Si Può Pignorare Un Conto Online Estero?

Negli ultimi anni, con l’aumento delle piattaforme bancarie digitali e la crescente globalizzazione dei servizi finanziari, molti risparmiatori e imprenditori hanno scelto di aprire conti bancari online all’estero. Questa scelta, spesso motivata da fattori fiscali, di protezione patrimoniale o semplicemente dalla comodità di operare con una banca digitale internazionale, solleva un quesito fondamentale: un conto online estero può essere pignorato?

La risposta non è univoca e dipende da molteplici fattori. Il pignoramento di un conto bancario estero è una procedura complessa che coinvolge normative nazionali e internazionali, trattati bilaterali e l’eventuale opposizione delle banche locali. Se da un lato la digitalizzazione ha reso più accessibile la gestione dei conti all’estero, dall’altro ha anche facilitato la tracciabilità delle operazioni finanziarie, riducendo le possibilità di occultamento di capitali. Questo significa che, rispetto al passato, gli strumenti a disposizione delle autorità giudiziarie e dei creditori per individuare e pignorare conti esteri si sono ampliati, grazie anche a sistemi di scambio automatico di informazioni bancarie tra Stati.

Inoltre, è importante comprendere che il pignoramento di un conto bancario estero non riguarda solo la disponibilità immediata di liquidità, ma anche le transazioni in entrata e in uscita dal conto. Le autorità possono infatti monitorare i movimenti finanziari e, se necessario, bloccare le operazioni per garantire il recupero del credito. Questo approccio è particolarmente efficace nei paesi aderenti agli accordi di cooperazione giudiziaria e fiscale, i quali forniscono un quadro normativo strutturato per l’assistenza transfrontaliera nel recupero crediti.

Per comprendere appieno la questione, è necessario analizzare il quadro normativo italiano, che disciplina il pignoramento dei conti bancari, e valutare come le autorità possono intervenire su conti detenuti presso istituti di credito esteri. Il principio di territorialità delle norme giuridiche rappresenta un ostacolo, ma non un limite assoluto, per chi cerca di recuperare crediti su conti fuori dai confini italiani. In presenza di un titolo esecutivo, l’azione di recupero può essere avviata sia direttamente nel paese estero, tramite un avvocato locale, sia attraverso strumenti legali europei e internazionali che facilitano l’intervento delle autorità giudiziarie nei contesti transnazionali.

Ma andiamo ad approfondire con Studio Monardo, i legali specializzati nel difenderti dai pignoramenti del conto online.

Si Può Pignorare Un Conto Online Estero? Tutti I Dettagli

Il pignoramento di un conto corrente online situato all’estero è un’operazione complessa, ma non impossibile. Le procedure per aggredire i fondi depositati in una banca estera dipendono dalla giurisdizione del Paese in cui si trova il conto e dagli accordi internazionali tra gli Stati coinvolti.

1. Normativa generale sul pignoramento di conti esteri

Il creditore che vuole pignorare un conto all’estero deve:

  • Ottenere un titolo esecutivo in Italia (es. sentenza, decreto ingiuntivo esecutivo, atto notarile con valore esecutivo).
  • Chiedere il riconoscimento del titolo nel Paese estero, attraverso specifiche convenzioni internazionali.
  • Depositare la richiesta presso l’autorità giudiziaria o amministrativa del Paese in cui si trova il conto.

L’efficacia dell’azione dipende dalle leggi del Paese estero: alcuni Stati agevolano il riconoscimento dei titoli esecutivi italiani, mentre altri pongono ostacoli significativi.

2. Convenzioni internazionali e riconoscimento del titolo esecutivo

A livello internazionale, il pignoramento dei conti bancari è regolato da diverse convenzioni:

  • Regolamento UE n. 1215/2012 (Bruxelles I bis): facilita il riconoscimento dei titoli esecutivi tra gli Stati membri dell’Unione Europea.
  • Regolamento UE n. 655/2014: consente il sequestro conservativo di conti bancari in tutta l’UE con una procedura unificata.
  • Convenzione di Lugano: estende le regole dell’UE a Svizzera, Norvegia e Islanda.
  • Trattati bilaterali con Stati extra UE: alcuni Paesi hanno accordi con l’Italia per il riconoscimento dei titoli esecutivi.

