Pignoramento SNC: Come Cancellare Tutti I Debiti ed Opporsi

Le società in nome collettivo (SNC) sono una forma societaria molto utilizzata per le piccole e medie imprese, caratterizzate da una responsabilità illimitata e solidale dei soci. Questo significa che i creditori possono rivalersi non solo sul patrimonio della società, ma anche su quello personale dei soci. Ma fino a che punto è possibile pignorare i beni di una SNC?

Il pignoramento è una procedura complessa che consente ai creditori di recuperare i loro crediti in caso di inadempimento. Le norme di riferimento sono principalmente contenute nel Codice di Procedura Civile, ma occorre considerare anche leggi specifiche che regolano la responsabilità degli imprenditori e delle imprese. In particolare, la struttura della SNC impone un regime di responsabilità che si estende oltre il semplice patrimonio sociale, coinvolgendo direttamente i singoli soci.

La differenza principale tra una SNC e altre tipologie societarie risiede proprio nella responsabilità illimitata e solidale dei soci. Questo significa che, in caso di pignoramento, il creditore può aggredire sia i beni societari sia quelli personali dei soci senza un ordine prestabilito, rendendo cruciale la conoscenza delle normative vigenti per prevenire spiacevoli conseguenze.

Comprendere quali beni possono essere soggetti a pignoramento e quali invece sono protetti è essenziale per chiunque voglia tutelare il proprio patrimonio personale e societario. Il rischio, infatti, non riguarda solo i soci inadempienti, ma anche coloro che, pur essendo in regola con i pagamenti, si trovano coinvolti in situazioni debitorie della società.

L’obiettivo di questo articolo di Studio Monardo, gli avvocati specializzati in cancellazione debiti di SNC, è fornire una guida chiara e dettagliata sulle possibilità di pignoramento nei confronti di una SNC, analizzando le varie tipologie di beni, le procedure applicabili e le eventuali tutele a disposizione. Verranno inoltre illustrati casi concreti ed esempi pratici, affinando la comprensione del quadro normativo e offrendo soluzioni per ridurre il rischio di esposizione a pignoramenti aggressivi.

Inoltre, verranno trattati gli aspetti legati alla negoziazione con i creditori, all’eventuale ristrutturazione del debito e alle possibili alternative legali per garantire la continuità aziendale. Saper riconoscere i rischi e prevenire le situazioni di crisi è fondamentale per evitare che il patrimonio personale e aziendale venga compromesso da azioni esecutive non gestite tempestivamente.

Ma andiamo ad approfondire con Studio Monardo, i legali specializzati in cancellazione debiti e pignoramenti ad SNC:

Quando Avviene Un Pignoramento Ad Una SNC ed è possibile opporsi e come?

Un pignoramento a una SNC (Società in Nome Collettivo) avviene quando la società non è in grado di far fronte ai propri debiti e i creditori decidono di agire per recuperare le somme dovute. La SNC è una società di persone in cui tutti i soci rispondono illimitatamente e solidalmente con il proprio patrimonio personale per i debiti sociali. Questo significa che, se il patrimonio della società non è sufficiente a soddisfare i creditori, questi possono agire direttamente sui beni personali dei soci.

Il pignoramento può essere avviato a seguito di un titolo esecutivo, come una sentenza, un decreto ingiuntivo definitivo o una cartella esattoriale non impugnata nei termini. Una volta che il creditore ha ottenuto il titolo esecutivo e notificato un atto di precetto alla società, se il debito non viene saldato entro il termine stabilito (di solito 10 giorni), può procedere con il pignoramento.

Uno dei primi beni soggetti a pignoramento è il conto corrente aziendale. Se la SNC ha disponibilità finanziarie, il creditore può ottenere il pignoramento presso terzi, bloccando i fondi depositati e trasferendoli a proprio favore. Questo tipo di pignoramento è immediato e può paralizzare l’operatività della società, impedendo il pagamento di fornitori, stipendi e altre spese essenziali.

Anche i beni immobili intestati alla SNC possono essere pignorati. Se la società possiede fabbricati, terreni o altri immobili, il creditore può iscrivere un’ipoteca giudiziale e avviare un pignoramento immobiliare, con successiva vendita all’asta per recuperare il credito. Questo processo può richiedere mesi o anni, ma costituisce una delle forme più aggressive di esecuzione forzata.

