Cosa Si Può Pignorare Ad Una Sas E Cosa Si Rischia?

L’organizzazione di un’azienda in forma di società in accomandita semplice rappresenta, per molte realtà imprenditoriali, un modello interessante e diffuso. L’equilibrio tra il ruolo dei soci accomandatari, che gestiscono e amministrano la società con responsabilità illimitata, e quello dei soci accomandanti, che apportano capitale ma rispondono soltanto fino alla quota conferita, offre un mix tra dimensione personale e struttura societaria. È però importante chiedersi: cosa accade quando la Sas affronta problemi di natura debitoria? Il rischio di pignoramenti o procedure esecutive si riverbera su soggetti differenti, e le conseguenze possono essere più o meno incisive a seconda della fonte del debito e della posizione dei singoli soci.

Ma andiamo ora nei dettagli con Studio Monardo, gli avvocati specializzati in cancellazione debiti di SAS.

Struttura Della Sas E Conseguenze Sulla Responsabilità

La struttura di una Sas si fonda su due categorie di soci, accomandatari e accomandanti. Gli accomandatari, rispondendo illimitatamente delle obbligazioni sociali, possono subire conseguenze patrimoniali personali se la società non è in grado di onorare i propri debiti. Gli accomandanti, viceversa, hanno la responsabilità limitata alla quota conferita, purché non assumano ruoli amministrativi.

Cosa succede se la società non onora i propri debiti? Il creditore può aggredire in prima battuta il patrimonio societario. Se questo risulta insufficiente, può rivolgersi ai soci accomandatari, chiedendo il pignoramento dei loro beni personali. Ma questa regola vale per tutti i debiti, compresi quelli contratti a titolo personale dal singolo socio? Qui sta il primo fondamentale distinguo: quando il debito è ascrivibile alla società, il patrimonio sociale e gli accomandatari sono i soggetti principalmente esposti. Quando, invece, il debito riguarda la sfera personale di un socio, i creditori di quel socio non possono direttamente pignorare beni della Sas, salvo le procedure che consentono di aggredire la quota di partecipazione.

Quali rischi concretamente corre la società se il debito non è stato contratto a nome della Sas, ma riguarda soltanto l’accomandatario? In linea di principio, i beni della società non dovrebbero essere toccati, perché il debito è estraneo all’attività sociale. Tuttavia, la quota del socio debitore può essere pignorata. E in alcuni casi, se esistono circostanze particolari, il creditore può prospettare che determinati beni, formalmente intestati alla società, siano in realtà utilizzati a vantaggio personale del socio, suscitando controversie sull’effettiva appartenenza di tali beni.

Sono questioni che assumono notevole importanza pratica, perché non di rado accade che il confine tra sfera personale e sfera societaria si confonda, specialmente nelle imprese familiari. Come si procede quando un creditore solleva dubbi sulla titolarità di un immobile registrato alla società, ma di fatto goduto da un singolo socio? Si apre un contenzioso che può sfociare in una perizia tecnica o in un accertamento volto a chiarire la reale titolarità del bene.

E ancora, come si può evitare di mettere a rischio il funzionamento della Sas in caso di debiti personali di un accomandatario? Alcuni adottano strategie di separazione netta tra i patrimoni, ma non sempre bastano le cautele contrattuali per scongiurare un’azione di pignoramento della quota. È dunque fondamentale capire quali poteri abbia la società o gli altri soci per difendere l’impresa e scongiurare l’ingresso di terzi indesiderati.

Pignoramento Dei Beni Della Sas Per Debiti Sociali

Quando il debito è riconducibile all’attività della società, i creditori mirano direttamente al patrimonio sociale per recuperare le somme spettanti. È allora possibile che vengano pignorati immobili, macchinari, crediti verso i clienti e, più in generale, tutto ciò che appartiene alla Sas. La procedura avviene dinanzi al giudice dell’esecuzione, con la notifica di un atto di precetto e, successivamente, del pignoramento presso la sede della società o presso terzi (ad esempio, se si tratta di crediti dovuti alla Sas da parte di clienti o fornitori).