Nei Paesi dell’UE, il processo è relativamente semplice grazie alle normative europee. Al di fuori dell’UE, invece, l’efficacia dipende dalle leggi locali e dagli eventuali accordi bilaterali.

3. Procedura per pignorare un conto estero

La procedura standard per il pignoramento di un conto online all’estero prevede i seguenti passi:

  1. Ottenimento del titolo esecutivo in Italia.
  2. Riconoscimento del titolo nel Paese estero (exequatur se necessario).
  3. Richiesta di pignoramento presso la banca estera o le autorità locali.
  4. Blocco dei fondi e trasferimento al creditore, se l’istanza viene accolta.

4. Difficoltà nel pignoramento di conti esteri

Il recupero dei crediti su un conto estero presenta diverse criticità:

  • Riservatezza bancaria: alcuni Paesi (Svizzera, Emirati Arabi, Panama) hanno normative stringenti sulla privacy bancaria, rendendo più difficile individuare e pignorare i fondi.
  • Costi e tempi lunghi: la procedura può richiedere mesi o anni, soprattutto se il debitore si oppone.
  • Opposizione del debitore: il titolare del conto può avviare azioni legali per contestare il pignoramento.
  • Divergenze giuridiche: ogni Paese ha regole diverse sulla validità dei titoli esecutivi stranieri.

5. Strategie alternative per il recupero del credito

Se il pignoramento diretto non è praticabile, il creditore può valutare altre strategie:

  • Sequestro conservativo di beni in Italia: se il debitore possiede immobili o conti in Italia, è più semplice agire su questi beni.
  • Accordi stragiudiziali: negoziare un piano di rientro con il debitore per evitare un contenzioso all’estero.
  • Indagini patrimoniali: avvalersi di investigatori privati o società specializzate per individuare asset nascosti.

Tabella riepilogativa del pignoramento di un conto estero

FaseDescrizioneTempistiche
Ottenimento titolo esecutivo in ItaliaSentenza, decreto ingiuntivo o atto notarile1-6 mesi
Riconoscimento titolo nel Paese esteroApplicazione delle norme UE o convenzioni internazionali3-12 mesi
Richiesta di pignoramento alla banca esteraIstanza alle autorità locali2-6 mesi
Opposizione del debitorePossibilità di ricorsi e contestazioniVariabile
Trasferimento delle somme al creditoreSe il pignoramento viene convalidato3-12 mesi

Conclusione

Sì, è possibile pignorare un conto online all’estero, ma la procedura è complessa e dipende dalle leggi del Paese in cui si trova il conto. Nei Paesi UE il processo è più semplice grazie ai regolamenti europei, mentre negli Stati extra UE le difficoltà aumentano. Un’azione legale mirata e il supporto di esperti in diritto internazionale possono aumentare le probabilità di successo.

Cosa dice la legge italiana sul pignoramento dei conti bancari?

In Italia, il pignoramento dei conti bancari è disciplinato dagli articoli del Codice di Procedura Civile, in particolare dagli artt. 492 e seguenti c.p.c. Il creditore, per procedere con il pignoramento, deve ottenere un titolo esecutivo e notificare l’atto alla banca presso cui il debitore detiene il conto. Questo procedimento consente di vincolare immediatamente le somme disponibili sul conto del debitore, impedendone l’uso fino al soddisfacimento del credito vantato.

Nel caso di un conto italiano, la procedura è diretta e regolamentata in modo chiaro: una volta notificato il pignoramento, la banca è obbligata a bloccare l’importo corrispondente al debito e a trasferirlo successivamente al creditore, seguendo le istruzioni dell’ufficiale giudiziario. Tuttavia, quando il conto si trova all’estero, il processo si complica notevolmente.

