Cosa Si Può Pignorare Ad Una SRL E Come Difendersi Da Un Pignoramento

Il panorama giuridico italiano riserva, a chiunque operi nel contesto imprenditoriale, una serie di norme volte a regolare gli aspetti legati all’esecuzione forzata sui beni di una società a responsabilità limitata (SRL). Le imprese, specialmente in periodi di crisi economica o di difficoltà finanziarie, possono trovarsi nella scomoda situazione di ricevere un atto di pignoramento, con tutte le implicazioni che ne conseguono. Comprendere cosa si può effettivamente pignorare a una SRL e quali strumenti di difesa sono disponibili per il debitore è essenziale per preservare il patrimonio aziendale e garantirne la continuità operativa. L’obiettivo di questo articolo è offrire una trattazione approfondita, autorevole e aggiornata fino al 2025, che illustri quali siano i beni aggredibili dai creditori, quali leggi e procedure disciplinino il pignoramento e, soprattutto, come difendersi da un atto esecutivo di questa natura.

Ma andiamo ad approfondire con Studio Monardo, gli avvocati specializzati in cancellazione debiti e pignoramenti SRL.

Lo strumento del pignoramento, disciplinato dal codice di procedura civile italiano, rappresenta uno dei passaggi fondamentali nell’ambito del recupero crediti. La SRL, in quanto entità giuridica distinta dalle persone fisiche che ne sono soci o amministratori, possiede un patrimonio autonomo. I creditori della SRL possono agire solo sui beni intestati alla società stessa e non su quelli dei soci, a patto che non emergano profili di responsabilità personale o situazioni eccezionali come la confusione del patrimonio. Tuttavia, la complessità dell’ordinamento e l’evoluzione della normativa in materia di esecuzioni forzate suggeriscono di analizzare nel dettaglio quali tipologie di beni possano essere colpite, quali limitazioni valgano ancora nel 2025 e come evitare abusi o irregolarità procedurali.

L’economia moderna si trova sempre più esposta a vari rischi, tra cui ritardi di pagamento, insolvenze e contenziosi con fornitori, istituti di credito o enti pubblici. Nel caso di una SRL, la protezione patrimoniale offerta dalla limitazione di responsabilità incontra, però, i limiti del diritto esecutivo: se le obbligazioni aziendali non vengono onorate, i creditori possono cercare di recuperare coattivamente le somme dovute. Dall’analisi degli ultimi dati risulta che un numero crescente di SRL (tra il 2020 e il 2024 si stima un incremento del 15% dei casi di pignoramento) ha sperimentato azioni esecutive a seguito di crisi finanziarie o contenziosi bancari. Il legislatore, nel tentativo di preservare gli equilibri del mercato, ha introdotto negli ultimi anni modifiche che tengono conto della necessità di tutelare i creditori, ma anche di agevolare la sopravvivenza delle imprese meritevoli. Ecco perché conoscere ogni aspetto di tale materia diventa determinante per imprenditori, amministratori e consulenti.

Gli aspetti principali su cui si concentra l’analisi riguardano la pignorabilità di beni materiali e immateriali, come macchinari, immobili, brevetti, marchi, partecipazioni societarie, nonché conti correnti, crediti futuri e persino i rapporti con la clientela. Uno degli errori più comuni è ritenere che un bene necessario all’esercizio dell’impresa, in quanto tale, non possa essere aggredito. In realtà, sebbene esistano limiti, tali beni possono essere oggetto di pignoramento laddove l’esecuzione non pregiudichi definitivamente la possibilità di proseguire l’attività. Di conseguenza, è opportuno conoscere anche i più recenti orientamenti giurisprudenziali che definiscono con maggiore chiarezza ciò che è o non è aggredibile.

Spesso, in presenza di un debito verso banche o enti finanziari, il pignoramento dei conti correnti societari avviene in modo quasi automatico. Bloccare la liquidità di un’azienda comporta un danno immediato, con il rischio di ritrovarsi nell’impossibilità di saldare gli stipendi o di ordinare nuove forniture. A questo proposito, la difesa del patrimonio aziendale può avvenire attraverso una serie di accorgimenti preventivi e successivi, quali la rinegoziazione del debito, l’attivazione di procedure di composizione della crisi o la richiesta di sospensione dell’esecuzione se vi sono vizi negli atti. Questo articolo mira dunque a delineare il quadro giuridico completo, includendo le leggi specifiche in vigore, le recenti modifiche normative e i possibili mezzi di tutela che l’ordinamento italiano riconosce.