Quale impatto ha tale azione sulla vita della società? In molti casi, un pignoramento su beni essenziali per la produzione o la prestazione di servizi può paralizzare la continuità dell’impresa. Per tale ragione, spesso il debitore cerca una soluzione transattiva prima dell’esecuzione, per evitare di bloccare l’operatività quotidiana. Le statistiche mostrano che la percentuale di transazioni tra Sas e creditori aumenta nelle fasi in cui si verifica una crisi di liquidità diffusa, perché i costi di un pignoramento, sia in termini economici sia di reputazione, sono elevati per entrambe le parti.

A volte, ci si chiede se il creditore possa direttamente esigere il pagamento dai soci accomandatari, qualora i beni della società non siano sufficienti. La risposta è tendenzialmente affermativa: se un creditore, dopo aver tentato l’escussione del patrimonio sociale, non ottiene soddisfazione, può aggredire i beni personali dei soci accomandatari. Ma perché prima si deve escutere il patrimonio della Sas? Perché la personalità giuridica parziale della società di persone impone di rivolgersi inizialmente alla compagine sociale.

Chi si trova a ricoprire il ruolo di accomandatario teme fortemente la prospettiva di dover rispondere di debiti sociali con i propri beni personali. Che rischi si corrono in concreto se la società ha contratto debiti ingenti con istituti di credito o con l’Agenzia delle Entrate? Gli enti creditori possono pignorare conti correnti personali del socio, veicoli, immobili e ogni altra proprietà iscritta a suo nome. Non mancano situazioni in cui il socio tenta di opporsi, adducendo che i beni in questione sono in comunione con il coniuge o appartengono a figli, familiari o terzi. Questa difesa può reggere, ma solo se adeguatamente provata e se non configura atti simulati o distrattivi.

Esempi Pratici Di Pignoramento Per Debito Sociale

Si consideri una Sas operante nel settore della ristorazione, composta da due soci accomandatari che gestiscono il locale e un socio accomandante che ha conferito soltanto capitale. La società accumula debiti verso i fornitori di generi alimentari e verso il fisco. I fornitori, stanchi dei ritardi, avviano il pignoramento dei beni aziendali presenti all’interno del locale (attrezzature, arredamento, merce in magazzino). Come si difende la società? Può tentare una ristrutturazione del debito, offrendo un pagamento scaglionato, oppure può rivolgersi al tribunale per chiedere, in certe circostanze, la sospensione dell’esecuzione, se dimostra l’esistenza di una controversia su crediti oggetto di contestazione.

Un secondo esempio: la Sas dispone di un immobile adibito a sede operativa. Il creditore ipoteca il cespite e, a seguito del mancato pagamento, procede al pignoramento immobiliare. In tale scenario, la società rischia di perdere l’edificio in cui svolge la propria attività, con gravi ripercussioni. È plausibile una vendita all’asta dell’immobile per soddisfare il credito? Sì, è possibile. Il giudice dell’esecuzione nomina un perito per stimare il valore dell’immobile, si fissano udienze d’asta e, se ci sono offerenti, si procede con l’aggiudicazione. Se l’importo ricavato non copre il debito residuo, il creditore potrà rivolgersi, in ultima istanza, ai beni personali degli accomandatari.

Debiti Personali Di Un Accomandatario: Quali Sono Le Conseguenze Sulla SAS

Diverso è il caso in cui il creditore si muove contro un accomandatario per un debito sorto al di fuori dell’attività sociale. In questa circostanza, la responsabilità illimitata del socio per i debiti sociali non opera automaticamente al contrario, e il patrimonio della Sas non dovrebbe rispondere di quelle obbligazioni personali. Tuttavia, come già accennato, la quota del socio debitore può essere oggetto di pignoramento.