In presenza di un conto bancario estero, il creditore deve valutare attentamente le normative del paese in cui il conto è detenuto, poiché non tutti gli ordinamenti prevedono un’adesione immediata agli atti esecutivi italiani. Alcuni Stati richiedono una procedura di riconoscimento del titolo esecutivo, nota come exequatur, che può allungare i tempi e aumentare i costi della procedura. Inoltre, la cooperazione tra banche e autorità varia da paese a paese, rendendo fondamentale il supporto di un avvocato specializzato nella giurisdizione estera.

Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla privacy bancaria, ancora molto forte in alcune giurisdizioni, che potrebbe limitare la trasparenza sulle disponibilità economiche del debitore. In questi casi, l’azione legale può essere affiancata da indagini patrimoniali mirate per individuare con precisione le risorse finanziarie aggredibili. Il creditore deve quindi adottare un approccio strategico, valutando non solo il quadro giuridico, ma anche le tempistiche e i costi del recupero del credito, soprattutto quando il conto si trova in paesi extra UE.

Quali strumenti ha il creditore per pignorare un conto estero?

L’Italia ha stipulato trattati internazionali e aderisce a normative europee che consentono il recupero crediti oltre confine. Tra questi strumenti, il più rilevante è il Regolamento (UE) n. 655/2014, che istituisce un procedimento per l’ordinanza europea di sequestro conservativo su conti bancari. Questo regolamento consente al creditore di richiedere il congelamento dei fondi depositati in un conto estero senza preavviso al debitore, offrendo così una tutela preventiva in caso di rischio di sottrazione dei beni.

Il regolamento è stato introdotto per facilitare il recupero dei crediti transfrontalieri e rendere più efficaci le azioni esecutive, evitando che il debitore possa eludere i pagamenti trasferendo i fondi in un altro Stato membro. L’ordinanza europea di sequestro può essere richiesta direttamente dal creditore presso il tribunale competente, senza la necessità di avviare separatamente una procedura in ciascun Paese dell’UE. Tuttavia, per ottenere il congelamento dei fondi, il creditore deve dimostrare che vi sia un rischio concreto di dispersione del patrimonio e che il credito sia fondato su un titolo valido e riconosciuto.

Nonostante la sua efficacia, questo strumento presenta delle limitazioni. Infatti, è applicabile solo ai conti situati in Stati membri dell’Unione Europea, escludendo quindi paesi come la Svizzera o il Regno Unito. Inoltre, non si applica automaticamente: il creditore deve intraprendere una serie di passaggi legali per ottenerne l’attuazione, e in alcuni casi il debitore può opporsi dimostrando che il congelamento sia ingiustificato.

Un’altra difficoltà pratica riguarda l’accesso alle informazioni bancarie del debitore. Sebbene il regolamento preveda che le autorità giudiziarie possano richiedere informazioni sui conti bancari, non tutti gli Stati membri applicano con lo stesso rigore questa disposizione. Alcuni paesi proteggono ancora la riservatezza bancaria, rendendo complesso individuare con precisione dove siano custoditi i fondi del debitore.

In questo contesto, l’assistenza di un professionista esperto è cruciale per individuare le migliori strategie di recupero del credito e per superare gli ostacoli legali e burocratici presenti nei vari ordinamenti nazionali.

Il conto si trova in un paese extra UE: quali sono le difficoltà?

Quando il conto bancario estero si trova in un paese extra UE, il pignoramento diventa più complesso. In questi casi, il creditore deve avviare una procedura legale nel paese in cui si trova la banca, rispettando la normativa locale. Questo comporta tempi più lunghi e costi più elevati, in quanto potrebbe essere necessaria l’assistenza di un avvocato locale e il riconoscimento del titolo esecutivo italiano attraverso procedimenti di exequatur.