Introduzione al Pignoramento di una SRL

La disciplina del pignoramento si fonda sulle norme del codice di procedura civile, integrate dalle leggi in materia di crisi d’impresa e insolvenza che, con il Codice della crisi e dell’insolvenza, hanno subito un’evoluzione progressiva fino al 2025. La SRL è un’entità giuridica a sé stante, il che significa che, di norma, i soci non rispondono con il proprio patrimonio personale delle obbligazioni sociali, se non per situazioni eccezionali come la sottocapitalizzazione eccessiva, l’abuso di personalità giuridica o la mancata separazione tra interessi personali e aziendali. Le procedure esecutive, dunque, si concentrano sui beni intestati formalmente alla società, quali conti correnti, macchinari, beni immobili, quote di partecipazione in altre società o crediti verso i clienti.

Gli strumenti a disposizione del creditore sono diversi. L’atto di pignoramento viene notificato alla SRL e, se l’oggetto è un bene immobile o un macchinario, il creditore potrà iscrivere il pignoramento nei pubblici registri competenti (ad esempio, quello immobiliare). Nel caso di pignoramento presso terzi, come i conti correnti, la banca riceve un atto con cui si ordina di vincolare le somme e di non permetterne l’uso alla società fino a concorrenza del credito vantato. Il creditore, in questa fase, deve rispettare precise formalità e la mancata corretta esecuzione di tali formalità può rendere nullo l’atto di pignoramento, consentendo alla SRL di sollevare eccezioni e difendersi in giudizio.

La difesa da un pignoramento può essere esercitata in diverse forme: dall’opposizione formale, che tende a contestare la validità dell’atto o la sua portata, fino a soluzioni stragiudiziali che puntano a un accordo transattivo o a piani di rientro. È fondamentale, per un amministratore, agire tempestivamente e con il supporto di professionisti qualificati, poiché ogni giorno di ritardo potrebbe tradursi in un peggioramento della situazione finanziaria e operativa dell’azienda. Le novità legislative introdotte di recente hanno perfezionato alcuni aspetti procedurali, richiedendo, ad esempio, un aumento di trasparenza e tracciabilità nelle esecuzioni, nonché agevolazioni per le imprese che intendano ristrutturare il debito in modo concordato con i creditori.

Come funziona, in termini pratici, il pignoramento del conto corrente di una SRL?

Il pignoramento del conto corrente è una delle forme più frequenti e immediate di esecuzione forzata, in quanto blocca le risorse liquide della società, impedendole di utilizzare tali somme per spese correnti o per il pagamento di altri fornitori. Il creditore notifica l’atto di pignoramento direttamente all’istituto bancario e, con effetto pressoché istantaneo, la banca blocca le somme fino al soddisfacimento del credito. Se la procedura dovesse evidenziare irregolarità, la SRL può opporsi in tribunale, dimostrando errori formali o sostanziali. Fino al termine del procedimento, le somme restano indisponibili.

È possibile pignorare i macchinari e gli strumenti indispensabili all’attività aziendale?

Gli strumenti indispensabili allo svolgimento dell’attività aziendale non sono di per sé “impignorabili”, tuttavia il legislatore e la giurisprudenza hanno sottolineato l’importanza di non compromettere irrimediabilmente l’azienda, soprattutto se sussiste la possibilità di saldare il debito con altre risorse. Un pignoramento che colpisce i mezzi fondamentali di produzione può avvenire, ma il creditore deve valutare se ciò pregiudica un completo soddisfacimento del credito, poiché, nel caso in cui l’impresa cessi l’attività, diminuiscono drasticamente anche le prospettive di recuperare l’intera somma. In pratica, il giudice potrebbe limitare o modulare l’esecuzione in modo da preservare la continuità aziendale.

Quali sono le tempistiche tipiche di un pignoramento contro una SRL?

