Cosa Accade Dopo L’Atto Di Precetto?

Ricevere un atto di precetto può essere un momento carico di ansia e preoccupazione. È normale sentirsi smarriti e sopraffatti di fronte a un documento che impone il pagamento di una somma di denaro entro un termine perentorio. Il primo istinto potrebbe essere quello di farsi prendere dal panico o di ignorare il problema, sperando che si risolva da solo. Tuttavia, è fondamentale sapere che non si è soli e che esistono strumenti legali per affrontare la questione con serenità e consapevolezza.

Questa situazione riguarda molte persone ogni giorno. Il precetto non è un evento raro o insolito, ma una fase comune nei procedimenti di recupero crediti. Che si tratti di debiti bancari, cartelle esattoriali, affitti arretrati o altre obbligazioni, esistono soluzioni concrete per gestire il problema senza farsi sopraffare dall’ansia. Il percorso per uscire da una difficoltà finanziaria passa attraverso la conoscenza dei propri diritti e delle possibili strategie da adottare, e questo è il primo passo per ritrovare la tranquillità.

L’importante è non agire d’impulso e non ignorare l’atto ricevuto. Ogni caso ha le sue specificità e, proprio per questo, rivolgersi a un esperto è essenziale per individuare la strategia più adatta alla propria situazione. Con l’assistenza di un avvocato specializzato in diritto bancario e tributario, si possono analizzare le possibili vie d’uscita, dai ricorsi alle negoziazioni con il creditore, fino a soluzioni più strutturate come le procedure di sovraindebitamento.

Le normative in vigore fino al 2025 prevedono diverse tutele per i debitori, ed è proprio in questi momenti che un’assistenza qualificata può fare la differenza, non solo per trovare una soluzione vantaggiosa ma anche per gestire con più serenità il peso emotivo che una situazione di questo tipo comporta. È possibile affrontare il problema con lucidità e senza paura: il primo passo è informarsi, il secondo è agire con il supporto giusto.

Ma andiamo ad approfondire con Studio Monardo, i legali specializzati nel difenderti dagli atti di precetti.

Cosa Accade Dopo L’Atto Di Precetto Nei Dettagli

L’atto di precetto è un’intimazione di pagamento con cui un creditore, sulla base di un titolo esecutivo, ordina al debitore di saldare il debito entro 10 giorni. Se il pagamento non avviene entro questo termine, il creditore può avviare l’esecuzione forzata sui beni del debitore.

Dopo la notifica dell’atto di precetto, il debitore può intraprendere diverse azioni a seconda della situazione:

  • Pagare il debito entro 10 giorni per evitare il pignoramento.
  • Negoziare un accordo con il creditore, ad esempio un saldo e stralcio o una rateizzazione stragiudiziale.
  • Presentare opposizione al precetto entro 20 giorni, se ci sono errori, vizi di notifica, prescrizione del debito o altre irregolarità.
  • Verificare se vi sono beni impignorabili, come la prima casa in alcuni casi, stipendio entro limiti di legge o pensioni minime.

Se il debitore non paga e non presenta opposizione, il creditore può avviare l’esecuzione forzata, scegliendo tra:

  • Pignoramento del conto corrente, con blocco delle somme disponibili fino a concorrenza del debito.
  • Pignoramento dello stipendio o della pensione, fino a un quinto dell’importo netto.
  • Pignoramento immobiliare, con iscrizione di ipoteca sull’immobile e possibile vendita all’asta.
  • Pignoramento di beni mobili, come automobili o oggetti di valore.

Ecco una tabella riepilogativa delle azioni possibili dopo un atto di precetto:

SituazioneAzione consigliata
Debito legittimo e possibilità di pagareSaldare l’importo entro 10 giorni
Impossibilità di pagare subitoTentare un accordo di saldo e stralcio o rateizzazione
Errori o vizi nell’attoOpposizione entro 20 giorni
Rischio di pignoramentoVerificare se i beni sono impignorabili
Mancato pagamento e mancata opposizionePossibile esecuzione forzata sui beni

Conclusione

Ricevere un atto di precetto è un segnale che il creditore sta per avviare il pignoramento, ma esistono soluzioni per evitarlo. Pagare, negoziare o presentare opposizione sono le strategie principali per gestire la situazione. Se il debito è elevato o vi sono dubbi sulla legittimità dell’atto, rivolgersi a un avvocato specializzato può essere la scelta migliore per proteggere i propri diritti.

