Quanto Costa La Procedura Di Sovraindebitamento?

Affrontare una situazione di sovraindebitamento può sembrare un percorso complesso e scoraggiante, soprattutto quando ci si trova sommersi da debiti che sembrano insostenibili. La pressione psicologica derivante dall’accumulo di debiti può influire negativamente sulla qualità della vita, generando ansia, stress e un senso di impotenza. Tuttavia, esiste una soluzione legale che consente di ristrutturare o cancellare parte dei propri debiti: la procedura di sovraindebitamento. Questa procedura offre una via d’uscita a chi si trova in difficoltà economiche, permettendo di riorganizzare i debiti e di riprendere il controllo delle proprie finanze. Ma quanto costa avviare e portare a termine questa procedura?

Capire i costi associati a questa procedura è fondamentale per valutare se intraprenderla e come pianificare le proprie finanze durante il percorso. Il costo non è fisso e può variare in base a diversi fattori: la complessità della situazione debitoria, la tipologia di procedura scelta, l’importo dei debiti e la presenza di eventuali beni da liquidare. Inoltre, il coinvolgimento di professionisti come avvocati, commercialisti e gestori della crisi può influire significativamente sui costi complessivi.

È importante considerare che la procedura di sovraindebitamento non rappresenta solo un’opportunità per ridurre o eliminare i debiti, ma anche un investimento per il proprio futuro finanziario. Comprendere le voci di costo principali, le spese obbligatorie previste dalla legge, i compensi dei professionisti coinvolti e le possibili agevolazioni per chi si trova in condizioni economiche particolarmente difficili è essenziale per prendere una decisione consapevole.

In questo articolo di Studio Monardo, gli avvocati specializzati in procedure di sovraindebitamento, analizzeremo in dettaglio tutte queste componenti, esplorando come la normativa sul sovraindebitamento sia stata influenzata dalle recenti riforme legislative. In particolare, vedremo come la normativa sul sovraindebitamento, inclusa la riforma introdotta dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), abbia inciso sulla gestione dei costi e sull’accessibilità delle procedure. Inoltre, discuteremo delle implicazioni pratiche di queste riforme e di come possano favorire chi si trova in situazioni di grave difficoltà economica.

Ma andiamo ora ad approfondire con gli avvocati di Studio Monardo, i legali esperti in procedure di sovraindebitamento.

Quali Sono I Costi Principali Della Procedura Di Sovraindebitamento?

I costi della procedura di sovraindebitamento si suddividono in diverse categorie:

Compenso del Gestore della Crisi

Si tratta del professionista nominato dall’OCC (Organismo di Composizione della Crisi), che coordina la procedura. Il Gestore della Crisi svolge un ruolo fondamentale nell’intero processo, poiché è responsabile dell’analisi della situazione debitoria del soggetto, della redazione del piano di ristrutturazione e del monitoraggio delle fasi successive.

Costi indicativi:

  • Casi semplici: per debiti fino a 50.000 euro con pochi creditori, il compenso può variare da 2.500 a 3.500 euro. Tuttavia, in base a fattori aggiuntivi come la necessità di ulteriori analisi finanziarie, la complessità dei documenti richiesti o eventuali incontri supplementari con i creditori, il compenso può subire variazioni. Ad esempio, se il caso richiede una verifica dettagliata delle passività o l’elaborazione di un piano di rientro personalizzato, il costo può aumentare fino a 5.000 euro. Inoltre, qualora sia necessario un supporto continuativo per la gestione delle comunicazioni con i creditori o per eventuali udienze aggiuntive, il compenso potrebbe salire ulteriormente, raggiungendo anche i 3.500 euro in situazioni più articolate.
  • Casi mediamente complessi: per debiti tra 50.000 e 150.000 euro e più creditori, il compenso si aggira tra 5.000 e 8.000 euro. Tuttavia, il costo può aumentare se la procedura richiede una gestione più articolata, come la presenza di contenziosi legali con alcuni creditori, la necessità di elaborare piani di rientro complessi o la gestione di beni patrimoniali di valore significativo. In questi casi, il compenso potrebbe arrivare fino a 10.000 euro. Inoltre, se il debitore possiede proprietà immobiliari o quote societarie da valutare e liquidare, potrebbero essere necessarie ulteriori consulenze tecniche, che comportano costi aggiuntivi. La durata della procedura è un altro fattore rilevante: procedure che si estendono oltre i 12-18 mesi possono richiedere un impegno maggiore da parte del Gestore della Crisi, incidendo ulteriormente sul compenso finale. Infine, anche la necessità di frequenti incontri di mediazione con i creditori o la predisposizione di documentazione dettagliata possono influire sull’importo complessivo richiesto.
  • Casi complessi: per debiti superiori a 150.000 euro con numerosi creditori e beni da liquidare, il compenso può superare i 12.000 euro. Tuttavia, il costo può variare considerevolmente in base alla complessità delle operazioni richieste. Ad esempio, se il patrimonio del debitore include immobili da gestire, attività imprenditoriali da liquidare o quote societarie da valutare, il compenso potrebbe facilmente salire fino a 20.000 euro. Inoltre, la presenza di contenziosi giudiziari in corso o la necessità di mediazioni frequenti con i creditori possono comportare un incremento significativo dei costi. La durata della procedura, che in questi casi può superare anche i 24 mesi, richiede un impegno continuativo da parte del Gestore della Crisi, con costi ulteriori legati alla predisposizione di report periodici, consulenze tecniche specifiche e aggiornamenti della documentazione.

In situazioni di particolare difficoltà economica, il giudice può ridurre il compenso per garantire l’accesso alla procedura.

Spese di Procedura

Comprendono i costi amministrativi, le spese di registrazione, eventuali tasse di bollo e i diritti di cancelleria.

Costi indicativi:

  • Tasse di bollo: circa 16 euro per ogni atto presentato. Tuttavia, in base alla complessità della procedura e al numero di atti richiesti, il costo complessivo delle tasse di bollo può aumentare considerevolmente. Ad esempio, per procedimenti che richiedono la presentazione di numerosi documenti ufficiali, certificazioni e istanze, l’importo totale potrebbe arrivare anche a 80-100 euro o più. Inoltre, in alcuni casi particolari potrebbero essere applicati bolli aggiuntivi per specifiche richieste giudiziarie o per la registrazione di atti presso diversi uffici competenti. Per le procedure che coinvolgono più fasi o ricorsi, il totale delle tasse di bollo potrebbe raggiungere anche 150 euro, incidendo sul costo finale della pratica.
  • Diritti di cancelleria: variabili da 50 a 150 euro in base al tribunale. Tuttavia, in procedimenti particolarmente complessi o che richiedono la gestione di numerosi atti e documenti, i costi possono aumentare. Ad esempio, per pratiche che richiedono frequenti notifiche ufficiali, copie autentiche di documenti o la registrazione di decisioni giudiziarie in più sedi, l’importo complessivo dei diritti di cancelleria può raggiungere anche i 200-250 euro. In aggiunta, eventuali richieste di copie certificate, l’uso di servizi di notifica urgenti o la necessità di archiviazioni supplementari presso la cancelleria possono comportare ulteriori costi. La complessità della pratica e la quantità di documentazione gestita dal tribunale sono fattori determinanti che influenzano l’importo finale da sostenere per questa voce di spesa.
  • Spese di registrazione: per la trascrizione degli atti, i costi possono arrivare fino a 200-300 euro. Tuttavia, in procedimenti che richiedono la registrazione di numerosi atti o la trascrizione di documentazione complessa, l’importo complessivo può aumentare considerevolmente. Ad esempio, per pratiche che coinvolgono la trascrizione di contratti, sentenze o atti notarili in diversi registri pubblici, il costo può facilmente raggiungere anche 400-500 euro. Inoltre, se è necessaria una registrazione urgente o prioritaria, alcuni uffici possono applicare costi aggiuntivi che incidono sul totale finale. Nei casi in cui siano richieste copie conformi o estratti aggiuntivi degli atti registrati, si possono aggiungere ulteriori spese pari a 50-100 euro per ogni documento supplementare. La complessità della pratica e il numero di registrazioni necessarie sono quindi fattori chiave che determinano il costo finale di questa voce di spesa.
  • Costi amministrativi generali: tra 300 e 500 euro per coprire le spese di gestione burocratica. Tuttavia, in base alla complessità della procedura e alla necessità di gestire documentazione aggiuntiva, tali costi possono aumentare. Ad esempio, per pratiche che richiedono la produzione di numerosi documenti ufficiali, la gestione di corrispondenza legale complessa o l’organizzazione di incontri di coordinamento tra le parti coinvolte, l’importo complessivo potrebbe salire fino a 600-700 euro. Inoltre, qualora siano richieste verifiche supplementari da parte di enti terzi, controlli incrociati su dati finanziari o ulteriori adempimenti burocratici, i costi potrebbero superare anche i 750 euro. La presenza di particolari requisiti di conformità normativa o la necessità di consulenze amministrative specifiche contribuiscono ulteriormente a determinare l’ammontare finale di questa voce di spesa.