Cosa comporta il pignoramento della quota? La Sas e gli altri soci vengono a conoscenza dell’azione esecutiva e potrebbero desiderare di intervenire per evitare che un terzo estraneo entri nella compagine o che la quota venga venduta all’asta a soggetti non graditi. In molte Sas sono presenti clausole di prelazione o di gradimento, che consentono alla società o agli altri soci di riscattare la quota, pagandone il valore. Questo meccanismo protegge la stabilità interna, ma richiede l’impegno di risorse finanziarie.

Un quesito frequente è: la quota di un socio accomandatario, che comprende poteri gestionali e responsabilità illimitata, ha un valore di mercato elevato o esiguo? Dipende dalla redditività della società, dal patrimonio sociale e da altri fattori. Nelle società di persone, spesso il valore della quota è fortemente correlato al ruolo personale del socio, il che può rendere più complesso definirne con certezza un prezzo.

Esempi Pratici Di Pignoramento Della Quota Su Cui Ragionare

Immaginiamo un accomandatario che, per motivi del tutto personali, contrae un ingente debito con un privato. Il creditore ottiene un titolo esecutivo e avvia il pignoramento della quota. Il tribunale nomina un esperto per valutarla, analizzando i bilanci e le prospettive della Sas. Che succede se la società è in crescita e registra profitti considerevoli? Il valore della quota potrebbe risultare elevato, stimolando l’interesse di terzi all’acquisto. Ma gli altri soci, per evitare che uno sconosciuto entri nell’amministrazione, potrebbero esercitare la prelazione, sottraendo la quota al mercato e liquidando il creditore.

Un altro esempio: se la Sas, invece, si trova in una situazione stagnante o con bilanci in rosso, la quota può avere un valore modesto. Il creditore, sperando di recuperare il proprio credito, mette all’asta la quota, ma non trova acquirenti. Come si risolve l’impasse? Talvolta si procede a un ribasso progressivo del valore base, fino a quando l’esito dell’asta diventa palesemente infruttuoso. Può anche accadere che il creditore decida di abbandonare il pignoramento della quota, preferendo altre forme di esecuzione sui beni personali del socio.

Perché tutto ciò è rilevante anche per i soci accomandanti? Pur non rispondendo delle obbligazioni sociali con il proprio patrimonio, essi vivono le conseguenze di un eventuale ingresso di terzi nella compagine, nel caso in cui la quota di un accomandatario debitore venga effettivamente venduta. Questo può modificare l’assetto decisionale della società, causando instabilità o dissapori, specie se il nuovo socio non condivide la stessa visione imprenditoriale.

Che Cosa Si Rischia Con Il Pignoramento Dei Beni Societari

Il pignoramento sui beni societari, una volta perfezionato, può portare alla loro vendita forzata. Si pensi alla perdita di automezzi, computer, macchinari di produzione, licenze commerciali o stock di magazzino, a seconda di quali siano i beni pignorati. Ci si chiede spesso come possa la società continuare la propria attività in condizioni di stress esecutivo. In alcune circostanze, la situazione diventa insostenibile e la Sas si avvia verso lo scioglimento. In altre, si cerca un accordo con i creditori per bloccare la procedura, magari pagandoli con un piano di rientro scaglionato.

Un ulteriore quesito è: come si definisce il valore dei beni e in che modo avviene la vendita? Il giudice nomina solitamente un consulente tecnico per stimare i beni pignorati. Sulla base di tale stima, vengono fissate le condizioni dell’asta giudiziaria. Se la vendita si conclude con un aggiudicatario, il ricavato va a soddisfare i creditori secondo l’ordine delle prelazioni. Se i beni non trovano acquirenti, si procede a ulteriori tentativi di asta con diminuzione del prezzo base.

Quanto dura questo iter? Le tempistiche variano molto a seconda della tipologia di beni, del numero di creditori, della complessità della procedura e delle eventuali opposizioni mosse dalla società o da terzi. Non è insolito che si superino i 12-24 mesi, specie nei casi di beni immobili o di controversie intricate. Nel frattempo, l’impresa subisce un forte impatto sulla propria reputazione commerciale e sulla capacità di attrarre nuovi partner o finanziamenti.