Cosa significa ricevere un atto di precetto e perché devi agire subito

Ricevere un atto di precetto significa che un creditore sta per avviare un’azione esecutiva nei tuoi confronti, come il pignoramento dei tuoi beni, del conto corrente, dello stipendio o della pensione. Il precetto è un ultimatum legale che ti impone di pagare il debito entro un termine preciso, solitamente 10 giorni, per evitare l’esecuzione forzata. Ignorarlo può avere conseguenze gravi, rendendo più difficile difendersi e aumentando i costi a tuo carico.

Il precetto è un atto formale che segue il rilascio di un titolo esecutivo, come un decreto ingiuntivo, una sentenza o un assegno protestato. Il creditore, ottenuto il titolo, lo utilizza per notificarti il precetto, avvisandoti che, se non paghi entro il termine stabilito, procederà con il pignoramento dei tuoi beni. Questo atto rappresenta l’ultima possibilità per evitare l’esecuzione forzata, e per questo è fondamentale agire subito.

Se ritieni che il precetto sia ingiusto, puoi presentare opposizione entro il termine previsto. L’opposizione può essere basata su vizi di forma (errori nella notifica o nel calcolo del debito), sulla prescrizione del credito o su altre irregolarità. Se il giudice accoglie l’opposizione, il precetto può essere annullato o modificato, impedendo l’esecuzione. Tuttavia, l’opposizione non sospende automaticamente il pignoramento, quindi è necessario chiedere al tribunale un provvedimento urgente per bloccare l’azione del creditore.

Se non puoi opporsi, puoi cercare un accordo con il creditore per evitare il pignoramento. In molti casi, è possibile negoziare un saldo e stralcio o una rateizzazione del debito, soprattutto se il creditore preferisce recuperare una parte della somma senza dover affrontare i costi e i tempi dell’esecuzione forzata. Agire prima che venga avviato il pignoramento può fare la differenza tra una soluzione gestibile e un blocco immediato dei tuoi beni.

Se il precetto riguarda una cartella esattoriale, puoi richiedere la rateizzazione del debito all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ottenendo la sospensione automatica dell’esecuzione. Per i debiti privati, invece, la rateizzazione dipende dall’accordo con il creditore o dalla decisione del giudice, se viene chiesta la conversione del pignoramento.

Se non fai nulla dopo aver ricevuto un atto di precetto, il creditore può procedere con il pignoramento senza bisogno di ulteriori avvisi. Questo significa che potresti trovarti con il conto corrente bloccato, una trattenuta sullo stipendio o la perdita di beni mobili e immobili. Agire subito ti permette di valutare tutte le opzioni disponibili e di evitare le conseguenze più gravi.

Cosa fare quando si riceve un atto di precetto

La prima cosa da fare è leggere attentamente il documento e verificare chi lo ha emesso, su quale base e per quale importo. Questo passaggio è essenziale per comprendere se l’atto di precetto sia stato correttamente notificato e se contenga eventuali errori o inesattezze che possano renderlo contestabile.

È utile controllare con attenzione la data della notifica e confrontarla con eventuali comunicazioni precedenti, per accertarsi che il debito non sia prescritto o che non vi siano vizi di forma. Inoltre, occorre verificare che il titolo esecutivo su cui si basa sia effettivamente valido e che l’importo richiesto sia corretto, inclusi interessi e spese legali.

Se ci sono dubbi sulla correttezza della somma richiesta o sulla validità del titolo esecutivo, è fondamentale consultare un avvocato per valutare le opzioni a disposizione. Un professionista esperto potrà analizzare il documento e suggerire eventuali azioni da intraprendere, come un’opposizione all’atto o una richiesta di rateizzazione del debito.

