Come Fare Quando Si Hanno Troppi Debiti?

Trovarsi sommersi dai debiti è una situazione più comune di quanto si pensi. Molte persone, a causa di imprevisti economici, perdita di lavoro, spese mediche o gestione errata delle proprie finanze, si trovano in difficoltà nel pagare prestiti, mutui, bollette e altre obbligazioni finanziarie. Quando le richieste di pagamento si accumulano e iniziano ad arrivare lettere di sollecito, la pressione può diventare insostenibile. Ma cosa si può fare quando i debiti sono troppi e sembrano impossibili da gestire?

La prima reazione è spesso quella di ignorare il problema, sperando che si risolva da solo. Ma ignorare i debiti non è mai la soluzione giusta. Al contrario, affrontare la situazione in modo consapevole, con il supporto di un esperto, può permettere di trovare soluzioni concrete e sostenibili per uscire dal sovraindebitamento.

In questo articolo, vedremo quali sono i passi da seguire per gestire i debiti, quali strumenti legali esistono per ridurli o cancellarli e come un avvocato esperto può aiutare a trovare una via d’uscita. Approfondiremo le normative in vigore fino al 2025, inclusa la Legge sul Sovraindebitamento (L. 3/2012) e il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), con esempi concreti e strategie per riprendere il controllo della propria situazione finanziaria.

Ma andiamo ora ad approfondire con Studio Monardo, gli avvocati esperti nel cancellare i debiti:

Cosa fare immediatamente quando i debiti diventano troppi? Tutte le strategie da attuare

Se i debiti diventano insostenibili, è fondamentale agire subito per evitare il peggioramento della situazione con pignoramenti, iscrizioni di ipoteca o blocchi del conto corrente. Esistono diverse strategie che si possono adottare per gestire, ridurre o eliminare i debiti, a seconda della propria situazione economica e legale.

1. Analizzare la propria situazione debitoria

Il primo passo è capire l’entità del problema e verificare:
L’ammontare totale dei debiti (mutui, finanziamenti, cartelle esattoriali, debiti con privati).
Le scadenze imminenti per evitare sanzioni aggiuntive o pignoramenti.
L’eventuale prescrizione di alcuni debiti, che potrebbe annullarli.
Le azioni legali già in corso (decreti ingiuntivi, precetti, pignoramenti).

Se si hanno più creditori, conviene redigere una lista dettagliata per stabilire le priorità e scegliere la strategia più adatta.

2. Contattare i creditori e cercare un accordo

Se il debito è ancora gestibile, la prima opzione è negoziare direttamente con i creditori, perché molti preferiscono un pagamento dilazionato anziché avviare procedure legali lunghe e costose.

Possibili soluzioni da proporre:

  • Rateizzazione: chiedere di suddividere il debito in rate sostenibili.
  • Saldo e stralcio: proporre il pagamento di una parte del debito in cambio della cancellazione del residuo.
  • Sospensione temporanea dei pagamenti, in attesa di una ripresa economica.

✅ Vantaggio: Evita azioni legali come il pignoramento.
❌ Svantaggio: Non sempre i creditori accettano, soprattutto se i debiti sono già scaduti da tempo.

3. Verificare la possibilità di un consolidamento del debito

Se si hanno più finanziamenti e prestiti, è possibile richiedere un prestito di consolidamento, che permette di unire tutti i debiti in un’unica rata mensile, spesso a tasso ridotto.

Quando è conveniente?
✔ Se hai ancora una buona affidabilità creditizia.
✔ Se il nuovo finanziamento ha un tasso d’interesse inferiore rispetto ai debiti attuali.

✅ Vantaggio: Riduce l’importo delle rate mensili.
❌ Svantaggio: Serve un reddito dimostrabile per ottenere l’approvazione.

4. Difendersi dai pignoramenti e blocchi del conto

Se la situazione è più grave e hai ricevuto un decreto ingiuntivo, un atto di precetto o un pignoramento, è necessario agire velocemente.