Ogni paese extra UE ha una propria legislazione in materia di esecuzione forzata e recupero crediti, il che può rendere il procedimento estremamente variabile a seconda della giurisdizione coinvolta. In alcuni Stati, il riconoscimento del titolo esecutivo italiano può essere rapido e diretto, mentre in altri può richiedere mesi o addirittura anni, con costi molto elevati per il creditore. Alcuni ordinamenti, come quelli di Svizzera, Emirati Arabi Uniti o Hong Kong, applicano restrizioni particolari e possono richiedere che il creditore avvii una causa locale prima di poter accedere ai fondi del debitore.

Un ulteriore elemento di complessità riguarda la collaborazione tra autorità giudiziarie italiane e straniere. Non esiste un meccanismo automatico che imponga a una banca extra UE di bloccare i fondi di un debitore su semplice richiesta dell’autorità italiana. Il creditore deve quindi affidarsi a strumenti legali come trattati bilaterali, convenzioni internazionali o iniziative diplomatiche per ottenere la cooperazione necessaria.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario avvalersi di investigazioni patrimoniali internazionali per individuare con precisione le risorse economiche del debitore prima di avviare una procedura di pignoramento. Queste indagini, svolte da società specializzate, possono fornire informazioni dettagliate sui conti bancari, le proprietà immobiliari e le attività finanziarie del debitore, facilitando così l’individuazione degli asset su cui agire legalmente. Tuttavia, anche queste operazioni hanno costi elevati e devono essere valutate in termini di convenienza economica rispetto all’ammontare del credito da recuperare.

Esistono alternative al pignoramento diretto del conto?

Una strategia efficace per aggirare le difficoltà del pignoramento diretto può essere il sequestro di altri beni del debitore. Se il debitore ha beni immobili, partecipazioni societarie o crediti in Italia, il creditore può agire su questi asset per ottenere il soddisfacimento del proprio credito. Questa strategia può risultare particolarmente vantaggiosa in quanto evita i complessi procedimenti internazionali e consente di agire direttamente su patrimoni localizzati in Italia, con tempi generalmente più rapidi e costi inferiori rispetto al pignoramento di un conto estero.

Un’azione particolarmente efficace è il sequestro preventivo di beni mobili o immobili, che permette di bloccare la disponibilità degli stessi fino al soddisfacimento del credito. Se il debitore possiede immobili, questi possono essere sottoposti a ipoteca giudiziale o espropriazione forzata, con successiva vendita all’asta per recuperare le somme dovute. Questo strumento è ampiamente utilizzato nelle procedure esecutive, specialmente quando si tratta di crediti rilevanti e il debitore ha un patrimonio immobiliare consistente.

Un altro metodo di intervento è il pignoramento di partecipazioni societarie. Se il debitore è titolare di quote in una società, il creditore può agire su tali quote e, in alcuni casi, persino chiedere la liquidazione della società per ottenere il pagamento del proprio credito. Questo approccio può risultare particolarmente efficace quando il debitore utilizza società per schermare il proprio patrimonio, evitando il pignoramento diretto di conti bancari.

Inoltre, in alcuni casi, può essere richiesto l’intervento dell’Agenzia delle Entrate per verificare eventuali flussi finanziari tra il conto estero e conti bancari italiani. L’analisi dei movimenti finanziari del debitore può rivelare tentativi di occultamento di capitali o operazioni illecite, permettendo al creditore di agire anche sul territorio nazionale. In caso di operazioni sospette, l’Agenzia delle Entrate può collaborare con le autorità giudiziarie per individuare e bloccare fondi trasferiti dall’estero verso conti italiani, rendendo così più agevole il recupero del credito.

La legge salva debiti ti può aiutare in caso di pignoramento del conto corrente?

La Legge Salva Debiti, ovvero il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), può aiutarti in caso di pignoramento del conto corrente, permettendo di sospendere l’esecuzione forzata e di ristrutturare il debito in modo più sostenibile. Se il conto corrente è stato pignorato da un creditore, la banca blocca le somme disponibili fino all’importo dovuto, rendendo impossibile al debitore accedere ai propri fondi. L’accesso alla Legge Salva Debiti può impedire il trasferimento delle somme al creditore e consentire al debitore di ottenere un piano di rientro che non comprometta la sua capacità di sostenersi economicamente.