Se il debito è certo e dovuto, è possibile tentare una negoziazione con il creditore per un pagamento rateale o un saldo e stralcio. In molti casi, i creditori sono disposti a trovare un accordo, poiché la riscossione forzata comporta tempi lunghi e costi aggiuntivi. Negoziare un piano di rientro personalizzato può evitare il pignoramento e garantire una soluzione meno gravosa per il debitore.

Molte volte, un accordo bonario evita l’aggravarsi della situazione e riduce i costi dell’esecuzione, offrendo una via d’uscita più sostenibile. Per questo motivo, rivolgersi a un avvocato esperto può fare la differenza, aiutando a gestire la situazione nel modo più vantaggioso possibile e a prevenire conseguenze più gravi.

Ci si può opporre all’atto di precetto?

Sì, esistono motivi per cui un atto di precetto può essere contestato. Ad esempio:

  • Se il debito è già stato pagato o è prescritto, il debitore ha il diritto di opporsi all’atto di precetto presentando un’opposizione formale. La prescrizione di un debito dipende dalla natura dello stesso: ad esempio, i debiti derivanti da contratti si prescrivono generalmente in dieci anni, mentre quelli per utenze o prestazioni professionali possono avere termini più brevi. Se il creditore ha richiesto il pagamento di una somma già saldata, è essenziale raccogliere le prove del pagamento effettuato, come bonifici, ricevute o estratti conto. In entrambi i casi, presentare un’opposizione al precetto con il supporto di un avvocato è fondamentale per evitare l’avvio delle procedure esecutive.
  • Se l’importo richiesto non è corretto, il debitore ha la possibilità di contestarlo attraverso un’opposizione formale. Talvolta, possono verificarsi errori di calcolo relativi agli interessi maturati, alle spese accessorie o ad altri oneri aggiuntivi. In alcuni casi, il creditore potrebbe aver incluso somme non dovute o aver applicato tassi di interesse non conformi alla normativa vigente. Inoltre, è possibile che il titolo esecutivo su cui si basa l’atto di precetto non rifletta l’importo effettivamente dovuto. Per tutelarsi, il debitore deve analizzare dettagliatamente il precetto e confrontarlo con la documentazione relativa al debito originario. Se emergono discrepanze, è consigliabile rivolgersi tempestivamente a un avvocato esperto che possa verificare la legittimità della richiesta e, se necessario, avviare un’azione legale per contestare l’importo. Un’opposizione ben strutturata può portare alla riduzione della somma richiesta o addirittura all’annullamento dell’atto, evitando così un’ingiusta esecuzione forzata.
  • Se il titolo esecutivo presenta vizi formali, il debitore ha la possibilità di opporsi all’atto di precetto per evitare che l’esecuzione forzata prosegua in maniera illegittima. I vizi formali possono riguardare diversi aspetti, tra cui errori nella redazione del titolo esecutivo, mancanza di elementi essenziali, difetti di notifica o inesattezze nella determinazione del credito. Ad esempio, se il titolo esecutivo è una sentenza, ma non è ancora passata in giudicato o manca la formula esecutiva, il precetto potrebbe risultare nullo. Allo stesso modo, se si tratta di un decreto ingiuntivo non correttamente notificato al debitore o impugnato nei termini previsti, il creditore non può procedere legittimamente con l’esecuzione. Un altro vizio comune riguarda l’identificazione delle parti: se il creditore non è chiaramente indicato o se il debitore non è esattamente identificato, potrebbero sorgere problemi di validità dell’atto. Inoltre, se il precetto richiede somme superiori rispetto a quelle effettivamente accertate dal titolo esecutivo, il debitore ha diritto di contestare l’importo richiesto. Per far valere queste irregolarità, il debitore deve presentare un’opposizione al precetto davanti al giudice competente entro 40 giorni dalla notifica dell’atto. Un avvocato esperto potrà analizzare il titolo esecutivo e individuare eventuali difetti formali che possano costituire una valida difesa per impedire il proseguimento dell’azione esecutiva. Contestare tempestivamente un vizio formale può portare all’annullamento dell’atto di precetto e offrire una finestra di opportunità per trovare soluzioni alternative con il creditore.
  • Se il precetto non è stato notificato correttamente, il debitore ha il diritto di opporsi all’esecuzione forzata. La corretta notifica dell’atto è un passaggio fondamentale per garantire la legittimità del procedimento esecutivo e, in caso di irregolarità, il precetto potrebbe essere dichiarato nullo o inefficace. Le irregolarità più comuni nella notifica dell’atto di precetto riguardano errori di indirizzo, mancanza di una chiara identificazione del destinatario, notifiche effettuate a soggetti non autorizzati a ricevere l’atto o la mancata osservanza delle modalità previste dalla legge. Ad esempio, se il precetto viene notificato a un indirizzo errato o a un familiare che non ha titolo per riceverlo, il debitore può far valere tale vizio per contestare la validità dell’atto. Allo stesso modo, se la notifica è avvenuta per posta, ma senza il rispetto delle formalità previste, come la raccomandata con avviso di ricevimento o la consegna a mani proprie, si può chiedere l’annullamento dell’atto. Un altro aspetto da considerare è il rispetto dei termini di notifica: se l’atto di precetto viene notificato oltre il termine massimo di efficacia del titolo esecutivo, il debitore può opporsi. Inoltre, se il creditore ha inviato l’atto senza un titolo esecutivo valido o senza averlo preventivamente notificato, il precetto potrebbe risultare illegittimo. Per far valere queste irregolarità, il debitore deve presentare opposizione al precetto entro 40 giorni dalla notifica, rivolgendosi a un avvocato specializzato che possa analizzare il caso e individuare eventuali vizi di notifica. Contestare tempestivamente un precetto notificato in modo errato può evitare conseguenze gravi come il pignoramento e permettere di ottenere l’annullamento dell’atto, offrendo così nuove opportunità per risolvere la situazione debitoria. L’opposizione deve essere presentata entro 40 giorni dalla notifica dell’atto, con l’assistenza di un avvocato che sappia individuare i vizi giuridici utili a bloccare l’esecuzione.