Azioni immediate per difendersi:

  • Opporsi al decreto ingiuntivo entro 40 giorni per contestare il debito o chiedere una rateizzazione.
  • Contestare il pignoramento se riguarda somme impignorabili (stipendi sotto il minimo vitale, pensioni, sussidi).
  • Chiedere la conversione del pignoramento, versando un importo ridotto per bloccare l’esecuzione.
  • Verificare la nullità o la prescrizione del debito, con l’aiuto di un avvocato.

✅ Vantaggio: Può bloccare l’esecuzione prima che diventi definitiva.
❌ Svantaggio: Serve un’azione legale tempestiva.

5. Ricorrere alla Legge sul Sovraindebitamento (Legge Salva Debiti)

Se il debito è insostenibile e non si riesce a trovare una soluzione con i creditori, è possibile chiedere l’accesso alla Legge sul Sovraindebitamento, che permette di ridurre o cancellare il debito legalmente.

Le 3 soluzioni previste dalla legge:

  1. Piano del Consumatore:
    • Permette di rateizzare o ridurre i debiti senza il consenso dei creditori.
    • Valido per debiti personali (mutui, prestiti, cartelle esattoriali).
  2. Accordo con i Creditori:
    • Necessita dell’approvazione della maggioranza dei creditori.
    • Utile per piccoli imprenditori e professionisti.
  3. Liquidazione controllata (se non si può pagare nulla):
    • I beni del debitore vengono venduti, ma al termine si ottiene l’esdebitazione totale.

✅ Vantaggio: Blocca immediatamente pignoramenti ed esecuzioni.
❌ Svantaggio: La procedura richiede il supporto di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

6. Evitare nuovi debiti e proteggere il proprio reddito

Una volta gestita la crisi debitoria, è fondamentale evitare di contrarre nuovi debiti e proteggere le proprie entrate future.

Utilizzare solo finanziamenti sostenibili, evitando prestiti a tassi elevati.
Aprire un conto dedicato agli accrediti futuri, per proteggere gli stipendi da nuovi pignoramenti.
Gestire meglio il bilancio personale o aziendale, riducendo spese superflue.

Tabella riepilogativa delle strategie per affrontare i troppi debiti

StrategiaQuando applicarlaCome funzionaProContro
Negoziazione con i creditoriSe i debiti sono gestibiliRichiesta di rateizzazione o saldo e stralcioEvita azioni legaliNon sempre accettata
Consolidamento del debitoSe hai più finanziamenti attiviUnifica i debiti in un’unica rataRiduce l’importo mensileServe affidabilità creditizia
Opposizione a pignoramenti e decreti ingiuntiviSe hai ricevuto atti legaliContestare il debito o richiedere rateizzazionePuò bloccare l’esecuzioneNecessita assistenza legale
Legge sul SovraindebitamentoSe il debito è insostenibileRistrutturazione o cancellazione del debitoSospende le esecuzioniProcedura complessa
Conversione del pignoramentoSe il pignoramento è già in corsoVersare un importo per bloccare l’esecuzioneEvita la vendita forzataNecessita liquidità immediata
Protezione del redditoSempre, per evitare futuri problemiConti dedicati e riduzione delle spesePreviene ulteriori crisiRichiede disciplina finanziaria

In sintesi:

Quando i debiti diventano troppi, l’importante è non restare immobili. Le soluzioni ci sono, ma bisogna agire tempestivamente per evitare conseguenze peggiori. Analizzare la situazione, negoziare con i creditori, proteggere il reddito e ricorrere alla Legge sul Sovraindebitamento sono le azioni più efficaci per uscire da una crisi debitoria.

Posso scappare all’estero o nascondermi per non pagare i debiti? Può funzionare?