I tempi di un pignoramento variano molto in base alla complessità del credito, al carico dei tribunali e all’eventuale opposizione promossa dalla società. È plausibile che un pignoramento mobiliare (relativo a beni mobili o conti correnti) possa risolversi in pochi mesi, mentre un pignoramento immobiliare richiede solitamente più tempo, anche fino a un anno o oltre, data la necessità di perizie e valutazioni dell’immobile. Se la SRL avvia contestazioni giudiziali o piani di ristrutturazione, i tempi possono dilatarsi ulteriormente.

Come difendersi in caso di pignoramento di una SRL basato su un titolo esecutivo errato o contestato?

La via maestra in tali situazioni è l’opposizione all’esecuzione, un atto formale con cui la SRL contesta la validità del titolo esecutivo (ad esempio un decreto ingiuntivo non notificato correttamente). L’opposizione può basarsi su vizi di forma, di sostanza o su situazioni in cui il debito risulti già estinto o mai validamente contratto. Sarà il giudice a pronunciarsi, valutando la fondatezza delle difese e la correttezza del procedimento di pignoramento. Se l’opposizione viene accolta, il pignoramento può essere sospeso o annullato.

È vero che i soci rischiano il pignoramento dei propri beni personali in caso di debito della SRL?

Per la maggior parte dei casi, no. La SRL garantisce ai soci una protezione dal punto di vista patrimoniale, essendo questi ultimi responsabili unicamente nei limiti del capitale sottoscritto e versato. Tuttavia, se un giudice accerta che è avvenuta una confusione dei patrimoni, oppure che gli amministratori o i soci hanno agito in modo illecito, eludendo il regime di responsabilità limitata, si possono aprire spiragli per un’azione diretta sui beni personali. Tali casi, però, richiedono prove concrete di mala gestio o di condotte fraudolente.

Dati e Leggi Specifiche Fino al 2025

I dati più recenti, rilevati dalle Camere di Commercio e dall’osservatorio sulle procedure di esecuzione, indicano un aumento dei pignoramenti mobiliari e presso terzi a carico di SRL negli ultimi anni. L’incremento è stato più marcato nelle regioni del Nord Italia, dove si è registrata una crescita pari a circa il 20% tra il 2021 e il 2024, mentre nel Centro-Sud la crescita è stata più moderata, intorno al 10%. Questo squilibrio riflette differenze territoriali sia sul piano economico, sia su quello dell’organizzazione giudiziaria.

Il legislatore, con l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, ha introdotto strumenti più snelli per la ristrutturazione del debito, incentivando procedure che permettano alle imprese di evitare il fallimento e rimanere sul mercato, seppur ristrutturate. Le SRL hanno beneficiato di queste novità, potendo ad esempio attivare accordi di ristrutturazione e piani di risanamento, con la conseguenza di sospendere le azioni esecutive in corso durante la fase di trattativa, purché sia dimostrata la concretezza delle proposte. Per ciò che concerne la pignorabilità dei beni, i principali riferimenti normativi restano gli articoli del codice di procedura civile che disciplinano l’esecuzione, integrati dai decreti legislativi che, di volta in volta, hanno mirato a rendere il processo esecutivo più celere e trasparente.

Fino al 2025 non si prevedono modifiche radicali della disciplina della responsabilità limitata delle SRL. Restano, quindi, i principi consolidati che separano il patrimonio sociale da quello personale dei soci. Tuttavia, è stato rafforzato il meccanismo del cosiddetto “early warning”, l’obbligo per gli organi societari di monitorare costantemente l’adeguatezza patrimoniale e la situazione finanziaria della SRL. Se dovessero emergere segnali di crisi, gli amministratori sono tenuti ad attivare tempestivamente misure correttive o preventive, per evitare un peggioramento della situazione e prevenire l’esposizione a procedure esecutive più invasive. Nel caso in cui gli amministratori non rispettino tali obblighi, possono essere chiamati a rispondere di eventuali danni causati ai creditori, aprendo la strada a responsabilità che potrebbero portare al coinvolgimento del patrimonio personale.