Cosa accade dopo i 10 giorni previsti dall’atto di precetto?

Se il debito non viene saldato e non si presenta opposizione, il creditore può procedere con il pignoramento, che può riguardare lo stipendio, il conto corrente, l’immobile o altri beni di proprietà del debitore. Il pignoramento è un’azione che viene avviata dal creditore attraverso un’istanza al tribunale, il quale emette un provvedimento che autorizza l’ufficiale giudiziario a eseguire il sequestro dei beni del debitore fino alla concorrenza dell’importo dovuto.

Tuttavia, prima dell’effettivo pignoramento, possono trascorrere settimane o mesi, durante i quali è ancora possibile trovare soluzioni alternative per risolvere il problema. È importante sapere che la procedura esecutiva non è immediata e, prima di arrivare al pignoramento, il creditore deve rispettare determinati passaggi legali. Questo periodo può essere sfruttato per negoziare un piano di rientro con il creditore, richiedere una sospensione temporanea del precetto o, se vi sono gli estremi, presentare opposizione all’esecuzione.

Se il pignoramento viene notificato, il debitore ha comunque alcuni margini di manovra: per esempio, in caso di pignoramento dello stipendio, la legge prevede che solo una parte della retribuzione possa essere trattenuta, garantendo al debitore una quota minima per il proprio sostentamento. Se si tratta di pignoramento immobiliare, il debitore ha la possibilità di evitare la vendita forzata dell’immobile provvedendo al pagamento del debito entro certi termini previsti dalla legge.

In ogni caso, è essenziale agire tempestivamente e con il supporto di un avvocato esperto per evitare il peggioramento della situazione e individuare la soluzione migliore prima che il pignoramento diventi definitivo.