Esempio: una procedura standard può comportare spese procedurali complessive di circa 500-1.000 euro.

Onorari di Avvocati e Commercialisti

Se il debitore si affida a professionisti per la consulenza legale o fiscale, questi costi possono variare significativamente.

Costi indicativi:

  • Consulenza preliminare: tra 200 e 500 euro per una valutazione iniziale. Tuttavia, in casi più complessi o che richiedono un’analisi approfondita della situazione finanziaria del debitore, il costo può aumentare. Ad esempio, se la consulenza richiede la revisione dettagliata di documentazione finanziaria complessa, la valutazione di diversi contratti o la necessità di incontri aggiuntivi per chiarire la strategia da adottare, l’importo complessivo potrebbe salire fino a 600-800 euro. Inoltre, se è necessario coinvolgere ulteriori consulenti specialistici, come periti o commercialisti per una valutazione tecnica specifica, il costo della consulenza preliminare potrebbe aumentare ulteriormente. In alcuni casi, la consulenza può includere anche la simulazione di scenari alternativi per la gestione del debito, aumentando così il valore del servizio e, di conseguenza, il costo totale. Infine, la complessità delle normative applicabili e la necessità di interpretazioni legali approfondite possono incidere sul tempo necessario per fornire una consulenza completa, con un conseguente incremento del costo finale.
  • Assistenza completa per la procedura: tra 1.500 e 10.000 euro, a seconda della complessità del caso. Tuttavia, in situazioni particolarmente articolate che richiedono un impegno continuativo e la gestione di numerosi aspetti legali e fiscali, i costi possono aumentare sensibilmente. Ad esempio, se la procedura richiede una negoziazione intensa con diversi creditori, la preparazione di documentazione dettagliata e complessa, o la presenza a numerose udienze, il compenso complessivo potrebbe facilmente arrivare fino a 10.000 euro. Inoltre, se è necessaria la consulenza di esperti tecnici o periti esterni per supportare il piano di ristrutturazione del debito, i costi possono aumentare ulteriormente. La durata della procedura è un altro fattore determinante: casi che si protraggono oltre i 12 mesi potrebbero richiedere un maggiore impegno da parte del team legale, comportando un incremento dei costi. Infine, la necessità di fornire aggiornamenti periodici dettagliati al debitore o di gestire procedure parallele può influire significativamente sul costo finale dell’assistenza completa.
  • Redazione di atti giuridici e rappresentanza legale: circa 500-2.000 euro per ogni fase processuale.

Esistono Agevolazioni Per Chi Non Può Pagare?

Sì, la legge prevede alcune forme di agevolazione per chi si trova in gravi difficoltà economiche. In particolare:

  • Gratuito patrocinio: per chi ha un reddito inferiore ai limiti stabiliti dalla legge. Questa forma di assistenza consente di ottenere supporto legale senza dover sostenere i costi delle parcelle professionali e delle spese processuali, garantendo l’accesso alla giustizia anche ai soggetti economicamente più fragili. Il gratuito patrocinio copre le spese relative all’assistenza di un avvocato, alle consulenze tecniche necessarie e agli eventuali oneri processuali, come tasse di registro e notifiche. Per beneficiare di questa agevolazione, è necessario presentare una domanda presso l’autorità giudiziaria competente, allegando la documentazione che attesti il reddito e la situazione economica del richiedente. Inoltre, il gratuito patrocinio può essere revocato se si verifica un miglioramento delle condizioni economiche del beneficiario o se emergono dichiarazioni mendaci nella domanda. Questa misura rappresenta un importante strumento di inclusione sociale, consentendo a chiunque di difendere i propri diritti, indipendentemente dalle proprie disponibilità economiche.
  • Riduzione delle spese di procedura: in casi di particolare difficoltà economica, il giudice può disporre la riduzione o l’esonero di alcune spese. Questa possibilità rappresenta un’importante tutela per i debitori che si trovano in condizioni di grave disagio finanziario, consentendo loro di accedere comunque alle procedure legali necessarie per gestire il sovraindebitamento. La riduzione delle spese può riguardare diversi aspetti, come le tasse di registro, i diritti di cancelleria, i costi di notifica e le spese per eventuali consulenze tecniche. Il giudice valuta caso per caso, tenendo conto della documentazione presentata dal debitore, che deve dimostrare la propria situazione economica precaria attraverso prove come certificazioni di reddito, dichiarazioni ISEE e attestazioni di stato di disoccupazione o altre condizioni di vulnerabilità economica. In alcuni casi, la riduzione può essere totale, eliminando completamente l’obbligo di pagamento di alcune spese, mentre in altri può essere parziale, riducendo l’importo da versare in base alla capacità economica residua del debitore. Questa misura ha lo scopo di garantire l’accesso alla giustizia anche ai soggetti più fragili, favorendo un percorso di risanamento finanziario sostenibile e inclusivo.

Come Incide Il Codice Della Crisi D’Impresa E Dell’Insolvenza Sui Costi?

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) ha introdotto importanti novità anche in termini di costi. L’obiettivo della riforma è stato quello di rendere le procedure più accessibili e trasparenti, semplificando alcune fasi e riducendo le spese burocratiche.

In particolare, il codice ha previsto:

  • Procedure semplificate per i debitori incapienti: queste procedure sono pensate per facilitare l’accesso alla gestione della crisi di sovraindebitamento da parte di chi si trova in condizioni economiche estremamente difficili. Tali procedure prevedono una serie di agevolazioni che riducono significativamente la complessità burocratica e i costi, consentendo anche a chi ha risorse limitate di intraprendere un percorso di risanamento finanziario. Tra le semplificazioni rientrano la riduzione delle formalità documentali, tempi più rapidi per la valutazione delle domande e costi amministrativi ridotti. Inoltre, il giudice può decidere di esonerare completamente il debitore da alcune spese, in base a una valutazione della situazione economica personale. Questa misura è particolarmente importante perché consente anche ai soggetti più vulnerabili di beneficiare degli strumenti previsti dalla legge per uscire da una situazione di sovraindebitamento e ricostruire la propria stabilità economica.
  • Riduzione dei tempi di gestione, con conseguente riduzione dei costi legati alla durata della procedura. Questa riduzione si traduce in una maggiore efficienza operativa e in una gestione più snella delle pratiche, che consente di abbreviare significativamente le tempistiche necessarie per completare le varie fasi del procedimento. Un iter più rapido significa anche minori costi amministrativi e legali, riducendo le spese legate all’assistenza continuativa dei professionisti coinvolti, come avvocati e consulenti finanziari. Inoltre, la diminuzione dei tempi di gestione riduce il rischio di dover sostenere costi aggiuntivi dovuti a imprevisti o a cambiamenti nella situazione economica del debitore. In molti casi, la velocità della procedura può contribuire a mantenere più stabile la situazione finanziaria complessiva, evitando l’accumulo di ulteriori interessi o sanzioni legati a debiti preesistenti. Questo approccio più rapido ed efficiente favorisce anche un clima di maggiore fiducia nei confronti delle istituzioni preposte alla gestione delle crisi debitorie, rendendo l’intero processo meno gravoso sia per il debitore sia per i creditori coinvolti.

Cosa Succede Se Non Si Riescono A Pagare Le Spese?