Esempi di Beni Pignorabili Ad Una SRL e Casistiche Reali

Un esempio molto frequente è quello di una SRL attiva nel settore manifatturiero che, a causa di un calo di ordinativi, fatichi a rispettare le scadenze con i fornitori. Se uno di questi fornitori vanta un credito incontestato, può agire per il pignoramento dei conti correnti della società. Nel momento in cui la banca riceve la notifica, le somme presenti sul conto vengono bloccate, generando un effetto a catena: l’azienda non riesce a pagare i fornitori successivi e neppure i dipendenti, generando situazioni di tensione interna che aggravano il quadro complessivo.

Un altro esempio riguarda il pignoramento di un immobile intestato alla SRL, magari utilizzato come sede operativa o come bene in affitto a terzi. In tal caso, il creditore potrà procedere all’iscrizione dell’atto di pignoramento nei registri immobiliari, impedendo alla società di vendere l’immobile o di disporne liberamente. Se la SRL non riesce a rientrare dal debito, l’immobile potrà essere messo all’asta, con la conseguenza che la società perderà un importante cespite, con possibili ripercussioni in termini operativi o di bilancio.

Spesso, i crediti che la SRL vanta nei confronti di clienti terzi sono un obiettivo privilegiato di chi avvia l’esecuzione forzata. In tal caso, il creditore può notificare un pignoramento presso terzi direttamente al cliente debitore della SRL, ingiungendogli di pagare le somme dovute non più alla SRL, ma al creditore pignorante. Ciò priva la società di una parte della propria liquidità futura, proprio in un momento in cui potrebbe avere necessità di contare su tali incassi per risanare la posizione debitoria.

Un caso specifico e non raro è il pignoramento di marchi e brevetti. La SRL che detiene diritti di proprietà intellettuale di valore può vederli aggrediti, con la prospettiva di un’esecuzione finalizzata alla vendita o al trasferimento di tali diritti a terzi. Se un marchio ha una rilevanza commerciale significativa, il creditore può cercare di monetizzarlo all’asta, rischiando di privare la società di un asset strategico. È una situazione che si è concretizzata in alcune realtà del settore moda e design, dove il marchio rappresenta una parte fondamentale del valore d’impresa.

Da non trascurare poi il pignoramento delle partecipazioni in altre società. Se la SRL detiene quote in altre imprese, tali partecipazioni possono essere sottoposte a esecuzione, con la possibilità per il creditore di diventare titolare di quelle quote e, quindi, di influire sugli assetti societari delle controllate. Un’operazione di questo tipo può alterare profondamente le dinamiche di gruppo, con potenziali ripercussioni anche sulla governance e sulle strategie di sviluppo.

Come Difendersi da un Pignoramento Di Una SRL: Strategie e Strumenti

Agire tempestivamente è la regola numero uno. Una volta ricevuto l’atto di pignoramento, la SRL deve contattare immediatamente i propri consulenti (avvocati e commercialisti) per valutare la situazione e individuare eventuali vizi procedurali. Se ne emergono, è possibile proporre opposizione all’esecuzione o agli atti esecutivi. Ove non vi fossero contestazioni formali, si può valutare una soluzione negoziata, come un accordo transattivo con i creditori che preveda un piano di rientro dilazionato.

Nel caso in cui la situazione debitoria sia troppo pesante, la SRL può tentare di ricorrere a procedure di composizione della crisi previste dal Codice della crisi e dell’insolvenza, incluse concordato preventivo e accordi di ristrutturazione. In tali percorsi, spesso le azioni esecutive sono sospese o comunque limitate, dando all’azienda respiro per riorganizzarsi. È cruciale, tuttavia, muoversi prima che i creditori avviino un’azione esecutiva massiva, perché, una volta moltiplicati i pignoramenti, risulta più difficile gestire la crisi con armonia e coerenza.

Una strategia difensiva, puramente preventiva, è quella di mantenere una contabilità ordinata, di dotare la società di un capitale adeguato e di dimostrare sempre la netta separazione tra patrimonio aziendale e personale. Se un creditore contesta la genuinità delle operazioni, accusando la società di aver spostato beni a terzi o di aver agito in modo da rendere inefficace il pignoramento, la SRL deve poter provare in modo chiaro e trasparente la legittimità di ogni atto. Il ricorso al contratto di leasing per i macchinari, ad esempio, può offrire una protezione parziale, poiché i beni oggetto di leasing restano di proprietà della società di leasing fino al riscatto. Allo stesso modo, alcune forme di finanziamento garantite possono evitare che i beni dati in garanzia siano facilmente pignorati da creditori chirografari.