Cosa fare per evitare il pignoramento dopo un atto di precetto?

Se il precetto non è contestabile, ci sono diverse alternative per evitare il pignoramento, tra cui:

  • Piani di rientro: negoziare con il creditore un pagamento dilazionato può rappresentare una delle soluzioni più efficaci per evitare il pignoramento e ridurre il peso economico del debito. Questa strategia consiste nell’accordarsi con il creditore per rateizzare il pagamento della somma dovuta in più tranche, spesso con l’applicazione di interessi ridotti o senza oneri aggiuntivi, a seconda della disponibilità del creditore e della situazione finanziaria del debitore. Un piano di rientro ben strutturato consente di gestire il debito in modo sostenibile, evitando di compromettere ulteriormente il proprio equilibrio finanziario. È fondamentale proporre un piano realistico e sostenibile, che tenga conto del reddito disponibile e delle spese essenziali del debitore. Il creditore, infatti, sarà più incline ad accettare un accordo se il piano di rientro garantisce un recupero progressivo del credito senza dover avviare una costosa procedura esecutiva. Per negoziare un piano di rientro efficace, è consigliabile affidarsi a un avvocato esperto in diritto bancario e tributario, che possa intermediare con il creditore, tutelando gli interessi del debitore e garantendo condizioni favorevoli. La consulenza di un professionista può anche evitare che il debitore accetti piani di pagamento troppo gravosi o poco vantaggiosi, offrendo invece una soluzione equa e sostenibile. In alcuni casi, il piano di rientro può essere formalizzato attraverso un accordo scritto tra le parti, che preveda clausole di tutela per il debitore, come la possibilità di rinegoziare i termini in caso di difficoltà economiche improvvise. Inoltre, laddove il debito derivi da una situazione di sovraindebitamento, potrebbe essere possibile accedere a procedure specifiche previste dalla legge, che consentano una ristrutturazione del debito ancora più vantaggiosa.
  • Accordi transattivi: proporre una riduzione dell’importo a saldo e stralcio rappresenta un’opportunità concreta per il debitore di chiudere la propria posizione debitoria con una somma inferiore rispetto a quella originariamente dovuta. Questo tipo di accordo si basa sulla negoziazione tra debitore e creditore, nella quale quest’ultimo accetta un pagamento ridotto in cambio della chiusura definitiva del debito. Il saldo e stralcio è particolarmente vantaggioso quando il creditore, consapevole delle difficoltà economiche del debitore e dei lunghi tempi di recupero attraverso l’esecuzione forzata, preferisce ottenere subito una somma minore piuttosto che attendere procedure giudiziarie costose e incerte. La riduzione può variare a seconda della natura del debito, della disponibilità economica del debitore e della propensione del creditore ad accettare un compromesso. Per aumentare le probabilità di successo nella negoziazione, è fondamentale essere preparati e dimostrare la reale difficoltà economica. Presentare documentazione che attesti l’impossibilità di pagare l’intera somma, come dichiarazioni dei redditi, bilanci finanziari o altre prove, può convincere il creditore ad accettare un importo inferiore. È consigliabile farsi assistere da un avvocato esperto in diritto bancario e tributario, in grado di negoziare in modo strategico, evitando che il debitore accetti condizioni poco vantaggiose. Inoltre, è importante formalizzare l’accordo per iscritto, specificando chiaramente l’importo concordato, le modalità di pagamento e la rinuncia del creditore a qualsiasi ulteriore pretesa, al fine di evitare future controversie. In alcuni casi, il saldo e stralcio può essere agevolato da intermediari specializzati o da enti che offrono assistenza nella gestione del debito. Valutare attentamente questa possibilità e scegliere il percorso più adatto può fare la differenza tra una soluzione equa e un ulteriore aggravio della situazione economica.
  • Procedure di sovraindebitamento: se si hanno più debiti e si è in difficoltà economica, la legge offre strumenti per ristrutturare il debito e ottenere una soluzione sostenibile, consentendo al debitore di ripianare la propria posizione finanziaria senza subire conseguenze devastanti come il pignoramento o la vendita forzata dei propri beni. Queste procedure, disciplinate dalla Legge 3/2012 e successive modifiche, prevedono diverse soluzioni a seconda della situazione economica del debitore. Tra le principali opzioni vi è il piano del consumatore, riservato a chi ha contratto debiti per esigenze personali e non imprenditoriali, e che consente di proporre un piano di rientro sulla base delle reali possibilità economiche del debitore. Questa soluzione prevede l’approvazione del tribunale, il quale valuta se il piano sia equo e sostenibile, garantendo al debitore una via d’uscita dal sovraindebitamento senza essere schiacciato da rate insostenibili. Un’altra opzione è l’accordo di ristrutturazione dei debiti, che può essere utilizzato anche da piccoli imprenditori o professionisti. In questo caso, il debitore propone un piano ai creditori, che devono approvarlo con una determinata maggioranza. Se approvato, il piano viene omologato dal tribunale e diventa vincolante per tutti i creditori, evitando azioni esecutive individuali. Infine, esiste la liquidazione controllata del patrimonio, una soluzione destinata a chi non può far fronte ai propri debiti in alcun modo. Questa procedura consente di liquidare i beni del debitore sotto il controllo di un organismo di composizione della crisi, garantendo al tempo stesso la possibilità di conservare beni essenziali per la vita quotidiana. Dopo un periodo stabilito dalla legge, il debitore può ottenere l’esdebitazione, ossia la cancellazione dei debiti residui, permettendogli di ripartire senza il peso delle passività pregresse.