Un altro aspetto critico è la responsabilità personale dei soci. Poiché nella SNC i soci sono responsabili in modo illimitato e solidale, il creditore può decidere di agire direttamente su di loro, pignorando beni personali come immobili, conti bancari, veicoli e stipendi. Questo può avvenire indipendentemente dalla quota posseduta nella società e senza dover attendere l’insufficienza del patrimonio aziendale.

Esistono diverse modalità per opporsi a un pignoramento, a seconda della fase in cui si trova la procedura. Se il debitore ritiene che il credito sia inesistente, già estinto o non dovuto, può presentare opposizione all’esecuzione ex art. 615 c.p.c.. Se invece il pignoramento presenta vizi procedurali, può essere impugnato tramite opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c..

Un’altra possibilità di opposizione è la conversione del pignoramento (art. 495 c.p.c.), che consente alla SNC o ai soci di sostituire i beni pignorati con una somma di denaro equivalente al credito azionato, evitando così la vendita forzata dei beni. Questa soluzione può essere utile per guadagnare tempo e negoziare un piano di rientro con i creditori.

Se la SNC è in grave crisi finanziaria, può tentare di accedere alle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, che prevedono la possibilità di ristrutturare i debiti con il consenso dei creditori e ottenere la sospensione delle azioni esecutive. Tuttavia, per le SNC che superano i limiti dimensionali previsti dalla legge, il percorso obbligato è la liquidazione giudiziale, equivalente al fallimento per le società di persone.

Anche la negoziazione con i creditori è una strategia efficace per evitare il pignoramento. Spesso, i creditori preferiscono trovare un accordo per un pagamento rateale piuttosto che intraprendere una lunga e costosa procedura esecutiva.

Se il pignoramento è già in corso, i soci possono cercare di ottenere la riduzione della quota pignorata dimostrando che il prelievo eccessivo comprometterebbe la loro sopravvivenza economica. Nel caso di pignoramento dello stipendio di un socio, ad esempio, il giudice può ridurre la quota pignorabile in base alle condizioni familiari e al reddito disponibile.

Per evitare il rischio di pignoramento, una SNC in difficoltà finanziaria dovrebbe monitorare attentamente la propria situazione economica e valutare soluzioni alternative come la trasformazione in una società di capitali, che limita la responsabilità dei soci. Tuttavia, se questa trasformazione avviene in prossimità della crisi e con l’intento di sottrarre beni ai creditori, il tribunale potrebbe dichiararla inefficace e consentire comunque il pignoramento.

In conclusione, il pignoramento di una SNC avviene quando la società non è in grado di pagare i propri debiti e può coinvolgere sia i beni aziendali che quelli personali dei soci. È possibile opporsi al pignoramento tramite opposizioni legali, conversione del pignoramento o accordi con i creditori, ma è fondamentale agire tempestivamente per evitare conseguenze più gravi, come la vendita forzata dei beni o la perdita del patrimonio personale dei soci.

I beni della SNC possono essere pignorati?

Sì, i beni intestati alla società possono essere pignorati per soddisfare i debiti sociali. I creditori possono aggredire conti correnti, immobili, macchinari, attrezzature, crediti verso terzi e persino il magazzino. Questo significa che tutto ciò che è intestato alla SNC può essere utilizzato per soddisfare un debito, indipendentemente da chi sia il socio che lo ha contratto.

Oltre ai beni tangibili, i creditori possono agire anche su beni immateriali, come marchi registrati, brevetti e diritti di proprietà intellettuale, qualora questi abbiano un valore economico significativo e possano essere monetizzati. Anche i crediti della SNC nei confronti di clienti e fornitori possono essere pignorati, generando un impatto diretto sulla liquidità aziendale e sulla capacità operativa della società.

Tuttavia, ci sono alcuni limiti e vincoli. Ad esempio, se un bene è indispensabile per la continuità aziendale, il giudice può valutare la possibilità di una sospensione temporanea del pignoramento. In alcuni casi, la società può tentare di dimostrare che il pignoramento di determinati beni comprometterebbe irreversibilmente l’attività economica, e quindi chiedere la sostituzione del bene pignorato con un altro asset di pari valore o negoziare una soluzione alternativa con il creditore.

Un altro aspetto da considerare è che il pignoramento può riguardare anche i conti correnti aziendali, bloccando temporaneamente l’operatività della SNC e impedendo il pagamento di stipendi, fornitori e imposte. Questo rende ancora più urgente una gestione preventiva dei debiti aziendali e delle relazioni con i creditori, per evitare di trovarsi in una situazione di completa paralisi finanziaria.