Esempi di Difesa dal Pignoramento di Una SRL e Soluzioni Pratiche

Una SRL nel settore della ristorazione, soggetta a un pignoramento dei conti correnti, si è trovata nell’impossibilità di pagare i fornitori di materie prime fresche. Per evitare la chiusura forzata e il conseguente collasso, la società ha proposto un piano di rientro al creditore, offrendo il pagamento rateale garantito da fideiussioni personali degli amministratori. In questo modo, il creditore ha accettato di allentare la stretta, scongelando parte delle somme sul conto. Un’operazione del genere necessita, però, di oculatezza: prestare garanzie personali significa esporre il proprio patrimonio in caso di inadempienza, ma talvolta risulta indispensabile per mantenere viva l’azienda.

In un altro caso, un’azienda meccanica con importanti debiti verso l’erario ha scelto di avviare una procedura di ristrutturazione del debito, mettendo sul tavolo la possibilità di pagare ratealmente gli arretrati fiscali e contributivi. L’Amministrazione finanziaria, convinta dalla sostenibilità del piano industriale e dalla prospettiva di recuperare il credito, ha sospeso i pignoramenti già avviati, consentendo all’azienda di ripristinare gradualmente la liquidità necessaria per proseguire l’attività produttiva.

Vi sono poi strategie “antiche” ma tuttora applicate, come la ricerca di un accordo con un factoring che garantisca anticipi sui crediti futuri e permetta di generare cassa per soddisfare immediatamente parte dei debiti urgenti. In queste situazioni, la SRL deve sempre considerare i costi e le condizioni contrattuali, per evitare che l’operazione di factoring risulti troppo onerosa e, alla lunga, controproducente. Spesso, una consulenza legale e finanziaria integrata può guidare nella scelta dello strumento più idoneo, soprattutto quando si tratta di difendersi da pignoramenti multipli provenienti da creditori diversi.

Un aspetto cruciale di qualunque strategia di difesa è la comunicazione. Non è mai consigliabile ignorare gli avvisi e gli atti giudiziari, nella speranza che la questione si risolva da sola. Anzi, essere trasparenti con i propri creditori e mostrare la volontà di addivenire a una soluzione concordata può favorire negoziazioni più distese e risultati meno traumatici per l’impresa. Rientrare dai debiti in maniera controllata e graduale è sempre preferibile rispetto a una procedura di esecuzione forzata che, in molti casi, comporta la distruzione del valore aziendale e la chiusura dell’attività.

Come Ti Può Aiutare L’Avvocato Monardo, Avvocato Esperto In Cancellazione Debiti di SRL

Nelle fasi più delicate di un pignoramento, la figura di un professionista altamente specializzato diviene essenziale. L’Avvocato Monardo coordina un team di avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, offrendo una visione unitaria di tutti gli aspetti connessi alle esecuzioni forzate e alle controversie finanziarie. L’esperienza maturata nella gestione di problematiche complesse legate al recupero crediti consente di individuare, caso per caso, la strada più efficace per tutelare il patrimonio di una SRL, sia in sede giudiziale che stragiudiziale.

In qualità di gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), l’Avvocato Monardo è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi). Questo ruolo consente un dialogo privilegiato con gli organi pubblici deputati a valutare le procedure di ristrutturazione e liquidazione del debito, permettendo alla società debitrice l’accesso alle migliori soluzioni di composizione negoziata. Operando in sinergia con i commercialisti più esperti in materia tributaria, l’Avvocato Monardo permette di ottenere valutazioni approfondite sulle conseguenze fiscali di ogni scelta, offrendo alle SRL un approccio completo e personalizzato.