Affidarsi a un avvocato esperto in diritto bancario e gestione della crisi da sovraindebitamento è essenziale per individuare la soluzione più adatta alla propria situazione, evitando errori e accelerando il percorso verso la riabilitazione finanziaria.

L’importanza di un supporto legale qualificato

Affrontare un atto di precetto con il supporto di un avvocato esperto in diritto bancario e tributario significa avere una guida sicura che possa valutare ogni possibile soluzione e tutelare i propri diritti. La consulenza legale mirata consente di evitare errori procedurali e di individuare la strategia più adeguata per rispondere alle richieste del creditore, sia attraverso la contestazione del precetto, sia tramite un accordo stragiudiziale che permetta di ridurre il carico economico.

L’Avvocato Monardo coordina un team di professionisti altamente qualificati, tra cui avvocati e commercialisti specializzati, per offrire un’assistenza personalizzata e strategica. La sua esperienza come gestore della crisi da sovraindebitamento (L. 3/2012) e fiduciario di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi) gli permette di individuare le soluzioni migliori per chi si trova in difficoltà economica, aiutando sia privati cittadini che piccoli imprenditori a trovare percorsi di uscita sostenibili. Grazie alla sua profonda conoscenza della normativa vigente e all’approccio pragmatico, è in grado di fornire ai clienti una consulenza chiara, mirata e altamente efficace.

Empatia, attenzione e comprensione sono le caratteristiche che contraddistinguono il suo approccio. Ogni situazione viene analizzata con sensibilità, cercando di alleviare lo stress e l’ansia dei clienti, offrendo risposte concrete e percorsi di risoluzione chiari e sostenibili. La gestione di un atto di precetto non riguarda solo la difesa legale, ma anche il supporto umano a chi vive un momento di difficoltà. Per questo, l’Avvocato Monardo e il suo team si impegnano a fornire assistenza con tatto e professionalità, garantendo un accompagnamento costante in ogni fase del procedimento, dalla ricezione dell’atto fino alla risoluzione definitiva del problema.

Hai ricevuto un atto di precetto? Fatti aiutare da Studio Monardo, gli avvocati esperti in opposizioni ad atti di precetto

Se hai ricevuto un atto di precetto e non sai come muoverti, non restare solo ad affrontare l’incertezza e la paura di un possibile pignoramento. Questa situazione può sembrare schiacciante, ma esistono soluzioni concrete e percorsi legali che possono proteggerti. La cosa più importante è non lasciarsi paralizzare dall’ansia e agire con consapevolezza e tempestività per trovare la strada più adatta alla tua situazione.