Se il pignoramento del conto corrente è già in corso, il debitore può presentare una richiesta al tribunale per attivare una delle procedure di sovraindebitamento previste dalla Legge Salva Debiti:

  • Il piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore, che consente a chi ha debiti personali (prestiti, finanziamenti, carte di credito, debiti fiscali) di proporre un piano di pagamento sostenibile. Se il giudice approva il piano, il pignoramento viene sospeso e il creditore è obbligato a rispettare il nuovo piano di rientro.
  • L’accordo di composizione della crisi, destinato a piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti, che permette di negoziare un accordo con i creditori per evitare il blocco definitivo del conto e la perdita delle somme pignorate.
  • La liquidazione controllata del patrimonio, che in alcuni casi consente di ottenere l’esdebitazione, ovvero la cancellazione del debito residuo dopo la liquidazione dei beni disponibili. Se il debitore non ha beni significativi, questa procedura può portare alla chiusura definitiva dei debiti senza ulteriori azioni esecutive.

Se il conto corrente pignorato è l’unico strumento che il debitore ha per ricevere stipendio o pensione, la Legge Salva Debiti può garantire la liberazione di alcune somme impignorabili. Secondo la normativa vigente, le somme accreditate prima della notifica del pignoramento sono impignorabili fino al triplo dell’assegno sociale, mentre quelle accreditate successivamente possono essere pignorate solo nella misura di un quinto. Se la banca ha bloccato più di quanto consentito dalla legge, il debitore può rivolgersi al tribunale per ottenere il rilascio delle somme necessarie al proprio sostentamento.

Se il pignoramento del conto corrente è solo una delle difficoltà economiche del debitore e ci sono altri debiti in sospeso, la Legge Salva Debiti consente di unificare tutti i debiti in un’unica procedura. Questo significa che, invece di affrontare singolarmente ogni creditore, il debitore può presentare un piano di ristrutturazione globale, evitando il rischio di trovarsi con un conto bloccato ogni volta che un creditore ottiene un titolo esecutivo.

Se il pignoramento riguarda un conto corrente con un saldo insufficiente a coprire l’importo del debito, la banca continuerà a bloccare eventuali nuovi accrediti fino a quando l’importo pignorato non verrà saldato. Questo può portare il debitore in una situazione di difficoltà economica estrema. Grazie alla Legge Salva Debiti, il tribunale può ordinare la sospensione del pignoramento e consentire al debitore di riorganizzare i propri pagamenti senza dover subire il blocco continuo del proprio reddito.

Per accedere alla Legge Salva Debiti e sospendere il pignoramento del conto corrente, il debitore deve presentare una richiesta tramite un Organismo di Composizione della Crisi (OCC) o un avvocato specializzato. Il tribunale valuterà la situazione economica e, se riterrà che il debitore è in una condizione di sovraindebitamento, potrà emettere un provvedimento che sospende l’esecuzione forzata e permette di riorganizzare il debito in modo più gestibile.

In conclusione, la Legge Salva Debiti può offrire una soluzione concreta per chi ha subito il pignoramento del conto corrente, consentendo di sospendere l’azione esecutiva, liberare alcune somme impignorabili e proporre un piano di pagamento sostenibile. Se il debitore si trova in difficoltà economica e non può permettersi di perdere l’accesso alle proprie risorse finanziarie, agire rapidamente e attivare la procedura di sovraindebitamento può essere fondamentale per proteggere il proprio reddito e trovare una soluzione legale per la gestione del debito.

In conclusione

Pignorare un conto online estero è possibile, ma presenta numerose complessità legali e procedurali. Il successo di un’azione di recupero dipende da molteplici fattori, tra cui la localizzazione del conto, gli accordi internazionali e le risorse disponibili per intraprendere le necessarie azioni legali. Inoltre, ogni ordinamento giuridico ha peculiarità specifiche che possono influenzare l’efficacia dell’azione di pignoramento, rendendo necessaria una valutazione approfondita prima di avviare qualsiasi procedura.