I beni personali dei soci di una SNC sono pignorabili e Quanto?

I beni personali dei soci di una SNC (Società in Nome Collettivo) sono pignorabili quando la società non è in grado di far fronte ai propri debiti. A differenza delle società di capitali, dove il rischio imprenditoriale è limitato al capitale sociale, nella SNC tutti i soci rispondono illimitatamente e solidalmente con il proprio patrimonio personale per le obbligazioni della società. Questo significa che, in caso di insolvenza, i creditori possono rivalersi non solo sui beni della società, ma anche su quelli privati di ciascun socio.

Il pignoramento può avvenire senza dover prima esaurire il patrimonio aziendale. Essendo la responsabilità dei soci solidale, il creditore può agire contro uno qualsiasi dei soci per l’intero importo del debito, senza dover prima escutere i beni della SNC. Ciò significa che, anche se un socio ha una quota minima nella società, potrebbe essere chiamato a coprire l’intero debito, salvo poi rivalersi sugli altri soci per la ripartizione interna della responsabilità.

I principali beni personali pignorabili includono gli immobili intestati ai soci, come case, terreni e locali commerciali. Se un socio possiede un immobile di valore, il creditore può iscrivere un’ipoteca giudiziale e avviare il pignoramento immobiliare, portando alla vendita all’asta del bene.

Anche i conti correnti personali dei soci sono pignorabili. Il creditore può ottenere un pignoramento presso terzi, bloccando e prelevando le somme presenti nei conti bancari privati dei soci per soddisfare il proprio credito. Questo tipo di pignoramento è rapido ed efficace, poiché non richiede lunghe procedure giudiziarie come nel caso degli immobili.

Se il socio ha un reddito da lavoro dipendente o una pensione, il creditore può pignorare una parte dello stipendio o dell’assegno pensionistico. La legge prevede limiti ben definiti: può essere pignorato fino a un quinto dello stipendio netto e della pensione, con soglie minime di impignorabilità per garantire il sostentamento del debitore.

Anche i veicoli intestati ai soci possono essere pignorati. Se un socio possiede un’auto, un furgone o un altro mezzo registrato, il creditore può avviare un pignoramento mobiliare e procedere con la vendita all’asta del veicolo.

Gli investimenti finanziari, titoli e quote di altre società possono essere soggetti a pignoramento. Se il socio possiede azioni, obbligazioni o partecipazioni in altre imprese, il creditore può sequestrare e liquidare tali asset per recuperare il credito.

Non tutti i beni personali sono però pignorabili. Sono esclusi dal pignoramento i beni considerati essenziali per la vita quotidiana, come gli arredi di prima necessità, gli strumenti di lavoro indispensabili per l’attività professionale e una parte della pensione o del reddito minimo vitale.

Il pignoramento dei beni personali può avvenire entro un termine massimo di 10 anni dall’ottenimento del titolo esecutivo da parte del creditore. Se il creditore non agisce entro questo periodo, il diritto di pignoramento si prescrive, ma ogni atto interruttivo della prescrizione può prolungare i tempi.

Per difendersi dal pignoramento, i soci di una SNC possono valutare diverse strategie. Una possibilità è negoziare con i creditori un accordo di saldo e stralcio o una dilazione del debito, evitando così l’esecuzione forzata. Un’altra opzione è la conversione del pignoramento, che consente al debitore di sostituire i beni pignorati con il versamento di una somma concordata, impedendo la vendita forzata.

Se il socio ritiene che il pignoramento sia illegittimo, può presentare opposizione all’esecuzione ex art. 615 c.p.c., se contesta il diritto del creditore a procedere, oppure opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c., se vi sono vizi procedurali. Se il pignoramento riguarda beni essenziali per la sopravvivenza del socio e della sua famiglia, il giudice può anche disporre una riduzione dell’importo pignorato.

In conclusione, i beni personali dei soci di una SNC sono pignorabili senza limiti, perché essi rispondono in modo illimitato e solidale per i debiti della società. Il creditore può agire direttamente sul patrimonio privato dei soci, senza dover prima esaurire i beni della società. Tuttavia, esistono strumenti di difesa che possono essere utilizzati per limitare le conseguenze del pignoramento e negoziare soluzioni alternative con i creditori..

