazione di pagamento prima dell’iscrizione, l’ipoteca è nulla.
  2. Importo del debito inferiore a 20.000 euro
    • L’AdER può iscrivere ipoteca solo per debiti superiori a 20.000 euro. Se l’importo è inferiore, l’iscrizione è illegittima.
  3. Debito prescritto
    • Se il credito è prescritto e non è stato interrotto da atti validi, l’ipoteca è basata su un diritto inesistente.
  4. Notifica errata o incompleta
    • Errori di forma nella notifica (mancata indicazione dell’importo, dell’autorità competente o del termine per ricorrere) possono invalidare l’atto.
  5. Mancanza di titolo esecutivo
    • Senza un atto esecutivo valido (cartella, ingiunzione, sentenza definitiva), non si può iscrivere ipoteca.

Come Contestare l’Ipoteca Illegittima: Procedura Passo per Passo

  1. Verifica documentale
    • Richiedere visura ipotecaria e copia degli atti a fondamento dell’iscrizione.
    • Verificare l’importo, le notifiche, la data di iscrizione e la base giuridica.
  2. Invio di istanza di autotutela
    • Presentare una richiesta scritta all’Agenzia delle Entrate Riscossione per la cancellazione dell’ipoteca, allegando le prove dell’illegittimità.
    • È uno strumento gratuito e extragiudiziale.
  3. Ricorso al giudice competente
    • Se l’AdER non risponde o rifiuta la cancellazione, presentare ricorso entro:
      • 60 giorni dalla notifica dell’iscrizione ipotecaria se si contesta un atto recente.
      • Termine ordinario di 5 anni per le azioni di accertamento/nullità.
    • Il ricorso va proposto alla Commissione Tributaria o al Tribunale ordinario, in base al tipo di credito.
  4. Richiesta di sospensione in via cautelare
    • In caso di procedura pendente, si può chiedere al giudice la sospensione dell’efficacia dell’ipoteca in attesa della sentenza.
  5. Azioni alternative: esposto al Garante o all’Agenzia
    • Se si riscontrano profili di irregolarità gravi, è possibile presentare un esposto al Garante del Contribuente o un reclamo all’Agenzia delle Entrate.

Tabella Riepilogativa: Contestazione dell’Ipoteca Illegittima

Motivo della ContestazioneAzione da IntraprendereAutorità Competente
Manca notifica della cartellaRicorso per nullitàCommissione Tributaria
Debito sotto sogliaAutotutela o ricorsoAdER o giudice
Notifica viziataContestazione in giudizioGiudice ordinario
Debito prescrittoRicorso o eccezioneGiudice tributario
Nessun titolo validoOpposizione formaleTribunale competente

Conclusione

Un’ipoteca iscritta illegittimamente può essere annullata, ma è necessario agire rapidamente e con strumenti adeguati. La verifica della documentazione, l’uso dell’autotutela e il ricorso al giudice permettono di difendere il proprio patrimonio e rimuovere un vincolo che limita la disponibilità del bene. In ogni caso, l’assistenza di un avvocato specializzato è utile per individuare il percorso più efficace e presentare atti completi e tempestivi.

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