Se il debitore non riesce a coprire tutte le spese, il giudice può valutare la situazione e disporre misure straordinarie, come:

  • La rateizzazione delle spese rappresenta una soluzione fondamentale per quei debitori che, pur trovandosi in difficoltà economiche, vogliono adempiere ai propri obblighi senza compromettere ulteriormente la propria stabilità finanziaria. Questa modalità consente di suddividere il pagamento delle spese complessive della procedura di sovraindebitamento in più rate, distribuite su un arco temporale definito in base alle possibilità economiche del debitore e alle disposizioni del giudice. Le rate possono essere mensili, trimestrali o concordate secondo le necessità specifiche del caso, rendendo così più gestibile l’impatto economico. Inoltre, la rateizzazione può riguardare non solo le spese procedurali, ma anche eventuali onorari professionali, tasse e diritti di cancelleria, facilitando una pianificazione finanziaria più sostenibile. In alcuni casi, il giudice può concedere condizioni particolarmente favorevoli, come l’assenza di interessi o la riduzione dell’importo complessivo delle rate, soprattutto se il debitore dimostra una situazione di particolare fragilità economica. Questa opzione rappresenta quindi un importante strumento di supporto per chi è determinato a risolvere la propria situazione debitoria in modo responsabile e consapevole.
  • L’esonero parziale o totale di alcuni costi in casi eccezionali rappresenta una misura straordinaria che può essere adottata per alleviare il peso finanziario sui debitori che versano in condizioni di estrema difficoltà economica. Questa possibilità consente al giudice di valutare situazioni particolari in cui il pagamento delle spese previste risulterebbe insostenibile per il debitore, mettendo a rischio la sua capacità di sussistenza minima. L’esonero può riguardare varie voci di costo, come le spese di cancelleria, le tasse di registro, i costi di notifica e persino una parte degli onorari dei professionisti coinvolti nella procedura.

Per ottenere l’esonero, il debitore deve presentare una richiesta motivata, corredata da documentazione dettagliata che dimostri la gravità della situazione economica. Tra i documenti utili possono figurare dichiarazioni ISEE, attestazioni di disoccupazione, certificati di invalidità o altre prove che evidenzino l’impossibilità di far fronte alle spese. In alcuni casi, il giudice può disporre una verifica ulteriore tramite indagini patrimoniali o audizioni per accertare la reale condizione economica del richiedente.

L’esonero può essere concesso in forma totale, eliminando completamente l’obbligo di pagamento delle spese, oppure parziale, riducendo l’importo dovuto in modo proporzionato alle risorse disponibili del debitore. Questa misura, sebbene riservata a casi eccezionali, costituisce un importante strumento di tutela per garantire che anche i soggetti più vulnerabili possano accedere ai benefici della procedura di sovraindebitamento, contribuendo così a favorire un percorso di risanamento finanziario e di reintegrazione economica.

L’Esdebitazione Del Debitore Incapiente: Quanto Costa?

L’esdebitazione del debitore incapiente è una misura prevista per chi non ha alcuna possibilità di soddisfare i creditori. Questa procedura rappresenta una vera e propria ancora di salvezza per coloro che si trovano in una situazione economica talmente compromessa da non poter far fronte nemmeno alle spese minime necessarie per rimborsare i debiti contratti. I costi in questo caso sono ridotti al minimo, proprio per garantire l’accessibilità anche a chi si trova in condizioni economiche estremamente difficili. L’obiettivo principale è quello di offrire una seconda opportunità, permettendo al debitore di liberarsi definitivamente dai debiti senza dover affrontare ulteriori oneri finanziari insostenibili.

I costi residui possono includere solo spese amministrative minime, come i diritti di cancelleria o le spese di notifica, che in alcuni casi possono essere ulteriormente ridotti o addirittura esonerati dal giudice in presenza di comprovata incapacità economica. Inoltre, la procedura può prevedere una semplificazione degli adempimenti burocratici, riducendo così anche i costi indiretti legati alla gestione delle pratiche. Questo approccio mira a favorire la reintegrazione del debitore incapiente nel tessuto economico e sociale, offrendo un nuovo inizio libero dal peso dei debiti pregressi.

Quali Sono I Vantaggi Economici Della Procedura?