Ci sono statistiche che mostrano quante Sas subiscono pignoramenti ogni anno? Alcune rilevazioni indicano che, nell’ultimo decennio, il numero di procedure esecutive riguardanti società di persone è cresciuto in proporzione all’aumento dei contenziosi in ambito bancario e tributario. Nonostante ciò, la mancanza di una banca dati uniforme rende difficile fornire cifre precise, ma i professionisti del settore confermano che l’uso dello strumento esecutivo contro le Sas è sempre più diffuso, soprattutto in contesti di crisi prolungata.

Pignoramento Presso Terzi: Cosa Succede A Crediti Commerciali E Conti Correnti

Un altro aspetto di grande rilievo riguarda il pignoramento presso terzi. Quando il creditore sa che la Sas ha crediti verso clienti o somme depositate in banca, può notificare un atto di pignoramento al soggetto terzo che detiene il denaro o che deve corrispondere dei pagamenti alla società. In questo modo, le somme dovute alla Sas vengono bloccate e destinate al soddisfacimento del creditore, se il giudice ne accerta la legittimità.

Ci si domanda spesso quanto sia frequente questo tipo di pignoramento e quali siano le sue conseguenze immediate. Il blocco del conto corrente può risultare devastante per il regolare svolgimento dell’attività, impedendo la liquidità necessaria a pagare dipendenti, fornitori e altre spese ordinarie. Non di rado, la società si trova costretta a negoziare rapidamente con il creditore, per evitare che la paralisi diventi definitiva e comprometta l’intero business.

È possibile contestare il pignoramento presso terzi? Sì, se la società ritiene che il credito vantato dal creditore non sia fondato o sia stato già soddisfatto, oppure se vi sono errori procedurali. Può proporre opposizione all’esecuzione o agli atti esecutivi, ma ciò richiede l’assistenza legale e, in alcuni casi, la presentazione di prove che dimostrino la carenza del titolo esecutivo o altri vizi rilevanti. Anche in presenza di un’opposizione, il conto corrente può rimanere bloccato fino a quando il giudice non decida in merito.

E Come Funzionano I Debiti Tributari?

Un capitolo a parte merita l’esposizione verso l’Agenzia delle Entrate o altri enti pubblici. In presenza di debiti fiscali o previdenziali, l’ente pubblico procede con ruoli esattoriali che possono sfociare in pignoramenti e ipoteche. Talvolta, la riscossione dei tributi si avvale di strumenti semplificati rispetto all’ordinaria procedura esecutiva, e ciò accelera l’azione.

Come incide questa peculiarità sul funzionamento di una Sas? Se la società non ha i fondi per onorare i debiti fiscali, può incorrere in ipoteche sugli immobili sociali o in fermi amministrativi su veicoli aziendali, con un effetto immediato. Non di rado, l’irregolarità contributiva impedisce anche la partecipazione a gare d’appalto o la stipula di contratti con la pubblica amministrazione, aggravando la crisi.

Esistono possibilità di rateizzazione e definizioni agevolate? Sì, negli ultimi anni il legislatore ha introdotto varie forme di pagamento dilazionato dei tributi e meccanismi di definizione, valide anche per le società di persone. Se la Sas riesce a rientrare in tali provvedimenti, può scongiurare il pignoramento dei beni, purché rispetti con puntualità il piano di versamento concordato. Ciò può essere cruciale per mantenere in vita l’azienda ed evitare di ricorrere a procedure concorsuali.

Come Ti Posso Aiutare Le Procedure Di Sovraindebitamento

Le procedure di sovraindebitamento, rivolte a soggetti non fallibili e a debitori con particolari requisiti, offrono una via per gestire debiti insostenibili. Il legislatore, con la L. 3/2012 e il successivo Codice della Crisi, ha introdotto strumenti come l’accordo di composizione e il piano del consumatore. Se un socio accomandatario è oberato da debiti personali, potrebbe valutare questa strada.