Il pignoramento di una SNC può essere evitato?

Esistono diverse strategie per ridurre il rischio di pignoramento, alcune delle quali possono garantire una maggiore tutela del patrimonio personale dei soci. Una delle più comuni è trasformare la SNC in una SRL, che limita la responsabilità dei soci. Tuttavia, questo passaggio non cancella i debiti pregressi e deve essere valutato attentamente con l’ausilio di un professionista esperto in diritto societario e tributario.

Un’altra soluzione praticabile consiste nella gestione proattiva della posizione debitoria. I soci possono cercare di negoziare direttamente con i creditori per ottenere condizioni di pagamento più favorevoli, come la dilazione dei pagamenti o la revisione degli accordi economici in essere. Questo può includere la stipula di piani di rientro su misura, che consentano di mantenere la liquidità necessaria per la gestione operativa dell’azienda evitando il rischio di azioni esecutive immediate.

Inoltre, può essere vantaggioso valutare strumenti come il saldo e stralcio, una procedura in cui si offre al creditore il pagamento di una somma inferiore rispetto all’importo totale dovuto in cambio della rinuncia ad ulteriori azioni legali. Questa opzione è particolarmente utile nei casi in cui il creditore preferisca ottenere una parte del proprio credito in tempi rapidi piuttosto che attendere una lunga e incerta procedura di pignoramento.

Un’altra possibilità è rappresentata dalla rateizzazione del debito, che consente di distribuire l’onere finanziario nel tempo, riducendo la pressione sulle finanze aziendali e personali. L’obiettivo principale di queste strategie è quello di evitare l’esecuzione forzata e preservare la continuità dell’attività imprenditoriale.

Cosa succede se un socio ha già pagato un debito della SNC?

Il socio che ha pagato un debito sociale ha diritto di rivalersi sugli altri soci per la loro quota di competenza. Tuttavia, se gli altri soci sono insolvibili, il socio pagante rischia di dover sostenere l’intero importo. Questo può comportare una grave esposizione finanziaria per il socio che ha effettuato il pagamento, in quanto si troverebbe a sopportare un onere economico maggiore rispetto alla sua quota di partecipazione nella società.

In alcuni casi, il socio che ha pagato può tentare di recuperare quanto dovuto attraverso azioni legali, ma queste potrebbero richiedere tempi lunghi e costi elevati. Inoltre, se gli altri soci non dispongono di beni sufficienti, il recupero potrebbe risultare impossibile, lasciando il socio pagante senza alcuna possibilità di rimborso. Questo problema si aggrava nel caso in cui il socio debitore si renda irreperibile o dichiari fallimento, rendendo ulteriormente difficile ottenere una compensazione per la somma pagata.

Un aspetto importante da considerare è la possibilità di prevedere clausole contrattuali che regolamentino in anticipo queste eventualità. Ad esempio, è possibile inserire negli accordi societari delle disposizioni che impongano ai soci di costituire fondi di garanzia o fideiussioni a copertura di eventuali inadempienze. Questo permetterebbe di ripartire i rischi in maniera più equa e di limitare gli effetti negativi per i singoli soci.

Per prevenire situazioni di questo tipo, è fondamentale stabilire in anticipo accordi chiari tra i soci e prevedere strumenti di tutela, come la stipula di polizze assicurative o la costituzione di fondi comuni per la gestione dei debiti. Un’adeguata pianificazione finanziaria può ridurre il rischio che un singolo socio debba farsi carico di debiti sproporzionati rispetto alla propria posizione nella società. Inoltre, la consulenza di un professionista esperto può aiutare a individuare strategie preventive per evitare che un singolo socio si trovi in difficoltà a causa della cattiva gestione finanziaria degli altri membri della SNC.

Come influisce la legge sul sovraindebitamento sui debiti di una SNC? Il Socio Si Può Salvare?

Le società in nome collettivo (SNC) rappresentano una delle forme più comuni di società di persone in Italia, ma anche una delle più rischiose per i soci dal punto di vista patrimoniale. A differenza delle società di capitali, in cui i soci rispondono solo nei limiti del capitale investito, nelle SNC i soci hanno una responsabilità solidale e illimitata. Ciò significa che, se la società contrae debiti e non è in grado di saldarli, i creditori possono aggredire direttamente il patrimonio personale dei soci.