Molti debitori in difficoltà si chiedono se sia possibile sottrarsi al pagamento dei debiti semplicemente trasferendosi all’estero o cercando di nascondersi per evitare le richieste dei creditori. Questa strategia può sembrare una via d’uscita immediata, ma nella realtà presenta numerosi rischi legali e pratici che spesso peggiorano ulteriormente la situazione del debitore. Scappare all’estero o rendersi irreperibili raramente rappresenta una soluzione efficace, poiché i creditori dispongono di strumenti sempre più sofisticati per rintracciare e recuperare il denaro dovuto, anche oltre i confini nazionali.

Uno dei primi aspetti da considerare è che il debito non sparisce solo perché il debitore lascia il Paese. Se un creditore ha ottenuto un titolo esecutivo in Italia, come un decreto ingiuntivo o una sentenza di condanna, può utilizzarlo per avviare il recupero forzato del credito anche all’estero. Con la cooperazione tra Stati membri dell’Unione Europea e numerosi trattati internazionali, il riconoscimento delle decisioni giudiziarie è diventato sempre più semplice, permettendo ai creditori di agire anche in altri Paesi.

Nel caso in cui il debitore si trasferisca in un altro Stato dell’Unione Europea, il creditore può richiedere un’ingiunzione di pagamento europea. Questo strumento, previsto dal Regolamento (CE) n. 1896/2006, consente di ottenere il riconoscimento del debito e l’esecuzione della sentenza senza bisogno di un nuovo procedimento giudiziario. Ciò significa che i beni e i conti bancari del debitore possono essere pignorati anche all’estero, vanificando qualsiasi tentativo di fuga.

Anche se il debitore si trasferisce in un Paese extra-UE, il creditore può comunque avviare un’azione di recupero internazionale, sfruttando i trattati bilaterali esistenti tra l’Italia e molti Stati stranieri. Ad esempio, l’Italia ha accordi di cooperazione giudiziaria con Svizzera, Stati Uniti, Canada, Australia e numerosi altri Paesi, che permettono il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze emesse dai tribunali italiani. Se il debitore possiede conti bancari, immobili o altre risorse in uno di questi Paesi, il creditore può richiederne il pignoramento, anche se il debitore è fisicamente lontano dall’Italia.

Un altro problema che si pone è la difficoltà di condurre una vita normale senza documenti ufficiali. Se il debitore cerca di nascondersi senza registrare un nuovo domicilio o senza aprire conti bancari a suo nome, si troverà nell’impossibilità di svolgere attività essenziali come lavorare legalmente, affittare una casa o accedere ai servizi sanitari. Molti Paesi richiedono la dichiarazione delle proprie finanze al momento dell’ingresso o del rilascio di un visto di residenza, e i controlli sui flussi finanziari internazionali sono sempre più rigorosi.

Se il debitore continua a percepire redditi dall’Italia mentre risiede all’estero, il creditore può comunque pignorare questi redditi prima che vengano trasferiti. Ad esempio, se il debitore ha pensioni, affitti o altri proventi accreditati su conti italiani, il creditore può bloccare questi flussi prima che il debitore possa trasferirli all’estero. Se il debitore lavora in nero o cerca di nascondere il proprio patrimonio, rischia di incorrere in reati fiscali e in azioni legali ancora più gravi.

Un altro errore comune è quello di trasferire i beni a familiari o amici prima di fuggire, nella speranza di sottrarli ai creditori. Tuttavia, la legge italiana prevede strumenti per contrastare queste operazioni, come l’azione revocatoria, che permette ai creditori di annullare trasferimenti di beni fatti con l’intento di evitare il pignoramento. Se il giudice riconosce che il trasferimento è stato fatto in frode ai creditori, il bene può essere recuperato e il debitore potrebbe incorrere in responsabilità penali per atti fraudolenti.