Cosa accade ai pignoramenti in corso se il socio attiva la procedura di sovraindebitamento? In linea generale, si dispone la sospensione delle azioni esecutive, consentendo al debitore di presentare una proposta che stabilisca come soddisfare, anche parzialmente, i creditori. Ci si chiede se la società possa uscirne rafforzata o se tale procedura finisca per ostacolare la normale operatività. Se il debito è personale del socio, la Sas potrebbe trovarsi a dover interagire con l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) per fornire documentazioni e bilanci, qualora vengano richieste valutazioni sulla quota societaria o sulle prospettive di reddito del socio.

L’esdebitazione del debitore incapiente, introdotta in modo più organico dal Codice della Crisi, libera il soggetto dalla parte di debito non pagata al termine della procedura, a condizione che la condotta sia stata meritevole e che siano state compiute azioni concrete per il soddisfacimento dei creditori. Il tema critico è capire se, in tal modo, si impedisce definitivamente al creditore di tentare il pignoramento della quota. La risposta varia a seconda delle circostanze, ma è verosimile che, in presenza di una procedura andata a buon fine, il creditore non possa più rivalersi per i debiti pregressi.

Altre Domande Tipiche Su Cui Ragionare

Si possono pignorare solo le quote di un accomandante? Sì, purché si proceda a determinarne il valore. Tuttavia, l’interesse del creditore a pignorare la quota di un accomandante può essere minore rispetto a quella di un accomandatario, poiché il socio accomandante di solito non detiene poteri gestionali e la partecipazione è limitata in termini di responsabilità.

È possibile pignorare singoli beni del socio accomandante per debiti sociali? No, perché egli risponde solo fino alla quota conferita. Per i debiti sociali, il creditore si rivolge al patrimonio della società e, se questo non basta, ai beni degli accomandatari. L’accomandante rischia la perdita della propria quota, ma non vede di norma aggredito il patrimonio personale.

Il pignoramento conduce sempre allo scioglimento della società? Non necessariamente. Se la società riesce a pagare il creditore o se si trova un acquirente per la quota del socio debitore, la Sas può proseguire la propria attività. Tuttavia, se l’incidenza del debito è tale da compromettere gravemente l’esercizio aziendale, lo scioglimento può diventare inevitabile.

Esempi Tipici Di Pignoramento Sas Su Cui Ragionare

Prendiamo una Sas nel settore dell’edilizia, con due soci accomandatari e uno accomandante. La società, dopo aver ottenuto numerosi appalti, subisce un consistente calo di liquidità a causa di mancati pagamenti da parte di alcuni clienti. Nel frattempo, i fornitori e l’Erario avanzano pretese per forniture e imposte non saldate. Il creditore avvia un pignoramento presso terzi, notificandolo a un ente pubblico che deve corrispondere alla Sas una somma per lavori edili. L’ente congela il pagamento e informa il giudice. La società si trova improvvisamente senza la liquidità attesa, con ripercussioni su stipendi e costi operativi. Di fronte a ciò, i soci tentano una trattativa con i fornitori per rateizzare il debito, ma intanto devono affrontare l’esecuzione tributaria dell’Agenzia delle Entrate, che pignora il conto corrente societario. La situazione diventa insostenibile, e i soci pensano di avviare una procedura di concordato preventivo oppure di beneficiare della composizione negoziata della crisi prevista dal nuovo Codice della Crisi. Se tuttavia le trattative falliscono, si arriva alla liquidazione o a una vendita forzosa dei principali cespiti societari, con conseguente uscita della Sas dal mercato.