Un ulteriore elemento da considerare è la natura del rapporto bancario del debitore con l’istituto estero. Alcuni paesi impongono regole stringenti sulla privacy bancaria, il che può rendere difficoltoso ottenere informazioni sui conti da parte delle autorità italiane. Tuttavia, trattati internazionali e sistemi di cooperazione giudiziaria possono facilitare l’accesso a queste informazioni, purché il creditore sia in possesso di un titolo esecutivo valido.

Per i creditori, la scelta dello strumento giuridico più efficace è fondamentale. In alcuni casi, oltre al pignoramento diretto del conto estero, possono essere adottate strategie complementari, come il sequestro di beni mobili o immobili del debitore in altri Stati o la richiesta di misure cautelari per prevenire la dispersione del patrimonio. L’uso congiunto di più strumenti può aumentare significativamente le possibilità di recuperare il credito.

D’altro canto, per i debitori, è essenziale valutare strategie di tutela legale come quelle offerte dal Codice della Crisi d’Impresa. L’esdebitazione e le procedure di sovraindebitamento possono offrire un’alternativa concreta al rischio di pignoramento, permettendo una ristrutturazione del debito o la cancellazione degli obblighi finanziari insostenibili. Questi strumenti, se utilizzati correttamente, possono rappresentare una via di uscita legale e strutturata per chi si trova in difficoltà economica.

Hai il conto corrente pignorato? Fatti aiutare dagli specialisti di Studio Monardo

Per affrontare questioni di pignoramento di conti bancari esteri, esdebitazione e sovraindebitamento, è fondamentale affidarsi a professionisti con esperienza specifica nel settore. Le normative nazionali e internazionali in materia di pignoramento e recupero crediti sono complesse e in costante evoluzione, rendendo cruciale il supporto di esperti che possano guidare creditori e debitori nelle migliori strategie legali. Un errore procedurale o una mancata conoscenza delle leggi vigenti nei vari ordinamenti può compromettere l’efficacia dell’azione legale e allungare notevolmente i tempi di recupero del credito o di tutela del patrimonio.

L’Avvocato Monardo coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, fornendo assistenza specializzata per garantire soluzioni personalizzate e tempestive. Grazie alla sua vasta esperienza e al costante aggiornamento sulle normative italiane ed estere, è in grado di offrire consulenza su misura per ogni specifica esigenza, sia per chi deve recuperare un credito sia per chi necessita di protezione legale contro azioni esecutive. La sua rete di collaboratori permette di intervenire in diverse giurisdizioni, supportando il cliente con un approccio mirato ed efficace, volto a tutelare i diritti e gli interessi coinvolti.

  • Gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), con un’ampia esperienza nell’assistenza a privati e imprese in situazioni di difficoltà economica, offrendo soluzioni mirate per la ristrutturazione del debito e la protezione del patrimonio. Grazie a un’approfondita conoscenza della normativa vigente, fornisce supporto nella gestione di procedure di sovraindebitamento, negoziazione con i creditori e accesso agli strumenti previsti dal Codice della Crisi d’Impresa, garantendo un’assistenza completa e personalizzata per ogni esigenza.
  • Iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia, con riconoscimento ufficiale per l’esercizio di attività nell’ambito della crisi da sovraindebitamento e del diritto bancario. La sua iscrizione consente di operare con piena legittimazione nelle procedure di composizione della crisi, fornendo assistenza a debitori e creditori nel rispetto delle normative vigenti e degli standard richiesti dalle istituzioni italiane.
  • Professionista fiduciario di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi), con un ruolo attivo nella gestione delle crisi da sovraindebitamento e nel supporto a privati e imprese per la risoluzione delle difficoltà economiche. Grazie alla sua competenza, assiste nella mediazione tra debitori e creditori, favorendo soluzioni sostenibili che evitino il ricorso a misure drastiche come il pignoramento. L’Avvocato Monardo opera con un approccio personalizzato e strategico, sfruttando gli strumenti messi a disposizione dalla normativa vigente per garantire il miglior esito possibile nei percorsi di ristrutturazione del debito.