Se il debitore ha debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, la fuga all’estero diventa ancora più rischiosa. Il Fisco italiano ha accordi con numerosi Stati per il recupero delle imposte non pagate e può richiedere l’assistenza delle autorità straniere per eseguire il pignoramento dei beni del debitore. In alcuni casi, il mancato pagamento di imposte rilevanti può portare all’emissione di un mandato di cattura internazionale, con il rischio di estradizione in Italia.

Un altro svantaggio della fuga all’estero è la prescrizione dei debiti. Molti debitori credono erroneamente che, lasciando l’Italia, il debito si prescriva automaticamente dopo alcuni anni. Tuttavia, i creditori possono interrompere i termini di prescrizione inviando solleciti o notificando atti giudiziari, mantenendo il debito attivo per decenni. Questo significa che, anche se il debitore rientra in Italia dopo molti anni, potrebbe trovarsi ancora con lo stesso debito, maggiorato da interessi e spese legali.

Se il debito è molto elevato e il debitore non ha possibilità di pagarlo, invece di fuggire o nascondersi è più conveniente valutare soluzioni legali per ristrutturare o cancellare il debito. La Legge Salva Debiti, contenuta nel Codice della Crisi d’Impresa, consente ai debitori in difficoltà di riorganizzare i propri debiti e di ottenere una sospensione delle azioni esecutive, evitando il pignoramento e le conseguenze legali. Attraverso strumenti come il Piano del Consumatore o l’Accordo di Composizione della Crisi, è possibile ridurre il debito complessivo e concordare un pagamento rateizzato in base alle proprie reali possibilità economiche. Se il debitore non ha alcuna capacità di rientro, può anche chiedere l’esdebitazione, ottenendo la cancellazione definitiva dei debiti residui.

In conclusione, fuggire all’estero o nascondersi per non pagare i debiti è una strategia altamente rischiosa e spesso inefficace. I creditori hanno strumenti legali per rintracciare i debitori e recuperare le somme dovute anche in altri Paesi, e le difficoltà di vivere senza documenti ufficiali o senza accesso ai sistemi bancari rendono la fuga un’opzione impraticabile nel lungo termine. Invece di cercare di evitare il problema, è molto più conveniente affrontarlo legalmente, valutando le soluzioni offerte dalla normativa sul sovraindebitamento e cercando un accordo con i creditori per una gestione sostenibile del debito. In questo modo, il debitore può ottenere una seconda possibilità senza rischiare conseguenze ancora più gravi per il proprio futuro.

Come funziona la legge sul sovraindebitamento se ho troppi i debiti e funziona anche se non ho niente?

Se hai troppi debiti e non puoi pagarli, la Legge sul Sovraindebitamento, aggiornata con il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019, in vigore dal 15 luglio 2022), offre strumenti per bloccare le azioni esecutive (pignoramenti, ipoteche, decreti ingiuntivi) e ridurre o cancellare il debito.

Questa legge è destinata a chi non può accedere a procedure fallimentari ed è pensata per persone fisiche, lavoratori autonomi, piccoli imprenditori e pensionati. Una delle novità più importanti è l’esdebitazione del debitore incapiente, che consente di cancellare i debiti anche senza pagare nulla se si dimostra di essere in una condizione di grave difficoltà economica.

1. Chi può accedere alla Legge sul Sovraindebitamento?

Può accedere chiunque sia in grave crisi economica e non riesca più a saldare i debiti. Nello specifico:

Privati cittadini con debiti personali (mutui, finanziamenti, bollette, cartelle esattoriali, multe).
Lavoratori autonomi e liberi professionisti (avvocati, commercialisti, artigiani, consulenti) non soggetti a fallimento.
Piccoli imprenditori (con fatturato annuo <700.000 euro e meno di 10 dipendenti).
Ex imprenditori con debiti personali o aziendali ancora da pagare.
Pensionati e disoccupati in stato di grave difficoltà economica.

Se non hai né beni né redditi, puoi accedere alla procedura di “Esdebitazione del debitore incapiente” e ottenere la cancellazione totale dei debiti senza pagare nulla.