Una consulenza con un esperto può fare la differenza non solo nel trovare la soluzione più efficace, ma anche nel ridurre il carico emotivo e lo stress che questa situazione comporta. Sapere di avere al proprio fianco un professionista capace e preparato aiuta a ritrovare la serenità e a riprendere il controllo della propria situazione finanziaria.

L’Avvocato Monardo è a tua disposizione per valutare il tuo caso e offrirti un supporto concreto e umano, fornendoti tutte le informazioni di cui hai bisogno e individuando le strategie più efficaci per difendere i tuoi interessi. Ogni situazione merita una soluzione su misura, e con la giusta assistenza legale puoi affrontare questo momento con maggiore fiducia e tranquillità.

Contattarlo significa affidarsi a un professionista che comprende le tue preoccupazioni e si impegna a offrirti un’assistenza completa, basata su un’analisi attenta della tua situazione e sulle migliori strategie legali disponibili. Il suo approccio non si limita a fornire consulenze tecniche, ma si distingue per un supporto empatico e mirato a ridurre il tuo stress, aiutandoti a comprendere ogni passo del percorso legale. Con la sua esperienza e professionalità, potrai affrontare la questione con maggiore serenità, sapendo di avere al tuo fianco un avvocato che lavora con determinazione per tutelare i tuoi diritti e trovare la soluzione più efficace e personalizzata per te.

Per maggiori informazioni e richiedere un primo supporto, qui tutti i nostri riferimenti del nostro studio legale esperto in opposizioni ad atti di precetto:

Leggi con attenzione: Se stai affrontando difficoltà con il Fisco e hai bisogno di una rapida valutazione delle tue cartelle esattoriali e dei debiti, non esitare a contattarci. Siamo pronti ad aiutarti immediatamente! Scrivici su WhatsApp al numero 351.3169721 oppure inviaci un’e-mail all’indirizzo info@fattirimborsare.com. Ti ricontatteremo entro un’ora per offrirti supporto immediato.

Informazioni importanti: Studio Monardo e avvocaticartellesattoriali.com operano su tutto il territorio italiano attraverso due modalità.

  1. Consulenza digitale: si svolge esclusivamente tramite contatti telefonici e successiva comunicazione digitale via e-mail o posta elettronica certificata. La prima valutazione, interamente digitale (telefonica), è gratuita, ha una durata di circa 15 minuti e viene effettuata entro un massimo di 72 ore. Consulenze di durata superiore sono a pagamento, calcolate in base alla tariffa oraria di categoria.
  2. Consulenza fisica: è sempre a pagamento, incluso il primo consulto, il cui costo parte da 500€ + IVA, da saldare anticipatamente. Questo tipo di consulenza si svolge tramite appuntamento presso sedi fisiche specifiche in Italia dedicate alla consulenza iniziale o successiva (quali azienda del cliente, ufficio del cliente, domicilio del cliente, studi locali in partnership, uffici temporanei). Anche in questo caso, sono previste comunicazioni successive tramite e-mail o posta elettronica certificata.

La consulenza fisica, a differenza di quella digitale, viene organizzata a partire da due settimane dal primo contatto.

Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo rappresentano il punto di vista personale degli Autori, basato sulla loro esperienza professionale. Non devono essere intese come consulenza tecnica o legale. Per approfondimenti specifici o ulteriori dettagli, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si ricorda che l’articolo fa riferimento al quadro normativo vigente al momento della sua redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono subire modifiche nel tempo. Decliniamo ogni responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute in queste pagine.
Si invita a leggere attentamente il disclaimer del sito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Privacy and Consent by My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Torna in alto

Abbiamo Notato Che Stai Leggendo L’Articolo. Desideri Una Prima Consulenza Gratuita A Riguardo? Clicca Qui e Prenotala Subito!