Grazie alla sua esperienza, assiste sia creditori che debitori nella gestione di situazioni complesse, offrendo soluzioni efficaci per il recupero crediti e la protezione patrimoniale. La sua consulenza si distingue per l’attenzione ai dettagli e per l’approccio personalizzato, studiato su misura per ogni singolo caso. Che si tratti di pignoramenti, sequestri conservativi, ristrutturazione del debito o difesa contro azioni esecutive, l’Avvocato Monardo garantisce strategie efficaci e aggiornate in base alle ultime evoluzioni normative.

Grazie a una vasta rete di collaborazioni, è in grado di fornire assistenza anche a livello internazionale, supportando i clienti nelle procedure di recupero crediti su conti esteri e offrendo soluzioni legali che rispettano le peculiarità delle diverse giurisdizioni. Il suo impegno costante nella ricerca delle migliori strategie legali permette di ottenere risultati concreti, proteggendo i diritti dei creditori e fornendo ai debitori strumenti per una gestione sostenibile della propria situazione economica.

Hai bisogno di assistenza per il recupero di un credito o la tutela del tuo patrimonio? Contatta l’Avvocato Monardo per una consulenza personalizzata e scopri quali strumenti giuridici possono offrirti la soluzione più adatta al tuo caso.

Per maggiori informazioni e richiedere un primo supporto, qui tutti i nostri riferimenti del nostro studio legale specializzato in cancellazione debiti e pignoramenti:

Leggi con attenzione: Se stai affrontando difficoltà con il Fisco e hai bisogno di una rapida valutazione delle tue cartelle esattoriali e dei debiti, non esitare a contattarci. Siamo pronti ad aiutarti immediatamente! Scrivici su WhatsApp al numero 351.3169721 oppure inviaci un’e-mail all’indirizzo info@fattirimborsare.com. Ti ricontatteremo entro un’ora per offrirti supporto immediato.

Informazioni importanti: Studio Monardo e avvocaticartellesattoriali.com operano su tutto il territorio italiano attraverso due modalità.

  1. Consulenza digitale: si svolge esclusivamente tramite contatti telefonici e successiva comunicazione digitale via e-mail o posta elettronica certificata. La prima valutazione, interamente digitale (telefonica), è gratuita, ha una durata di circa 15 minuti e viene effettuata entro un massimo di 72 ore. Consulenze di durata superiore sono a pagamento, calcolate in base alla tariffa oraria di categoria.
  2. Consulenza fisica: è sempre a pagamento, incluso il primo consulto, il cui costo parte da 500€ + IVA, da saldare anticipatamente. Questo tipo di consulenza si svolge tramite appuntamento presso sedi fisiche specifiche in Italia dedicate alla consulenza iniziale o successiva (quali azienda del cliente, ufficio del cliente, domicilio del cliente, studi locali in partnership, uffici temporanei). Anche in questo caso, sono previste comunicazioni successive tramite e-mail o posta elettronica certificata.

La consulenza fisica, a differenza di quella digitale, viene organizzata a partire da due settimane dal primo contatto.

Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo rappresentano il punto di vista personale degli Autori, basato sulla loro esperienza professionale. Non devono essere intese come consulenza tecnica o legale. Per approfondimenti specifici o ulteriori dettagli, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si ricorda che l’articolo fa riferimento al quadro normativo vigente al momento della sua redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono subire modifiche nel tempo. Decliniamo ogni responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute in queste pagine.
Si invita a leggere attentamente il disclaimer del sito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Privacy and Consent by My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Torna in alto

Abbiamo Notato Che Stai Leggendo L’Articolo. Desideri Una Prima Consulenza Gratuita A Riguardo? Clicca Qui e Prenotala Subito!