2. Quali sono le soluzioni previste dal Codice della Crisi?

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa introduce quattro soluzioni principali per risolvere il problema dei debiti, in base alla situazione economica del debitore.

A. Piano di Ristrutturazione dei Debiti (ex Piano del Consumatore)

✔ Per privati, lavoratori dipendenti e pensionati con debiti personali.
Non serve il consenso dei creditori, decide solo il giudice.
Blocca immediatamente i pignoramenti e le altre azioni esecutive.

👉 Come funziona?

  • Il debitore propone un piano di rientro sostenibile in base alle sue entrate.
  • Il giudice può ridurre l’importo totale del debito, in modo che sia pagabile con rate sostenibili.
  • Alla fine del piano, i debiti residui vengono cancellati.

Se non hai nulla, questa procedura potrebbe non essere applicabile. In tal caso, si accede all’esdebitazione del debitore incapiente.

B. Concordato Minore (ex Accordo con i Creditori)

✔ Per lavoratori autonomi, professionisti e piccoli imprenditori.
Serve il consenso del 60% dei creditori.
Blocca immediatamente le azioni di recupero e i pignoramenti.

👉 Come funziona?

  • Il debitore propone un pagamento parziale del debito.
  • Se il 60% dei creditori accetta, l’accordo diventa obbligatorio per tutti.
  • Alla fine del piano, i debiti non coperti vengono cancellati.

Se non hai alcun reddito o patrimonio, questa soluzione potrebbe non essere percorribile. In tal caso, l’unica via è l’esdebitazione del debitore incapiente.

C. Liquidazione Controllata

✔ Per chi non ha possibilità di pagare i debiti ma possiede ancora qualche bene.
✔ Permette di estinguere i debiti liquidando il patrimonio, con la possibilità di salvare la prima casa in alcuni casi.
✔ Dopo la vendita dei beni, i debiti rimanenti vengono cancellati con l’esdebitazione.

👉 Come funziona?

  • Un gestore della crisi valuta i beni liquidabili.
  • Se non ci sono beni sufficienti, il debitore può comunque chiedere l’esdebitazione.

Se il debitore non ha nulla da liquidare, può chiedere l’esdebitazione immediata con la procedura per il debitore incapiente.

D. Esdebitazione del Debitore Incapiente (novità 2022-2023)

Destinata a chi non ha beni né redditi e non può pagare nulla.
✔ Permette la cancellazione totale dei debiti senza pagare nulla.
✔ Concede una seconda possibilità al debitore in difficoltà economica.

👉 Come funziona?

  • Il debitore deve dimostrare che non ha alcuna capacità economica per pagare i debiti.
  • Il giudice concede l’esdebitazione immediata senza obbligo di pagamento.
  • Dopo 4 anni, se la situazione economica non migliora, la cancellazione dei debiti diventa definitiva.
  • Se in questi 4 anni il debitore riceve una somma significativa (es. eredità, vincita, nuovo reddito), dovrà pagare almeno una parte dei debiti.

Questa procedura è la soluzione migliore per chi è totalmente privo di risorse e non ha alcuna possibilità di rimborsare i debiti.

3. Cosa succede ai debiti con il Fisco e con le Banche?

Le cartelle esattoriali possono essere incluse nel sovraindebitamento.
Possono essere rinegoziate multe, IMU, TARI, contributi INPS non pagati.
I debiti con banche e finanziarie possono essere ridotti o annullati.

❌ Non possono essere cancellati:

  • Assegni di mantenimento per coniuge o figli.
  • Debiti per reati o sanzioni penali.

4. Come attivare la procedura?

Per accedere alla Legge sul Sovraindebitamento, bisogna rivolgersi a un OCC (Organismo di Composizione della Crisi) presente nei tribunali.