Ma la legge sul sovraindebitamento può offrire una via d’uscita per i soci di una SNC che si trovano in difficoltà economica?

La risposta è complessa e dipende da diversi fattori, tra cui la natura del debito, la situazione patrimoniale della società e le scelte strategiche dei soci. Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.lgs. 14/2019) ha introdotto strumenti che possono aiutare sia la società sia i singoli soci a ristrutturare il debito e, in alcuni casi, a ottenere una riduzione o una cancellazione dell’importo dovuto.

Ma quali sono le conseguenze del sovraindebitamento per una SNC e per i suoi soci?

Innanzitutto, è fondamentale distinguere tra il debito della società e quello personale dei soci. Nelle SNC, i soci rispondono illimitatamente e in solido per i debiti della società. Questo significa che, se la società non paga, ogni socio può essere chiamato a saldare l’intero importo del debito, anche se non ha direttamente contratto l’obbligazione.

Se la SNC è in difficoltà e non riesce più a far fronte ai propri debiti, la prima soluzione è accedere a una procedura di composizione negoziata della crisi. Questa procedura, introdotta dal Codice della Crisi d’Impresa, consente alla società di cercare un accordo con i creditori prima di arrivare a situazioni più gravi, come il fallimento o la liquidazione giudiziale. Se l’accordo viene raggiunto, la società può ottenere una ristrutturazione del debito e bloccare le azioni esecutive, comprese le richieste di pagamento rivolte ai soci.

Ma se la composizione negoziata non è praticabile, i soci possono essere chiamati a rispondere personalmente dei debiti della SNC. In questo caso, entra in gioco la disciplina del sovraindebitamento, che consente ai soci persone fisiche di accedere a strumenti di tutela del proprio patrimonio.

Quali sono le soluzioni per i soci di una SNC che si trovano in una situazione di sovraindebitamento?

Il primo strumento è il piano del consumatore, ma solo se il socio ha contratto debiti non legati all’attività della SNC. Questo strumento è riservato ai soggetti che hanno debiti di natura personale e non commerciale. Se il socio ha debiti derivanti dalla gestione della società, dovrà invece ricorrere ad altre soluzioni.

La ristrutturazione dei debiti del sovraindebitato è una delle soluzioni più efficaci per un socio di SNC che si trova in difficoltà. Questo strumento consente di presentare un piano per il pagamento parziale o dilazionato del debito, evitando il pignoramento dei beni personali. Il piano deve essere approvato dai creditori e omologato dal tribunale. Se viene accettato, i creditori non potranno più aggredire il patrimonio personale del socio.

Un’altra opzione è la liquidazione controllata del patrimonio, una sorta di fallimento personale che consente al debitore di vendere i propri beni per pagare i creditori. Se il socio di una SNC non ha alternative, questa può essere una soluzione estrema per evitare il pignoramento e ottenere, al termine della procedura, l’esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti residui.

Ma il socio può davvero salvarsi dal pignoramento grazie alla legge sul sovraindebitamento?

Dipende dalla situazione. Se il socio riesce ad accedere a una procedura di ristrutturazione del debito o alla liquidazione controllata, può ottenere una protezione contro le azioni esecutive e impedire ai creditori di pignorare il suo patrimonio. Tuttavia, è fondamentale che il socio agisca tempestivamente, perché se i creditori hanno già avviato procedure esecutive, diventa più difficile bloccarle.

Un’altra possibilità per il socio è la negoziazione diretta con i creditori. In molti casi, è possibile ottenere una riduzione del debito attraverso un accordo di saldo e stralcio, evitando così il ricorso a procedure più complesse e costose. Tuttavia, questa soluzione dipende dalla disponibilità dei creditori ad accettare un pagamento ridotto.

Ma cosa succede se un solo socio della SNC presenta domanda di sovraindebitamento?

Se solo uno dei soci di una SNC accede alla procedura di sovraindebitamento, gli altri soci rimangono comunque responsabili per l’intero debito della società. Questo significa che i creditori possono rivalersi sugli altri soci, a meno che anche questi ultimi non accedano a una procedura simile.

Un caso particolare riguarda la cessazione della SNC. Se la società viene sciolta, i creditori possono continuare a perseguire i soci per i debiti non saldati. Per questo motivo, è fondamentale valutare con attenzione le strategie di chiusura della società, evitando che il debito ricada esclusivamente sui singoli soci.