Un altro esempio riguarda un singolo socio accomandatario indebitato per ragioni personali. Egli, dopo essersi indebitato con un privato, non riesce a restituire quanto dovuto. Il creditore, ottenuto un decreto ingiuntivo esecutivo, decide di aggredire la sua quota nella Sas, confidando nel fatto che l’impresa abbia un buon fatturato. I restanti soci, per tutelare la stabilità aziendale, esercitano la prelazione e acquistano la quota con il denaro messo insieme anche attraverso un prestito bancario. In tal modo, la compagine rimane invariata dal punto di vista gestionale, e il creditore ottiene un pagamento. Tuttavia, il socio debitore si trova estromesso dalla società, ricevendo, se previsto, un eventuale conguaglio ridotto, a seconda degli accordi e della stima stabilita dal giudice.

Cosa Succede Ai Rapporti Tra I Soci Dopo Il Pignoramento

È inevitabile che un pignoramento, specialmente se riferito a debiti sociali, possa incrinare i rapporti interni. C’è chi ritiene che la gestione dell’accomandatario sia stata imprudente o eccessivamente esposta, mentre altri potrebbero accusarlo di aver compromesso la reputazione della Sas. Le tensioni aumentano se il pignoramento sfocia in un esito drammatico come la vendita dei beni o l’ingresso di un nuovo socio investitore.

Come prevenire tali rischi? Alcune Sas inseriscono nello statuto clausole dettagliate sui limiti alle assunzioni di debiti o sull’obbligo di consultare tutti i soci accomandatari prima di contrarre passività rilevanti. Tuttavia, la miglior tutela consiste spesso in un’adeguata pianificazione finanziaria e in una trasparenza costante verso i creditori, per evitare che si arrivi a dover subire il pignoramento senza vie d’uscita.

Vi sono, inoltre, questioni di carattere pratico: se la società subisce un pignoramento di beni fondamentali, chi si fa carico delle responsabilità nei confronti dei dipendenti o dei fornitori? Se la Sas prosegue l’attività, dovrà trovare risorse alternative per onorare gli stipendi e per sostituire i beni venduti all’asta. Se, invece, la crisi è irreversibile, si apre la fase di liquidazione, con tutte le conseguenze in termini di chiusura dei rapporti lavorativi e contrattuali.

Come Proteggere La Sas Attraverso Strumenti Negoziali

È veramente inevitabile giungere al pignoramento? Non sempre. Molti professionisti consigliano di adottare un approccio negoziale fin dalle prime avvisaglie di tensione finanziaria. Una Sas che prevede di non riuscire a pagare i debiti in tempo può tentare accordi con i creditori, offrendo pagamenti parziali o dilazionati in cambio del blocco di azioni esecutive. Questa strategia può essere estesa anche al creditore che minaccia di pignorare la quota di un socio.

Le riforme più recenti insistono sull’utilità di procedure stragiudiziali o semplificate. Si cerca di favorire l’emersione anticipata della crisi, con l’assistenza di esperti che possano mediare tra i soci e i creditori, individuando un percorso condiviso che, se ben accolto, evita di distruggere il valore aziendale.A

Se la Sas subisce un pignoramento significativo, la continuità aziendale può essere messa a repentaglio. Qual è il percorso più efficace per tentare di salvare l’impresa? Alcuni suggeriscono l’utilizzo di istituti come il concordato minore o la ristrutturazione dei debiti, strumenti previsti dal Codice della Crisi d’Impresa. Se si riesce a dimostrare al giudice o ai creditori che l’impresa ha ancora prospettive di rilancio, si possono ottenere dilazioni e condizioni che evitino il tracollo.

Una domanda che spesso sorge è: “Meglio proseguire l’attività nonostante la pendenza di un pignoramento o conviene chiudere volontariamente la società?” La risposta dipende dalla capacità della Sas di generare utili futuri e dalle reali possibilità di rinegoziare i debiti. In alcuni casi, continuare in un clima di incertezza può aggravare la situazione, in altri può consentire di accumulare risorse sufficienti a pagare gradualmente i creditori.