Passaggi principali:

1️⃣ Raccolta della documentazione: elenco dei debiti, redditi, spese e patrimonio.
2️⃣ Nomina del gestore della crisi: un esperto analizza la situazione e propone la migliore soluzione.
3️⃣ Presentazione della richiesta al tribunale.
4️⃣ Blocco immediato di pignoramenti e azioni esecutive.
5️⃣ Approvazione del piano o esdebitazione dal giudice.
6️⃣ Se la procedura viene completata, il debitore è libero dai debiti.

5. Tabella riepilogativa delle soluzioni della Legge sul Sovraindebitamento

ProceduraPer chi è indicataCosa permetteRequisitiEsito finale
Piano di RistrutturazionePrivati e pensionatiRidurre il debito e pagare in rate sostenibiliReddito dimostrabileCancellazione del debito residuo dopo il pagamento
Concordato MinoreAutonomi, professionisti, piccoli imprenditoriPagare solo una parte del debito con l’accordo dei creditoriConsenso del 60% dei creditoriCancellazione della parte di debito non pagata
Liquidazione ControllataChi ha beni ma non può pagareVendere i beni per ridurre il debitoPossesso di beni liquidabiliEsdebitazione alla fine del processo
Esdebitazione IncapienteChi non ha nullaCancellazione immediata dei debiti senza pagare nullaReddito e beni inesistentiDebiti azzerati dopo 4 anni

6. Conclusione

Se hai troppi debiti e non puoi pagarli, la Legge sul Sovraindebitamento aggiornata ti permette di bloccare pignoramenti, ridurre i debiti o cancellarli del tutto. Anche se non hai nulla, puoi ottenere l’esdebitazione totale e ripartire da zero.

Come L’Avvocato Monardo Può Aiutarti a Cancellare I Debiti

L’Avvocato Monardo è un esperto in diritto bancario e tributario e coordina un team di professionisti specializzati nella gestione del sovraindebitamento e nella difesa dei debitori. Grazie alla sua esperienza, offre assistenza nei seguenti ambiti:

  • Analisi della situazione debitoria e studio delle migliori strategie di difesa: per affrontare il problema dei debiti in modo efficace, è fondamentale partire da un’analisi approfondita della propria situazione finanziaria. Questo significa valutare nel dettaglio l’ammontare complessivo del debito, distinguere tra debiti urgenti e meno pressanti, verificare i tassi di interesse applicati e identificare eventuali margini di negoziazione con i creditori. Un primo passo è la verifica della legittimità dei debiti: in alcuni casi, infatti, le richieste di pagamento possono contenere errori, irregolarità formali o prescrizioni già maturate. Ad esempio, le cartelle esattoriali hanno termini di decadenza e prescrizione ben precisi, che se superati possono portare all’annullamento del debito. Un avvocato esperto può esaminare i documenti e individuare possibili irregolarità, presentando eventuali ricorsi o istanze di annullamento. Un altro aspetto fondamentale è la valutazione della capacità di rimborso: una volta ottenuta una panoramica completa della propria situazione, è necessario stabilire un piano realistico per il rientro del debito. Questo può includere una rinegoziazione con i creditori, la richiesta di una rateizzazione più sostenibile o, nei casi più complessi, l’accesso a strumenti legali come il piano del consumatore o l’esdebitazione. In alcuni casi, può essere utile studiare le migliori strategie di difesa patrimoniale, evitando che il pignoramento di beni o conti correnti renda ancora più difficile il recupero economico. Esistono strumenti giuridici che permettono di proteggere parte del reddito e del patrimonio da azioni esecutive, garantendo la possibilità di continuare a sostenere le spese quotidiane e lavorative. Affidarsi a un avvocato specializzato in diritto bancario e crisi d’impresa consente di ottenere una consulenza personalizzata, con un’analisi dettagliata della propria situazione e un piano d’azione specifico per ridurre il peso dei debiti e tornare a una gestione finanziaria sostenibile.
  • Ricorsi contro pignoramenti e blocchi dei conti correnti: quando un debitore si trova di fronte a un pignoramento su stipendio, pensione o conto corrente, è essenziale valutare se esistono i presupposti per presentare un’opposizione. Spesso, infatti, i pignoramenti possono contenere irregolarità formali o essere stati emessi in violazione delle soglie di impignorabilità previste dalla legge. Un primo passo fondamentale è verificare la legittimità dell’atto di pignoramento, accertando che sia stato notificato correttamente e che il creditore abbia il diritto di agire esecutivamente. Ad esempio, se il pignoramento è basato su una cartella esattoriale già prescritta o decaduta, è possibile impugnare l’atto e chiedere la sua revoca. Un’altra strada percorribile è chiedere la riduzione dell’importo pignorato, dimostrando che il blocco delle somme sta creando una situazione di grave disagio economico. Il giudice dell’esecuzione può infatti ridurre l’entità del pignoramento in modo da garantire al debitore un minimo vitale sufficiente per coprire le spese quotidiane essenziali. Per chi subisce il blocco del conto corrente, è possibile presentare un’istanza per sbloccare le somme che derivano da redditi impignorabili, come pensioni o stipendi inferiori ai limiti stabiliti dalla normativa vigente. La legge tutela infatti il diritto del debitore a disporre di un importo minimo per la propria sussistenza. Nei casi più complessi, è possibile ricorrere in giudizio per chiedere l’annullamento del pignoramento, dimostrando che vi sono stati errori nella procedura o che il credito vantato dal creditore è contestabile. Affidarsi a un avvocato esperto in diritto bancario e tributario è essenziale per identificare la strategia più efficace e ottenere il miglior risultato possibile, evitando ulteriori azioni esecutive e proteggendo il proprio patrimonio.;
  • Negoziazione con i creditori per ridurre l’importo del debito o ottenere rateizzazioni agevolate: affrontare i debiti attraverso la negoziazione con i creditori è una strategia efficace per ridurre l’importo complessivo dovuto o ottenere una rateizzazione più sostenibile. Questo metodo permette di evitare azioni esecutive come pignoramenti o sequestri, garantendo al debitore una maggiore flessibilità nel rientro della somma dovuta. Uno degli strumenti più utilizzati è il saldo e stralcio, un accordo che consente al debitore di chiudere definitivamente il proprio debito pagando solo una parte dell’importo originario. I creditori, specialmente banche e finanziarie, possono essere disposti ad accettare una cifra inferiore piuttosto che affrontare lunghe procedure legali per il recupero crediti, che potrebbero anche risultare infruttuose. Un’altra opzione è la rinegoziazione dei termini di pagamento, che consente di ottenere una dilazione più lunga o una riduzione degli interessi applicati sul debito. In alcuni casi, specialmente per debiti con istituti finanziari o fornitori, è possibile concordare un piano di rientro personalizzato, compatibile con le reali capacità economiche del debitore. Per chi ha debiti fiscali, è possibile rateizzare le cartelle esattoriali, ottenendo una dilazione fino a 120 rate mensili in caso di comprovate difficoltà economiche. Questa soluzione consente di evitare il blocco del conto corrente o altre misure di riscossione forzata da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Affidarsi a un avvocato esperto in diritto bancario e tributario è fondamentale per condurre una trattativa efficace con i creditori. Un professionista qualificato può valutare le migliori strategie negoziali, presentare istanze documentate e ottenere condizioni più favorevoli per il rientro del debito, tutelando il debitore da richieste eccessive e scongiurando azioni legali dannose per la sua stabilità finanziaria.;
  • Accesso alle procedure di sovraindebitamento per la ristrutturazione o la cancellazione dei debiti: Il sovraindebitamento può diventare un problema ingestibile, ma fortunatamente esistono strumenti legali che permettono di ristrutturare o cancellare i debiti per ripartire con una situazione finanziaria più sostenibile. Le procedure previste dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) offrono una protezione concreta contro le azioni esecutive, consentendo al debitore di riorganizzare il proprio piano di rientro o di liberarsi definitivamente dai debiti impossibili da saldare. Uno dei principali strumenti è il Piano del Consumatore, che consente alle persone fisiche non fallibili di presentare un piano di pagamento sostenibile, basato sulla loro effettiva capacità reddituale. La particolarità di questa procedura è che non richiede l’approvazione dei creditori, ma solo l’omologazione da parte del giudice. Questo permette di ottenere un rientro del debito più agevole e di evitare il blocco dei beni essenziali per la sopravvivenza. Un’altra opzione è la Liquidazione Controllata, che consente al debitore di mettere a disposizione il proprio patrimonio per soddisfare i creditori, con la garanzia che, una volta completata la procedura, non sarà più richiesto alcun pagamento aggiuntivo. Questa soluzione è particolarmente utile per chi dispone di beni immobili o mobili che possono essere liquidati senza compromettere la propria capacità di generare reddito. Infine, la Esdebitazione del Debitore Incapiente rappresenta l’ultima possibilità per chi non ha beni né entrate sufficienti per affrontare il pagamento del debito. Il giudice, valutando la reale impossibilità del debitore di saldare i propri obblighi, può concedere la cancellazione totale dei debiti, offrendo la possibilità di un nuovo inizio senza il peso delle obbligazioni passate. Affidarsi a un avvocato esperto in sovraindebitamento è essenziale per scegliere la procedura più adatta alla propria situazione e per garantire il corretto svolgimento della pratica, evitando errori che potrebbero compromettere l’esito positivo della richiesta..