Un aspetto importante è il ruolo dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC). Questo ente assiste i soci nel predisporre la domanda di sovraindebitamento e nel negoziare con i creditori. Grazie all’intervento dell’OCC, è possibile aumentare le probabilità di ottenere un accordo e proteggere il patrimonio personale.

Ma quali sono i limiti della legge sul sovraindebitamento per i soci di una SNC?

Non tutti i debiti possono essere cancellati o ridotti. Ad esempio, i debiti derivanti da reati fiscali o tributari possono essere più difficili da eliminare attraverso la procedura di sovraindebitamento. Inoltre, la legge richiede che il debitore abbia agito in buona fede, evitando comportamenti fraudolenti o dolosi nella gestione della società.

Un altro limite riguarda i tempi della procedura. Il processo di sovraindebitamento può durare diversi mesi e richiede la presentazione di una documentazione dettagliata sulla situazione finanziaria del socio. Per questo motivo, è fondamentale agire tempestivamente, evitando che i creditori avviino azioni esecutive prima dell’omologazione del piano di ristrutturazione.

In conclusione, la legge sul sovraindebitamento può offrire una via d’uscita ai soci di una SNC che si trovano in difficoltà economica. Attraverso strumenti come la ristrutturazione del debito o la liquidazione controllata, i soci possono proteggere il proprio patrimonio e ottenere una riduzione o cancellazione dei debiti. Tuttavia, è fondamentale agire rapidamente e con il supporto di un professionista esperto per evitare il rischio di pignoramento e altre conseguenze patrimoniali. La conoscenza delle proprie opzioni e una strategia ben pianificata possono fare la differenza tra la perdita totale del patrimonio e una soluzione sostenibile per uscire dalla crisi.

Come Studio Monardo Ti Può Aiutare In Caso Di Debiti Di SNC

L’Avvocato Monardo coordina un team di esperti in diritto bancario e tributario su tutto il territorio nazionale, offrendo soluzioni personalizzate per imprese e imprenditori.

In particolare:

  • Gestisce le crisi aziendali, analizzando approfonditamente la situazione finanziaria dell’impresa e individuando le strategie più efficaci per garantire la continuità dell’attività, ridurre il rischio di pignoramento e proteggere il patrimonio della società e dei soci. Offre supporto nella ristrutturazione del debito, nella negoziazione con i creditori e nell’accesso agli strumenti legali previsti per le aziende in difficoltà, valutando ogni possibile alternativa per preservare il valore dell’impresa e tutelare gli interessi dei soci coinvolti.
  • È gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), iscritto negli elenchi del Ministero della Giustizia e offre un supporto completo per la gestione delle situazioni di sovraindebitamento, guidando imprese e privati attraverso le procedure legali disponibili. Con anni di esperienza nel settore, si occupa di valutare la situazione finanziaria, individuare soluzioni su misura e assistere nella redazione di piani di rientro sostenibili, garantendo un percorso legale efficace per la risoluzione della crisi.
  • Collabora con un Organismo di Composizione della Crisi (OCC), offrendo assistenza specifica in materia di esdebitazione e piani di ristrutturazione. Grazie alla sua esperienza, fornisce supporto nella gestione di procedure volte alla riduzione e riorganizzazione del debito, aiutando i soggetti sovraindebitati a trovare soluzioni sostenibili e legalmente valide. Si occupa della redazione e presentazione di piani di rientro dettagliati, della negoziazione con i creditori e della ricerca di strumenti giuridici che permettano un alleggerimento delle passività, consentendo ai debitori di ripartire con una maggiore stabilità finanziaria. Inoltre, segue da vicino ogni fase del procedimento, assicurando un’assistenza personalizzata e mirata alle esigenze del cliente.

Se la tua SNC sta affrontando problemi di debiti e vuoi proteggere il tuo patrimonio, richiedi una consulenza personalizzata per trovare la strategia più adatta al tuo caso. Un esperto potrà analizzare la tua situazione specifica, suggerire soluzioni concrete e guidarti attraverso le migliori opzioni legali disponibili. Non aspettare che la situazione peggiori: intervenire tempestivamente può fare la differenza tra una gestione controllata della crisi e il rischio di perdere il controllo del proprio patrimonio. Contattaci oggi stesso per un’analisi approfondita e un supporto professionale su misura per le tue esigenze.

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La consulenza fisica, a differenza di quella digitale, viene organizzata a partire da due settimane dal primo contatto.

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