Il sovraindebitamento è una situazione in cui una persona non riesce più a gestire i propri debiti con le risorse economiche disponibili. In Italia, esistono procedure specifiche per aiutare chi si trova in questa condizione, ma queste possono comportare costi legali e amministrativi significativi. Il gratuito patrocinio è un istituto che permette ai cittadini con redditi bassi di ottenere assistenza legale a spese dello Stato. Ma è possibile accedere al gratuito patrocinio nelle procedure di sovraindebitamento? La risposta dipende da vari fattori, tra cui l’interpretazione delle leggi vigenti e le prassi dei tribunali.
Ma andiamo ad approfondire con Studio Monardo, gli avvocati esperti in procedure di sovraindebitamento a costi sostenibili.
Cos’è il gratuito patrocinio e chi può beneficiarne?
Il gratuito patrocinio, o patrocinio a spese dello Stato, è un istituto previsto dall’ordinamento italiano che garantisce assistenza legale gratuita a chi non ha sufficienti risorse economiche. Possono beneficiarne:
- Cittadini italiani;
- Stranieri regolarmente soggiornanti;
- Apolidi;
- Enti o associazioni senza scopo di lucro che non esercitano attività economica.
Per accedere al gratuito patrocinio, è necessario rispettare determinati requisiti di reddito stabiliti dalla legge.
Il gratuito patrocinio è applicabile alle procedure di sovraindebitamento?
L’accesso al patrocinio a spese dello Stato nelle procedure di sovraindebitamento è stato oggetto di dibattito giurisprudenziale e dottrinale. La questione centrale riguarda la possibilità per i soggetti sovraindebitati di avvalersi del gratuito patrocinio, considerata l’assenza di un obbligo legale di assistenza tecnica nelle procedure di sovraindebitamento.
Posizioni contrarie all’ammissione al gratuito patrocinio
Alcuni tribunali hanno negato l’accesso al gratuito patrocinio nelle procedure di sovraindebitamento, basandosi su diversi argomenti:
- Assenza di obbligo di assistenza legale: La legge sul sovraindebitamento non prevede l’obbligo di assistenza tecnica da parte di un legale. Di conseguenza, si è ritenuto che il sovraindebitato non possa essere ammesso al gratuito patrocinio in quanto non è obbligato a munirsi di un difensore.
- Principio della par condicio creditorum: Essendo la procedura di sovraindebitamento una procedura concorsuale, tutti i creditori devono soddisfarsi sull’attivo della procedura. Ammettere il gratuito patrocinio potrebbe violare questo principio, poiché il legale verrebbe remunerato dallo Stato, alterando l’equilibrio tra i creditori.
- Vincoli di finanza pubblica: L’art. 15, comma IV, della L. n. 3/2012 stabilisce che dalla costituzione e dal funzionamento degli organismi di composizione della crisi non devono derivare nuovi oneri a carico della finanza pubblica. Questo è stato interpretato come un ostacolo all’ammissione del sovraindebitato al gratuito patrocinio.
Posizioni favorevoli all’ammissione al gratuito patrocinio
Al contrario, altre interpretazioni giurisprudenziali hanno riconosciuto la necessità di garantire il diritto di difesa anche nelle procedure di sovraindebitamento:
- Necessità pratica dell’assistenza legale: Nonostante l’assenza di un obbligo legale, la complessità delle procedure di sovraindebitamento rende quasi indispensabile l’assistenza di un legale. La giurisprudenza ha sancito la necessità che il sovraindebitato sia munito di un difensore.
- Sentenza del Tribunale di Torino del 2017: Il Tribunale di Torino, con sentenza del 16 novembre 2017, ha stabilito che il sovraindebitato può accedere al gratuito patrocinio sia per il costo dell’organismo di composizione della crisi (OCC) sia per il costo del legale che lo assiste durante la procedura. Questo riconoscimento si basa sul diritto costituzionale alla difesa e all’assistenza legale per i non abbienti.
Intervento della Corte Costituzionale
Un significativo passo avanti è stato compiuto con la sentenza n. 121 del 2024 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 144 del D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, nella parte in cui non prevedeva l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato per la procedura di liquidazione controllata, quando il giudice delegato abbia autorizzato la costituzione in giudizio e abbia attestato la mancanza di attivo per le spese.
La Corte ha rilevato che sia la liquidazione giudiziale sia la liquidazione controllata hanno la medesima funzione di comporre i rapporti tra creditori e debitore, liquidando il patrimonio di quest’ultimo in attuazione della par condicio creditorum. Pertanto, l’effettività della difesa, in attuazione dell’art. 24 della Costituzione, deve essere riconosciuta anche alla procedura di liquidazione controllata priva di attivo per le spese, al fine di assicurare il miglior soddisfacimento dei creditori.
In conclusione, la questione dell’accesso al gratuito patrocinio nelle procedure di sovraindebitamento ha visto posizioni contrastanti nella giurisprudenza italiana. Tuttavia, la recente pronuncia della Corte Costituzionale rappresenta un passo significativo verso il riconoscimento del diritto al patrocinio a spese dello Stato anche in queste procedure, garantendo così una maggiore tutela per i soggetti sovraindebitati.
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Una delle novità più importanti introdotte con il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) è l’esdebitazione del debitore incapiente. Questa procedura permette a chi si trova in una condizione economica disperata di liberarsi definitivamente dai debiti senza dover offrire nulla ai creditori.