La capacità di prevenire e gestire i pignoramenti, ottimizzando la strategia difensiva, deriva dalla conoscenza capillare delle normative in vigore e delle prassi consolidate. Solo combinando la perizia legale con competenze di natura fiscale e amministrativa è possibile affrontare con successo la complessità delle procedure di esecuzione. L’Avvocato Monardo e il suo team affiancano le società in tutte le fasi, dalla verifica iniziale della regolarità del pignoramento fino all’eventuale definizione di accordi transattivi o all’avvio di procedure di composizione della crisi. Il risultato finale è una consulenza globale, che mira non solo a bloccare o ridurre gli effetti del pignoramento, ma soprattutto a rilanciare l’attività economica in un’ottica di stabilità e crescita futura.

In conclusione, la disciplina del pignoramento nei confronti di una SRL, sebbene possa apparire lineare nelle sue linee guida, si sviluppa in un contesto normativo complesso e in continua evoluzione. Comprendere cosa si può effettivamente pignorare, quali difese attuare e quali procedure alternative siano disponibili diviene indispensabile per qualunque azienda che intenda tutelare il proprio patrimonio e la propria continuità operativa. Il pignoramento di conti correnti, immobili, macchinari, brevetti o crediti futuri può mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa di una società, ragion per cui è essenziale muoversi in maniera tempestiva e con l’adeguato supporto professionale.

Le recenti evoluzioni legislative, valide fino al 2025, confermano l’interesse del legislatore nel favorire la ristrutturazione dei debiti aziendali e il recupero dei crediti secondo criteri di efficienza e trasparenza. Un imprenditore avveduto deve conoscere non solo i rischi connessi al pignoramento, ma anche le opportunità offerte dalle soluzioni concordate. Attendere passivamente l’esito di una procedura esecutiva espone a gravi pericoli, mentre un intervento proattivo può aprire spazi di negoziazione e mitigare l’effetto di un debito eccessivo.

Sul piano pratico, casi reali mostrano come un’azione rapida possa ridurre i danni e, talvolta, persino trasformare una crisi in un momento di rilancio. I pignoramenti non sono tutti uguali e possono variare a seconda dell’oggetto aggredito e delle modalità con cui il creditore procede. Per questo motivo, la risposta difensiva deve essere personalizzata, tenendo conto della struttura patrimoniale dell’azienda, della tipologia di debiti, dei rapporti con le istituzioni creditizie e delle possibilità di ottenere finanziamenti o garanzie aggiuntive.

In queste situazioni complesse, la consulenza di un team specializzato fa la differenza: avvocati e commercialisti esperti in diritto bancario e tributario, coordinati da un professionista qualificato, possono individuare il percorso più adatto a salvaguardare la società. È proprio su questa integrazione di competenze che si fonda l’attività dell’Avvocato Monardo, il quale, in qualità di gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012) e professionista fiduciario di un OCC, offre un supporto globale, orientato alla migliore soluzione per la SRL.

La conoscenza delle norme e delle procedure, unita a una visione pragmatica delle dinamiche imprenditoriali, rappresenta la chiave per evitare che una crisi temporanea si trasformi in un insuccesso irreversibile. L’adozione di misure tempestive e ben congegnate, la valutazione di percorsi di composizione negoziata del debito e l’eventuale ricorso a strumenti di protezione come l’opposizione formale al pignoramento possono preservare l’operatività dell’azienda, permettendo, al tempo stesso, un saldo più equo e sostenibile delle obbligazioni.

Il messaggio conclusivo per qualunque SRL alle prese con la prospettiva o la realtà di un pignoramento è dunque quello di agire con consapevolezza, puntando sulla consulenza di figure professionali competenti e aggiornate. La difesa del patrimonio sociale non è una strada semplice né scontata, ma rappresenta una possibilità concreta se si adottano le giuste strategie. Nell’attuale contesto economico e normativo, chiudersi in se stessi sperando che la tempesta passi può rivelarsi un errore fatale. Al contrario, la trasparenza con i creditori, il ricorso a soluzioni negoziate e l’utilizzo di strumenti giuridici adeguati rimangono la via maestra per affrontare con successo anche le situazioni di maggiore criticità.

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Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo rappresentano il punto di vista personale degli Autori, basato sulla loro esperienza professionale. Non devono essere intese come consulenza tecnica o legale. Per approfondimenti specifici o ulteriori dettagli, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si ricorda che l’articolo fa riferimento al quadro normativo vigente al momento della sua redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono subire modifiche nel tempo. Decliniamo ogni responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute in queste pagine.
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