È frequente che i soci accomandatari si trovino costretti ad attingere al proprio patrimonio personale per sostenere l’impresa, nel tentativo di evitare un pignoramento catastrofico. Si può parlare di un rischio tangibile di perdita personale, specie quando i debiti riguardano fornitori strategici o l’Erario. Se l’impresa non riesce a superare la crisi, i soci accomandatari potrebbero dover ricorrere a forme di rinegoziazione dei propri debiti privati, talvolta anche valutando la strada del sovraindebitamento o dell’esdebitazione.

Come Ti Può Aiutare La Legge Sul Sovraindebitamento E Il Codice Della Crisi D’impresa

È indispensabile ricordare che le riforme in materia di crisi d’impresa e sovraindebitamento offrono strumenti concreti per affrontare situazioni debitorie complicate. La L. 3/2012, unita alle disposizioni del D.Lgs. n. 14/2019, permette a soggetti non fallibili, come i soci di una Sas, di avviare procedure finalizzate a rinegoziare i propri debiti. L’accordo di composizione della crisi e il piano del consumatore si rivelano soluzioni praticabili, purché esistano i presupposti di legge e non vi siano stati comportamenti fraudolenti.

La novità dell’esdebitazione del debitore incapiente, che rende possibile la liberazione dai debiti residui per chi non può offrire alcuna prospettiva di soddisfazione ai creditori, rappresenta un passo rilevante verso una concezione più moderna della crisi economica. Non si intende incentivare l’irresponsabilità, ma garantire un’occasione di ripartenza a chi, in buona fede, ha subito condizioni avverse. Ciò può avere riflessi positivi anche sulle Sas, in quanto un socio sottratto alla morsa del debito personale potrebbe contribuire meglio alla vita sociale, sebbene occorra valutare caso per caso gli effetti sulla compagine.

Nel complesso, la disciplina dei pignoramenti e le procedure di sovraindebitamento si intersecano, delineando un quadro complesso ma dinamico, in cui le società di persone devono muoversi con prudenza e lungimiranza. Il futuro vedrà probabilmente un rafforzamento degli istituti di prevenzione e composizione della crisi, rendendo sempre più centrale il ruolo di professionisti specializzati. Conoscere queste prospettive è essenziale per gestire una Sas in modo consapevole, proteggendo al meglio i beni aziendali e, quando possibile, difendendo i soci dalle conseguenze più drastiche della responsabilità illimitata.

Come Ti Può Aiutare Lo Studio Legale Monardo In Caso Di Debiti di SAS

In tal senso Studio Monardo offre un approccio coordinato e multidisciplinare, supportando le Sas che necessitano di assistenza in materia bancaria e tributaria. È in grado di individuare soluzioni rapide e mirate, avvalendosi anche di professionisti operanti in diverse regioni italiane.

L’Avvocato Monardo:

Coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, assicurando un affiancamento completo in caso di pignoramenti e procedure esecutive dirette contro società di persone.
È gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), quindi conosce a fondo le opportunità offerte dalle normative rivolte a soggetti sovraindebitati, incluse le eventuali prospettive di esdebitazione nel contesto del Codice della Crisi d’Impresa.
È iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia, aspetto che consente di intervenire anche nelle fasi di mediazione e nelle procedure di composizione negoziata, favorendo soluzioni che riducano le conseguenze critiche per la Sas.
Figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi), ruolo che gli permette di facilitare percorsi di ristrutturazione dei debiti evitando, quando possibile, pignoramenti eccessivamente penalizzanti per il patrimonio societario o per il socio accomandatario.

Perciò se necessiti di supporto in caso di pignoramento di una SAS, qui di seguito tutti i nostri riferimenti per un primo contatto:

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La consulenza fisica, a differenza di quella digitale, viene organizzata a partire da due settimane dal primo contatto.

Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo rappresentano il punto di vista personale degli Autori, basato sulla loro esperienza professionale. Non devono essere intese come consulenza tecnica o legale. Per approfondimenti specifici o ulteriori dettagli, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si ricorda che l’articolo fa riferimento al quadro normativo vigente al momento della sua redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono subire modifiche nel tempo. Decliniamo ogni responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute in queste pagine.
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