Chi può accedere all’esdebitazione?
- Debitori persone fisiche (quindi non società o aziende), ovvero individui che hanno contratto debiti per esigenze personali, familiari o di consumo e non per finalità imprenditoriali o professionali. Questa categoria include lavoratori dipendenti, pensionati, disoccupati e qualsiasi soggetto che, non avendo avviato un’attività commerciale, non rientra nelle procedure concorsuali ordinarie. La normativa tutela questi soggetti proprio perché, a differenza delle imprese, non dispongono di strumenti specifici per gestire la propria esposizione debitoria attraverso procedure come il concordato preventivo o il fallimento. Il loro accesso all’esdebitazione mira a offrire una seconda possibilità a chi si trova in una situazione di insolvenza senza colpa grave o dolo.
- Persone che non hanno alcuna possibilità di ripagare i debiti, nemmeno in futuro, neanche attraverso la vendita di beni di proprietà o con l’accesso a nuove fonti di reddito. Questo significa che il debitore si trova in una condizione di insolvenza assoluta e permanente, non potendo realisticamente generare entrate sufficienti a coprire le passività esistenti. Inoltre, viene considerata l’impossibilità di accedere a strumenti di ristrutturazione del debito o a soluzioni di pagamento dilazionato, rendendo la situazione irreversibile senza l’intervento della procedura di esdebitazione.
- Debitori “meritevoli”, ovvero coloro che non hanno contratto debiti in malafede o con dolo, né hanno assunto obbligazioni in modo irresponsabile o con la consapevolezza di non poterle adempiere. La meritevolezza viene valutata considerando il comportamento del debitore nel tempo, il motivo per cui ha contratto il debito e le eventuali circostanze straordinarie che lo hanno portato all’insolvenza. Non rientrano tra i debitori meritevoli coloro che hanno compiuto atti di frode nei confronti dei creditori, che hanno occultato beni o redditi per evitare di pagare i debiti o che hanno assunto obbligazioni senza alcuna prospettiva realistica di adempimento. La valutazione della meritevolezza è quindi un elemento centrale della procedura di esdebitazione e può incidere sull’esito della domanda di accesso a questa misura di sollievo dal debito.
L’esdebitazione permette di cancellare tutti i debiti rimanenti, dando al debitore la possibilità di ripartire da zero e ricostruire la propria vita economica senza essere costantemente oppresso da richieste di pagamento e azioni esecutive. Questo significa che il soggetto esdebitato non dovrà più preoccuparsi di pignoramenti, ingiunzioni o altre misure di recupero da parte dei creditori, poiché la sua posizione debitoria viene definitivamente chiusa. Inoltre, l’esdebitazione offre al debitore l’opportunità di riprendere un percorso finanziario più sostenibile, potendo accedere a nuove possibilità lavorative e patrimoniali senza l’ostacolo di obbligazioni pregresse. Tuttavia, è fondamentale rispettare tutte le condizioni previste dalla legge per ottenere questa cancellazione del debito, dimostrando la propria buona fede e la reale impossibilità di adempiere alle obbligazioni contratte.
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Affrontare una procedura di sovraindebitamento senza un supporto legale è molto difficile. L’Avvocato Monardo coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nel diritto bancario e tributario. Inoltre, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012) e iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia, figurando tra i professionisti fiduciari di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC).
Grazie alla sua esperienza, offre assistenza in:
- Analisi della situazione debitoria con un approfondito esame della condizione economica del debitore, valutando tutte le passività e le risorse disponibili, verificando eventuali criticità nei rapporti con i creditori e determinando la natura dei debiti accumulati. Questo processo consente di individuare la soluzione più vantaggiosa, considerando le possibili opzioni di ristrutturazione del debito, l’eventuale accesso a procedure di sovraindebitamento e la possibilità di avvalersi di strumenti giuridici per ottenere una riduzione dell’esposizione debitoria o la sua completa estinzione.
- Gestione della procedura di esdebitazione, che include l’intero iter burocratico necessario per ottenere la liberazione dai debiti residui. Questo processo comprende la preparazione della documentazione necessaria, la verifica dei requisiti di meritevolezza, il confronto con i creditori e l’assistenza durante le udienze presso il tribunale. Inoltre, viene fornita consulenza continua per garantire che il debitore segua correttamente tutti i passaggi previsti dalla normativa vigente. L’obiettivo finale è consentire al richiedente di ottenere una cancellazione effettiva dei debiti, permettendogli di ripartire senza il peso delle passività pregresse.
- Rapporti con creditori e tribunali per negoziare soluzioni di rientro del debito, mediante strategie personalizzate che tengano conto delle specifiche esigenze del debitore e delle disposizioni di legge vigenti. Questo include la predisposizione di piani di rientro sostenibili, la riduzione degli interessi e delle sanzioni applicate, nonché la possibilità di avvalersi di procedure stragiudiziali per ottenere condizioni più favorevoli. Inoltre, viene garantita assistenza durante eventuali contenziosi, con un’attenta valutazione delle richieste avanzate dai creditori e l’adozione di strumenti giuridici volti a tutelare al massimo gli interessi del debitore. L’obiettivo principale è quello di ottenere un accordo equo che consenta al debitore di onorare i propri impegni senza compromettere la propria stabilità economica.
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