Se hai troppi debiti e non sai come uscirne, non aspettare che la situazione peggiori ulteriormente. Agire tempestivamente è essenziale per proteggere il proprio patrimonio e trovare una soluzione sostenibile per il rientro del debito. Lo Studio Monardo è specializzato nell’assistenza ai debitori in difficoltà, offrendo consulenze personalizzate per individuare le migliori strategie legali per affrontare il problema.

Con un’analisi approfondita della tua situazione finanziaria, gli esperti dello Studio Monardo potranno aiutarti a valutare diverse opzioni, dalla rinegoziazione del debito con i creditori all’accesso alle procedure di sovraindebitamento, fino alla tutela legale contro pignoramenti e blocchi di conti correnti. Ogni caso è diverso e richiede un approccio specifico per garantire il miglior risultato possibile.

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  1. Consulenza digitale: si svolge esclusivamente tramite contatti telefonici e successiva comunicazione digitale via e-mail o posta elettronica certificata. La prima valutazione, interamente digitale (telefonica), è gratuita, ha una durata di circa 15 minuti e viene effettuata entro un massimo di 72 ore. Consulenze di durata superiore sono a pagamento, calcolate in base alla tariffa oraria di categoria.
  2. Consulenza fisica: è sempre a pagamento, incluso il primo consulto, il cui costo parte da 500€ + IVA, da saldare anticipatamente. Questo tipo di consulenza si svolge tramite appuntamento presso sedi fisiche specifiche in Italia dedicate alla consulenza iniziale o successiva (quali azienda del cliente, ufficio del cliente, domicilio del cliente, studi locali in partnership, uffici temporanei). Anche in questo caso, sono previste comunicazioni successive tramite e-mail o posta elettronica certificata.

La consulenza fisica, a differenza di quella digitale, viene organizzata a partire da due settimane dal primo contatto.

Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo rappresentano il punto di vista personale degli Autori, basato sulla loro esperienza professionale. Non devono essere intese come consulenza tecnica o legale. Per approfondimenti specifici o ulteriori dettagli, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si ricorda che l’articolo fa riferimento al quadro normativo vigente al momento della sua redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono subire modifiche nel tempo. Decliniamo ogni responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute in queste pagine.
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