Nonostante i costi iniziali, la procedura può portare a vantaggi economici significativi:

  • Riduzione del debito complessivo. Questo vantaggio rappresenta uno degli aspetti più rilevanti della procedura di sovraindebitamento, in quanto consente di abbattere in modo significativo l’importo totale dei debiti accumulati. Attraverso un piano di ristrutturazione del debito, è possibile negoziare con i creditori per ottenere sconti rilevanti, riduzione degli interessi passivi e la cancellazione di penali o oneri accessori. In molti casi, il debitore può ottenere una riduzione che può arrivare anche al 70-80% del debito originario, a seconda della situazione economica e della capacità di negoziazione con i creditori. Questo consente non solo di alleggerire il carico finanziario, ma anche di creare una nuova prospettiva per il futuro economico del debitore, favorendo la possibilità di ripartire senza il peso soffocante dei debiti pregressi. Inoltre, la riduzione del debito permette di liberare risorse economiche che possono essere destinate a bisogni primari o a investimenti per il recupero della stabilità finanziaria personale o familiare.
  • Blocco delle azioni esecutive in corso. Questo vantaggio rappresenta un aspetto fondamentale della procedura di sovraindebitamento, poiché consente di interrompere tutte le azioni legali avviate dai creditori per il recupero dei crediti. Ciò include il blocco di pignoramenti su stipendi, conti correnti, immobili o beni mobili, nonché la sospensione di procedure esecutive già in corso. L’efficacia di questo blocco offre al debitore un’importante tregua, permettendogli di respirare e di concentrarsi sul percorso di ristrutturazione del debito senza l’ansia costante di ulteriori azioni giudiziarie. Inoltre, la sospensione delle azioni esecutive evita l’aggravarsi della situazione patrimoniale, impedendo la dispersione dei beni e favorendo una gestione più ordinata delle risorse disponibili. Questo meccanismo di protezione si attiva una volta avviata formalmente la procedura di sovraindebitamento e può continuare fino alla conclusione della stessa, garantendo al debitore un periodo di relativa stabilità economica durante il quale può pianificare e attuare le misure necessarie per il proprio risanamento finanziario.
  • Possibilità di rateizzare i pagamenti residui in modo sostenibile. Questa opzione rappresenta un’importante opportunità per i debitori che, pur trovandosi in una situazione di difficoltà economica, desiderano adempiere ai propri obblighi finanziari senza compromettere ulteriormente la propria stabilità economica. La rateizzazione consente di suddividere l’importo residuo del debito in pagamenti periodici, definiti sulla base della capacità reddituale del debitore e delle condizioni concordate con i creditori. Questo approccio offre maggiore flessibilità, permettendo di gestire il debito in modo più sereno e pianificato.

Inoltre, la possibilità di dilazionare i pagamenti può essere accompagnata da tassi di interesse ridotti o addirittura nulli, a seconda delle negoziazioni e delle decisioni del giudice competente. La durata del piano di rientro può variare da pochi mesi a diversi anni, in base alla complessità della situazione finanziaria e alla disponibilità delle risorse del debitore. In alcuni casi, è possibile rinegoziare i termini del piano di rateizzazione qualora si verifichino cambiamenti significativi nelle condizioni economiche del debitore, garantendo così un livello di sostenibilità costante nel tempo.

La rateizzazione non solo consente di evitare l’accumulo di ulteriori debiti o interessi di mora, ma aiuta anche a mantenere una buona gestione del bilancio familiare, favorendo la progressiva uscita dalla situazione di sovraindebitamento e il recupero della serenità finanziaria.

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È Gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012) e iscritto negli elenchi del Ministero della Giustizia, una qualifica che certifica le sue competenze specifiche nella gestione delle crisi finanziarie personali e aziendali. Inoltre, figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi), un ruolo che gli permette di operare con autorevolezza e credibilità in contesti altamente regolamentati, garantendo ai suoi assistiti un supporto costante e professionale in ogni fase della procedura. La sua dedizione e la capacità di instaurare un rapporto di fiducia con i clienti fanno dell’Avvocato Monardo un punto di riferimento sicuro per chi cerca soluzioni concrete e personalizzate per superare le difficoltà economiche.

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